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CRONOLOGIA

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ANNO 496 d.C.

( QUI riassunto dell'intero periodo ( di Teodorico ) dal 493 al 526 ) >

*** CLODOVEO RE DI FRANCIA SI CONVERTE


 A Reims assieme a 3000 soldati con una grande spettacolarizzazione della cerimonia il giorno di Natale CLODOVEO si converte alla religione cattolica davanti al Vescovo REMIGIO, facendosi battezzare lui e i tutti i suoi uomini. 
La conversione del re dei Franchi produsse una vasta e profonda impressione. In Gallia, nel regno dei Borgundi e perfino nel regno Visigoti; entrambi legati alla religione ariana.

CLODOVEO dopo le battaglie contro gli Alamanni (che sconfisse ma non riusc� a sottomettere)  aveva capito che i vescovi cristiani avevano una grande influenza nella popolazione e che si sarebbero schierati dalla sua parte, che lo avrebbero sostenuto tanto nella lotta contro tribune pagane quanto in quelle ariane. In entrambi i raggruppamenti di ogni esercito convivevano all'interno sia le une che le altre. E spesso avvenivano nell'ambito di uno stessa raggruppamento dei dissidi, liti e perfino ostilit�. 
Clodoveo cap� che le guerre andavano sempre di pi� prendendo il carattere di guerre di religione e indubbiamente con queste considerazioni politiche, piuttosto che per profonda convinzione, egli decise di abbracciare la religione cristiana e di farsi battezzare. Arriva a questo passo sotto l' influenza della moglie CLOTILDE che era figlia del re dei Borgundi CHILPERICO e nipote dei successivi re CHILPERICO, GODIGISELO, GUNDOBADO, che il re dei Franchi aveva combattuto per il possesso dei territori della Senna e della Loira.
 Ma poi anche i tre fratelli aprirono tra di loro le ostilit� con l'ambizione di essere unico re di tutto quel territorio che il padre prima di morire aveva diviso; al primo Lione, al secondo Ginevra e al terzo Vienne.
A soccombere fu subito Chilperico in uno scontro con Gundobado, mentre Godisgelo, Gundobado non ebbe nemmeno il fastidio di doverlo lui affrontare. Clodoveo invece di sfidare l'uomo pi� forte si rivolse contro quello pi� debole; e in uno scontro fu proprio Clodoveo ad ucciderlo.
Gundobado con questo "favore" si trov� cos� unico sovrano dei tre territori.

Clodoveo aveva gi� risolto la questione di Siagro a Soissons (il romano ribelle che si era creato un proprio regno minando l'espansionismo di Clodoveo verso la Senna e la Loira). Liquidato il ribelle era poi arrivato a Parigi. A questo ambito territorio mirava soprattutto Clodoveo, quindi di scontrarsi con Gundobao nel lontano est non era nelle sue intenzioni. Prefer� fare un alleanza parentale. Infatti spos� la principessa burgunda CLOTILDE, nipote di Gundobao, che viveva da alcuni anni a Vienne.

Nella capitale borgunda vescovo suddito di re Gundobao era AVITO. Fu lui a iniziare fin da giovinetta la giovane principessa al cristianesimo. E la donna poi andata in sposa a Clodoveo inizi� a dedicarsi alla conversione del marito, che non voleva abiurare la fede dei suoi antenati (lui non era nemmeno ariano ma pagano), ma non si oppose quando la moglie alla nascita dei figli volle battezzarli.


 La sua influenza e la sua mediazione fu enorme, e quelle considerazioni politiche dette sopra le pot� fare proprio perch� incominci� nel talamo nuziale a scoprire le strutture religiose, le loro influenze nella gente, la organizzazione capillare che si era estesa nei territori, ampliata nelle comunit� che comprendevano non solo poveri ma anche i ricchi che vedevano nella chiesa un ordine, un'alta autorit� morale nel vescovo, che era dalla popolazione accettata senza discussione, le sue   prescrizioni erano seguite e ascoltate, con riverenza con soggezione, ma per il timore dei castighi divini che sottintendeva ubbidienza ai comandamenti canonici esortati.
Cap� con la moglie che questa ubbidienza e una sua umile sottomissione spettacolare avrebbe portato ancora di pi� il prestigio sia a chi indossava l'abito talare ma anche alla sua stessa persona, e che entrambi questo prestigio avrebbe condizionato anche gli scettici e avrebbe  ingrossato di conseguenza le proprie file di sudditi in un modo meno violento come invece era sempre accaduto. La moglie lo convinse!

Sarebbe interessante studiare l'influenza delle donne in molte grandi conversioni che ebbero importanti conseguenze politiche. Soprattutto nella religione cristiana, dove la donna trova in quella spirituale dottrina l'espressione della sua natura di madre, disposta a sacrificarsi per il bene di ogni singolo, dividerne in parti uguali i beni, distribuire l'affetto in un modo meno egoistico dell' uomo. Per la donna i figli sono tutti uguali, l'uomo invece ha delle preferenze. Le rintracciamo queste caratteristiche quando vediamo nelle forme testamentarie (un regno o un orticello) che la donna � sempre portata a fare parti uguali, l' uomo invece a concedere il bene a un unico figlio, lasciando spesso gli altri senza nulla.

A Roma viene eletto papa ANASTASIO II (pontificato 496-498)

Non si conoscono le origini della famiglia, probabilmente greca (nda: anastasìs significa resurrezione in greco) stabilitasi a Roma. Anastasio II fu consacrato papa il 24 novembre del 496.
Così come non risultano molte altre notizie sul suo pontificato, del resto di breve durata se non quelle nefaste per aver tentato una sorta di riconciliazione con gli eretici monofistici con la riammissione alle sue funzioni il diacono di Tessalonico Fotino, fervido seguace dell'idea monofisita.
La tradizione volle che questo papa fosse così impopolare, diversamente dal suo predecessore che fosse stato colpito dalla "maledizione divina" "nutu divinu percussus est"
Lo stesso Dante Alighieri, molti secoli dopo, finì per collocarlo nel canto XI, 6-9 dell' Inferno della Divina Commedia:

" ci racostammo, in dietro, ad un coperchio
d'un grand'avello, ov'io vidi una scritta
che dice: "Anastasio papa guardo,
lo qual trasse Fotin della via dritta".

Sempre secondo la tradizione la sua morte sarebbe stata simile a quella di Ario il quale, mentre era intento alle sue funzioni corporali e fisiologiche perse tutte le viscere che si sparsero sul terreno.
Questo sarebbe accaduto il 19 novembre del 498. Le sue spoglie furono sepolte sul sagrato di San Pietro ma il suo nome non comparì mai nè sul martirologio nè sul calendario universale.

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