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ANNO 330 d.C.

QUI riassunto del PERIODO di COSTANTINO  dal 306 al 337 d.C.


L'ANNO 330
* LA NASCITA DI COSTANTINOPOLI
* NASCE IL "BIZANTINISMO"
* Nascono gli Spettabili, i Chiarissimi, i Perfettissimi, gli Egregi e il Conte.

* IL PRIMO NATALE CRISTIANO

(vedi anche Fondazione Costantinopoli (BISANZIO)

Si vuole nella tradizione che tale citt� sia  una "creatura" di Costantino, una citt� cristiana sorta dal nulla. Questo lo era fino a quando c'erano i panegirici che i vescovi cristiani gli dedicavano, omettendo la storia precedente, ma dopo la perdita definitiva di questa citt� nel 1453 a opera dei turchi guidati da Maometto il Conquistatore, che provoc� la definitiva spaccatura tra la chiesa d'Oriente e quelle d'Occidente, le cose sappiamo non stavano esattamente cos�. Alla storia della Costantinopoli cristiana si deve aggiungere la storia dell'antica citt� di Bisanzio,  che esisteva in precedenza.

A Costantinopoli sono terminati i lavori. La NUOVA ROMA � pronta, ed � naturalmente lo specchio di Costantino, � la citt� riflette la sua potenza imperiale e anche il suo carattere.

L' 11 MAGGIO COSTANTINO fa consacrare con solenni cerimonia la nuova capitale dell'impero che d'ora in avanti in occidente tutti chiameranno Costantinopoli, la citt� di Costantino. Lui in effetti non ci abit� mai - la sua residenza era a Nicomedia, una citt� quasi di fronte a Costantinopoli.

Costantinopoli non fu affatto fondata da lui, ma era al suo arrivo una grande citt� che affondava le origini a mille anni prima. Era la grande Bisanzio fondata da un commerciante navigatore greco, Biasanthe, (che da lui prese appunto il nome) che qui approd� nel 700 a.C. portandosi sempre dietro una profezia che non aveva mai capito cosa volesse dire. "Davanti ai ciechi" gli aveva detto l'oracolo di Delfi "tu fonderai la tua citta'". Lui sbarcando non molto lontano quasi per caso, sent� dire dai suoi marinai dopo aver fatto una perlustrazione sulla costa, che avevano scoperto affacciandosi da un promontorio dov'erano saliti un luogo cos� bello che erano rimasti non solo incantati ma quasi "ciechi" dalla magnificenza del luogo, tanto era la lussureggiante vegetazione e le incomparabili bellezze che vi avevano visto.

Biasanthe a sentire quella parola non ebbe pi� dubbi, era il destino di Delfi. Constat� poi di persona che nessun luogo al mondo era piu' bello di quello, si ferm� e vi fond� la sua citt�. 
In pochi anni quel luogo fu degna di una Atene e come la grande citt� greca la rese praticabile con un porto eccezionale dentro una conca che era gi� un porto naturale di per se stesso e che proprio per questo produsse una prosperit� commerciale superiore a quello di Calcedonia che gli stava quasi di fronte sulla riva opposta. Talmente prosperoso e strategico come luogo che tutti vollero in seguito conquistare questa citt�, subito chiamata Porto D'Oro, poi Corno d' Oro, infine Miklagard, la "grande citta'". 
Quando arriv� Costantino nel famoso scontro con Licinio, la citt� vantava una popolazione di 500.000 abitanti, che vivevano quasi tutti sul commercio e sull'indotto. Una citt� che ogni precedente condottiero aveva gi� tentato di conquistare inutilmente.

Ci prov� Dario il re persiano e tanti altri dopo di lui,  ci prov� infine Filippo di Macedonia, e a lui indirettamente dobbiamo la bimillenaria bandiera turca, la piu' antica del mondo, che mai nessuno volle pi� modificare. Infatti il grande Filippo di Macedonia, padre di Alessandro Magno, per conquistarla, dai suo soldati la fece assediare in silenzio, nottetempo a sorpresa, ma sbagli� notte, infatti furono scoperti dai cittadini della citt� con il favore della fioca luce di una bella mezzaluna al suo primo quarto alzatasi nel cielo di una notte stellata, e altrettanto nel massimo silenzio, capito lo stratagemma di Filippo, diedero la sveglia a tutti gli abitanti che cos� non solo non furono colti di sorpresa ma anzi prepararono una tremenda trappola: fecero la sorpresa della sorpresa; si appostarono facendo credere che tutti dormissero, poi quando i macedoni entrarono, li fecero a pezzi, e fu un disastro per Filippo.

A ricordo di quella famosa notte il simbolo della Luna e della notte stellata, divent� l'emblema sul labaro della citt�, poi in seguito della intera Turchia, che porta ancora oggi nella sua bandiera, il primo quarto di Luna con una stella vicina.

Poi Bisanzio a conquistarla e a espugnarla ci provarono i Galli, ma alla fine vi rinunciarono e preferirono un accordo con il pedaggio sul porto. Non erano i primi, avevano tentato l'impresa con alterne vicende Pausania, Alcibiade, Lisandro, Trasibulo, infine i romani con Pompeo che la dichiar� citt� libera. Vi giunse poi Severo e facendo il severo credette di poterla conquistare, ma anche lui dopo inutili tentativi per assediarla prefer� pagare un pedaggio. Bisanzio inizi� dunque a farsi la fama di citt� inespugnabile.

Come citt� fior� anche sotto Adriano, Claudio e altri. Una citt� dove c'erano anche se in minor misura quasi le stesse bellezze di Roma: Terme, Basiliche, Teatri, Arcate, bellissimi Palazzi, che in oltre 300 anni Roma aveva costruito e portato questo luogo a divenire un punto importantissimo dei traffici e quindi per queste ragioni presto divenne cosmopolita per eccellenza.

Aveva naturalmente anche tutte le caratteristiche di una citt� pagana, e pagani erano i suoi abitanti, pagani tutti gli idoli e le divinit�, pagani i sacrifici ecc. ecc. Come del resto tutte le citt� delle province romane. Ma in pi� in questa citt� non poca era l'influenza della religione persiana, quella spirituale monoteistica del Zoroastrismo, che era tornata a risplendere da un centinaio d'anni - e quindi proprio nel periodo che la scopr� Costantino - Sotto Sapore il re dei re persiano, il Zoroastrismo era una  religione affiancata dalla politica (o viceversa) che aveva riportato i persiani a una nuova e forte unit� e quindi nuovamente a dominare il territorio.
Costantino di questo nuovo corso della storia persiana, religione-politica, ne fu indubbiamente affascinato. Part� da qu� la sua grande intuizione e il suo grande progetto. (e ne abbiamo gi� parlato nell'anno 250 quali furono le motivazioni che spinsero i sacerdoti e i regnanti persiani a un accordo politico-religioso)

Costantino, aveva scoperto questa citt� a sue spese per la prima volta nel 323-324, quando dovette scontrarsi con Licinio che riusc� a catturare solo perch� il suo avversario imprudentemente usc� fuori dalle mura della citt�, che Costantino non riusciva a espugnare, e non era in grado di farlo semplicemente perch� era inespugnabile questa citta' con qualsiasi strategia. E se lo diceva lui dobbiamo crederci. Non per nulla quel giorno decise di farne la sua fortezza, la citt� del suo futuro impero universale.

Infatti da allora Costantino continu� a pensare a questa citt� come sede ideale di una capitale da dove si dominava tutto il mondo greco, dal Tauro ai Balcani, con a nord le popolazioni bellicose dell'Illirico e ad est la grande fascia barbarica dell'Egitto, Siria, Armenia, che si estendeva dal Caucaso alle cateratte del Nilo.

Commercialmente tutto il traffico tra l'Egeo e il mar Nero, che voleva dire tra l'Europa e l'Asia, passava davanti alle mura di questa citt�. Le vie del traffico dei due mondi insomma si incontravano a Bisanzio. E dato che le legioni romane passavano da pi� di quattro secoli da Bisanzio per andare in Palestina, in Africa, in Asia, o verso le foci del Volga, fu anche chiamato quel luogo il Crocevia del Mondo.

Partiti i lavori di ammodernamento all'interno fin dal 325, Costantino la rese all'esterno ancora pi� sicura. La linea delle sue mura fu tracciata a 4 km dal vertice del triangolo del grande colle, e racchiudeva dentro (nel progetto, che solo piu' tardi fu realizzato interamente) altre 7 colli cos� da pareggiare anche qui il numero dei colli romani. La citt� si trasformo� in una vera e propria fortezza e le sue mura infatti continueranno a reggere Costantinopoli per mille anni, resistendo ai Goti, agli Avari, ai Persiani, ai Bulgari, ai Russi, ai Saraceni, fino alla quarta crociata del 1204 dove capitol�, ma solo perch� dall'interno alcuni traditori collaborarono con gli assalitori.

Inaugurando la citt� il primo provvedimento che prese Costantino, fu quello di proibire i sacrifici sugli altari, ma non perch� rifiutava la religione cristiana, ma come abbiamo gi� letto, non solo Roma non voleva vedere pi� sangue, ma ormai tutto il mondo romano in qualsiasi provincia e quindi lo stesso Costantino. Decise che se proprio qualcuno voleva pregare i suoi idoli e fare i sui personali rituali sacrifici lo poteva fare benissimo, ma in forma privata, senza irritare o essere irriverenti con gli idoli degli altri.

C'era comunque nell'aria una coscienza civile nuova che voleva dimenticare e quindi evitare questi spettacoli tribali, e Costantino da buon politico e buon psicologo cogliendo questo desiderio di civilt� li fece eliminare del tutto in pubblico. Anzi questa volont� di non assistere a sacrifici o a scene cruente come quelle delle arene con dentro i gladiatori che si sgozzavano, a Bisanzio era pi� forte che a Roma, tanto che Libanio nei suoi scritti considerava questi spettacoli "barbarie romane indegne dei greci". (a Roma comunque queste scene e i giochi dei gladiatori continuarono fino al 384, nonostante comandassero i papi cristiani. Si fece molta fatica ad eliminarli dal costume romano).

A Bisanzio tutto il resto, cio� il vecchio tessuto sociale, i luoghi di aggregazione, rimasero tutti come prima. Costantino non fece eliminare nemmeno uno dei numerosi templi pagani che esistevano da centinaia d'anni, ma anzi ve ne aggiunse altri e di grande magnificenza, cercando di accontentare tutte le esigenze delle altre religioni. Intendeva costruire un impero universale con una religione universale ma non intendeva scardinare e soffocare tradizioni, usanze e innocui idoli dei vari gruppi se questi non davano fastidio ad altri.

Perch� volle politicamente questa citta'? � sempre stato un problema storico mai risolto. Ma conosciamo abbastanza bene di Costantino la sua vita, le sue gesta, il suo pensiero, e si possono quindi ipotizzare i motivi con la massima attendibilit�. (Anche se l'unica fonte � pur sempre quella di Eusebio, il suo panegirista). Roma ricordava troppi passati; e troppe contraddizioni storiche erano presenti. C'era poi poca uniformit� nella gente che non aveva quindi dato alle molteplici etnie neppure uniformit� alla vita quotidiana romana; in poche parole la vecchia capitale era diventata una citt� molto difficile da governare, anche con l'autocrate Costantino.

I nobili facevano una loro vita disinteressandosi di tutto, i cittadini erano ormai di 60 paesi diversi e ognuno di questi  creava la propria nicchia di aggregazione, creava il proprio gruppo ignorando gli altri, gli schiavi, i liberti, gli affrancati, e sempre meno che in passato come numero gli operai, che non avevano pi� nessuna altra prospettiva davanti nella loro vita (dopo l'editto dell'ereditarieta' nei mestieri, si nasceva plebeo, si moriva plebeo e plebei rimanevano i figli).
I senatori facevano parte di una razza in estinzione, i consoli non si eleggevano pi�, e nelle amministrazioni c'era una fauna di soggetti che non pensavano altro che a far soldi con la corruzione, le angherie, le ruberie. Una citt� destinata in pochi anni a entrare in una lenta agonia. 
Da un milione di abitanti Roma arriver� ad averne 30.000. Divenne il fantasma di una civilt�, uno spettro che si aggirava, lo possiamo immaginare, con tanta malinconia e amarezza in mezzo ai sopravvissuti. Forse persino sgomenti davanti a tutte quelle monumentali e ciclopiche opere, che della Roma di una volta ricordavano la potenza e la magnificenza ma che non servivano pi� a nulla e a nessuno. Il paesaggio dovette sembrare lugubre, e la vita al suo interno apparire come quella di una citt� morta; una necropoli nonostante i bellissimi palazzi, i teatri, le terme, le basiliche, tutte ancora integre e splendenti con i bianchi marmi.

Inoltre Roma non era pi� il luogo strategicamente pi� sicuro, mentre la Nuova Capitale per Costantino era la citt� che lui sognava di avere e che poi and� a realizzare come la intendeva lui; e con quelle caratteristiche da lui concepite, diventer� veramente per dieci secoli inespugnabile. Costantino insomma non aveva fatto male nessun conto!

Ma andiamo a vederla come la trasforma e come nasce. Roma aveva le sue poderose mura Aureliane? a Costantinopoli se ne costruirono di ancora pi� poderose e ciclopiche. Roma aveva sul Palatino i grandi palazzi imperiali? a Costantinopoli sul promontorio del Corno d' Oro fece costruire il suo Palazzo, anche se non lo abit� mai. Non bad� alle misure, lo fece costruire ancora pi� grande, tanto che per 8 secoli rimase senza pari l'edificio pi� grande che si era mai costruito nel mondo.

Roma aveva il tempio della dea Tyche la Dea della Fortuna pagana? A Costantinopoli se ne costru� uno identico. Roma aveva le sue statue pagane che abbellivano la citta'? (che erano poi i capolavori della Grecia)  a Costantinopoli ogni luogo pubblico, giardino, anfiteatro, strada, palazzo, si adornarono con le stesse statue "pagane". 
(ma pagane furono chiamate dai cristiani, quando presero il potere, non vollero sentir ragione che erano invece capolavori dell'arte, come quelli di Fidia o di Prassitele. Rappresentavano Apollo? a pezzi. La bellezza femminile era rappresentata dalle stupende Veneri? a pezzi anche quelle).

 Roma aveva le sue basiliche per le divinit� pagane e cristiane? A Costantinopoli  le costruirono pi� grandi ancora, e quella dei Dodici Apostoli che fece progettare Costantino ma non la vide mai realizzata, divent� la pi� grande basilica del mondo.
La inaugurer� portandola a compimento dopo 200 anni l'imperatore Giustiniano nel 537. L'imperatore che fece a gara con Costantino nel lasciare edifici monumentali spettacolari, grandiosi, unici, che sono attualmente ancora li' imperturbabili a sfidare altri secoli e secoli).

Insomma la Nuova Roma divenne per Costantino soprattutto la "sua" capitale e polarizz� in questa grande citt� le diversit� della parte orientale e occidentale dell'impero: come la lingua, le abitudini mentali, la prosperit� economica, cui segu� tutto lo sviluppo della religione cristiana con tutta la sua potenzialit�; non dobbiamo del resto dimenticare che proprio in Oriente il cristianesimo era pi� diffuso che in Occidente, anche se come abbiamo letto e leggeremo, pi� incline a far diventare le controversie dogmatiche infinite, cavillose, arzigogolate.  Furono proprio queste a determinare subito e nel corso dei secoli e nei due millenni fratture epocali della Chiesa,  con tutte le conseguenze politiche visto che ormai da Costantino in poi religione e politica fu una sola cosa.

Gli Apostoli, i Vescovi e i Padri della Chiesa in buona parte erano tutti orientali, infatti il monachesimo part� dall'oriente, dalla Siria, Anatolia, Grecia, Palestina, Egitto. Ma nonostante questo Costantinopoli era pagana e rimase pagana anche dopo la morte di Costantino. Ci vorr� TEODOSIO nel 380 prima che la popolazione venga arruolata con la forza nella nuova religione; con un gesto tirannico, anche se Teodosio non era poi cos� cattivo, anzi fu venerato per la sua clemenza. (lo conosceremo a suo tempo). Ma come si sa la Politica obbliga! (il machiavellismo � sempre esistito e anche Teodosio fu un "principe").

Ma dobbiamo ritornare alla inaugurazione della citt� non pi� parlando di edifici ma di amministrazione che sta sorgendo dentro la nuova corte imperiale. Dove anche qui abbiamo una vera rivoluzione nelle istituzioni, nella forma e nella sostanza. Espressioni di esteriorit� e formule di governo che non verranno pi� abbandonate ma sempre mutuate e imitate integralmente dal potere temporale e spirituale. Da papi e da imperatori, da principi e da vescovi.

Si inizia la elaborazione di un preciso cerimoniale, basato su una rigida classificazione delle cariche pubbliche e delle persone che le ricoprivano; gerarchicamente distribuite in diversi gradi, a ciascuno dei quali corrispondeva un titolo preciso. Ai nobilissimi che sono i membri della famiglia imperiale seguono i patrizi formanti il governo: sono gli addetti agli esteri, all'interno, alla giustizia, alle finanze. Nascono poi gli Spettabili, i Chiarissimi, i Perfettissimi, gli Egregi.

E c'e' un titolo che far� molta strada; prende avvio da queste nuove cariche: ed � quello di Conte, che viene dato all'uomo incaricato dal monarca di fare elargizioni; che controlla e gestisce il patrimonio privato del sovrano e sovrintende un territorio; � quello che -ovviamente- pi� degli altri � quindi amico compagno e uomo di fiducia dell'imperatore.
Questa figura � il primo uomo che inizia con piccoli passi a portarci dentro una filosofia detta "della "pedanteria", che portera' al feudalesimo medievale, infatti con lui nasce il "bizantinismo", le dispute oziose di nessun conto, le cavillosit�, le raffinatezze formali, quell'autorit� artificiosa che viene costruita con dotte parole e con queste poi si domina il popolo ignorante che non riesce a comprendere, n� potrebbe comprendere. 
Ne riparleremo ancora il prossimo anno quando questa gerarchia "bizantina" classifica ogni incarico in un modo cavilloso.

IL PRIMO NATALE CRISTIANO A ROMA...  
...lo si celebra quest'anno. Con la epurazione della festa pagana che celebrava il 25 Dicembre il NATALE DEL SOLE (cerimonia detta del Sole invictus). La festa era molto sentita, molto popolare e legata essenzialmente alla festosa risalita del sole all'orizzonte dopo essere stato nel suo punto piu basso e aver lasciata alle spalle la notte pi� lunga.

Era dunque la rinascita dell'astro che riportava calore e luce, un evento astronomico e scientifico pi� che una festa divinatoria e propiziatoria, molto seguita e che venne sostituita e fatta dunque coincidere con quella cristiana, cio� la nascita di Gesu' Cristo, fino allora celebrata dai cristiani il 6 Gennaio. Una data che viene dunque fissata da Costantino e suggerita da ELENA di ritorno da Gerusalemme. 
(ma nei Balcani ancora oggi, anni 2000, alcuni Paesi celebrano la nascita di Cristo ancora il 6 gennaio. Ne riparleremo).

Da questo momento a Roma sono proibite tutte le cerimonie del "Sole invictus", anche se alcuni paesi molto distanti, il 25 dicembre continueranno a celebrarlo come tale, e ne abbiamo ricordato un paio anche in Italia, dove per secoli in alcune valli ignorarono tale divieto perch� isolati dal resto del mondo. In Valsugana un piccolo paese dimenticato da tutti, Pieve Tesino, celebrava ancora questa ricorrenza pagana fino al 1800, che fece inorridire il vescovo di Feltre nella sua prima vista pastorale in queste contrade. Ma ancora attualmente (anni 2000) in Alto Adige in un piccolo paese bimillenario, esiste ancora la "festa (natale) del Sole" di origine romana, mitriaca, egiziana, mesopotamica e persino araba visto che a Petra dal 600 a.C. in avanti e fino al 110 d. C. quando venne rasa al suolo, il 25 dicembre era la piu' grande festa dell'anno. Non era un rito ne' pagano, ne' ciarlanateria, ne' superstizione, ma solo un evento astronomico bel preciso legato concretamente alla vita del pianeta. 

Ma lo si volle epurare, anche se resistette presso molte popolazioni e non solo del sud, del nord e dell'est dell'Europa.
Altrettanto poi accadde quando si volle trasformare il "giorno del Sole", nel Giorno del Signore, Domenica; L'operazione non riusc� presso i Germani n� presso i Sassoni. Si continu� a chiamarlo (in tedesco e in inglese) il giorno del riposo settimanale Son-tag, il "giorno del sole".

Nelle nicchie dell'Italia del passato, oggi ancora vivente in certe contrade, queste ricorrenze resistono. Le usanze e le tradizioni affondano ancora nei millenni. Del resto l'esame del DNA e del mitocondrio femminile di alcuni di questi gruppi ci stanno rivelando legami con altre popolazioni bimillenarie lontanissime nel tempo e ci testimoniano queste scoperte essere popolazioni rimaste isolate per mille e anche duemila anni con i loro geni e ovviamente portandosi dietro immutate le proprie tradizioni.
La Val Gardena (rifugio di un gruppo scampato alla germanizzazione forzata di Bolzano molto latinizzata) ad esempio ancora all'inizio del secolo contava meno di mille abitanti. Un nucleo formato da un complesso di 20 famiglie che ha conservato il linguaggio latino germanizzato = il ladino (troveremo maggiori notizie su questo linguaggio e le ragioni di questa fuga nel anno 610).

Anche il Capodanno fino allora chiamato, "Caledae Ianuariae", verra' il prossimo 332 celebrato a Roma come festa liturgica della CIRCONCISIONE DI GESU' CRISTO (quella che abbiamo gia' ricordato con altri particolari molto curiosi, singolari e imbarazzanti nell'anno 328).

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