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CRONOLOGIA

20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
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PERIODI STORICI
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ANNO 247 d.C.

QUI riassunto del PERIODO: A.  SEVERO A FILIPPO  (dal 222 al 249)


*** I 1000 ANNI DI ROMA CON UN ARABO!

Con il nuovo calendario in uso dal tempo di Giulio Cesare da diversi anni (il Giuliano) pur osservandolo nella vita amministrativa, si continua a mantenere la tradizione con quello detto Romano, di Numa, e con questo  il 21 Aprile, si celebrano i 10 ludi secolari, cioe' il MILLENNIO dell'Urbe con grandi fasti e interminabili feste anche dopo la ufficiale celebrazione.

Sar� anche l' ultima festa dei ludi secolari, dopo ci sar� poco da festeggiare. 
Ed � triste, come in una tragica commedia greca. Per i romani, lo possiamo immaginare, le continue feste, il vivere i 365 giorni di quest'anno Mille, ha significato riflessioni, bilanci di un Millennio; e anche non volendo, nel proprio intimo si sono ripercorse le gloriose tappe della storia di Roma.

Guardare tutti i monumenti celebrativi sparsi nella citt� nei 250 anni di gloria, e poi guardarsi intorno e vedere la scena politica e i suoi personaggi cos� in basso, dovevano alcuni presagire un futuro molto incerto per i loro figli. Anzi dovettero provare angoscia. Il bel tempo, dopo le prime tempeste che la politica ha scatenato in un modo cos� penoso negli ultimi sei anni, non era certo all'orizzonte.

Le sfarzose feste che nascevano spontanee o organizzate da Filippo, a molti dovevano risuonare estranee. Persino fastidiose. Facevano venire in mente ricordi che alcuni volevano come per riflesso scacciare. Era penoso ricordare. Stavano celebrando la grandezza di Roma con un arabo, seduto nello scranno che era stato di Giulio Cesare, Augusto, Traiano; quasi un sacrilegio.

Lo stesso Filippo non era in uno stato psicologico migliore, pur organizzando grandi cerimonie e spettacolari giochi al Circo Massimo o al Colosseo, pur presiedendovi, rimaneva assente, non provava nessuna emozione, tutto quel mondo e la data stessa a lui non dicevano proprio nulla. (E' come se oggi un arabo si trovasse a comandare Roma mentre questa celebra il giubileo cristiano degli anni 2000).

Filippo non � un romano, non capisce neppure il latino, i rapporti con la vecchia aristocrazia sono perfino impossibili, le intese pure, perch� ci sono incomprensioni caratteriali. Perfino le sue abitudini sono da nomade del deserto, � quasi perfino ostile alla cultura. Qualche poeta-scrittore servile gli dedica dei buoni panegirici, ma lui in risposta pubblica un editto dove dice che anche questa gente che fa poesie e scrive deve pagare le tasse (prima erano esenti). Li considera tutti parassiti. Ha un'altra visione della vita, e anche del lavoro.

Fa anche lui per� qualcosa di buono, applica alcune leggi sullo stile orientale, che vanno (drasticamente) a mettere un po' d'ordine negli abusi ricorrenti degli amministratori. Ogni condanna di un cittadino emessa da un funzionario, il malcapitato pu� appellarsi a lui personalmente; lui vuole conoscere le due versioni. E nei processi di corruzione ai suoi funzionari � lui direttamente che somministra la condanna, che il pi� delle volte, a reato accertato, � una sola, piuttosto sbrigativa: la condanna a morte.

Questo rallenta un po' la corruzione romana ma di certo non poteva eliminare il male alla sua radice. Filippo buon soldato, cerca di farsi benvolere dai cittadini con piccole elargizioni, perch� purtroppo le casse sono sempre vuote, e queste avare elargizioni, diventano per i romani che erano abituati bene, solo una carit�.

Durante le celebrazioni del millennio, Filippo fa innalzare il figlio GIULIO SEVERO FILIPPO che aveva otto anni al rango di augustus e pontifix maximuns. Viene nominato console a fianco del padre e cooimperatore, quindi con diritto alla successione.

Ma le cose non vanno proprio bene......perch� di problemi Roma e l'Impero ne hanno tanti.

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