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"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"

ANNO 1406

*** La disputa tra DOMINICI e SALUTATI
*** CAMBIA LA "COMUNICAZIONE" si parla e si scrive in "volgare" 
*** LA VITA DI BONIFACIO CANE detto il "Facino"


*** Il 6 NOVEMBRE muore papa INNOCENZO VII appena rientrato a Roma dopo le rivolte. Viene eletto il 30 NOVEMBRE il veneziano ANGELO CORRER col nome di GREGORIO XII.

*** Dopo la morte di GIAN GALEAZZO VISCONTI, molte signorie tornano a sperare di potersi riscattare sottraendosi al dominio visconteo. La prima ad agire � stata Pisa lo scorso anno; eleggendo capitano del popolo GIOVANNI GAMBACORTA: Quest'anno si proclama signore della citt�, ponendo fine al potere dei Visconti. 
Ad approfittare della situazione � la repubblica di Firenze, pi� agguerrita, che riconquista Pisa eliminando subito la signoria. Infatti in ottobre, dopo circa un anno di assedio i Fiorentini conquistano Pisa per fame. L'acquisizione del Porto Pisano da parte di Firenze dar� una spinta ulteriore all'economia fiorentina.
A Pisa comincer� un lento processo di emigrazione delle pi� influenti famiglie dell'aristocrazia, che emigreranno in gran parte in Sicilia, divenendo ben presto parte dell'aristocrazia isolana (By: F. Mori).

*** In Veneto dopo che Venezia ha tolto ai CARRARA lo scorso anno Verona e Padova, per evitare che la signoria possa riorganizzarsi, i lagunari catturano Francesco Novello da Carrara, lo trascinano a Venezia e lo giustiziano.

*** La disputa tra DOMINICI e SALUTATI ...

.....diventa accanita. SALUTATI � lapidario sulla "opportunit�, utilit�, e convenienza di dare istruzione al popolo e di conseguenza, far conoscere oltre i concetti sacri, anche quelli profani " (questione umanesimo)

DOMINICI invece dichiara "...la cultura non � per tutti; qualcuno la potrebbe usare solo per attentare ad ordini costituiti, che quindi bisogna tenere a bada il sapere, farlo gestire solo a chi n'� capace, non bisogna lasciarlo in mano al volgo "

Salutati risponde e promuove "il principio della dignit� dell'uomo nell'opera Del fato, della fortuna e del caso". Ma subito dopo con la classe emergente del capitalismo questi princ�pi saranno presto ben poco osservati.

Come in tutti i processi storici, anche qui, il capitalismo emergente fece del mecenatismo al movimento, cercando di avere "con loro e da loro" garanzie di stabilit� (o meglio un non disturbo ai propri affari)

Fu strumentale dunque mettere gli studi in condizioni privilegiate, che andranno poi a limitare la propria indipendenza e a esaurire quei sani impulsi morali e politici che erano la base dello stesso umanesimo.
Ci fu una rivoluzione gravida di conseguenze sul piano religioso, su quello politico, su quello sociale e su quello economico; e le masse che ne rimasero escluse, ne pagarono il fio.

Questa rivoluzione nata dall' esigenza della dignit� umana, di difesa delle masse troppo assenti nei giochi politici, sfum� nella "filosofia del Fiorino"; del ducato d'oro; (quindi nel dio denaro).

Del resto proprio Salutati scrisse "cosa santa � la peregrinatio, piu' santa � la giustizia, ma a nostro giudizio, "santissima" � la marcatura (il commercio) senza la quale il mondo non pu� vivere".

L'era di questa cultura rivoluzionaria promosse la filologia, la epistemologia, e diffuse i pensieri filosofici in tutta Europa ( questo accadr� anche nei prossimi 600 anni) ma l'"era" degli affari avanzava e le masse furono escluse da entrambi questi due "movimenti" riformatori della vita culturale, civile ed economica (ristretti a pochi). La ridistribuzione della ricchezza, pur contribuendovi tutti nel produrla,  rimase sempre appannaggio di una sola piccola categoria di affaristi, che nel guardare verso il basso ritenevano che il volgo era nato "geneticamente" per servire loro e basta.

Vedremo fra poco l'ago della bilancia del potere spostarsi dalla nobilt� e dal clero, pendere verso la borghesia mercantile, sempre pi� agguerrita, sempre pi� forte, e sar� sempre questa a condizionare le prime due, fino ad arrivare alla fine del secondo millennio a essere i due poteri entrambi subalterni; perch� entrambe predicano la morale ma hanno bisogno per sostenersi... di soldi.

Alcuni attenti studiosi affermano oggi: "Gli storici devono smetterla di considerare il capitalismo come un progresso rispetto al feudalesimo. Il feudalesimo poteva evolvere verso il benessere perfezionando gli strumenti produttivi, da un lato, e compiendo una riforma agraria dall'altro, tale per cui i contadini fossero veramente padroni della loro terra, cos� come tutti gli artigiani, associati in cooperativa, avrebbero dovuto esserlo della loro corporazione, e gli operai della loro manifattura. Non c'era alcun bisogno di sconvolgere un sistema produttivo sostanzialmente legato alla natura con un sistema produttivo cos� artificiale e disumano. Il capitalismo ha provocato dei guasti d'incalcolabile portata: ha separato il lavoratore dai mezzi di produzione (rendendo tutta la vita sociale e privata profondamente alienante); ha separato il produttore dal consumatore, mettendo quest'ultimo nelle mani dell'altro; ha subordinato tutto alla logica del profitto e dell'interesse (rendendo cinici i rapporti umani); ha creato delle istituzioni statali, burocratiche e amministrative, politiche, giudiziarie e militari che tolgono agli individui qualunque forma di libert�, di sicurezza e di responsabilit�; ha saccheggiato le risorse di interi Paesi, regioni e continenti senza dare nulla in cambio, se non tutte quelle cose che servono ad arricchire le grandi company (la maggior parte anonime) delle metropoli occidentali"

Si assister� infatti nei prossimi secoli, passato questo breve periodo umanistico a qualcosa di ancor pi� aberrante: allo sfruttamento dell'uomo, alla schiavit� coloniale, allo sfruttamento di donne e bambini; tutti sacrificati alle nuove industrie e al benessere opulento di pochi.
Il liberismo arrivera' con ogni mezzo a disposizione (apparentemente legale) a concentrare il potere in un piccolo numero di persone che la stessa idea-concetto di liberismo perder� significato quando inizi� a oltrepassare alcuni limiti; e i limiti sono quelli che impediscono prima a un piccolo, poi a un medio e infine anche a un grande imprenditore di muoversi sul piano concorrenziale verso chi ha ormai raggiunto il monopolio di una produzione o di un servizio, e stronca sul nascere ogni attacco al proprio dominio (industria, banche, servizi ecc. che spesso sono un unica cosa).

L'opera che pu� essere considerata fondamentale dell'Umanesimo, � quella di VERGERIO il VECCHIO, che pubblica quest'anno "De ingenuis moribus et liberalibus studiis adolescentia" e "Dei costumi e degli studi liberali" ove svolge il concetto di educazione liberale.

Stabiliva (quasi ribalta) e definiva che l'ideale umanistico dell'educazione � fondato sugli studi liberali, contrapposti alle arti ignobili che hanno come fine solo il guadagno pi� bieco e disumano" (e non aveva ancora visto nulla! Il XVIII e il XIX secolo! )

Infatti, nel 1866, in America Rockfeller giustificava cos� le sue ricchezze che venivano dallo sfruttamento dell'uomo nelle sue miniere e nelle sue ferriere: "� manifestazione di una legge naturale, divina, se noi siamo ricchi e gli altri poveri, io e i miei figli lo siamo perch� non siamo altro che la sopravvivenza dei pi� capaci, ed � la natura divina che vuole cos�". Amen!

Spencer non era da meno nel 1880: "Non deve intervenire lo Stato sui deboli (quelli a cui si impediva di andare a scuola o che erano malati (d'inedia per�), perch� avrebbe l'effetto di far sopravvivere i soggetti pi� incapaci. E' la natura e la provvidenza, da sola, che assicura il buon sviluppo e seleziona la parte migliore della razza umana".

 SPENCER teorizzava che i caratteri acquisiti dei servi e uomini dediti alla produzione, fossero geneticamente trasmissibile come l'ereditariet� dei nobili, e che era inutile far intervenire lo Stato alla salvaguardia di "certe" loro libert�; perfino della salute di questi, e considerava inutile l'istruzione, perch� era contro natura. 
""E' solo la natura ad assicurare i necessari ricambi. Se lo stato interviene con i suoi soldi a favore dei bisognosi e degli ignoranti con ospedali e scuole fa solo sopravvivere -a danno dello Stato che li deve poi mantenere- i soggetti piu' vulnerabili della razza umana "" Sembra incredibile ma sono parole di Spencer nel suo "Social Statics" pagina 413.

Ma non basta, dice ancora Spencer: ""Si puo' essere pi� assurdi di quando si ha in mente di migliorare la vita sociale, violandone le leggi naturali fondamentali, di una legge divina? Se vogliamo attenuare la miseria finiremmo di arrestare il progresso ""Pag.260 di "Principles of Ethics" 1897 sempre di Spencer (!!!).

*** TOSCANA - L'anno precedente a Pisa era stato eletto capitano del popolo GIOVANNI GAMBACORTA. Quest'anno si proclama signore della citt�, ponendo cos� fine al dominio visconteo. Ma nello stesso anno, proprio perch� viene a mancare questo dominio, la repubblica di Firenze occupa la citt� ottenendo finalmente il suo sbocco al mare.


ANNO 1
407


La nascita del capitalismo, o meglio la nascita dello "spirito d'impresa"

Ormai in crisi il potere visconteo a Milano dopo la morte dell'ultimo rappresentante, Gian Galeazzo, il vuoto che si era venuto a creare così improvvisamente, provoca la nascita di molte nuove signorie, che sempre  di pi�, sono composte da nuovi ricchi personaggi, che la nuova societ� mercantile da alcuni decenni sta promuovendo trasformandoli in  importanti soggetti pubblici, in virt� della loro fama e della grande influenza economica che hanno sul territorio.
Sono questi soggetti che con le loro attivit� creano spesso il benessere materiale di un'intera collettivit�, sia direttamente sia con l'indotto. E sono sempre questi soggetti a promuovere le attivit� culturali di grande respiro con il loro mecenatismo, non solo opportunistico ma per alcuni  dettato da un vero amore-passione per le arti e la scienza;  e a sottolineare che la scienza, l' arte, e tutta la cultura in generale,  anch'esse promuovono attivit� economiche, e quindi prosperit� e benessere.
 
In questo particolare momento della vita italiana paradossalmente le persone pi� colte sono proprio i mercanti, sono loro, frequentando ambienti dinamici a scoprire una nuova concezione della vita economica, sociale e politica; sono proprio loro affamati di sapere a cercare delle conferme con i nuovi (antichi e solo ora riscoperti) sistemi filosofici; sono loro a promuovere cenacoli, discussioni, rivisitazione della storia.

Tutti si resero conto che stavano uscendo da un tunnel molto buio, dove l'umanit� si era o era stata cacciata dentro da circa mille anni (oscurantismo); possiamo immaginare lo sgomento, l'incredulit�, lo sconcerto, quando alcune creature (ora) pensanti iniziarono a sfogliare i trattati scientifici, le opere filosofiche, a prendere atto a quale perfezione era giunta l'arte del passato, la filosofia, la letteratura, le conoscenze astronomiche e quelle matematiche. Comprese le nozioni di economia, della finanza pubblica e privata. (i provvedimenti di Traiano -prestiti, mutui, incentivi per l'imprenditoria- tornarono ad essere presi in considerazione; certi sistemi economici ad essere imitati e applicati perfino integralmente; quelli arabi, modificati, migliorati: si pensi allo sakk, diventato poi in inglese check, in francese cheque e noto da noi come assegno; e pochi sanno che alcune parole commerciali sono arabe come: (togliete l'accento) bazh�r, carova-nh�, tarif-fh�, cambia-lh�, dogan-h�, maga-zzin, arsena-hal�, sal�-ria (salario), alma-nacc.

Poi tutto il resto. Siamo sicuri, senza dover immaginare, che ad alcuni tremarono le mani dall'emozione  nello sfogliare per la prima volta, dopo 1400 anni, Euclide, Aristotele, Eratostene, Cicerone, Tacito, Plinio ecc.) o le opere inerenti l'idraulica,  la medicina, l'agronomia,  l'astronomia,  la matematica ecc. 1400 anni e pi� di scibile umano che veniva alla luce.

L'impatto con le nuove conoscenze fu indubbiamente stimolante per rimettere in discussione tutto il mondo oggettivo, e soprattutto il proprio mondo soggettivo finora creato nel modo pi� truffaldino da ottusi ciarlatani accademici che sedevano tronfi nei dorati scranni dell'insegnamento.

Anche a uno sprovveduto dovette apparire discordante il "puzzle" della concezione della vita dove fino ad ora i pezzi erano stati messi insieme per far apparire solo la figura ma non la vera sostanza, l'essenza, le libert� individuali della dignit� umana.

Purtroppo era ancora viva l'eco della predicazione (conciliante - Platone con Aristotele, l'antichit� classica col cristianesimo) di TOMMASO D'AQUINO  (1225-1274) "l'essenza non e' causa dell'esistenza, ma sta in rapporto all'esistenza come la potenza sta all'atto; pertanto occorre che questa sia data da altri, cioe' da Dio". (in poche parole per modificare l'esistenza se non hai volont� (ma a che servirebbe visto che c'� la predestinazione?) aspetta e spera, perch� tu non puoi far nulla). Tommaso sa accordare la grazia con l'idea del merito, la dottrina della giustificazione con quella dei sacramenti. La sua etica sociale si appoggia ad Aristotele. E sui problemi della Chiesa, era decisamente curialista e professava l'infallibilit� del papa.

Comunque il domenicano Tommaso distingueva nettamente l'ambito della ragione e l'ambito della fede, tesi radicalmente innovatrici, che fecero molto scalpore e suscitarono le pi� vivaci reazioni dei teologi contemporanei; si mobilitarono subito per farlo condannare e ci riuscirono; ma poi fu rivalutato nel 1325, quando ormai dentro la societ�, quelle di Tommaso non erano pi� tesi accademiche ma una realt� oggettiva.

Firenze, Milano, Venezia, in questo periodo sono diventati centri nevralgici dell'intera economia del paese. Nascono compagnie, societ�, banche, strutture e infrastrutture, si forma una nuova classe borghese, una nuova classe dirigente; e non poco influente anche quella impiegatizia (che � poi quella che agisce e ordina (ed � sempre normalmente dopo le "burrasche" al suo posto anche se cambiano i potenti): 
Tutti costoro, sempre di pi� diventano tutti indipendenti dalla vecchia nobilt� e dal clero: Questi uomini prima erano nel perenne ozio senza nessuna vocazione a migliorare non solo la vita degli altri ma nemmeno la propria. Insomma sta finendo un'epoca, e se non sono proprio del tutto scomparsi i potenti di argilla, sono gi� su un piano inclinato; stanno scivolando verso la totale crisi.

Le motivazioni di questi cambiamenti, sono stati tutti studiati, e ogni fattore di quelli conosciuti e presi in considerazione sembrano essere i motivi scatenanti.
Invece analizzando anche i fatti banali non � proprio cos� semplice individuare un punto preciso sia spaziale che temporale: infatti dobbiamo ancora scoprirlo, il dibattito storico non ha messo fine alla disputa.

Lo abbiamo gi� affermato in un'altra pagina: se fosse stato semplice individuare cause e effetti la Chiesa di questi anni e poi in quelli che seguiranno e che fra poco percorreremo, si sarebbe opposta con tutte le proprie forze al Rinascimento, e perfino i re avrebbero combattuto con piu' vigore la nuova borghesia emergente che li avrebbe poi spodestati.
Eppure, entrambi, nobili e prelati, possedevano le migliori menti, i migliori osservatori (i media di allora): Conosceva la stessa Chiesa meglio di chiunque altro la psicologia del singolo e delle masse, eppure tutti furono incapaci di arginare un "fiume in piena" che  stava per travolgerli.

La Chiesa in un primo momento cerc� di lottare contro queste nuove forze, anche se fin dall'inizio emersero delle posizioni intermedie (ALBERTANO DA BRESCIA, BENEDETTO COTRUGLI, ANDREA BARBARIGO illuminano con le loro testimonianze questi tempi)
Re e prelati si credevano al di sopra dei comuni mortali, avevano quasi la certezza di essere solo loro capaci di cambiare o non cambiare il mondo; invece dal basso stava avvenendo un profondo inarrestabile cambiamento; infatti stava nascendo un nuovo spirito, lo "spirito d'impresa".

Genova proprio quest'anno pone il primo mattone di questa grande rivoluzione; crea la prima banca pubblica italiana e europea; � la BANCA S.GIORGIO. (il modello � quello arabo; e a Genova gli arabi dalla vicina Spagna erano di casa da almeno cinquecento anni; in pratica la banca esisteva gi� di fatto)

Max Weber questo lo sapeva? Visto che lui pone la nascita del capitalismo con l'avvento dell'Europa protestante. La teoria di Marx (economia e societa') alla luce delle nuove conoscenze � un clamoroso falso. Con gli studi recenti sappiamo che l'Italia del quattrocento era terra di uomini d'affari, piu' di ogni altro paese europeo, e che la borghesia italiana, aveva raggiunto un alto grado di cultura. Altro che etica protestante, altro che riforma innovatrice (oggi � pi� interessante leggere, chi vuol sapere come andarono veramente le cose, OSCAR NUCCIO, storicamente molto pi� documentato del grande economista tedesco, che era piuttosto carente di fonti storiche.

*** Dopo la morte di GIANGALEAZZO VISCONTI, il figlio  GIOVANNI MARIA VISCONTI, consolida il potere in citt�, ma nulla pu� fare per nuovamente concentrare quel potere che era la tendenza di suo padre.
Questa dissoluzione del potere visconteo provoca la nascita di nuove signorie: Pandolfo Malatesta a Brescia; Ottobuono Terzi a Piacenza, Parma e Reggio; Facino Cane ad Alessandria. A Vercelli c'� una contesa fra  il marchese di Monferrato e Amedeo VIII di Savoia, ma poi si accordano.
Nella stessa Lombardia si fanno avanti i potenti condottieri prima a servizio di Gian Galeazzo:
JACOPO DAL VERME la spunta contro FACINO CANE, ma poi deve ritirarsi quando Giovanni Maria nel '409 fa lega co fratello FILIPPO MARIA, coi Savoia e col governatore francese di Genova.

 

ANNO 1
408



GREGORIO XII ed il suo rivale antipapa BENEDETTO XIII, si contrappongono a qualsiasi tentativo di riconciliazione. Intervengono i cardinali romani a Livorno con alcuni cardinali di Avignone per risolvere lo scisma. Indicono per discutere con diplomatica e reciproca supponenza il Concilio di Pisa. Gregorio nomina altri cardinali a lui devoti, affida Napoli e il dominio pontificio di Benevento a LADISLAO, lascia poi Roma e si rifugia a Rimini attendendo l'esito di un altro concilio a Udine da lui promosso. Ma a Pisa i conciliari convenuti fanno una clamorosa scelta: depongono il papa e l'antipapa ed eleggono in pieno accordo PIETRO FILARETE di CANDIA il 26 GIUGNO, col nome di ALESSANDRO V. Papa Gregorio a Venezia subito contestato � costretto a fuggire con una nave e a rifugiarsi a Gaeta.

DONATELLO a Firenze, termina il S. Giovanni Evangelista per il Duomo, e inizia a modellare il David.


ANNO 1
409



*** In Corea viene stampato il primo libro a caratteri mobili, anche se l'invenzione viene dalla Cina; e' presumibile che questo sistema d'impressione tipografica sia stato introdotto da viaggiatori commercianti di ritorno da spedizioni compiute nella Cina-Ming.

La controversia � infinita perch� pur essendo dei caratteri mobili erano solo dei segni e non delle lettere alfabetiche, ma l'idea concettuale era quella. Il distinguo diventa un banale cavillo. E' certo che chi vide per la prima volta comporre con vari piccoli timbri (tali erano i primi segni impressi dai funzionari cinesi per fare soprattutto in serie delle bollette fiscali) non gli ci volle molto per traslare questa tecnica mettendo in fila (componendo) le corrispettive lettere dell'alfabeto usate in occidente; in sostanza quindi si creava un testo in negativo in una matrice (chiamata forma) che poi era inchiostrata e stampata su carta in pi� esemplari, come appunto facevano i cinesi e poi i coreani.

Tecnica non nuova perfino in Egitto e in Mesopotamia nel 3000 a.C. Infatti, sia i Sumeri che gli Egiziani, usavano un procedimento quasi simile; i primi su tavoletta d'argilla, i secondi su papiro utilizzando i cilindretti che in negativo riportavano particolari segni ideografici da imprimere sui due supporti.


ANNO 1
410



In FRANCIA  sotto la spinta anarchica, con il Paese che attraversa un periodo di vuoto di potere, si scatena una guerra civile fra Borgognoni (GIOVANNI SENZA PAURA) e Armagnacchi (BERNARDO e CARLO d'ORLEANS) per avere la supremazia assoluta in Francia e per contendersi anche il Regno di Napoli, visto che Luigi D'Angi� si � schierato con i Borgognoni e medita di scendere a Napoli con un esercito per riconquistare il regno.

*** In Prussia Orientale la battaglia di Tannenberg segna la decadenza irreversibile dell'Ordine Teutonico. I Polacco-Lituani sotto la guida di Ladislao II Jagellone sconfiggono i Teutonici. La Pace di Thorn dell'anno successivo conclude, per il momento, la lotta tra la Polonia e l'Ordine Teutonico.

*** BENEDETTO RIINO a Venezia pubblica il primo Erbario con 450 disegni d'ogni specie di vegetali. I copisti impazziscono nel riprodurre a mano tutti i disegni, e naturalmente impazz� anche la pirateria, che esisteva ed era molto diffusa, ma questa volta trov� dei seri ostacoli (i disegni) per riprodurre un testo che stava diventando il best-seller del momento in ogni contrada, tante erano le novit� contenute dentro quest'opera molto singolare per i tempi.


ANNO 1
411


SIGISMONDO imperatore e re dei romani, scende in Italia per contrastare l'espansione veneziana nel Friuli, nel Veneto e nella vicina Dalmazia.

*** Anche LUIGI D'ANGIO' aiutato dai Borgognoni, invade il Regno di Napoli. Sconfigge re LADISLAO in un primo tempo, ma poi non � capace di contrastare un contrattacco, ed � costretto ad abbandonare il territorio e ritornarsene in Provenza.


ANNO 1
412



A Milano FACINO CANE alleandosi con dei nobili scontenti dei Visconti, insieme in una congiura uccidono il duca GIOVANNI MARIA VISCONTI. Nello stesso giorno muore per� Facino Cane. FILIPPO MARIA VISCONTI il fratello dell'ucciso sposa immediatamente la vedova BEATRICE. Le due fazioni terminano cos� le reciproche ostilit�; torna un Visconteo a dominare il ducato di Milano.

la vita di BONIFACIO  CANE  detto FACINO

Il personaggio che pi� rappresenta il tempo in cui visse, dove ardimentosi riuscirono a conquistarsi privilegi e signorie, mentre pochi riuscirono a trasmetterle ai loro eredi, � certamente Bonifacio Cane detto Facino. Cane era il cognome di una nobile famiglia pavese che si era trasferita a Casale Monferrato, ottenendo la signoria dei castelli di Celle, Rosignano e Frassineto.
A Casale Facino era nato nel 1360, di temperamento irascibile e impetuoso da giovane aveva appreso l'arte militare da Ottone di Brunswich. Combatte per la prima volta nel 1382 a Napoli con le milizie della regina Giovanna, tornato poi al nord si mise al servizio del Marchese del Monferrato che in ricompensa dei servizi resi gli concesse il feudo di Borgo S. Martino nel casalese. Nel 1386 era al soldo degli Scaligeri. La sua vita ebbe una svolta quando
Alberico Da Barbiano lo prese fra i suoi capitani nella compagnia di S. Giorgio al soldo di Gian Galeazzo Visconti; con questo incarico si distinse nelle varie battaglie per il suo furore e la sua ferocia, venne infatti chiamato il "terribile". 
Alla morte del Duca, nel ducato regna l' anarchia, Facino pens� certamente ad una signoria propria, e nel nome di Caterina vedova di Gian Galeazzo, si impadron� delle citt� di Alessandria, Novara, Tortona e Piacenza proclamandosi signore in nome dei Visconti ed aggiungendole alle terre precedenti, si spinse poi verso Brescia e Bergamo ma venne fermato da Jacopo dal Verme e si rifugi� ad Alessandria e Mortara da dove inizi� una serie di scorrerie banditesche nel pavese e nel tortonese, spingendosi fin sotto le mura di Pavia. S'invento un titolo nobiliare e si fece chiamare Conte di Biandrante. 
Il suo momento di gloria lo ebbe presso Novi Ligure in cui sconfisse 6.000 mercenari francesi diretti a Milano, poi aiutato dagli Spinola e dai Doria e si riport� su Milano. Il Duca Galeazzo Maria primogenito di Gian Galeazzo piuttosto  impaurito lo nomina governatore della citt�, ma i soprusi e le vendette personali messe in atto da Facino suscitano il malcontento e il Duca ordina una congiura per sopprimerlo. La mattina del 4 aprile 1410 invitato dal Duca nella sua residenza si vide circondare dai congiurati, ma Facino intuito il tranello sprona il suo cavallo e riesce a fuggire arrivando a palazzo arcivescovile dove si rifugia e avverte le sue fedeli truppe, poi con quelle raggiunge il castello di Rosate. Il "terribile" si vendica, non contro il Duca, ma il fratello Conte di Pavia Filippo Maria Visconti ritenuto il mandante della congiura e nel gennaio del 1411 attacca  Pavia occupa il ponte coperto ed entra in citt� abbandonando le sue milizia ad un saccheggio totale. Il potente castello viene posto sotto assedio, Filippo Maria alla fine si deve accordare con Facino concedendogli il comando della citt�. 
Dopo Milano, Pavia senza contare le altre citt� e le terre gi� in suo possesso, i Visconti avevano ben poco a parte il titolo, a questo punto Bonifacio Cane  � padrone assoluto del ducato, con i due Visconti prigionieri nei castelli di Milano e di Pavia. Forse il nostro personaggio non avendo la forza morale o per paura delle conseguenze politiche non volle proclamarsi erede dei Visconti.

Dopo l'uccisione di Galeazzo Maria avvenuta a Milano da parte di congiurati il titolo di Duca passa a Giovanni Maria (ultimo dei Visconti, la figlia Bianca Maria and� sposa a Francesco Sforza). Le uniche citt� del ducato che i Visconti  non controllavano direttamente, erano Brescia e Bergamo in possesso di Pandolfo Malatesta. Ma Facino inizi� una guerra per il controllo anche di queste due citt�, ma nel 1412 fu preso da un violento attacco di gotta che lo costrinse a ritirarsi a Pavia dove pochi mesi dopo mor�, ma la storia di colui che per poco non era subentrato ai Visconti prosegu� con la moglie Beatrice da Tenda.
Beatrice aveva quarant'anni quando spos� il ventenne Filippo Maria Visconti, (si narra che le nozze furono volute se non imposte dallo stesso Facino) portando in dote 400.000 fiorini cifra enorme per il tempo, frutto di ruberie e di saccheggi di Facino, ma soprattutto gli port�  l'ubbidienza delle sue milizie, che giurarono fedelt� al nuovo signore e di conseguenza il Visconti rientr� in possesso di tutti quei territori controllati dal Terribile.  Il Duca volendo poi  liberarsi della matura moglie, l'accus� di adulterio e la mand� al patibolo con il presunto amante, Michele Orambello nel castello di Binasco. (By Mario Veronesi)

*** A Roma l'antipapa GIOVANNI XXIII si accorda col re di Napoli LADISLAO nominandolo gonfaloniere della Chiesa; mentre GREGORIO XII il vero papa, � costretto un'altra volta a fuggire da Roma per non essere ucciso o malmenato; si rifugia a Rimini dai Malatesta.

*** Anche a Bologna ritornano al potere i nobili che parteggiano per il papa.


ANNO 1
413



Il re di Napoli LADISLAO rompe i patti con il papa GIOVANNI XXIII che lo aveva appena nominato gonfaloniere, aiutato da SFORZA, occupa le Marche, poi si impossessa della stessa Roma e mette in fuga l'antipapa che ripara prima in Toscana poi a Bologna dove i nobili a lui fedeli - gi� dallo scorso anno- hanno ripreso il potere sulla citt� emiliana.

*** Parigi � sconvolta da un'altra rivolta dai plebei. A guidarli questa volta � un macellaio CABOCHE. Le manifestazioni sono strumentalizzate dal duca di Borgogna GIOVANNI SENZA PAURA. Segue una breve vittoria dove viene instaurato un governo che � contro la borghesia cittadina e la nobilt�, nonostante questa prima appoggiasse i Borgogna. La libert� solo virtuale dura poco, i nobili si scatenano con uomini mercenari ben pagati e reprimono nel sangue la sommossa; riprendono cos� il potere e cacciano il "traditore" Giovanni di Borgogna.

*** In Inghilterra muore re ENRICO IV, � incoronato come successore il figlio, ENRICO V


ANNO 1
414



CAMBIA LA COMUNICAZIONE!
LA GLOBALIZZAZIONE INIZIA IN QUESTO 1414!

A Firenze, la signoria e il consiglio, stabiliscono che tutte le scritture concernenti atti, contratti e ogni pubblica scrittura nelle istituzioni o negli affari siano stesi d'ora in avanti, non in latino ma in volgare "per essere capiti da tutti".

La volonta' della nuova classe dirigente si fa sentire anche nelle istituzioni con questo genere di pressioni, presso i rappresentanti del potere centrale, sempre cos� assenti al dinamismo della vita quotidiana in questi ultimi anni animata.
Sono sollecitazioni che si affiancano e corrono in parallelo con i nuovi tempi, legati realisticamente alla vita pratica di una societ� scorrevole e integrata. Settori della stessa sempre pi� ramificati in province e Paesi vicini e lontani, tutti ormai interdipendenti nelle nuove strutture mercantili. Era quindi necessario la comprensione di certi documenti per interagire con i soggetti che operavano nelle varie attivit�; e pur non possedendo un briciolo di cultura accademica, nell'agire dimostravano di averne molta in quella reale fatta di esperienze quotidiane, che non era solo istintiva ma era il risultato di una grande quantit� di esperienze; tali  che permettevano anche a qualche illetterato di creare una banca o una grande impresa commerciale con nutriti scambi internazionali.

La nuova imprenditoria, i nuovi ricchi, non provenivano da una casta, non avevano alle spalle nobili casate o nati in ambiente intellettuali, ma erano soggetti usciti da famiglie spesso perfino illetterate, che per� si erano imposti con la propria intelligenza e il bernoccolo degli affari senza conoscere una sola parola di latino; una lingua che era stata confinata nel mondo clericale creando delle vere e proprie barriere linguistiche -quindi incomunicabilit�- tra il popolo e gli amministratori.


Ora quello di questi tempi non era piu' un popolino; a parlare "in volgare" (se voleva fare affari) c'era ora il ricco mercante (spesso di umili origini anche lui), c'era il banchiere; e anche se conoscevano il latino non potevano con questa lingua rivolgersi alla propria clientela atteggiandosi a dotti, dovevano scendere dal loro piedistallo pragmaticamente e volare basso, farsi comprendere sia dal piccolo artigiano, sia dal bovaro, sia dal pescatore. Costoro nelle loro attivit� spesso desideravano fare un salto di qualit�, utilizzando i servigi della banca per creare un'industria, fare un allevamento, acquistare un terreno o comprarsi una nuova nave a credito.

Insomma, sta comparendo l'uomo che si � fatto orgogliosamente "da s�". Nel Novellino (un testo dove � riportato il quotidiano) troviamo propria una di queste testimonianze "Messere, io sono mercante molto ricco, e questa ricchezza che ho, non l'ho di mio patrimonio, ma tutta guadagnata di mia sollecitudine nell'operar nel mio umile mestiere". Firenze, anno 1411.

Sono proprio gli anni dell'alba dell'iniziativa privata, l'alba dello "spirito d'impresa", dello "spirito capitalistico", dell'"istinto lucrativo", una nuova Italia, che per alcuni decenni illumina l'Europa un secolo prima della riforma protestante e luterana, quindi di molto in anticipo sui tempi. Tempi che sviluppano "il grande pensiero della vita economica" che coincise con un grande agire in questo rivoluzionario decennio che inizia nel 1407. Possiamo mettere il primo paletto di partenza alla data della creazione della prima vera banca a Genova, e il secondo paletto in questo 1414, quando tutti gli atti e i contratti sono obbligati da oggi in avanti a essere scritti in volgare "per essere capiti da tutti".

Non e' una data epocale come essere arrivati sulla Luna, ma sul piano pratico questa data lo �, perche' il provvedimento permette non di volare in uno spazio vuoto, (di rassegnazione) ma di camminare con i piedi per terra con il necessario realismo dentro uno spazio pieno di vita quotidiana (fatto di speranze).  Senso del concreto che prima d'ora non era stato n� promosso n� incentivato, ma semmai represso o penalizzato o in attesa di una provvidenza astratta in un mondo irreale,  dimenticandosi il mondo reale.

E' il primo passo di quella che oggi � definita dell'"informazione globalizzata". Avvenne in un modo semplice, cio� scambiarsi informazioni e reciprocamente capirsi. Non male come "invenzione",  nel passato gi� operante; eppure dovevano trascorrere mille anni per riscoprirla e per formare una nuova societ�, uscita finalmente dal "tunnel" dei "secoli bui".

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