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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
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PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 602 d.C.
( QUI riassunto del periodo ( longobardo ) dal 591 al 652 ) >

*** LA MORTE DI MAURIZIO IMPERATORE
*** SALE SUL TRONO FOCA


*** COSTANTINOPOLI - La brutta notizia giunse a Roma come una liberazione. 
Inutile le ipocrisie, GREGORIO MAGNO accolse la notizia con grande piacere quando gli comunicarono la notizia che a Costantinopoli era scoppiata una rivolta. 
Ancora pi� compiaciuto quando FOCA che aveva preso il potere gli comunic� (confermando il suo attaccamento alla sede apostolica romana) che l'imperatore raggiunto dalla folla inferocita, appoggiata da un esercito che gli si era ammutinato, � stato giustiziato assieme ai suoi figli. 

GREGORIO nell'appoggiarsi al nuovo imperatore per il futuro, forse ricordandosi di quelle due lettere di fuoco con le quali minacciava MAURIZIO del castigo divino, gli risponde dicendo: 

"" ...la rivolta, l'esecuzione � per me qualcosa che proviene 
dall' "imperscrutabile provvidenza di Dio""

poi tirando un po' l'acqua al suo mulino diplomaticamente conclude fra l' altro 

"....mi rallegro che la vostra benignit� e piet� siano salite al trono imperiale" e dello stesso tono sono le altre lettere inviate a FOCA e a sua moglie LEONZIA "congratulazioni per il cambiamento politico, speranza che esso voglia dire sollievo e libert� per l'impero, e che un aiuto venga d'ora in avanti dato all'Italia oppressa dai barbari e dagli eretici""

Sconcertante la cordialit� di queste lettere di GREGORIO di fronte a quanto era accaduto a Costantinopoli e cosa stava ancora accadendo. 
FOCA stesso aveva ucciso l'imperatore e i suoi figli; ma non si fermo l�,  continu� a fare strage di tutti quei funzionari che lavoravano per l'imperatore; esecuzioni in massa nei ranghi dell'aristocrazia trascinati in piazza in catene, dati in pasto alla folla inferocita, che alla fine, appagata e sazia di sangue, lo elesse a salvatore della patria, a giustiziere di tutti i soprusi, delle angherie, delle ostentazioni di ricchezza, dell'arroganza della gente del "palazzo". Il tutto ottenuto con la solita demagogia che fanno i potenti quando vogliono conquistare il potere con la forza e le congiure.
Dopo anni di aristocrazia e di dinastie, Costantinopoli era caduta in mano a un militare sanguinario, perfino con l'approvazione della folla. GREGORIO quando aveva inviato quelle "lettere terribili", non aveva di certo sbagliato la diagnosi del male: una  voglia di giustizia del popolo che covava sotto la cenere dei fuochi delle ingiustizie compiute dalla corte che aveva poi anche la spudoratezza di stroncare la prima usando quasi sempre la repressione e la giustizia sommaria.
L'indignazione per questi fatti non potevano  giorno su giorno che alimentare altri odi e sete di giustizia e altri odi e rancori all'interno della stessa nuova corte.

MAURIZIO, Gregorio lo sapeva, si era rivelato timido quando doveva essere ardimentoso; avventato quando la prudenza suggeriva la calma; cieco quando non aveva visto nei suoi suggerimenti quale era la strada da percorrere; ambiguo quando bisognava essere onesto. 
Lo aveva aperto all'illuminazione con quella sua ultima lettera, lo aveva avvertito, aveva gi� anteveduto; e se si avverarono come aveva profetizzato questi tragici avvenimenti, voleva dire che c'era una volont� divina. E lui ebbe la sensazione che la strada che lui doveva ora percorrere era tutta in discesa. Anche con Foca, su un trono pi� vacillante del precedente.
 
Indirizz� lettere a tutti coloro con i quali Gregorio poteva sperare qualcosa per la salvezza dell'Italia, sottomettendosi a loro come un'umile servo che doveva compiere un dovere affidatogli da Dio; non scriveva come funzionario di Chiesa n� come funzionario di Governo, ma si firmava sempre.

 "Vs. umile servo al servizio della giustizia divina".

 Anche se si atteggiava cos�, la sensazione che ora il dominio della Chiesa sarebbe stato incontrastato la dovette avere; poi si convinse del tutto quando anche l'ultimo baluardo gli cadde in ginocchio...AGILULFO il re dei Longobardi; ...il prossimo anno.

*** COSTANTINOPOLI - Il generale FOCA era un uomo di umile origini; arruolatosi sotto l'esercito come centurione, aveva poi fatto carriera fino a diventare generale.
L'assassinio di Maurizio era maturato non solo nell'ambiente del Senato, ma anche nell' ambiente militare. In quella  cerchia che era in profonda dissidenza con l'aristocrazia provinciale, con gli ebrei e con il clero monofisita. Foca aveva dalla sua parte solo il popolo; ma il popolo ignorante qualsiasi demagogo lo guida come vuole, anche al macello.
E proprio con i rappresentanti di quell'odiato ambiente, una volta salito al potere Foca infier� con un regime terroristico.


La lettera inviata al papa, � anch'essa piuttosto ambigua. Nel 607, morto da tre anni Gregorio, Foca riconobbe poi la supremazia di Roma, ma continu� il suo regime terroristico; fin quando nel 610 dopo aver condotto una campagna contro di lui fu deposto dall'Esarca di Cartagine ERACLIO,  e ucciso.

Intanto quest'anno, con i disordini interni, ne approfitta il re persiano Cosroe II;  eliminato Maurizio, si sente disimpegnato dai patti stipulati con lui (nel 591, lo stesso Maurizio lo aveva aiutato a recuperare il trono). 
Non riconoscendo Foca come imperatore, riapre le ostilit� con i bizantini, con il pretesto di vendicare la morte del suo benefattore.
Ma anche lui fa troppo affidamento sugli alleati Arabi, guidati da Nu'Mann. Temendone un tradimento far� poi uccidere.

CONTINUA ANNO 603 >