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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 739 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** IL DOPPIO GIOCO DI TRE NEMICI-AMICI
E QUELLO DEL PAPA
*** RIVOLTA DEI BERBERI CONTRO GLI ARABI IN MAROCCO

Il re dei longobardi LIUTPRANDO nella situazione che si era venuta a creare in Italia con la non rispettata osservanza dell'editto dell'iconoclastia, che sta seminando disordini nelle province bizantine ma anche in quelle longobarde, pensando di essere spalleggiato dal Papa, vede una buona occasione per intervenire su quelle che sono ancora sotto il dominio bizantino. In ognuna di queste una parte della popolazione respingeva l’editto, quindi costoro avrebbero favorito il longobardo che come cattolico aveva sposato la causa del Papa.

Ma più che le altre province, il longobardo pensava a Roma innanzitutto. Da sempre il sogno di conquista di ogni re longobardo. Prendere Roma significava far crollare del tutto le ultime forze (puramente simboliche) che Bisanzio aveva ancora in Italia.
Correre in aiuto di Roma stretta in un laccio bizantino, avrebbe dato a Liutprando la possibilità di avanzare delle pretese su questa città che lui andava a liberare.


Ma non era della stessa idea il Papa –idee che abbiamo già accennato nell'anno 730. Infatti, GREGORIO III teme le estreme conseguenze. Il Papa, per quanto i longobardi siano diventati cattolici, ritiene che sarebbe pericoloso avere un re che –pur dopo averlo liberato dai bizantini- poi avanzasse delle pretese e si insediasse dentro la città che è la casa di San Pietro.
Meglio un re nemico lontano che un re amico vicino, anzi in casa. Tuttavia pur analizzando il problema, Gregorio non ha ancora deciso se farsi aiutare dall’esercito di Bisanzio o da quello dei Franchi per evitare questa “sciagura” del suo potenziale liberatore.

LIUTPRANDO che ovviamente non è a conoscenza di questi dubbi, muove ugualmente verso Roma per cacciare i bizantini; e dopo aver preso contatto con il duca di Spoleto TRANSAMONDO per una azione in comune contro la città eterna, si sente rifiutare l'appoggio. Non solo, ma il duca abbandona il proprio ducato e fugge nelle braccia del papa a Roma. Il re dei longobardi lo sostituisce nominando ILDERICO duca di quel territorio che Trasamondo ha abbandonato, quindi prosegue con il suo esercito verso la grande città dell'Urbe. Accampatosi nella campagna romana, invia un sollecito invito a Gregorio di consegnargli Transamondo; al rifuto del papa devasta il territorio e occupa le fortezze bizantine intorno alla capitale: Amelia, Bomarzo, Blera, Orte.

GREGORIO III così minacciato, spazza via i suoi dubbi e manda a chiedere aiuto a CARLO MARTELLO il re dei franchi, invitandolo a precipitarsi immediatamente a liberare la capitale cristiana dai longobardi a difendere il pontefice e la tomba di San Pietro. Ma non sa che il re di Francia a sua volta ha chiesto un aiuto per combattere gli Arabi proprio al re dei Longobardi. Ed infatti LIUTPRANDO abbandona Roma per recarsi a dare il suo contributo in Francia.

Partito Liutprando, che lascia presidi nelle città occupate, Transamondo ritorna a Spoleto, Vince Ilderico in uno scontro uccidendolo e recupera il suo ducato, questa volta appoggiato dai bizantini romani che il papa... gli ha procurato.
In pochissimi giorni il Papa, ha cambiato tre volte alleato; prima ha chiesto i Longobardi per cacciare i bizantini; poi ha mandato a chiamare i Franchi per combattere gli stessi Longobardi; ed infine dimenticando la disputa sull'editto dell'iconoclastia ha chiesto aiuto ai bizantini per combattere a Spoleto il presidio lasciato da Liutprando, dichiarando cosi guerra al re longobardo.

IN SPAGNA nel frattempo muore nelle Asturie il re dell' ultimo regno di goti che aveva resistito agli arabi nella penisola Iberica. Gli succede ALFONSO I detto "il Cattolico", che prende da questo momento non più il titolo di re di Spagna, ma Re delle Asturie.

 

IN MAROCCO – Lo avevamo annunciato i rancori che stavano nascendo in Marocco nelle file dei Berberi. Un portatore d'acqua berbero diventa il capo di una sommossa contro gli arabi; si ribellano al governo perché sono trattati dai funzionari come se fossero degli schiavi. Inoltre non sopportano che le ricchezze procurate agli arabi dai loro connazionali in Spagna vadano soltanto agli arabi.
A un primo attacco che e stato dagli arabi prontamente domato con il sangue, i berberi superstiti si rifugiano nell'interno del Paese legando con le tribù che vivono sulle montagne e che fino ad ora non erano stati ancora indeboliti dal dominio arabo che abitualmente domina solo sulla fascia costiera e vi ha quasi schiavizzato gli abitanti.
Sui monti i rifugiati tentano di organizzare bande di partigiani, in grado di colpire i prepotenti arabi della costa.

 

CONTINUA ANNO 740 > >