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ANNO 335 d.C.

QUI riassunto del PERIODO di COSTANTINO  dal 306 al 337 d.C.


L'ANNO 335
*** SPARTIZIONE DELL'IMPERO
AI FIGLI DI COSTANTINO

***  IL VOLTAFACCIA DI COSTANTINO
AL NUOVO CONCILIO

E' l'anno della ufficiale spartizione dell'impero ai suoi 3 figli. Costantino ha ormai 55 anni e pensa al loro futuro. A COSTANTINO II ,18 anni concede la Gallia, la Britannia e la Spagna; a COSTANTE I, 15 anni, affida la Rezia, l'Italia e l'Africa; a COSTANZO II, che ha 17 anni, la Tracia, la Macedonia e l' Acaia.

IL VOLTAFACCIA DI COSTANTINO - Siamo a quel cambiamento di rotta nella religione cristiana. Alla prima grande spaccatura che avra' conseguenze millenarie.

Come abbiamo gi� letto nel 325, a Nicea, erano stati condannati gli Ariani. Infatti i vescovi sotto l' influenza del capo degli ortodossi ATANASIO, al primo atto del concilio ci fu il sommario rifiuto del credo di Ario. Si impose la tesi dello stesso Costantino, e senza nemmeno essere discussa. I vescovi condannarono quindi Eusebio e Ario all'espulsione e applicarono la condanna imperiale esiliandoli.

Quest'anno pero' abbiamo il ribaltamento della situazione prima con un Sinodo a Gerusalemme poi con un successivo concilio a Costantinopoli. Antefatto: Anche qui troviamo l'influenza della madre di Costantino, Elena, che come abbiamo gia' letto nel 327, a Gerusalemme incontr� i cristiani guidati da Macario, un vescovo schierato per� con gli ariani e addirittura con lo stesso Eusebio quello che Costantino e i suoi vescovi ortodossi a Nicea avevano in precedenza espulso, accusato di eresia e mandato in esilio.

Ma Elena fece molto di pi� che una conoscenza degli ariani, riusci' a modificare l'atteggiamento, a convincere e a influenzare (quanta importanza ha avuto questa donna fin dall' inizio!) il figlio Costantino, che, lo avevamo ben intuito, non � che a Nicea nel 325 avesse capito granch� delle dispute teologiche dei vescovi, e forse non le avrebbe nemmeno potuto capire, per prima cosa perch� non era un cristiano apostolico, secondo, la questione era cos� cavillosa che molti degli stessi vescovi presenti, pur abituati a questioni teologiche, non furono in grado di capire di cosa parlavano gli altri. Il ragionamento arzigogolato della nuova metafisica stava trionfando e seguiter� a trionfare per secoli con dispute cavillose; non ancora terminate neppure in questo anno 2000.

Due partecipanti avevano la sottigliezza di pensiero, l'acume filosofico, la potenza oratoria, l'abilita' politica, ed erano entrambi grandi uomini di cultura. Ma innanzitutto avevano una grande profondit� spirituale: ATANASIO e USEBIO. Gli altri presenti non potevano certamente competere con loro, erano grezzi, gente venuta dalle province. Alcuni vescovi erano preti montati sul carro del vincitore per opportunismo, per ricevere prebende e privilegi economici.

ATANASIO invece non per nulla viene considerato uno degli immortali della Chiesa. Illuminato da una vivissima fede nella realt� e nel significato eterno dell'incarnazione, e ci ha lasciato due brevissime opere De Incarnatione e Lettera a Diogneto, che sono gli scritti pi� brillanti degli albori del cristianesimo.

ATANASIO era di molto superiore comunque nei confronti di EUSEBIO, che non gli era forse da meno come cultura; fu infatti quest'ultimo il primo autore di una Storia della Chiesa, ma che voleva per� pi� ellenista, quasi un alleanza del vecchio paganesimo col sovrano cristiano. Al nuovo concilio di cui stiamo parlando e' stato poco convincente dimostrandosi piuttosto un "teologo di corte", infatti sostenne piu' che altro con piaggeria la politica di Costantino nella contesa con Atanasio, e al suo imperatore che ammirava tanto gli dedico' perfino una "Vita"; un vero panegirico. (non sappiamo quindi con quanta convinzione era la sua ammirazione verso il suo sovrano ma � certo che il suo appoggio dialettico influenz� molto Costantino).

Ma se l'importanza di questo Eusebio nelle scelte di Costantino fu grande, divenne invece determinante nel comportamento del figlio di Costantino, Costanzo (di cui divenne subito il suo maestro, precettore e consigliere fin dalla tenera et�) proprio a quel figlio che gli spettera' nella divisione l'impero l'Oriente, e che cos� plagiato si riveler� l'uomo che diede inizio alla grande spaccatura della chiesa orientale e occidentale con tutte le conseguenze politiche che questo evento determinarono sui tre continenti.

Risultato: Atanasio, il piu' contrario a Nicea alle idee e al credo di ARIO, proprio lui che aveva trionfato e lo aveva con le sue tesi demolito, viene sconfessato da un sinodo di vescovi che si svolse quest'anno a Gerusalemme mentre si inaugurava e si consacrava la splendida chiesa voluta da Elena sul Golgota.

Atanasio all'ingiusta accusa degli ariani fece appello a Costantino, che convoc� subito tutti i vescovi a Costantinopoli. Ma le cose non cambiarono, anzi peggiorarono, infatti Costantino piu' che ascoltare i sacrilegi e le eresie che venivano elencate e le dispute teologiche che si erano svolte a Gerusalemme, ascolt� le accuse politiche rivolte ad Atanasio. Accuse che definivano Atanasio un turbatore dello Stato. E già questo gli bastava!
Costantino voleva la pace, l'unita' politica, il vasto consenso, e visto che Atanasio era un uomo di grande energia e passionalit� tanto da sembrare un ribelle (e proprio per questo dopo Gerusalemme ormai contava a Costantinopoli poche simpatie nel numeroso partito teologico ariano che si era formato nel Palazzo) prefer� non giudicare ma ascoltare le pesanti accuse di carattere politico che i vescovi rivolgevano ad Atanasio.

Questa volta, con un ribaltamento totale della situazione, venne dunque condannato Atanasio, espulso per eresia e mandato in esilio, mentre i vescovi Ariani con in testa il diabolico Eusebio si insediarono questa volta vittoriosi al vertice della chiesa di Costantinopoli. Ario purtroppo non riusc� a gustarsi la vittoria della sua tesi, non fece in tempo, mor� la sera precedente della convocazione.
E tutti gli altri vescovi che si erano prima con Atanasio schierati al primo concilio di Nicea contro gli ariani dove erano finiti? Ci fu un grande trasformismo, non ne rimase uno ad appoggiare Atanasio, tutti ad applaudire la scelta e la condanna proposta da Eusebio e firmata da Costantino.

Con spirito combattivo con tanta passionalita', e fino alla morte, rimarranno solo due vescovi: Marcello e Atanasio, gli altri si adegueranno e si piegheranno tutti alla volonta' del signore "mandato da Dio", cioe' Costantino , "ubbidirono" servilmente all'imperatore. Erano gi� stati marionette a Nicea e si confermarono platealmente marionette anche a Costantinopoli.

Atanasio lo ritroveremo nei prossimi anni a combattere in ogni luogo la sua causa, sempre a capo degli ortodossi nella lotta teologica e nella politica ecclesiastica contro l'arianesimo. E fu questa ribellione e combattivit� fra l'altro anche all'origine di un grande evento. Quando fu espulso anche ad Alessandria, si rec� a Roma dal Vescovo GIULIO I (non si chiamava ancora Papa) per derimere la questione della sua condanna di eresia sul Niceno (La professione trinitaria di fede del primo concilio di Nicea del 325 che Atanasio aveva sostenuto e che gli ariani ora negavano).

Questo chiamare in causa l'autorit� romana diventa l'atto che avrebbe poi in seguito (quindi non subito) fatto della sede romana l'arbitro della cristianita'. Infatti Giulio I, scrisse a tutti i vescovi invitandoli che prime di fare accuse gratuite a chicchessia dovevano prima scrivere alla sede apostolica di San Pietro, cio� a Roma, l'unica in grado di valutare e poi emettere una decisione legittima su qualsiasi polemica e questione teologica.

Questo avvenne nel 340, ed e' l'anno dove a Roma va a consolidarsi sempre di piu' l'infallibilita' del Papa;  vedremo diventare quindi Roma stessa, la capitale della cristianit�. Non senza accese polemiche, che pero' vedremo molto piu' avanti. Cioe' quelle dispute dei due primati delle cristianita' della ex e della nuova capitale dell'impero. 
Costantinopoli oltre che essere diventata la nuova sede politica dell'imperatore, i vertici dell'ortodossia cristiana orientale si arrogavano anche il diritto e pretendevano dover essere questa citta' la sede papale della cristianita' , cio� avere il predominio ecumenico assoluto. (ma ne riparleremo - il percorso e' ancora lungo)

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A ROMA MUORE ELENA - Questa donna che � stata come abbiamo visto fin dall'inizio determinante nell' influenza religiosa cristiana di suo figlio Costantino (anche se solo apparentemente, perch� cristiano non lo fu mai) e che ha condizionato molto il corso del Cristianesimo, muore a Roma. A lei gli fu dedicata sulla Casilina il Mausoleo oggi chiamato Tor Pignatara a causa delle anfore inserite nella struttura della cupola, e che si trova a fianco della Basilica dei Santi Pietro e Marcellino (oggi quasi completamente scomparsa).

Condizionato molto perch� la scissione da lei provocata (e attuata da suo figlio) porto' prima una corrente (quella ortodossa di Atanasio) vincente a Nicea poi per un suo capriccio la medesima perdente verso l'ariana a Gerusalemme; e se anche dopo, per merito di Teodosio (nel 380) torno' la prima nuovamente a imporsi, ormai si erano create delle fratture insanabili con diverse e alterne sottomissione in fatto di dogmi "cattolici".
La Orientale non riconoscer� mai il primato di Roma, e la prima si andr� distinguendosi sempre di pi� non solo nelle usanze e nelle forme di culto differenti, ma far� dilagare in Oriente, la cosiddetta CHIESA GRECA usata poi in occidente per indicare tutte le Chiese Orientali, fra cui la ORTODOSSA in senso stretto, la ABISSINIA, la NESTORIANA, la SIRIACA, la ARMENA, la COPTA. Tutte Chiese che si proclamarono poi tutte "Chiese ortodosse". Tutte nate perch� non tollerarono il "cesaropapismo" post-costantiniano .

Ma la prima conseguenza avvenne proprio in questi anni. Visto che lo stesso Costantino temporeggio' a prendere una precisa posizione nei confronti dell'Arianesimo (che domin� e resistette a Costantinopoli con alterne vicende fino al 381, poi venne definitivamente condannato). Ormai lo stesso arianesimo si era gia' diffuso, come abbiamo ricordato gia' molto sopra, in tutte le zone "barbare" germaniche (Longobardi compresi) e in mezzo ai nuovi arrivati, Goti, Vandali, Sarmati, ecc.

I barbari ne assimilarono la dottrina in modo solare fino al VI secolo, poi con varie imposizioni politiche, con la vittoria dei franchi alleati del papato e dell'episcopato romano, l'arianesimo venne sommerso, ma rimase latente. Poi nel 1500 riemergera', anche se in modo diverso, al tempo della riforma (Lutero - tendenze antitrinitarie, neoariane e sociniane) che porto' a un nuovo atteggiamento religioso e alla costituzione di comunit� ecclesiastiche indipendenti dalla Chiesa romano-cattolica, cioe' al PROTESTANTESIMO e al LUTERANESIMO, che inaugur� una nuova epoca nella storia della religione cristiana quando definitivamente entrambe abbandonarono sia il cattolicesimo romano che la Chiesa greco ortodossa. Ma anche questa voglia di indipendenza non nacque senza dispute all'interno: Germania e Scandinavia essenzialmente rimasero luterane, mentre nei restanti domini (con la Controriforma) inizi� la svolta protestante. Ma entrambe divise in varie confessioni (come le Chiese libere o le varie sette anglosassoni- Alla fine saranno 5 grandi correnti divise in 52 chiese).

Elena a Gerusalemme aveva proprio combinato un bel guaio interessandosi cos� da vicino alle sorti religiose dell'impero e scegliendo ora l'una ora l'altra corrente che in quel momento erano molto vive in Palestina, come la corrente Ariana o quella Donatista che pur scomparsa dall'Europa e dall'Italia, in Palestina resisteva ed era ancora numerosa.

Ne vedremo gli sviluppi il prossimo anno, quando a Cartagine si riuniranno 300 vescovi della corrente Donatisti, mentre i vescovi ariani, vinta la battaglia contro i sostenitori di Atanasio, richiamati da Costantino dall'esilio si erano definitivamente insediati a Costantinopoli dominando, creando scuole e missioni da inviare nelle vicine e lontane province.
Infatti non contenti di dominare il proprio territorio, i seguaci di Ario stanno risalendo verso il centro Europa seminandovi il loro credo, cosa che faranno fino al 380, cio� fino a quando Teodosio li mise fuori legge. Ma ormai i popoli germanici avevano scoperto quel tipo di religione che era come credenza nel soprannaturale molto vicina a quella che loro professavano. Pi� inclini a credere a un modello umano del Cristo che non a quello astratto, teologicamente complesso, come quello trinitario, che indubbiamente non potevano comprendere.

Ed essendo i Goti indoeuropei (lo abbiamo gi� accennato, cioe' Arii), pur tentando nelle costituite comunit� una prudente ricostruzione della loro religione originaria, avevano comunque trovato nel cristianesimo ariano una combinazione di elementi comuni ai Veda e al parsismo indiano. Non dimentichiamo che l'idea di una origine divina dei Veda condusse a dottrine che presentano (lo scopriremo solo in seguito) un sorprendente parallelismo con quelle cristiano-dogmatiche circa la sacra scrittura, e non solo quelle del Nuovo Testamento ma anche del Vecchio Testamento. Infatti la redazione in "sanscrito vedico" dei Veda si fa risalire, documentata, oltre il secondo millennio a.C., anteriore quindi alla stessa Bibbia.

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