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ANNO 356 d.C.

QUI riassunto  del PERIODO di GIULIANO dal 337 al 363 d.C.


L'ANNO 356
*** IL GIOVANE GIULIANO GALLO
*** GIULIANO IN GALLIA
"La battaglia nelle Ardenne" 

- GALLO! Non ci poteva essere nome pi� appropriato. Riabilitato, riportato a corte, nominato Cesare, diventato ora cognato di Costanzo e associato al suo trono, arriva in Gallia alla testa delle truppe imperiali. Il punto di forza dell'esercito romano (bizantino) � anche questa volta la nuova cavalleria, quella che si � dimostrata due volte la carta vincente di Costanzo nella due battaglie contro Magnenzio.
 Un reparto che d'ora in avanti fu determinante per far cambiare le sorti alle battaglie. Totalmente diverse da quelle combattute in precedenza dai romani, organizzate normalmente per respingere le invasioni dei barbari oppure, con la tecnica del rastrellamento, per mandare via coloro che in alcuni territori al di qua dei confini s'insediavano. 
Si mandavano avanti i fanti, subito seguiti dalla cavalleria. Ora la protagonista era sempre la cavalleria.

Per chi non conosceva ancora questa tremenda massa d'urto, forse gli apparve come la bomba atomica di quel tempo. 50.000 cavalieri al galoppo e di tutto punto armati, diventava una forza che ad opporsi era pura follia; dove passavano i 200 mila zoccoli di cavalli, non cresceva nemmeno pi� l'erba. Poveri Galli o Goti, Alamanni o Germani! Ma ci provarono!

GIULIANO per quanto riconoscente a COSTANZO II, del potere che gli aveva affidato, non dimenticava n� l' assassinio di suo fratello, n� il lungo esilio che aveva sub�to nel migliore periodo della sua adolescenza, segregato per sei lunghi anni dentro una fortezza solitaria in Cappadocia, a Macello, assieme al fratello Flavio. 
Un Esilio - lui cos� giovane, 7 anni - che aveva profondamente inciso il carattere del giovane. Fu un isolamento cos� esasperante che nelle sue memorie da questo carcere - pur essendo molto giovane- scrisse diari con pagine strazianti.

A fargli da maestro, suo fratello Flavio, pi� anziano. Da lui Giuliano impar� i rudimenti dello scrivere, del leggere, e a 13 anni quando fu liberato aveva nel frattempo in quelle solitudini interminabili gi� letto i poeti latini, la filosofia greca, e una montagna di libri che lo conducevano a fare solo riflessioni, e dove era eliminata l' adolescenziale spensieratezza. Leggeva libri che parlavano delle grandi sofferenze degli uomini per lenire le proprie; ricerca continua di una catarsi.

Riabilitato a Corte, dopo la cospirazione del fratello nel 354 e la sua condanna a morte, Giuliano venne nuovamente rinchiuso in una fortezza-monastero a Milano. COSTANZO come abbiamo letto nel 355, lo incontra proprio nella citt� lombarda, lo apprezza, si fa perdonare, e dovendo mandare qualcuno in Gallia, invi� questo giovane 24enne con dentro la sua testolina un passato crudo, difficile da rimuovere, dimenticare, ignorare, e con una grande cultura filosofica.

In Gallia, GIULIANO vuole agire d'istinto, non da' ascolto ai suoi consumati generali che conoscono la zona che gli propongono una tattica difensiva e non offensiva. 
Del resto la sua, quella di ricacciare indietro i Goti, e spingersi all'interno del loro territorio, con dentro nelle proprie truppe goti affrancati, era un bel rischio. Si pu� finire con una coltellata nella schiena.

Ma GIULIANO ha un altro piano. Si sente forte perch� ha comandato un generale con 15.000 uomini sul confine meridionale del Danubio (Vienna) con l'incarico di rifornire le sue truppe e contemporaneamente aggregarsi a quelle che facevano lo sbarramento, e in caso di difficolt� risalire velocemente il fiume per portagli aiuto.

In Gallia - lo abbiamo letto anni addietro - le popolazioni Franche (Galli) si erano spinti molto oltre il Reno e il Danubio. Gli insediamenti che i romani di COSTANTE avevano tollerato, aveva permesso loro di spingersi sempre pi� a est e a sud, infatti, li troviamo a Rubaix, a Reims, a Lutetia (odierna Parigi) e oltre La Marna, fino a Troyes. Sono insediamenti che abbiamo visto in altre occasioni, fatti da formidabili lavoratori, che in pochi anni hanno trasformato i territori, li hanno resi abitabili, agricoli, efficienti, accoglienti, ricchi.

Ma Giuliano riconquista tutte le zone, facendo nuovamente ripiegare i Franchi, cui tocca ancora una volta ricacciarsi indietro, abbandonare tutto, anni di lavoro, e ritornarsene al di l� del Reno, in Vestfalia, in Assia, in Franconia, dove per� ormai in quest'ultimo territorio sono una potenza, che fra non molto si far� sentire: economica, demografica, politica; e organizzer� poi quella militare. Non per nulla prender� da loro anche il nome

Per il momento, i romani-bizantini con la strategia offensiva di Giuliano, vincono su tutto il fronte. Riconquistano Autun, si riprendono Reims, vanno oltre la Mosa, attraversano le Ardenne dopo aver condotto una furiosa battaglia dentro la foresta e si spingono fino a Colonia, verso la Mosella, e non molto distanti dalle sorgenti danubiane.

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