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CRONOLOGIA

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ANNO 355 d.C.

QUI riassunto  del PERIODO di GIULIANO dal 337 al 363 d.C.


L'ANNO 355
*** CONCILIO A MILANO
*** INCONTRO DI COSTANZO CON GIULIANO GALLO

- COSTANZO II, eliminato Magnenzio, sventata la congiura di Flavio Gallo a Costantinopoli, trova il tempo di riunire a Milano un concilio per imporre la sua linea sul cristianesimo. 
In Italia non c'� molta simpatia per l'arianesimo dell'imperatore. Ciononostante Costanzo a Milano assume gli stessi atteggiamenti presi dal padre Costantino al concilio di Nicea, con interventi cesaristi, di imperatore-papa-padrone. Non ascolta neppure le relazioni pro e contro ATANASIO e i sui seguaci antiariani. Non solo, ma fa deporre LIBERIO vescovo (Papa) a Roma, palesemente ostile all'arianesimo di Costanzo, e lo fa esiliare. Al suo posto nomina l'ariano FELICE II, che rimane sul soglio vescovile fino al 358 durante tutto il nuovo corso che ha imposto Costanzo sull'impero, pur consentendo piena libert� di culto ai pagani.

A MILANO COSTANZO II in questa circostanza ha un incontro molto singolare, infatti, in una fortezza-convento della citt� lombarda c'� rinchiuso GIULIANO GALLO, quel giovane che la prima volta fece relegare giovanissimo e per lunghi anni dentro una fortezza in Cappadocia, e in seguito, dopo la congiura del fratello, per la seconda volta qui a Milano.

Costanzo conosciuto forse un po' meglio il ragazzo, ammirato della sua intelligenza precoce che balzava agli occhi prepotentemente, volle farsi perdonare gli anni d'isolamento che gli aveva inflitto senza una specifica ragione se non lo spettro di una congiura che poteva danneggiarlo.
Quando in questa circostanza lo conobbe i suoi fantasmi si dileguarono, questo ragazzo non era un pericolo, semmai poteva diventare un ottimo collaboratore al suo fianco.

Lo nomina Cesare, lo associa al trono e gli da' perfino in sposa la sorella ELENA. Poi gli prepara alcuni reparti e lo invia in Gallia a difendere gli interessi dell'impero, a combattere quelli che lui chiama ancora "barbari", i Galli e gli Alamanni, che con una nuova invasione si sono rimpossessati della parte orientale della Gallia.

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