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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 709 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** PUNIZIONE A RAVENNA DI GIUSTINIANO

*** COME GIUNSERO GLI ARABI IN SPAGNA

Nonostante ci fosse stata in Italia una certa distensione sui problemi religiosi, che del resto aveva favorito lo stesso Giustiniano II, quando lui era nel primo periodo imperatore, e che aveva fatto in modo che fra longobardi e il clero romano si instaurasse una cooperazione che portava sempre di più questi a cristianizzarsi a favore della chiesa romana, a Ravenna nel periodo dell’usurpatore LEONZIO, (durato 10 anni, mentre Giustiniano era in esilio) i funzionari erano stati tutti sostituiti ed avevano permesso all'esarca bizantino ravennate di perseguire una politica anticattolica, e di riaccendere le drammatiche dispute sul Concilio Trullano con il clero romano.
Drammatiche perché come sempre accadeva, la punizione per non essere schierati comportava non solo una condanna civile e penale, ma veniva inflitta la pena di morte. Quindi epurazioni nel sangue, che non otterranno il risultato voluto, visto che con il ritorno di Giustiniano, toccherà proprio a questi carnefici difendere questa volta le loro posizioni con la vita.
La pena a loro riservata da Giustiniano fu fatta in modo da colpire molti religiosi sia quelli dichiaratamente ostile sia quelli rimasti nell'ambiguità. Fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Nel dubbio mandò al patibolo gli uni e gli altri.
Giustiniano II, intraprende una spedizione punitiva a Ravenna con lo scopo di dimostrare che ha veramente intenzioni di fare ciò che aveva scritto e già anticipato, qualora il papa volesse indire a Bisanzio un Concilio per la distensione e una definitiva pace.
A Ravenna i suoi uomini non hanno tanti riguardi sulla vecchia guardia che si era appoggiata a Leonzio. Appena sbarcati avviano una campagna di punizioni con saccheggi delle case dei vecchi funzionari, li passano per le armi o li impiccano sulla pubblica piazza, restaurano l'ordine con le direttive dell’Imperatore, ed infine inviano un'altra lettera di Giustiniano al nuovo papa.
Giustiniano attua dunque una epurazione nella città adriatica, e rinnova quella apertura di dialogo a Roma col nuovo Papa appena eletto, che contrariamente ai primi due che avevano lasciato cadere nell'indifferenza l’appello dell’imperatore, presta più attenzione alla sua proposta di recarsi a Costantinopoli, in modo da trovare un punto d'incontro di reciproco interesse.
Ricordiamoci della lettera di distensione che Giustiniano aveva mandato nel 706, ai due papa, un po’ guardinghi dall'accettare un dialogo sul quel suolo, che Roma aveva considerato sempre ostile, per la presenza di chi non voleva riconoscere la supremazia romana.
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IN SPAGNA la situazione si fa ingarbugliata per la successione del nuovo re, visto che quello insediatosi nel 701, WITIZA è morto lasciando a suo figlio ACHILA la successione. Costui nel prendere possesso della eredità paterna come sovrano, si trova sulla strada un competitore, che vuole salire lui sul trono; è RODERIGO, che prima, sotto WITIZA era duca della Betica (Andalusia), ma che ora nel suo regno si fa già chiamare re di Spagna, e vuole diventarlo a tutti gli effetti, e ad ogni costo.

Con un suo piccolo personale esercito assedia il palazzo di ACHILA, che è costretto a fuggire lontano; molto lontano per non essere ucciso; infatti attraversa lo stretto che divide la Spagna dall’Africa (in questo anni non si chiama ancora Gibilterra) e si va a rifugiare nelle braccia degli berberi islamizzati chiedendo loro aiuto.
Con lui c'è un personaggio che nella più antica storia dell'Islam ha sempre suscitato un grande interesse ed è entrato nella leggenda, ma di cui non si sa storicamente nulla. Gli eventi successivi divennero così grandi che forse il vero protagonista passò in secondo piano.
Era costui un certo GIULIANO; di lui si racconta che vassallo di re Achila, e poi di RODERIGO (l’usurpatore che aveva cacciato Achila), aveva una figlia bellissima che era per lui il suo più grande tesoro, tanto la amava e tanto ne era orgoglioso. Il suo "padrone", si narra che in una festa dove Giuliano partecipava con la figlia, il re mise gli occhi concupiscenti addosso a quel fiore di fanciulla, ripromettendosi di conquistarla per il suo sollazzo.
Chiusa la festa, e non avendo la fanciulla degnato di uno sguardo il sovrano, nella notte il turbamento che gli aveva suscitato quella ragazza, lo portò ad esercitare quel diritto che lui pretendeva dai suoi sudditi: la fece rapire e se la fece portare nel suo letto. Ottenendo così con la violenza quello che non aveva potuto ottenere con l'intelligenza o la simpatia.

Il padre, umiliato e sconfitto in quel modo indegno, fuggì in Africa con un solo e ormai unico scopo e desiderio, di vendicarsi di quel maiale di re, che aveva osato lordare sua figlia. Si unì al fuggiasco ACHILA sbarcando presso gli arabi-berberi; lui e Achila forniscno loro tutte le indicazioni della strada da seguire e, come e quando trovare il "re di Spagna" RODERIGO, e una volta catturato la sorte che gli devono riservare.
Fu così che avvenne un evento epocale, e con una precisione di tempi e di spazi che non possiamo pensare che non ci sia in questa leggenda qualcosa di vero, e che anche se fosse una leggenda, troppi parlano da diverse angolazioni di questo personaggio, GIULIANO, che non può essere stato inventato dal nulla.
Quella usurpazione che abbiamo vista nei confronti di Achila, e questo episodio appena raccontato che ha il colore rosa romanzato, provocherà per l'intera Spagna uno sconvolgimento che avrà ripercussioni su tutta la sua storia fino a conseguenze che ancora oggi è difficile quantificare a riguardo della lingua, istituzioni, influssi sulla vita politica e sociale, tradizioni e stile di vita.
Non si potrà mai fare una simulazione di che cosa sarebbe avvenuto se invece di fuggire in Marocco, quel re mancato fosse fuggito a chiedere aiuto in Francia, né cosa sarebbe accaduto se quel re libertino quella notte invece di agitarsi, si sarebbe tranquillamente addormentato. La sorte dell' Europa o di una parte di essa, forse sarebbe cambiata, se non per sempre almeno per un certo periodo.
La sostanza rimane che, gli arabi già forse intenzionati a sferrare prima o poi un attacco all'Europa, proprio da un sovrano europeo mancato e da un funzionario che conosceva i piani strategici del re, si trovarono sollecitati ad intervenire; e come non approfittarne.
Lo leggeremo nel prossimo anno ....
CONTINUA ANNO 710 > >