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CRONOLOGIA

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ANNO 789 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** LE SCUOLE IN ITALIA DI CARLOMAGNO

Come abbiamo già visto in precedenza, l'opera di risanamento del regno di Carlomagno, non solo in Francia ma anche in tutto il nuovo territorio che fa parte ora della sua corona, tocca non solo la politica militare e religiosa e quindi delle istituzioni di governo, ma anche quella sociale, e soprattutto quella dell'istruzione dei suoi sudditi. Abbiamo già accennato al suo collaboratore Alcuino, che si era dedicato a quest'ultimo compito, e che delega al clero l'istituzione della Scuola Palatina; che però è ancora circoscritta e elitaria. Abbiamo pure parlato lo scorso anno dell'opera dell'emiro di Cordova, che anche se dà fastidio a qualche occidentale, e da lì che poi partirà il modello delle scuole future, da lì anche le università; da Cordova partiranno e dilagheranno i testi di tutta la Filosofia greca quella presocratica e quella platonica-aristotelica. E ancora da Cordova dall'XI al XIII secolo, giungeranno in Italia, paradossalmente anche le più famose antiche opere latine, che nel corso di un millennio, erano state raccolte e custodite dai numerosi veri e propri bibliofili arabi.

Questo non significa che le novità portate dal cristianesimo nell'ambito delle prospettive educative non furono importanti. In effetti mentre la tradizione greco-romana aveva fondato la propria visione pedagogica su fini esclusivamente umani temporali, la religione cristiana si presentava con un disegno educativo animato da una ideale vita ultraterrena, dove gli uomini dopo la loro morte dovevano ricongiungersi con Dio. Nel far questo tipo di insegnamento lasciava e abbandonava quella concezione aristocratica di quella società antica che voleva nell'educazione un privilegio esclusivo di alcune classi sociali, e si faceva portatore di un'educazione al di sopra delle classi e in funzione della valorizzazione personale di ciascuno.

L'applicazione di queste nuove prospettive educative non era impresa facile, e agli inizi la religione cristiana fu anzi costretta ad adattarsi suo malgrado alle strutture tradizionali, e restringersi solo nel far cogliere meglio il significato della propria fede, la chiesa infatti ritenne che gli stessi cristiani dovessero intanto cominciare con il profittare delle istituzioni scolastiche che loro avevano creato solo per quel motivo, tutto il resto era sgradito.
Cioè non potevano andare oltre, e il fatto che nello spiegare la Bibbia o il Vangelo stimolasse all'individuo la voglia di saper leggere era questo l'unico punto di arrivo, ma che poi le istituzioni create soprattutto quando vennero i barbari non potevano nemmeno più questo dare.
Anche soltanto il partecipare alle funzioni religiose, e ascoltare chi si avvicendava nelle prediche produceva una non indifferente appropriazione della dialettica, ma sempre e soltanto legata al mondo religioso. Alla formazione scolastica più propriamente religiosa impartite dalle numerose abbazie, si sarebbe in seguito aggiunta anche quella umanistica, non ecludendo quella scientifica, che in molti famosi monasteri entrambe non mancavano.

Le invasioni barbariche interruppero nell'Europa centrale questo lento processo per oltre duecento anni, ma in Italia andò peggio, durò fino a questi anni, quando Carlomagno dà inizio a una ristrutturazione globale nelle istituzioni scolastiche.

In Francia questo processo era già avvenuto qualche anno prima per merito proprio delle abbazie, che a loro volta erano state fondate dai monaci che provenivano dall'unico territorio che quel processo non era mai stato interrotto. Che paradossalmente era partito proprio dall'Italia, prima delle invasioni barbariche. Non dimentichiamo Agostino, poi Colombano, Beda, e quell'abate che in Irlanda aveva fatto i primi passi, quel Walfrid poi sceso sul continente col nome di BONIFACIO, e dopo aver cristianizzato la Francia, approda in Germania e va a fondare un vero e proprio impero di monasteri, con Fulda il suo capolavoro. La sua figura si staglia netta su tutto il panorama della istruzione medioevale, non solo ecclesiastica. E poi non dimentichiamo quella "cellula" del pelagianesimo di cui abbiamo già parlato, che nonostante la condanna a Orange nel 529 lascio' attorno a se quella dottrina con quella mentalità assai diffusa nella Chiesa di allora che era l'illuminismo filosofico, che nato fin dal 390, introdottosi in Francia andò a creare una sua particolare visione del cristianesimo e della stessa filosofia teologica, una cellula che non morirà mai, prolificherà in silenzio nei monasteri e nei conventi e andrà in seguito dopo mille anni a infuenzare i ribelli della Chiesa Cattolica Romana, con in testa Lutero.

La riforma che crea quindi Carlomagno quest'anno in Italia non è un'improvvisazione, è gia' operante, ha già i suoi risultati, deve soltanto essere nei suoi tratti essenziali attuata, e ci pensa proprio quell'ALCUINO di YORK in linea con la tradizione culturale anglosassone che si era sviluppato al di là della Manica.

Il sistema scolastico di tale riforma prevedeva tre cicli di insegnamento: il ciclo elementare, dove l'allievo imparava a leggere e a scrivere; il ciclo della formazione artistica, fondata sull'apprendimento delle arti del "trivio" ( grammatica, retorica e dialettica) e del "quadrivio" ( aritmetica, geometria, musica e astronomia); e il ciclo infine, della formazione teologica, attraverso il quale l'allievo veniva avviato alla lettura della Bibbia secondo i commenti dei padri.

Sarà solo verso la fine del 1000 che cominciarono a nascere le prime università, che non erano tali come le intendiamo ora, ma sorsero dalla trasformazione di una precedente scuola ecclesiastica, guidata da tempo da una corporazione ecclesiatica che gestiva totalmente gli istituti di insegnamento.

Poi sorsero molto più tardi e si imposero, quelle che erano frutto di iniziative di singoli uomini di cultura, come abbiamo visto poi fare in Italia da Federico II, dopo essere stato a Baghdad ed aver visto questo tipo di istituzione che nulla aveva a che vedere con i classici istituti religiosi.

Agli inizi queste università (di cui abbiamo parlato già in altra sede, con i relativi anni di fondazione) furono per lo più una corporazione di docenti; ma non mancarono casi in cui essa si costituì come corporazione di studenti che, unitisi finirono con il valersi della loro associazione di fronte agli stessi professori obbligandoli, per esempio, al rispetto dei doveri didattici.

Di facoltà anche se non in tutte le università ne erano presenti solo quattro: Teologia, Arti Liberali, Diritto e Medicina. La facoltà di Arti Liberali altro non era che l'insegnamento di una cultura generale aperta a tutti coloro che sapessero leggere e scrivere e qualche nozione di latino, era insomma una specie di tappa preliminare per accedere alle altre facoltà.

Quella di Medicina, lo abbiamo già scritto, era lo studio della scienza, quindi astronomia, fisica, botanica, matematica, chimica, e quindi la stessa medicina. Copernico e Galileo frequentarono appunto la facoltà di Medicina, cosi' lo stesso Dante Alighieri.

Ma anche questa volta, prlando di scuole, abbiamo corso molto in avanti......ne riparleremo ancora nei prossimi secoli..........

IN BAVIERA, che ora è sotto il regno franco, stanno iniziando delle scorrerie di alcune tribù di avari che giungono dall'Est. Carlomagno, che ha altri problemi in latri territori, prima di iniziare una vera e propria guerra, fa alcuni tentativi di conciliazione, risultati vani, affida le difese dei confini bavaresi al cognato GEROLDO.

Gli altri problemi di Carlo sono i popoli slavi stanziati sull'Elba, i progenitori dei Longobardi, che nelle loro prime migrazioni avevano lasciato degli insediamenti sull'Elba e l'Oder (tribù di Wilzi), tra la Saale e l'Elba (tribù di Sorabi) e in Boemia (tribù di Cechi) dove era partito Alboino nel 568 per scendere in Italia attraverso la Pannonia e il Friuli.
Muovendosi quelli come questi, in cerca di nuovi territori, stanno creando problemi ai confini del regno carolingio.

IN AFRICA un nucleo islamico capeggiato da un profugo alide riparato in Marocco dall'Arabia, IDRIS AB-DALLAH diventa capo (imàm) di una tribù berbera marocchina, creandosi un importante regno nel MAGHREB occidentale con capitale Fez. fondando una propria dinastia e dandogli il proprio nome: la Dinastia IDRISITA, che giunse al suo apogeo sotto il suo figlio postumo, Idris II (792-828). Di entrambi ne sentiremo presto parlare.......

CONTINUA ANNO 790 > >