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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 742 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** LA DONAZIONE DI LIUTPRANDO AL PAPA

Partito con un grande esercito il re dei longobardi ritenta l'assalto del ducato di Spoleto, dove si era nuovamente insediato il fuggiasco duca TRANSAMONDO dopo aver affrontato e ucciso Ilderico, messo da Liutprando prima di lasciare l’Italia per correre in aiuto del re franco Carlo Martello.

Transamondo, che già era fuggito la prima volta a Roma per rifugiarsi nella braccia del Papa, anche in questa occasione preferisce abbandonare la lotta, e lascia definitivamente il suo ducato a Liuprando e va a farsi monaco (ma forse cedendo alla Chiesa il suo ducato pur non essendo lui in grado di farlo formalmente. Sarò poi il papa in seguito ad avanzare il possesso del ducato, perchè preso con la forza).
Liutprando nomina duca suo nipote, un certo AGIPRANDO, ricostituisce il presidio, poi muove contro il ducato di Benevento, dove, quando arriva, non deve neppure ingaggiare battaglia né assediare la città; il duca GODESCALCO che aveva tentato di abbandonare la città per fuggire e mettersi in salvo era già stato raggiunto, catturato e ucciso dai suoi stessi uomini.

Consegnata la città al re longobardo, Liutprando insedia il duca GISULFO che era stato in precedenza spodestato proprio da Godescalco.
LIUTPRANDO ora muove verso Roma, ma a Terni, Papa ZACCARIA, ripetendo le gesta di Gregorio, lo raggiunge nel suo campo alle porte di Roma e lo convince a ritirarsi e, come abbiamo già anticipato nel 727, a farsi restituire le quattro città che il longobardo aveva occupato (Amelia, Orte, Bomarzo e Blera) e a farsi riconoscere in futuro anche i territori che i bizantini avrebbero abbandonato.

Inoltre con lui stipula una pace ventennale, che però durerà molto poco, perché il progetto di papa Zaccaria come i suoi predecessori è quello di eliminare nelle vicinanze di Roma ogni potenziale concorrente, anche se i longobardi godono nei territori vicini alla Chiesa una certa simpatia.
Inoltre in questa pace ventennale non si è fatto cenno all’Esarcato di Ravenna e alla Pentacoli (Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona). Probabilmente (o diabolicamente) il Papa vuole lasciare mano libera ai Longobardi per conquistare questi territori ancora bizantini, per poi chiederne l’annessione alla Chiesa, forte della protezione dei Franchi; che - in precedenza- papa Gregorio aveva implorato a Carlo Martello.


A VENEZIA come abbiamo già accennato, viene abolita la magistratura annuale dell'esarcato di Ravenna e si elegge un proprio funzionario con le mansioni di governatore locale, pur rispettando i poteri e i diritti della corte di Costantnopoli.
E’ l'investitura a Dux ( non ancora Doge nel senso compiuto come Capo di un territorio indipendente) concessa dopo una riunione di nobili locali, al figlio dell'assassinato Orso Ipato, TEODATO, che usando la diplomazia vuole evitare ogni disputa con il re dei longobardi, ed infatti, rinnova un patto di alleanza, ma solo a carattere difensivo reciproco, ma non un alleanza militare per interventi congiunti su altre territori non di pertinenza dei lagunari. LIUTPRANDO, che conosce poco le ambizioni degli abitanti di queste isole da qualche tempo uniti e decisi ad essere indipendenti, né teme da loro delle aggressioni, non ha nulla in contrario, e accetta queste condizioni, promettendo aiuti in caso di attacchi esterni. Che in realtà non esistono, essendo la terra ferma che circonda la laguna quasi tutta dominata dai longobardi.

 

La Venezia che sta sorgendo evita così di avere contrasti con il re dei Longobardi e con la stessa Costantinopoli. Questa scelta, nel tempo si dimostrerà vincente quando Venezia assediata via mare (con i longobardi che non hanno navi) chiederà ai bizantini soccorso per mantenere e consolidare la sua indipendenza, proteggendosi così da attacchi via terra e via mare.

IN FRANCIA i nuovi eredi del regno di Carlo Martello (Carlomanno e Pipino) dopo essersi impossessati del piccolo regno del fratello (Grifone), muovono anche contro il figlio di Oddone UNALDO che governa l'Aquitania (la parte nordoccidentale della Francia che si affaccia sull'Atlantico).

IN MAROCCO avevamo lasciati nel 739 i Berberi irrequieti che avevano fallito la sommossa contro gli arroganti arabi. Sconfitti si erano rifugiati all’interno, sulle alture abitate da altri Berberi non assorbiti ancora dagli arabi. Qui avevano fatto proseliti, organizzato bande di partigiani e quest'anno discendono verso la sede del governatore del Maghreb, a Kairoun e la cingono d' assedio.
Ricordiamo che anche questo governatore non era più sotto l'influenza del califfo di Damasco ma era quasi un dipendente della Spagna ormai islamizzata e dove si era formata una classe dirigente araba dopo essere saliti sul carro dei vincitori berberi. Avevano creato i loro emirati, non prendendo in considerazione la spartizione delle ricchezze con i conquistatore berberi considerati sempre loro subalterni.
La maggior parte delle loro ricchezze, oltre gli iniziali saccheggi, provenivano dagli annuali tributi imposti alle città conquistate, che invece di subire assedi, distruzioni e uno stato permanente di ostilità, alla fine preferivano pagare per vivere in pace.

Ma anche da queste ricche entrate erano esclusi i berberi che non solo ricevevano nulla ma erano esclusi da cariche importanti e adibiti a lavori umilianti. Motivi più che sufficienti per renderli sempre più astiosi e bellicosi.

A COSTANTINOPOLI – Dopo la scomparsa di Leone III, avvenuta l’anno prima, era salito sul trono il figlio Costantino V. Puntando sull’incapacità e la debolezza del nuovo imperatore, tornano a riorganizzarsi gli arabi per ritentare di conquistare Costantinopoli.

L’ imperatore anticipa le mosse dei musulmani sferrando un poderoso attacco, ma a sconfiggerlo non sono gli arabi ma il cognato ARTAVASDE che non ha trovato momento migliore per usurpargli il trono, attaccandolo mentre l’imperatore attraversava l’Opsikion, anche se riuscì a mettersi in salvo fuggendo.
Fattosi proclamare dai suoi soldati imperatore, Artavasde si presentò a Costantinopoli dove Costantino aveva lasciato reggente Teofanie Monute, e spodestando anche lui, si presenta come campione del culto delle immagini. Ad incoronarlo è il patriarca Anastasio -in precedenza iconoclasta- che consacra anche il figlio maggiore di Artavasde, NICEFORO come co-imperatore.
Costantinopoli applaude e con l'approvazione di tutta la cittadinanza viene ripristinato il culto delle immagini.
Costantino fuggito ad Amorio tenta di organizzare un esercito con l’appoggio degli anatoli e dei traci.

MOVIMENTI DI TURCHI IN MONGOLIA

Sul bacino del Tarim gli UIGHURI, che sono stanziati nelle regioni dell'Altai, alleati con le tribù turche dei Qarluq, rovesciano l'impero dei turchi orientali, i T'u Kueh, formando un proprio impero nella zona della attuale Mongolia. Una parte di loro scendono nel Turkestan occidentale formando su questo territorio un grandissimo potentato detto dei Qarluq. Saranno loro a dare il nome a questa grande territorio prima col il Turkestan (a nord-ovest del Tibet), più tardi con il Turkmenistan sulle rive del mar Caspio (a nord dell'Iran), e più tardi dopo aver invaso la Persia e aver esautorato l’impero musulmano, daranno il nome all’attuale Turchia.

 

CONTINUA ANNO 743 > >