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CRONOLOGIA

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PERIODI STORICI
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ANNO 445 d.C.

( QUI riassunto dell'intero periodo dal 432 al 476 ) >

*** IL SENSO DI GIUSTIZIA DI ATTILA


Da Prisco, lo storico che ci ha lasciato una singolare biografia del capo degli Unni, abbiamo informazioni precise dove viveva e come viveva ATTILA. 
E se Prisco riusc� a lasciarci una sua biografia, lo dobbiamo alla magnanimit� e al disprezzo che dimostr� avere ATTILA per un imperatore romano, cio� per Teodosio di Costantinopoli che era ormai suo vassallo; ma che invece di affrontarlo sul campo gli invi� i suoi ambasciatori a proporgli solo oro, nient'altro che oro, e questo per Attila che era della steppa non era coraggio, era vigliaccheria;  ma poi Attila accett� il donativo perch� cos� poteva regalare ai suoi funzionari oro e preziosi omaggi. 

Ma Teodosio non fu umiliato solo per questo, ma ne sub� un'altra di umiliazione che rimase all'occhiello di ATTILA come un piccolo gioiello di un grande condottiero qual'era. 

TEODOSIO dopo aver fatto quel compromesso venale, pens� di ricorrere a mezzucci. Pensava a un tradimento della sua fiducia; anche perch� Attila senza tante precauzioni riceveva al suo cospetto -dove lui viveva (lo illustreremo piu' avanti)- sempre e comunque anche un semplice cittadino.
   
Il mezzuccio era l' assassinio; e per compierlo si scelse un certo EDICONE, un principe baldanzoso che si era offerto lui di mettere fine per sempre a quel tiranno. La mano di un suo enuco di corte, CRISAFIO, avrebbe vibrato il colpo mortale mentre lui lo intratteneva in una visita di ambasceria. 

I due si misero in cammino con quel PRISCO che abbiamo gi� conosciuto (che divenne poi lo storico e il biografo del capo unno) e raggiunsero ATTILA nel suo quartiere generale nella steppa ungherese, a Theiss. 
Il gruppetto arrivato a destinazione, lo sguardo furbo o magnetico e penetrante degli occhi di Attila ("che erano come due spilli" - Prisco) Sidicone trem� dalla paura, non os� fare il cenno convenuto al sicario, ma addirittura rivel� le intenzioni della sua visita, cio� il delitto voluto da TEODOSIO. 

A questo punto ATTILA si vendic� coprendo di ridicolo la missione di un nemico ormai degno solo di disprezzo. 
Li mise in marcia verso Costantinopoli con il seguito; Prisco (il nostro biografo), EDICONE e lo stesso sicario CRISAFIO, con ognuno al collo un gran bel cartello fatto fare dai suoi scribi. Su questo c'era scritto. 
"ATTILA � figlio di un Re, TEODOSIO � figlio di un imperatore, ma essendo questo diventato tributario e quindi schiavo di Attila che � quindi suo padrone, Teodosio ha commesso un azione vergognosa, attentando alla vita del suo padrone; ma Attila non � solo un padrone, � innanzitutto un uomo giusto e non uccide tre piccoli schiavi di un padrone vergognoso, ma d� a loro la vita perch� oltre ad Attila ci siano altri 3 sulla faccia della terra che possano disprezzare TEODOSIO finch� vivranno".

Teodosio non solo aveva rotto un patto, ma si era dimostrato non degno della fiducia che Attila gli aveva accordata.
Ora a parte questa singolare punizione psicologica, era venuto anche il momento - e c'era la giustificazione- di infliggere una severa punizione al "traditore".
Attila non perdonava i voltafaccia; per lui il tradimento era il peggior crimine del mondo e la pi� grossa sventura che poteva colpire un sovrano.

Attila, preparato un grande esercito si decise cos� a marciare nei territori bizantini, scendendo verso la Tracia.

CONTINUA CON L'ANNO 446 >