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CRONOLOGIA

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ANNO 317 d.C.

QUI riassunto del PERIODO di COSTANTINO  dal 306 al 337 d.C.


L'ANNO 317
* I FIGLI DI COSTANTINO
* GERMANI SEMPRE SCONTENTI
* CINA - DINASTIA CHIN e HAN

Nel corso dell'anno vengono nominati Cesari i figli di Costantino, CRISPO e COSTANTINO II, ma anche il figliastro di Licinio, LICINIANO.

A Crispo, Costantino affida la Gallia, dove nel 320 e 322 otterr� con i suoi interventi alcune vittorie in una delle tante invasioni di Franchi e Allemanni che insistono sempre di rientrare in quei territori dove sono nati e dove i romani insistono a voler occupare.
Questi locali nei vari alternati stanziamenti, hanno costruito case, trasformato foreste in terreni di culture, colline in vigneti, fatto sbancamenti, canalizzato fiumi, costruito porti, modificato il paesaggio.

E non erano sorti solo dei villaggi e paesi, ma gi� alcuni territori erano dominati da una struttura centrale, vere e proprie citt� dove si progettavano le infrastrutture, si costruivano industrie per soddisfare la richiesta di attrezzature, pullulavano di individui addetti all'artigianato, ai servizi, ai tanti scambi commerciali via terra e via acqua. Questi avvenivano con le piu' lontane localit� dei Paesi Baltici, e (gli affari sono affari) anche con molti commercianti romani, dove questi trovavano presso di loro singolari articoli che rivendevano poi nelle altre province.

Queste invasioni invece, questa ostinata voglia di colonialismo imperiale romano, si ripetevano dopo alcuni periodi di tolleranza, che erano il pi� delle volte causati da vuoti di potere pi� che dal desiderio di concederla questa tolleranza, e accadeva questo ogni qual volta a Roma si cambiavano gli uomini sul trono.

I nuovi si sentivano sempre presi dal desiderio di conquistarsi un pezzo di gloria a spese di quella gente, e ogni volta i territori germanici venivano stravolti da queste ambizioni che invece di portare all'unit�, con la prevaricazione seminavano rancori, odi e animosit�. Roma sia per i vecchi indigeni che per i nuovi arrivati dalle steppe asiatiche era sempre la loro unica nemica, e le legioni romane i tiranni.

Vi era la grande distanza sul piano culturale e vi era ovviamente la grande disparit� nelle forze; pi� che per il numero di soldati, la maggiore esperienza dei romani e la pi� volte sperimentate organizzazione nella guerra li faceva dominanti. Inoltre c'era il grande abisso che li divideva: quello caratteriale.

Geneticamente erano due etnie che entrambe dovevano sacrificare qualcosa sotto la spinta atavica primordiale, e quella germanica ne era ancora impregnata. Dominava il clan e la legge salica, che non conoscer� tramonto; su questa formeranno in seguito lo Stato e cementeranno il loro popolo. A renderli forti e uniti  furono gli stessi romani con la loro cecit� politica. 
Del resto quando dall'esterno piombano su un popolo forze disgregatrici la solidariet� all'interno fa
dimenticare ogni atavica contesa. Si riunisce e combatte. E' sempre accaduto cos�.

La maggior cultura di Roma, la millenaria civilt� avrebbe dovuto far capire meglio i problemi esistenziali di questi popoli, comprendere meglio le loro esigenze, non imporre un sistema, che fra l'altro sempre pi� in crisi, ma trovare dei punti in comunione per costruire insieme una civilt� nuova che stava sempre di pi� diventando- e questo in ogni provincia-  meno dipendente da Roma.

I romani avevano fallito gi� in precedenza, e stanno fallendo anche ora, in questa nuova costruzione di popolo europeo, mentre paradossalmente i germani trovarono persino una comunione tra quelle popolazioni cos� diverse che stanno sopraggiungendo dall'Asia, e riusciranno sia le une che le altre a integrarsi nelle rispettive tradizioni, modelli di vita, e cosa pi� singolare a mettere definitivamente e per sempre il grande steccato dell'incomunicabilit�, e come vedremo, anche in quello religioso, che fra poco, dopo il concilio di Nicea un singolare monaco andr� a diffondere; la spiritualit� del Cristo nella sua natura divina pi� legata al modello umano (che si confaceva di pi� alle credenza pagane germaniche- fatte di eroi) che non a quella astratta, e che la decisione a Nicea (ma in pratica fu una decisioni di Costantino) aveva condannato.

 Dunque anche la religione camminer� su un'altra strada, e con essa erano comprese di conseguenza le influenze culturali non latine. E questo per l'iniziativa di un goto ariano (WULFRID che conosceremo presto) che diede ai germani non solo l'arianesimo ma in pochi anni anche una lingua. Dove non erano riusciti i romani in piu' di tre secoli ci riuscir� un monaco ariano in pochi anni, operando tutto da solo!

Uno stravolgimento epocale che parte proprio in questi anni, e che non muter� pi�. Vale quindi la pena soffermarsi su questo periodo, dove un intero continente si spacca in due politicamente, trascinandosi dietro tutto quel mondo religioso in formazione, come il cattolicesimo e l'arianesimo, e in seguito pi� a sud lo stesso cristianesimo con quello bizantino ortodosso.

E, se riusciamo a vedere il legame di questi avvenimenti proiettati un po' di pi� nel tempo (VI-VII sec), questa frattura diede poi perfino origine anche a quell'altra spaccatura religiosa, quella che culminer� poi con l'Islamismo.

CINA - LA DINASTIA DEI CHIN
Troppo lunga sarebbe l'intera esposizione degli antefatti di alcuni eventi che si stanno verificando in Cina contemporaneamente a quelli del mondo occidentale. Ci preme pero' sottolineare quelli di quest'anno, perche' anche in Cina l'anno 317 segna una data epocale. Lo sconvolgimento � pari a quello che sta avvenendo in Europa, e, come in occidente questi eventi comporteranno una modificazione del mondo cinese, quello che in questo momento non � ancora il Grande Impero Giallo.

E' in atto il grande antagonismo di due dinastie che come in Europa non hanno in comune l'etnia, la cultura, la civilt�, infatti una parte, quella a nord viene considerata come una terra di "barbari". 
E' chiamata dagli storici l'epoca dell'antagonismo tra la Cina del sud e la Cina del nord. E' in sostanza la spaccatura della Cina, o meglio due gruppi etnici che tentano da alcuni secoli di integrarsi senza riuscirci, di cui uno con alle spalle una antica civilt� tenta di imporre a tutto il territorio la sua cultura, le sue leggi la sua egemonia, l'altra con tradizioni ancora tribali si muove disordinatamente, facendo invasioni razzie, seminando il terrore.
Non molto diversa dai vari tentativi che da tre secoli il mondo latino cerca di imporre nei Paesi detti "barbari", cioe' nel nord Europa, e non molto diversi gli attacchi e le invasioni che vengono dagli stessi "barbari" alla civilta' mediterranea.

L'imperatore Yanti della dinastia Tsin orientali, sostenuto dai grandi proprietari fondiari del sud, da' vita, nel grande bacino dello Yang-tse-kiang, alla dinastia HAN dei Tsin dell'Est, che regnera' da questo anno 317 fino al 420. A questa dinastia poi succedette la dinastia dei Sung, dei Chi, dei Liang, dei Chen.

Con questa dinastia dei Tsin, tutta l'economia prese uno slancio notevole. Si svilupp� il commercio su tutto il territorio, e lungo lo Yang-tse sorsero numerose citta' commerciali, fra cui notevole per organizzazione, ricchezza, magnificenza e grande sviluppo culturale, la capitale Chienkang (Nanchino) che divent� in questo periodo non solo in centro politico delle dinastie del Sud, ma anche il centro culturale di tutta la Cina.

Poeti, pittori, scienziati, tutti vi accorsero da ogni luogo, come era avvenuto a Roma nei primi secoli. La letteratura e le arti fecero grandi progressi, mentre nel campo scientifico emergono le invenzioni, e tappe importanti furono quelle della matematica in virtu' di capaci scuole che sempre piu' numerose sorgevano sia nella capitale che negli altri centri. Da uno di questi, Tsu Chung-chin fu il primo a darci il rapporto della circonferenza con il diametro situandolo tra il 3,1415926 e il 3,1415927.

Nel Nord invece la Cina divisa si venne a trovare in uno stato di disgregazione. C'era la tribu' dei Topa e dei Wei che avevano instaurata una societa' schiavista e portato lo stato allo sfascio, se stato si poteva chiamare questa organizzazione che era poco piu' che tribale, regolata soprattutto da consuetudini millenarie. (anche queste quindi si somigliavano molto alla legge salica dei popoli germani).

Non esisteva piu' una moneta, gli scambi avvenivano in natura, e ci si stava incamminando anche qui in Cina verso la societa' feudale (in anticipo qui con quella Longobarda e poi dei Carolingi). Inoltre a complicare le cose ci si misero (sembra il copione europeo in tutto e per tutto) le tribu' turbolente, ancora arcaiche, senza cultura, provenienti dall'altipiano mongolo che facevano continue incursioni nel territorio dei Wei per saccheggiarlo.
Sono gli stessi "mordi e fuggi" delle tribu' nomadi che per oltre dieci secoli saccheggeranno anche l'Europa. Sono i Joujan, quelle che conosceremo fra qualche anno in Europa col nome di Avari.

Ma ritorniamo a Costantino........

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