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CRONOLOGIA

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ANNO 381 d.C.

QUI riassunto 
del PERIODO
da GRAZIANO a TEODOSIO dal 378 al 395 d.C.

il  RE DEI GOTI 
il centenario ATANARICO - vita e morte
( di: Giovanni Aruta )

* SANT'AMBROGIO A MILANO
* LA POTENZA DI AMBROGIO

 * ATANARICO il centenario re dei Goti

L'anno 381 D.C. si apr� con l'ingresso del vecchio re Goto Atanarico a Costantinopoli. In questa sede dobbiamo accennare che Atanarico, ultracentenaria figura carismatica dei Visigoti, quando si era profilata la mortale minaccia degli Unni negli anni immediatamente successivi al 370 D.C., aveva ceduto il comando militare al pi� giovane Fritigerno. Quest'ultimo per�, come abbiamo visto, non era riuscito ad evitare la sconfitta e, pertanto, nel 376, con la gran parte della sua gente aveva chiesto ospitalit� all'Imperatore Valente. Atanarico invece non si era piegato a rivolgere quella che riteneva essere una umiliante supplica, per di pi� rivolta al suo ex - nemico con il quale era stato in guerra per circa tre anni (dal 367 al 370;) ci� perch� ricordava ancora quando, al momento della stipula del trattato che poneva fine alle ostilit�, si era rifiutato di recarsi in territorio romano adducendo come motivo un precedente giuramento da lui prestato che gli impediva di mettere piede sul suolo imperiale. Valente, che non aveva riportato una chiara vittoria strategica, in quell'occasione ritenne comunque umiliante per un imperatore romano recarsi nel territorio di una trib� barbara e, pertanto, il sovrano dell'Impero d'Oriente, (accompagnato dai comandanti della cavalleria e della fanteria Vittore ed Arinteo), ed il vecchio Atanarico avevano stipulato il trattato di pace sul fiume Danubio, dove, trasportate da due imbarcazioni, si incontrarono le due delegazioni, scortate da un egual numero di armati, per la ratifica dell'accordo. 

Subito dopo Valente aveva fatto ritorno a Costantinopoli in trionfo e, venne acclamato dal Senato di quella citt� con l'appellativo di "Gothicus Maximus". Alla luce di ci� che, come abbiamo visto, avvenne in seguito, questo trionfo sembra essere stato un atroce scherzo del destino. Pertanto Atanarico, nel 376 D.C., per sfuggire alla furia unna, rifiutandosi di seguire Fritigerno nel territorio dell'Impero, si era rifugiato nelle montagne della Transilvania con i Goti a lui rimasti fedeli. In quel territorio inospitale, con i suoi seguaci, cerc� di difendersi da altri barbari a lui ostili. Ma, successivamente, ormai vecchio e stanco, non aveva avuto altra scelta che chiedere aiuto al nuovo Imperatore d'Oriente, Teodosio, il quale non solo accolse favorevolmente il suo appello, ma, nel gennaio del 381 D.C. si rec� fuori dalla citt� ad accoglierlo come un ospite d'onore con tutto il cerimoniale degno della venuta di un grande monarca. Naturalmente il povero Atanarico ed i pochi che lo accompagnavano non potevano porre alcuna condizione e questo facilitava la munificenza di Teodosio. 

Il vecchio re rimase ugualmente molto impressionato dalla ostentazione di sfarzo e di ricchezza che Costantinopoli presentava: le guardie imperiali schierate con grande ordine e disciplina, i bei palazzi, i mercati fastosi, il porto affollato di navi, l'ippodromo etc. etc. Quella grande citt�, che otto secoli dopo avrebbe impressionato anche i Crociati, fece un cos� grande effetto su Atanarico che, come riportano le fonti, esclam�: "Ho alfine veduto le ricchezze delle quali avevo spesso sentito parlare, senza per� credervi. Davvero l'Imperatore romano � un dio in terra e chiunque osi levare la propria mano contro di lui � come se levasse la mano contro s� stesso". Atanarico venne ospitato nella grande citt� ma, forse a causa della sua et�, mor� soltanto due settimane dopo. Non sapremo mai se la sua morte sia stata davvero determinata da cause naturali, o, cosa a dire il vero meno probabile, causata dal veleno propinato da qualche servizievole eunuco della corte dell'impero orientale, ma, sta di fatto che Teodosio colse al volo anche questa occasione per dimostrare la sua buona disposizione verso il Goti. Organizz� dei solenni funerali di stato, degni di un grande monarca, e guid� personalmente il corte funebre. 

E' evidente che Teodosio voleva dare, con il suo comportamento, ai Goti la prova che la politica di Roma verso il loro popolo era cambiata: non pi� quella, seguita da Valente, che li considerava dei semi - schiavi alla merc� dei corrotti funzionari imperiali, ma egli (Teodosio) si impegnava a rispettarli ed a trattarli con la massima umanit�. Pertanto il nuovo sovrano d'oriente voleva dimostrare loro che era pi� conveniente essere in pace l'Impero e non combatterlo come stava facendo Fritigerno"
I seguaci di Atanarico, che numerosi erano presenti ai funerali, furono ben impressionati dal comportamento di Teodosio e molti di loro decisero di arruolarsi nell'esercito romano. Numericamente il loro contributo era molto esiguo, ma Teodosio aveva colto un altro buon successo propagandistico. Intanto la guerra continuava ed in quell'anno la stagione dei combattimenti si apr� con l'intervento di un forte esercito occidentale mandato da Graziano per appoggiare Teodosio. Queste truppe, alla cui guida vi erano due generali di origine franca, Flavio Bauto ed Arbogaste (di quest'ultimo nel sentiremo parlare molto negli anni successivi) si unirono alle forze di Teodosio e riportarono dei cospicui successi contro i GOti ed ormai, al termine di quella campagna militare, i due Imperatori potevano sperare che l'anno successivo sarebbe stato quello decisivo. Ma forse fu in questo momento che si affacci� nella mente di Teodosio (e di Graziano) l'idea di non cercare di distruggere completamente il nemico in una grande battaglia campale, che, come aveva dimostrato l'esperienza di Adrianopoli, non era affatto certo che si concludesse con la vittoria dell'esercito imperiale. Forse iniziarono a ritenere pi� conveniente per l'Impero addivenire ad una pace con quel terribile nemico risparmiando cos� energie preziose da utilizzare contro gli altri nemici che si affacciavano alle frontiere dell'Impero.
Ma, questo argomento lo esamineremo meglio nella cronaca dell'anno successivo.
( di: Giovanni Aruta )


* SANT'AMBROGIO A MILANO
* LA POTENZA DI AMBROGIO

SANT' AMBROGIO diventa subito nell'universo teologico del tempo una figura emblematica della Chiesa. Fra i religiosi, lui non uomo di chiesa fino a 44 anni e riluttante a diventarlo (vedi 374) � la personalit� pi� rappresentativa. Dalla sua figura carismatica, dai suoi scritti, dai suoi interventi, venne fuori il trionfo della Ortodossia secondo lo spirito di Nicea.

AMBROGIO fu proprio lui a organizzare, appoggiato da TEODOSIO un altro concilio di Nicea. In questo fece condannare sonoramente fra gridi e lazzi l'eresia Ariana e fu lui a definire il "simbolo niceno-costantinopolitano", o meglio pi� conosciuto come " IL CREDO "

L'anno prima a Costantinopoli, GREGORIO di NAZIANZIO (gi� autore con Basilio di Filocalia) aveva pronunciato in difesa della ortodossia trinitaria, le sue Orazioni teologiche contro EUNOMIO e MACEDONIO, ridicolizzandoli entrambi.
AMBROGIO, diventa carismatico, autoritario, e poi anche potente. Ma perch�?

Diventa confessore del nuovo imperatore TEODOSIO, lo costringer� perfino a fare una penitenza pubblica in una chiesa dopo un massacro di nemici. Le sue prediche con dei veri e propri cicli diventano fondamentali per la teologia cristiana; le ritroveremo scritte nei suoi appunti. Prediche e sermoni che gli valsero fra l'altro a guadagnare SANT'AGOSTINO alla Chiesa, affascinato dalle argomentazioni dotte del vescovo di Milano.

Nelle righe di queste prediche troviamo per� tutte quelle interpretazioni allegoriche, di cui molte mutuate dai teologi greci, che a loro volta le avevano mutuate dalla filosofia platonica, neoplatonica, gi� in parte setacciata da quel BASILIO che abbiamo gi� conosciuto.

AMBROGIO comunque diventa un cardine scorrevole non indifferente nelle porte della Chiesa che si spalancano a una moltitudine di gente. L'evento catastrofico degli Unni ha fatto cadere nell'angoscia chiunque, ricchi e poveri. Ma saranno i primi, i ricchi, con l'anima timorata e la paura di perdere ogni beneficio terreno, a rivolgersi al Cielo, alla Chiesa facendo donativi con una parte delle loro sostanze, e come abbiamo visto anche umile penitenze pubbliche (a cominciare dall'imperatore) poi queste -che diventano eloquenti esempi di umilt� nella coscienza collettiva- si diffondono anche nei ceti medi e bassi, fanno insomma presa su tutti quelli che sono accomunati nella sventura, che inizia a non risparmiare pi� nessuno.

Quelle penitenze esemplari, anche se la plebe � priva di capacit� critica, � una specie di rivalsa alla propria miseria e condizione; credono fermamente che finalmente � venuta la resa dei conti anche per i ricchi, le umiliazioni cos� palesi convincono, finalmente, che c'� veramente un Dio misericordioso, protettore dei deboli, che punisce le angherie, i soprusi, l'ostentazione della ricchezza. 
Del resto le condizioni privilegiate e le certezza per molti, adesso, con alle porte gli Unni, stanno vacillando; Ambrogio � invece Fede e Speranza e una Certezza vivente, un punto di riferimento preciso in carne e ossa.

Insomma quello che predicano i cristiani, e Ambrogio non fa solo prediche,  ma organizza interi cicli di avvincenti sermoni, i deboli possono rendersi conto, coincide con gli eventi drammatici che tutti ora sono stati chiamati come testimoni. Per molti, adesso � tutto chiaro, Ges� Cristo, esiste eccome, � il salvatore!

Ritroveremo ancora Ambrogio nei prossimi anni con delle grosse novit� dentro la Chiesa. Oltre la sua opera pastorale scopriremo anche l'impronta profonda del suo "stile" che diede a tutta la cultura del tempo, e in particolare a un territorio: quello cosiddetto "ambrosiano", cio� il Milanese.

A COSTANTINOPOLI intanto, TEODOSIO, dopo la morte di VALENTE che divideva con GRAZIANO l'impero, salito sul trono come imperatore d'Oriente, inizia oltre a una serie di riforme, anche grandi lavori edilizi nella grande metropoli, che ormai rivaleggia con Roma come numero di abitanti, come bellezze e soprattutto sta diventando centro del potere politico e religioso; con l'ambizione di diventare unico.

Fra le tante opere monumentali che sfideranno il tempo, Teodosio inizia i lavori della Porta d'Oro, sulla via Egnazia. Ma a terminare i lavori e a incorporare la Porta dentro le famose ciclopiche mura di Costantinopoli, sar� suo nipote Teodosio II, figlio di Arcadio.

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IN GRECIA si svolgono i giochi della CCXC OLIMPIADE, con qualche insofferenza della Chiesa che inizia a non tollerare questo tipo di divertimento molto popolare che distoglie dalle attivit� religiose, come del resto anche tutte le altre attivit� ricreative che si svolgono annualmente in molte ricorrenze fisse nel corso dell'anno e in alcune circostanze.

Ne riparleremo pi� avanti, quando gli "anatemi" colpiranno come "fulmini" quasi tutte quelle manifestazioni di popolo considerate tutte in blocco retaggio pagano. Musica, arte, sport, letteratura amena, poesia, giochi negli anfiteatri, teatro, e le innumerevoli feste e ricorrenze legate agli dei della mitologia greca, alcune gi� millenarie si apprestano a scomparire. 
Mentre alcune successivamente verranno mutuate e adattate ai nuovi riti e alle nuove ricorrenze di martiri e santi, affiancate ad altre date create appositamente con la nuova"liturgia" anch'essa in buona parte mutuata dagli antichi riti orientali.

La "Liturgia" era inizialmente il servizio imposto al cittadino dallo Stato ateniese, da questo momento, con le riforme religiose in atto, e altre che seguiranno, designer� invece il culto e ogni altro servizio divino, e diventer� una vera e propria scienza; un ramo della teologia pratica.

Del resto una nuova teologia sta nascendo, (papa) DAMASO quest'anno ha in mente questo progetto che andr� a iniziare il prossimo anno.

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