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CRONOLOGIA

20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 232 d.C.

QUI riassunto del PERIODO: A.  SEVERO A FILIPPO  (dal 222 al 249)


* ALESSANDRO SEVERO IN PERSIA (2)

Non si sa se a comandare anche in questo caso � la madre, sappiamo solo che lei � partita assieme al figlio nella campagna militare, forse anche lei vuole prendersi la gloria sul campo, chiss� forse diventare una Cleopatra.

Quel che � certo,  iniziata l'invasione (!) per andare a stanare il re persiano che va a "spasso per i nostri territori",  vanno loro a cacciare nei guai. Il re sasanide � un condottiero, non ha forse il carisma e quello spirito di "romanita" ora a Roma solo pi� apparente che sostanziale; non ha l'alone di sovrano divino come gli ultimi imperatori romani, o che vogliono imitare Augusto o scimmiottare Traiano; ma ha il carisma di fatto, � un vero condottiero, il suo carisma non � ereditato, gli viene dalle sue azioni, dalla capacit� di guidare degli uomini.

Non solo, ma le truppe che Alessandro Severo ha messo insieme hanno delle inquietudini. Proprio quelle messe a presidiare la Mesopotamia si erano ribellate e avevano con i persiani quasi contribuito all'uccisione del loro governatore. Anche le truppe stanziate  in Antiochia - che era poi il quartier generale romano-  si erano ammutinate a Edessa. Una era la III legione Gallica, l'altra -che veniva dall'Egitto- era la II Traiana. Tutto questo non preludeva nulla di buono per la campagna militare che si voleva fare all'interno del grande territorio mesopotamico e iranico

La perfetta conoscenza del territorio del condottiero persiano, lo porta a costringere i romani a infilarsi in alcune sacche sui monti dell'Armenia, dove i poveri contadini militari non pi� abituati a soffrire, ma abituati nei loro orticelli lasciati in Italia, diventano con il tremendo clima di quegli altipiani dei sinistri pupazzi di neve. Una intera armata �  raggiunta dalla morte bianca, dal gelo, pietrificati. Abbiamo una dettagliata cronaca di questa odissea fra i monti armeni.

Gli altri, i pochi ancora validi, riescono ritornando sui loro passi a riportare la pelle alla base dopo una ritirata drammatica. Il Re persiano non infierisce, lascia fare la ritirata, guardando compiaciuto, da lontano, su un colle, la disfatta romana. Crede di aver dato una lezione agli invasori, comunque sufficiente a farli desistere. E lo �,  i romani riprendono mesti la via del ritorno e non daranno pi� fastidio in queste zone per i prossimi 4 anni, fino a quando un altro illuso e sempre con gli stessi sogni di grandezza non sapr� fare a meno di ripetere gli stessi errori.

Il Persiano invece per il momento si gode la riconoscenza dei suoi sudditi, che riconoscono in lui un vero re, il Re dei RE.

Non solo la brutta avventura,  e l'esito disastroso di un nuovo disperato attacco, ma anche alcune brutte notizie giunte dai confini danubiani, consigliarono ai romani di andarsene subito per far ritorno a Roma. Il sogno orientale finiva con un totale fallimento.

*** ALESSANDRIA DI EGITTO ci offre  in questo periodo il discepolo di Origene; si chiama DIONIGI il GRANDE; diventa vescovo della citt�, poi inizia a scrivere un opera molto particolare. "Sulla Natura" in una forma epistolare; � un trattato contro le filosofie atomistiche di DEMOCRITO ed EPICURO con un contenuto dogmatico e disciplinare della religione cristiana.

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