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CRONOLOGIA

20 MILIARDI
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ANNO 241 d.C.

QUI riassunto del PERIODO: A.  SEVERO A FILIPPO  (dal 222 al 249)


***GORDIANO III
*** NASCONO LE NUOVE GUERRE -
 LE GUERRE SANTE dette GUERRE GIUSTE

 GORDIANO III � dunque  il nuovo imperatore ragazzino; compie quest'anno 16 anni, e divide il suo consolato con CLODIO POMPEIANO. Nel corso dell'anno si sposa con FURIA SABINA TRANQUILLINA, 15enne che � la figlia del prefetto del pretorio TIMESITEO che Gordiano fra poco nominer� comandante dell'esercito per guidare una campagna militare in Persia.

Timetiseo era un greco, da anni a Roma, conosceva molto bene il territorio dell'impero; era stato in quasi tutte le province, dalla Spagna all'Africa, dalla Germania alla Persia. Quindi era un buon conoscitore delle problematiche e della logistica di una guerra. Era in quel momento uno dei migliori generali e fu quindi a lui affidato il compito forse il pi� gravoso della sua carriera, politica e militare.

IN PERSIA intanto, sta avvenendo ed � in piena fase di espansione quanto gi� preannunciato: la riunificazioni di vari regni che ora si stanno dopo secoli nuovamente aggregando nella antica dinastia Archeminide (ora Sasanide, prendendo il nome da Sasan ultimo sacerdote zarathustriano del grande impero Persiano distrutto da Alessandro). Questo popolo (pur sempre quello) dimentica le passate lotte intestine avvenute nel corso degli ultimi cinquecento anni e "gli viene" fatta trovare una identit�.

Le motivazioni di questo nuovo corso sono molteplici e si intrecciano le une alle altre. Pi� avanti cercheremo di capirne alcune, sia quelle politiche che quelle religiose che stanno diventando queste ultime sempre di pi� una componente essenziale nella politica persiana, talmente importante che all'orizzonte molto presto apparir� un nuovo governo con nuove istituzioni, dove funzionari e sacerdoti inizieranno a cooperare insieme, dando vita a un potere esecutivo misto, monarchico e teocratico. E' una svolta epocale, perch� mai prima d'ora una religione aveva influenzato o si era unito a un potere sovrano, e mai quest'ultimo a una religione aveva accordato un potere amministrativo (che arriver� poi a gestire perfino quello militare).

E' un nuovo modo di fare politica che presto dopo la Persia, il modello diventer� anche in occidente quello vincente: con Costantino che � il primo a capire (in oriente c'era stato) l'importanza delle alleanze con una religione unica e il suo clero. E pur divisa quella cristiana  da problemi di natura astratta in due correnti di pensiero (idue modelli etici), non esiter� l'imperatore bizantino, quando occorrer� e gli verr� utile, a puntare su quella vincente, scegliendo (lui fino alla morte rimase pagano) ora una, ora l'altra, la cristianit� ortodossa o quella ariana; opportunistiche scelte dettate quando il consenso alla sua politica era pi� numeroso in una, oppure nell'altra corrente.

In Persia tutto questo sta gi� accadendo. Re ARDASHIR era stato l'iniziatore quasi in sordina di questi mutamenti politici che stavano iniziando a legare il carro "Religione" al "Sistema politico". Poi morto lui la sua opera prende un'accelerazione incredibile, non divenne pi� silenziosa, ma inizi� a giovarsi apertamente di quel tipo di religione monoteistica che tende riunire sotto un unico Dio gli uomini, quindi i cittadini. Una religione -e questa fu l'intuizione- che unita ai poteri del sovrano, poteva creare una struttura traversale stratificata, un grande apparato istituzionale diffuso in ogni contrada da funzionari-sacerdoti, con poteri forti, puntando costoro sull'arcaico inconscio collettivo della popolazione, ancora inviluppata in una miriade di credenze nate nei loro pagos (divinit�, superstizioni, idoli naturalistici,  nati negli arcaici villaggi=pagos; e proprio per questo furono chiamati riti  pagani).

L'uomo ha scoperto l'autocoscienza, poi ha identificato male e bene in quel mondo fatto di totem o divinit� naturalistiche, poi le ha identificate in personaggi mitologici, poi su modelli umani veramente esistiti, dotati di carisma, saggezza, misticismo, creando  un pantheon politeistico, infine ora, per necessit� politica sta creando un unico Dio; un unico punto di riferimento con una religione universale. Chiamata rivelata, ma come vedremo saranno gli uomini a scrivere (spesso contrastanti) precetti e dogmi; loro a decidere la natura divina, oppure  la consustanzialit�; a non scegliere quello ma questo vangelo. A mutuarsi reciprocamente culti e riti, ad adattare feste arcaiche a feste liturgiche; a modificarne significati, origine, motivazioni.

Questa nuova rivoluzione politica, iniziata da Ardashir  prende consistenza e diventa forte con suo figlio SHAPUR I,  proprio quest'anno dopo la sua morte. Innanzitutto il successore si comporta subito da re molto realista, e quindi d� subito inizio ad una forte politica di aggressivit� nei confronti dei romani. Si prepara ad affrontarli in campo aperto per riprendersi citt� e territori che secondo il Re dei Re sono del grande mitico popolo persiano e di nessun altro; dall'origine dei tempi.

Roma viene avvertita della sfida; inusitata perch�  abbiamo a che fare ora con un condottiero, che questa volta non si difende, ma attacca. Vuole liberare il suo territorio dal colonialismo romano, e per trovare la coesione che gli necessita, per far nascere l'orgoglio nazionalistico (etnico e culturale) la sua operazione vincente � quella di fare assegnamento sulla spiritualit� del suo antico popolo, reintroducendo la pi� diffusa e atavica religione monoteistica, infine eleggendola religione di Stato, poi con questa marciare verso la conquista del proprio territorio con un popolo compatto, che d'ora in avanti non deve temere solo il castigo del nemico se sbaglia, ma  anche il castigo divino per non aver fatto il proprio dovere. Mentre nello zelo (pur non ricevendo materialmente alcun beneficio) non sar� solo un sacrificio offerto al proprio re sovrano;  ma - affermano i sacerdoti celebrando spettacolari riti liturgici- � una vittoria-premio dello spirito, sentito nel profondo dell'anima; affermano che nell'azione offensiva per una "giusta ragione", c'� la appagante felicit� che ogni uomo cerca. Un appagamento interiore che da' scopo all'esistenza al singolo individuo e al suo popolo.

Insomma da questo momento la guerra non � pi� un fatto politico come in passato, un vecchio problema  legato alla quotidiana lotta per l'esistenza, o ai vantaggi terreni di un sovrano, ma assume altre connotazioni e motivazioni. Assimilando tali concetti la stessa guerra, il ricorso alla violenza viene quindi motivato (prima di farla la guerra e dopo averla vinta con ogni mezzo, sempre giustificato) come una guerra giusta, una guerra santa.

Le barbarie sono da questo momento giustificate, legalizzate, hanno uno fine quasi trascendentale, superiore alla norme e alle (vecchie) saggezze umana, siamo quindi all'ineluttabile, predicata come un'azione predestinata. Non ci sono pi� motivazioni individuali, ma quelle della intera collettivit�, molte volte di difficile comprensione per il popolo, ma comunque immediatamente giustificate da un carismatico rappresentante di un ente (che sta diventando sempre di pi� nella coscienza collettiva) supremo; inizialmente � ora solo un capo, un condottiero, un sovrano, poi si personificher� in quello astratta struttura che sar� chiamato Stato, Sacro Impero, retto da un Sovrano per "volont� divina". 

Quindi d'ora in avanti si � chiamati a fare una guerra per ragioni di Stato (santo). I cittadini potranno anche nascere pacifisti, ma sono di propriet� dello Stato (quello che punisce in tempo di pace il delitto) e quando  li chiama  a uccidere se rifiutano sono traditori e disertori e perfino punibili con la morte se non  si armano e  corrono con lo sprezzo del pericolo contro i nemici, che forse fino a ieri  personalmente contro di loro non avevamo nessuna animosit� e addirittura erano per tante ragioni (personali anche queste, solo personali e che allo Stato minimamente interessa) anche carissimi amici.

Perfino quando verr� a mancare la reazione fisica dell'avversario, le aggressioni si trasformeranno in prove di maturit� e di saggezza politica. Cortez si sentiva nel giusto far scomparire una civilt�, distruggere sistematicamente un popolo. Perfino sganciando una bomba atomica su 200.000 inerti cittadini sar� considerata da Truman, una saggezza politica.

La prima micidiale arma -la balestra in acciaio- fu bandita dalle guerre fra fedeli, ma legittimata a usarla contro gli infedeli saraceni. Il distinguo non era un fatto di etica umana, ma solo legato a un tipo di religione diversa, principi morali decisi non dal popolo, ma da altri, e del tutto giustificati.

Insomma la guerra, l'omicidio, le distruzioni, sono legalizzate e immolare delle vite umane una necessit� dello stato. Perfino condannati -e indicati al disprezzo generale degli altri cittadini- se alcuni si rifiutiamo di ubbidire e partecipare. L' "etica" del singolo da questo momento non � pi� "sua" ma viene gestita, livellata e condizionata da quella societ� in cui vive (casualmente - ma altri dicono con predestinazione). Gli viene tolta  una buona parte di se stesso quando � costretto suo malgrado ad adeguarsi, ad ubbidire, ad agire.

Insomma il grande inganno che la nuova civilt� impose all'uomo nasce da questo momento; da SHAPUR in poi, con l'occidente emulo; politica e religione inizieranno a vivere in simbiosi; alcune volte scontrandosi per l'egemonia, altre volte unendosi per soddisfare insieme le passioni dei sovrani, l'interesse, la loro avidit�; l'ambizione insaziabile di alcuni personaggi non avr� limiti. La ragione, la giustizia, l'eguaglianza (predicata agli altri)  risulteranno sempre turlupinature; mai concepite per modificare in modo rilevante la societ� di uomini, spesso chiamati a scannarsi reciprocamente; molte volte senza sapere perch� e per che cosa. In tanti libri di storia avevamo letto fino a ieri: "per ragioni di stato", ma � triste scoprire a successive pi� approfondite analisi, che queste ragioni erano il pi� delle volte dettate da meschine e squallide storie personali di due/tre dinastie, e spesso con in mezzo sordidi amanti. (Le guerre del XVIII secolo -che provocarono anche quelle del XIX-  ne sono piene. Gli interessi della collettivit� del tutto assenti)

Guerra - dopo Shapur - non signific� pi� ignoranza e cattive istituzioni, uno scontro incivile di uomini per la lotta dell'esistenza. Si capovolse tutto.  I fatti dimostreranno che le guerre scoppieranno senza nessuna correlazione con il benessere e la miseria,  con l'istruzione e l'ignoranza. L'America aveva ricchezze sterminate per i suoi pionieri coloni eppure  si scannarono a vicenda in una fratricida guerra di secessione. La Germania era la nazione pi� colta pi� civile e pi� ricca del XX secolo, ciononostante partor� Hitler.

Ma ritorniamo in Persia.........seguiamo questo Shapur (o Sapore)..........

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