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ANNO 367 d.C.

QUI riassunto  del PERIODO da GIOVIANO a VALENTE  dal 363 al 378 d.C.


L'ANNO 367
*** VALENTINIANO IN GALLIA
*** BATTAGLIE DI ALLEMANNI
*** RIVOLTA IN BRITANNIA

- Mentre in Oriente accadevano i traumatici fatti che abbiamo letto lo scorso anno, in Gallia VALENTINIANO ancora ignaro di come s'era conclusa la vicenda a Costantinopoli, sta proseguendo la sua campagna militare contro gli Alamanni. I primi scontri e le prime vittorie le ha gi� ottenute lo scorso dicembre. Ora, con pi� impegnative operazioni militari, l'imperatore alla testa del suo esercito, colleziona in quest'inizio d'anno tre vittorie consecutive, poi subisce una battuta d'arresto. 

L'anno � cominciato bene, almeno per i romani, non certo per gli Alamanni.

VALENTINIANO, infatti, a Scarponna (Charpeigne) ottiene una vittoria strepitosa sbaragliando il nemico; poi nella valle della Mosella inizia a seminare la morte, compiendo una strage in una battaglia disperata per gli Alamanni.

A Charlon sur Marne, Valentiniano and� oltre la strage; questa non fu una battaglia ma un genocidio. Passarono a fil di spada 6000 Alamanni, mentre altri 4000 furono feriti, mutilati, accecati; inoltre appena catturato il loro capo, senza tanti complimenti lo colpirono a morte.

 VALENTINIANO soddisfatto, pass� una vacanza a Reims, poi a fine agosto fece ritorno nel suo quartier generale di Parigi. Giusto in tempo per ricevere le buone notizie da Costantinopoli, ma anche per ricevere il macabro omaggio: la testa mozzata di PROCOPIO. 
Nelle truppe di Parigi era iniziata la fama di Procopio e a Parigi dovevano tutti vedere come finiscono i traditori.

A Parigi fra le altre cose nomin� console il generale GIOVINO; era lui l'autore dei massacri e si era particolarmente distinto in quelle tre battaglie dove a trionfare semmai era stata la morte.

VALENTINIANO stava godendosi questi successi, quando cadde gravemente ammalato; poi improvvisamente guar�. Si convinse per� che era andato anche lui molto vicino alla morte. Fino allora non aveva mai tenuto conto di quest'eventualit� e il nome di un successore non l'aveva mai preso in considerazione.

Il 27 agosto ad Amiens, si decise quindi a presentare suo figlio alle truppe e ottenere per acclamazione la sua nomina a co-augusto. Il figlio era GRAZIANO e aveva solo 8 anni. Un ragazzino che il padre portava sul suo cavallo anche quando era impegnato nei campi di battaglia.

VALENTINIANO continuando ad impegnarsi nel gran progetto della difesa dei confini, proprio da Amiens, dovette affrontare incursioni di franchi e sassoni provenienti dalla costa e scesi fino al confine settentrionale. Stavano invadendo i "pirati", i Paesi Bassi, le foci del Reno e del Waal, e si stavano spingendo fino a Colonia. Arrivarono a Magonza e la strage questa volta la fecero gli Alamanni, guidati dal loro principe RANDONE.

A intervenire sul Reno, troviamo VALENTINIANO. Poi sul Neckar, a Solicinium (Rottenburg) ottiene una parziale vittoria contro gli Alamanni. Ma il prossimo anno dovr� spingersi pi� avanti, violando molti patti fatti in precedenza, e invitando i burgundi a tradire gli Alamanni. Questi negli ultimi tempi avevano rapporti e fatto alcuni compromessi con i Borgundi, anche se entrambi conservavano atavici rancori tribali. Videro in ogni modo i Borgundi l'occasione buona alleandosi con i romani per risolvere annali questioni, ma furono traditi dai romani. Cos� di nemici ora ne avevano due.

 A complicare la situazione a Valentiniano, furono le non buone notizie che giungevano dalla Britannia. In rivolta c'erano ora tutte le trib�: gli indigeni Pitti, Attacotti e Scoti, e i primi (ma gi� molto numerosi) Angli e Sassoni; mentre all'interno e sulle coste persino una presenza di Franchi.  Questi avevano attraversato La Manica. Ed era la prima volta che questo accadeva.

Una cosa hanno in comune: sono tutti insofferenti ai romani. Anche in Britannia come in Gallia, Roma per anni li ha dimenticati, poi all'improvviso ricompaiono con le legioni a seminare il terrore.

La storia inglese ricorda questi momenti -ovviamente- come schermaglie contro gli invasori, quella romana le riporta come ribellioni di "pirati" e di bande di "predoni".

La Britannia lasciata in pace da pi� di sei anni, con la campagna di VALENTINIANO in Gallia e in Germania,  i suoi funzionari avevano preteso dall'isola l'intero raccolto di grano per vettovagliare l'esercito.

 Da quel lontano anno 55 a.C. quando Cesare era sbarcato su quest'isola, la situazione della pacifica convivenza non � mai cambiata. La Britannia � una provincia romana, ma utile solo per prendere tributi, mentre richieste di vario genere per esigenze interne, l'impero le aveva sempre ignorate. In molti casi - lo abbiamo gi� letto - si dimenticavano di inviare perfino il necessario per mantenere sull'isola i soldati che erano nei presidi. Questi dovevano o fare i prepotenti o chiedere la carit� per sopravvivere.

Inoltre a Roma avevano mai smesso di considerare gli indigeni delle trib� tribali e cos� le trattavano. Mentre da Augusto in poi molte cose erano cambiate in quattro secoli. In questi ultimi tempi c'era in atto in Britannia un gran cambiamento etnico che avrebbe influenzato questo territorio per quasi cinque secoli.

La novit� per Valentiniano (novit� che gli complicarono le cose) � che questa volta sull'isola c'� un popolo nuovo, che si sta infiltrando sul territorio, e viene dal nord della Germania. In varie fasi sbarcati in Britannia, questo nuovo gruppo etnico si � unito subito agli altri e si � integrato. Sono dei grandi lavoratori, abili commercianti, guardano solo agli affari, non hanno mai fatto un litigio per questioni politiche con i residenti, agiscono come i fenici di un tempo, e molti indigeni li hanno accettati e preferiti ai "conquistatores" romani.

Sono i SASSONI. Un popolo che presto con gli ANGLI svilupperanno tutta quella cultura linguistica e non solo linguistica; ed � quella che andr� sotto il nome di cultura ANGLO-SASSONE. Saranno del resto proprio gli ANGLI - che domineranno fino all'arrivo dei danesi - a imporre il nome all'isola, l'Angland (poi England), e cos� pure agli abitanti: Engleis.

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