L’EVOLUZIONISMO A LA SCELTA SESSUALE

di Giandomenico Ponticelli


L'EVOLUZIONISMO E LA SCELTA SESSUALE
Il sesso come non l’avreste mai immaginato


Abbiamo già visto come la selezione naturale attraverso la competizione diretta tra le varie specie e le mutazioni casuali hanno fatto la maggior parte del lavoro nell’evoluzione dell’uomo. Successivamente si è aggiunta l’azione cosciente o incosciente dell’uomo attraverso il lavoro, che ha contribuito ulteriormente allo sviluppo umano.
Resta da analizzare un altro aspetto importante dell’evoluzione, che spesso viene considerato subalterno ma che invece ha avuto notevole importanza nello sviluppo delle caratteristiche umane, la scelta sessuale. L’influenza che ha avuto il sesso nell’evoluzione degli uomini e nella formazione delle sue abitudini.

Le trasformazioni più importanti avvenute negli ominidi sono avvenute con il passaggio dalla vita nella foresta all’adattamento alla savana. Il passaggio da un alimentazione vegetale ad una a base di carne ed il conseguente sviluppo della caccia, sono stati un potente stimolo al cambiamento. Ma come vedremo più avanti è ancora una volta il raggiungimento della stazione eretta la causa maggiore di cambiamento sia fisiologico che sociale.

La base di questo studio è il libro di Desmond Morris,
“La scimmia nuda. Studio zoologico sull’animale uomo”. Da questo testo emerge subito che alcune caratteristiche sociali del uomo che noi consideriamo moderne sono in realtà molto antiche. Un esempio è la tendenza degli uomini e delle donne a formare una coppia. Abitudine consolidata soprattutto con lo sviluppo di tecniche di caccia collettive che tenevano separate gli individui di sesso opposto per parecchio tempo. La necessità di una rapporto consolidato ed esclusivo tra un uomo ed una donna, ha messo in moto l’evoluzione che ha trovato una serie di soluzioni diverse.

La prima differenza tra le abitudini sessuali degli uomini e degli altri primati sta nell’uso dell’atto sessuale. Gli altri primati fanno sesso per procreare, per noi è diventato anche un modo per rafforzare il legame di coppia.
“…la ripetuta consumazione dell’atto sessuale…(è) una sana tendenza evolutiva, profondamente radicata su basi biologiche, propria della nostra specie”.

L’affermazione del sesso come forma di linguaggio manuale è diventato possibile grazie al senso di piacere ricavabile dal contatto tra i corpi. Pelli nude e mani più sensibili hanno arricchito piacevolmente l’atto sessuale di sensazioni piacevoli stimolando il contatto tra i corpi. Il linguaggio espresso dai corpi ha arricchito la fase della penetrazione attraverso una serie di preliminari che stimolano le parti del corpo più dotate di terminazioni nervose: i lobi delle orecchie, le labbra, i capezzoli, i seni e i genitali. Il sesso diventa un arte antichissima sviluppatasi insieme all’evoluzione dell’uomo.

Alcuni caratteri permanenti umani che sono espressione della sessualità si formano con la pubertà. La crescita di peli in alcune aree del corpo come il pube e attorno ai genitali, sotto le ascelle e sul viso per gli uomini. Per le donne il seno aumenta di volume. Tutto il corpo cambia, gli uomini manifestano un ampliamento delle spalle e nelle donne aumenta il bacino. Tutti questi cambiamenti non hanno solo lo scopo di distinguere l’uomo e la donna immaturi da quelli maturi, ma distinguono nettamente il maschio dalla femmina.
Durante il rapporto sessuale e nella prima fase del corteggiamento, una serie di modifiche coinvolgono alcuni organi, dando origine ad una serie di segnali che indicano lo stato particolare delle persone coinvolte.
La pelle grazie all’afflusso di sangue dal centro del corpo, durante l’amplesso e nei preliminari diventa più rossa, le espressioni facciali, attraverso una serie di cambiamenti di umore, sono l’indice più evidente della stimolazione sessuale. Gli uomini e le donne, attraverso piccoli movimenti dei muscoli del viso, sono in grado di realizzare “complesse espressioni facciali” attraverso le quali comunicano il loro grado di eccitazione. A rendere ancora più particolare l’espressione del viso vi contribuisce anche la dilatazione delle pupille.
Le labbra, come vedremo più avanti, svolgono un ruolo importante per il rischiamo sessuale. Ma il loro utilizzo più importante si ha durante il rapporto sessuale e nei preliminari. L’uso del bacio per la stimolazione sessuale è un esclusiva umana, per lo scimpanzé è soltanto una forma di saluto. Fisicamente è reso possibile dalla forma delle labbra umane che hanno acquisito, cioè sporgenti e rovesciate verso l’esterno.
Le labbra, molto prima che gli uomini imparassero a parlare, sono state il centro del linguaggio umano. Questo forma di comunicazione non verbale era come abbiamo visto tattile, ma aveva anche un ruolo visivo. La demarcazione netta dei contorni evidenziano maggiormente il rossore generato dall’eccitazione sessuale. Il ruolo delle labbra non si esaurisce con il sesso, queste nello stato di tranquillità sessuale agiscono come segnali sessuali, attirando l’attenzione del partner sulla presenza di una struttura sessuale tattile. L’importanza di queste segnalazioni visive è evidente quando si analizzano i meccanismi compensatori adottati dalle popolazioni di pelle scura.
Quando il contrasto di colore diminuisce, la capacità di segnalazione visiva si riduce fortemente. Per ripristinare la visibilità le labbra diventano più grosse e sporgenti.

Un’altra forma di stimolazione visiva è offerta dal seno. Così come le labbra anche la forma del seno è particolare della specie umana. L ’importanza di questa zona è aumentata con lo sviluppo della stazione eretta e la perdita dei peli. La nuova visibilità acquisita ha fatto si che questa zona accrescesse le sue funzioni assumendo anche uno scopo di richiamo e di stimolazione sessuale. La forma del seno mette in evidenza i capezzoli, che sono un importante centro di stimolazione femminile. La selezione sessuale ha fatto sì che emergesse nella donna quest’ulteriore fonte di piacere.
In natura ci sono numerosi esempi di animali che imitano loro stessi. Cioè, riproducono in una parte del corpo alcune caratteristiche che sono localizzate in un’altra. Questo è il caso del mandrillo maschio che riproduce sul volto le caratteristiche dei suo organo sessuale. In particolare il naso imita il pene che è di colore rosso con chiazze blu sullo scroto. Questo tentativo è legato all’impossibilità di mostrare i genitali nascosti dalla posizione del corpo. La faccia fallica riesce a supplire a questa mancanza.
Anche nella donna si sono sviluppati meccanismi di auto imitazione.
Bisogna prima fare una premessa. Negli uomini il bipedismo ha sviluppato una prolungata attività frontale. Anche la posizione nel fare l’amore è cambiata dall’avvicinamento posteriore a quella “faccia a faccia”. Anche tutti i segnali sessuali e le zone erogene sono posizionate in modo da facilitare il contatto frontale. L’esigenza di un contatto frontale è dovuta alla formazione della coppia stabile, e alla forte identità riconosciuta nel “compagno/a sessuale”. Sembrerebbe che la natura si sia adoperata in ogni modo, pur di stimolare il legame monogamico.
“L’avvicinamento frontale fa sì che gli imminenti segnali sessuali e le relative soddisfazioni siano strettamente legati ai segni di identità del compagno”.

Questo vale particolarmente per la stimolazione sessuale che per essere completa necessita che i due amanti si guardino negli occhi. Il godimento è maggiore è possibile aggiungere alla penetrazione numerosi tipi di stimolazione tattile che nell’avvicinamento posteriore non sarebbero possibile. Il clitoride soltanto attraverso la posizione classica “faccia a faccia” viene stimolato adeguatamente. Infine, questa è la posizione adeguata per le coppie che vogliono mettere al mondo un bambino.
La teoria “dell’auto imitazione” entra in gioco quando la specie umana sviluppa la stazione eretta. Precedentemente la donna era riuscita a spostare l’attenzione sessuale del maschio verso di lei, sviluppando un bel sedere rotondo. Successivamente dovendo spostare l’attenzione del maschio verso la parte frontale ha preso ad imitare quelle parti che non erano più visibili, le natiche ed il pube. Riproducendole sulla parte frontale attraverso il seno e la bocca.
Oltre agli stimoli visivi il nostro corpo fornisce anche dei segnali olfattivi. Nonostante il senso dell’odorato si è ridotto rispetto alle altre specie, durante i rapporti sessuale è molto attivo. Addirittura gli odori emanati variano nei due sessi. Le donne possiedono il 75% di ghiandole in più.
“Una parte del processo di formazione della coppia, l’innamoramento, implica una specie di impressione olfattiva, una fissazione dell’odore individuale specifico del corpo del compagno/a”.

Anche noi possediamo ghiandole apocrine, anche se molto piccole. Si trovano in diverse parti del corpo, ma si trovano soprattutto sotto le ascelle e nella zona dei genitali. I ciuffi di peli che si trovano in queste zone hanno il compito di raccogliere gli odori. La localizzazione di queste ghiandole nella zona ascellare sembrerebbe insolito. Invece costituisce un ulteriore adattamento “al nostro modo frontale di effettuare il contatto sessuale”. In questo modo il naso del compagno si trova facilmente a contatto con un importante zona produttrice di odori.
Veniamo infine ad un argomento tanto caro alle femministe dei tempi passati, l’orgasmo femminile. Sarebbero felici di sapere che questa è stata una conquista della femmina della nostra specie, visto che nelle altre specie animali non vi sono esempi simili.
Questa “particolare” forma di evoluzione è dovuta al cambiamento delle abitudini sessuali verificatisi nella nostra specie, in conseguenza dello sviluppo del bipedismo. Anzi! Come suo rimedio.
Differentemente da noi il tempo dedicato al sesso dai primati è vincolato dal tempo dell’evoluzione. In questo periodo le femmine ricevono in ogni momento il maschio dominante. Per le scimmie non esiste il concetto di sazietà sessuale, non esiste un orgasmo che pone fine agli impulsi sessuali. Quando il rapporto sessuale finisce la femmina si alza e se ne va, questo è possibile perché non è bipede.

Nella donna invece ci sono due fattori importanti che favoriscono lo sviluppo di un orgasmo femminile. Il primo è che condividere il piacere tende a rafforzare il legame di coppia. L’altro motivo importante è che aumenta notevolmente le probabilità di una fecondazione. Per la femmina bipede l’angolo della sua vagina durante il cammino normale è quasi verticale, le la donna si alzasse immediatamente dopo l’atto sessuale il liquido seminale uscirebbe per la forza di gravità. L’orgasmo lascia la donna immobilizzata il tempo necessario affinché possa essere fecondata. Questo è un caso di reazione pseudo maschile, in cui la donna è riuscita ad imitare l’uomo.
Sia negli uomini che nelle donne esistono caratteristiche latenti che appartengono al sesso opposto…”l’evoluzione quando è necessario, può richiamare una di queste qualità latenti e riportarla in superficie (ma nel sesso sbagliato)”.
La donna ha sviluppato per il clitoride una reattività particolare che implica la stimolazione attraverso un pene abbastanza grande. Questo spiega perché l’uomo supera tutti i primati in lunghezza.
Il comportamento sessuale è influenzato dalle abitudini sociali, che a loro volta variano a secondo dell’ambiente in cui si sviluppano. Nei primati esiste la figura del maschio dominante, che si accoppia con tutte le femmine e caccia i maschi giovani. Nelle comunità umane basate sulla caccia e sviluppate in un ambiente ostile come la savana è necessaria la collaborazione di tutti i maschi disponibili. Per evitare dissapori ogni uomo deve avere la sua donna. Nasce così l’istituzione della coppia.
Ogni figlio o figlia trova un proprio compagno. L’uomo imita il comportamento dei predatori, ma distinguendosi ancora una volta. Mentre per gli altri predatori i genitori e i figli si dividono, gli uomini restano uniti per sviluppare un comportamento fortemente sociale. Gli uomini incarnano contemporaneamente caratteristiche sociali proprie dei primati e dei carnivori predatori.
“una mescolanza complessa di un passato di primati con notevoli modificazioni da carnivori…(è) la natura biologica della bestia che ha plasmato la struttura sociale della civiltà più che il contrario”.

Cosa resta del comportamento sessuale dei primi cacciatori nell’uomo moderno? Praticamente tutto! Tuttavia sono state introdotte numerose restrizioni al comportamento sessuale. Coprire con dei vestiti le zone genitali, segretezza dell’atto sessuale, limitazione dei segnali sessuali, utilizzo di deodoranti fa parte di queste restrizioni.
Non sono però novità assolute. Ad esempio secondo Desmond Morris, l’abitudine di coprirsi, precede l’adattamento degli uomini primitivi in zone più fredde ed ha una funzione antisessuale e di difesa della coppia.
Il comportamento sessuale in alcuni casi può avere delle irregolarità. Cioè può presentarsi in forme diverse da quelle necessarie per la procreazione. Nella nostra società i rapporti umani spesso non sono facilitati, anzi spesso subiscono degli impedimenti. Il sesso non è sicuramente avvantaggiato da questo stato di fatto. Comunque non sempre i danni sono irreparabili, e soprattutto non sempre queste diversità impediscono la riproduzione. In alcuni casi i danni sono irreparabili, (in senso riproduttivo), un esempio è l’omosessualità.
L’omosessualità non è una novità della specie umana, ci sono numerosi esempi nel mondo animali in cui è presente questa tendenza. Ma in nessuna specie, ad eccezione di quella umana, tende a diventare un carattere permanente.

Esiste nei primati la tendenza ad inibire l’aggressività di un maschio aggressivo attraverso l’atto sessuale. Questo è vero sia per le femmine che per i maschi inferiori che vengono montati dai “maschi sessuali”. Lo stesso comportamento si può verificare anche tra due femmine.
“Lo sfruttamento di manifestazioni sessuali in situazioni non sessuali è diventato un aspetto comune della vita sociale dei primati e si è dimostrato estremamente prezioso nel favorire il mantenimento dell’armonia e dell’organizzazione del gruppo”.

Un altro campo in cui si manifesta un comportamento omosessuale negli animali è quando “l’oggetto sessuale ideale” non è disponibile. Se non è disponibile un animale della stessa specie di sesso opposto, la tendenza è a trovare un individuo dello stesso sesso che svolga ugualmente una funzione sessuale. Queste manifestazioni sono soltanto temporanee e tendono a scomparire quando la situazione ritorna normale. Associata o in alternativa all’omosessualità animale vi è anche la masturbazione.

Per gli uomini situazioni di stress sessuale prolungate tendono a modificare definitivamente il comportamento sessuale. “Alcuni stimoli sessuali presenti nel momento della soddisfazione sessuale, diventano strettamente legati a quest’ultima e in meno che non si dica è impossibile che il comportamento sessuale si manifesti senza la loro presenza”. A scatenare queste reazioni “anomale” spesso sono le pressioni sociali derivate da un ambiente affollato e fortemente competitivo. Anche il ruolo dei genitori se non è ben definito può generare confusione.
Tuttavia esistono negli esseri umani dei meccanismi di difesa. In primo luogo vi sono “una gamma di reazioni istintive verso i segnali sessuali caratteristici del sesso opposto” che rendono improbabile che l’uomo o la donna reagiscano con individui che ne siano privi. Inoltre le nostre prime esperienze sessuali essendo sperimentali non sono mai definitive. Quindi anche se durante l’adolescenza si è sessualmente “isolati” per parecchio tempo non sempre si diventa omosessuali.

Le restrizioni imposte nella nostra società necessarie per garantire un lungo periodo di formazione ai giovani può portare a problemi sessuali di vario genere dovuti allo sviluppo del sistema sessuale che non si sottomette ai tempi della cultura.
In conclusione se le manifestazioni sessuali non ostacolano il successo della riproduzione queste non sono pericolose. ”Qualsiasi pratica sessuale, non può essere criticata dal lato biologico purché non ostacoli il successo riproduttivo in genere. Se la manifestazione sessuale più strana e complicata serve a garantire il compimento della fecondazione di una coppia sposata o il rafforzamento del legame tra i due membri, dal lato riproduttivo essa ha svolto il suo compito ed è biologicamente accettabile come la più “corretta” e approvata abitudine sessuale”.


NB. le frasi e le parole in corsivo comprese tra le virgolette
sono degli estratti del libro di Desmond Morris:
"La scimmia nuda. Studio zoologico sull’animale uomo"

Giandomenico Ponticelli
E-Mail
( http://digilander.libero.it/ponticellig )


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