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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 834 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

* * * IL RITORNO DI LUDOVICO IL PIO

Dopo alcune anticipazioni date nei precedenti anni, eccoci a quella che dovrebbe essere la scena finale ( ma non lo è ancora) della ribellione di Lotario e dell’usurpazione del trono che ha mandato in carcere nel modo che abbiamo visto lo scorso anno il padre, l’imperatore dei Franchi Ludovico il Pio.

Un certo dissenso incominciò a farsi sentire tra i vincitori (Lotario e compagni). Ad intervenire sono i fratellastri Ugo e Drogone, figli di un'altra moglie di Ludovico il Pio, che insieme decidono di andare in soccorso del loro patrigno esortando i due fratelli Ludovico il Germanico e Pipino a passare dalla parte del padre tenuto vergognosamente in carcere, aiutando così anche la madre anch'essa prigioniera a Tortona.

I due fratelli che entrambi non sono propensi a riconoscere la forte autorità del fratello Lotario, cercano di intercedere con lui per riservare una migliore condizione al proprio padre messo agli arresti a Parigi. Lotario ignora la loro richiesta, e i due decidono di muovere contro di lui con le armi, decisi a vendicare l’inumano trattamento. Fra l'altro i due avevano pure l’appoggio dell'opinione pubblica; indignata di vedere quel santo uomo umiliato e messo in carcere da un figlio così ingrato.

Ma Lotario si sente forte, e quindi corre a San Denis a radunare il suo esercito per difendersi.
Ma determinante fu proprio l'opinione pubblica che più veloce del suo cavallo, ha già seminato indignazione fra gli stessi suoi soldati, e quando arriva a San Denis, questa volta è lui ad essere abbandonato da tutti, militari, notabili, clero compreso.
Cosa sia avvenuto in quel momento non è dato da sapere, ma certamente Gregorio IV aveva esortato e messo sul chi va là i vescovi dopo l'oltraggioso comportamento di Lotario sul padre. Questo papa era della vecchia scuola del suo grande omonimo Gregorio Magno e quanto a lucidità mentale e realismo politico ne aveva quanto lui.
Forse si accorse in ritardo che appoggiando Lotario avrebbe corso il rischio di barattare anche l'indipendenza della Chiesa
L’insegnamento del suo predecessore era: mai fidarsi di chi diventa troppo forte "in quel modo", prima o poi, da uomini ingrati come Lotario, si riceve la fatale spallata.
La Chiesa doveva andare cauta, anche perché il crollo del potere centrale era in fin dei conti il male minore. Questo era importante fino ad un certo punto, perché l’episcopato aveva nell'imperatore un referente ben preciso; non così il variegato emergente potere dei nobili dei vari feudi che avrebbe comportato la nascita di Stati indipendenti; e forse qualcuno poi avrebbe fatto indipendente non solo il territorio ma anche i vescovi senza chiedere l'approvazione di Roma. In questa male augurata ipotesi, il Papa non avrebbe potuto più intervenire sulle questioni ecclesiastiche di quel grande unito impero spirituale (e indirettamente anche politico) che aveva tentato di costruire Gregorio sull’intera Europa, ora quasi tutta in mano ai Franchi carolingi.
Non era del resto solo un timore, perché alla destituzione dell’imperatore, alcuni ecclesiastici si erano uniti ai ribelli partigiani di Lotario, e nella scena madre della rimozione fecero vergognosamente prostrare sul pavimento di Notre Dame l’imperatore Ludovico.

La mossa del Papa, sconcertò Lotario, si sentì "tradito" da chi appena lo scorso anno lo aveva appoggiato. Rimasto solo, fu costretto a liberare il padre, a liberare la matrigna Giuditta, e a sottomettersi questa volta lui nella cattedrale di Saint Denis, dove i vescovi e i nobili vicini al Papa, dichiaravano LUDOVICO il Pio reintegrato nella precedente dignità e gli restituivano la corona e l’autorità imperiale.
L’imperatore anche se aveva la nomina di Pio, appena fuori, per prima cosa decise di far pagare caro a quegli ecclesiastici di Notre Dame che lo avevano in un modo umiliante destituito, la seconda quella di marciare contro suo figlio nel frattempo fuggito con alcuni suoi partigiani a Orleans, dove però il padre giunto nella città, commosso della sua richiesta di perdono inoltrata da una sua ambasciata, e la promessa di non più offenderlo, non entra in battaglia contro di lui la ma magnanimo concede a Lotario il perdono, ma ad una condizione: che deve lasciare subito la Francia; gli concede l'Italia come corona ma gli viene fatto divieto assoluto di riattraversare le Alpi.
Lotario sottomesso e contrito accetta il diktat, ma aveva un caratteraccio e l’ingratitudine era la sua peggiore virtù, quindi lo risentiremo presto, fra 9 anni....nell' 843...

LUDOVICO approfitta di questa pacificazione per riordinare l'impero con delle nuove disposizioni e decreti amministrativi, ma soprattutto si organizza contro i saccheggi, perché il pericolo ora è un altro: le scorrerie dei pirati del mare........ gli uomini del Nord, i North-man, i Normanni, ovvero i Vichinghi. Questi con delle velocissime scorrerie, prima sulle coste, poi sempre più audaci, iniziano a risalire la Senna, la Loira, la Garonna, giungendo e minacciando le città dell'interno, addirittura fin quasi alle porte di Parigi.

IN SPAGNA a Toledo un avventuriero di nome Hakim, si mette a capo di una sommossa e insorge contro l'emiro al-Hakam destituendolo. Riuscirà a mantenere la città per oltre tre anni.

CONTINUA ANNO 835 > >