HOME PAGE
CRONOLOGIA

20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 233 d.C.

QUI riassunto del PERIODO: A.  SEVERO A FILIPPO  (dal 222 al 249)


* RITORNO A ROMA DI ALESSANDRO SEVERO

Chiunque ora si aspetterebbe dopo aver visto gli straccioni che stanno rientrando a Roma dalla Persia, con molti mutilati dai congelamenti (ma molti furono lasciati a morire sul posto), e altri in condizioni pietose, che i responsabili finalmente avessero capito  l'inefficienza dell'esercito, e trovata una soluzione al grosso problema: quello di ricostituirne uno.

Ma questo non accade; si rientra a Roma con gli scampati dal disastro, si raccontano un po' di storielle, si celebrano addirittura i fasti, e si d� perfino il titolo (nonostante la disfatta - ma la retorica e le bugie servono!) ad Alessandro Severo di parthicus maximus e persicus maximus.

Il popolo beve, mangia, applaude e crede a quello che gli si racconta, e neppure ha voglia di informarsi come stanno veramente le cose.

Non fanno per� cos�, tutti quegli "amici" che abbiamo lasciato oltre il Danubio e il Reno; hanno dei buoni informatori, spionaggio e controspionaggio. Sanno tutto quello che sta avvenendo. E i pochi romani lasciati al confine con la smobilitazione per la guerra in Asia, hanno preso coscienza di quanto sta accadendo e nel vedere rientrare dal disastro i poveracci che avevano trovato scampo, forse sono i primi a rendersi conto che il dramma presto si andr� a compiere.

Questi militari ai confini non � che si trovano nelle migliori condizioni; messi a ridosso dei limes senza delle direttive centrali, alle volte senza mezzi, quasi dimenticati, trattati solo come guardiani di "barbari", e in alcune zone da anni non impiegati, hanno perfino messo su pancetta, sono ormai soldati contadini (senza essere ne l'uno ne' l'altro) con moglie e figli nei piccoli paesi e citt� che sono sorte da tempo. Sempre pi� spesso a contatto con quelli che Roma considera nemici, ribelli, invasori.

La vita disagiata sul confine da sempre, porta gli uomini reciprocamente a familiarizzare; ci si integra con la popolazioni su un territorio che spesse volte continua ad esistere solo perch� c'e' una cooperazione al di qua' e al di la' delle barriere etniche e politiche. Anche nei limes danubiani sta accadendo quello che � gi� accaduto in Britannia. Troviamo i rispettivi "nemici" che insieme fanno bisboccia, si sposano, mettono su famiglia, diventano parenti.

Quel famoso editto del 206 di Severo, fu fatto, non per seri motivi strategici, ma per alleggerire le casse  dello stato. Si diede ai militari i terreni requisendoli ai locali, giustificando  i malcapitati proprietari che con i militari in casa potevano cos� stare tranquilli dalle invasioni. Ma questa ultima giustificazione, come abbiamo gi� letto non era la motivazione principale, era per non tirare fuori una soldo per i soldati facendoli vivere alle spalle di quei poveri proprietari cui avevano requisito con la scusa della difesa, i terreni e che per di pi� dovevano pure lavorarne una parte, per il bene della patria.

Messi in queste condizioni, entrambi i soggetti non facevano ne' la guerra ne' i contadini, e i primi  utilizzavano solo delle risorse e basta. I soldati, alcuni diventavano arroganti e seminavano solo odio (altro che cooperazione), mentre altri finivano per "legare" con le popolazioni locali. Apparivano quindi tutti gli svantaggi di aver fatto del soldato un residente stabile.

Mentre gli oltre Danubiani "barbari" e gli oltre Reniani "Catti" hanno guadagnato altro tempo per prepararsi; come infatti stanno facendo da alcuni anni.
La minaccia che gli Allemanni stanno per invadere il territorio arriva anche a Roma. Ma i romani sottovalutano, credono sempre che gli dei sono con loro, sperano sempre in Giove dio del cielo, mentre anche gli altri si stanno raccomandando per avere giustizia al loro Odino, al dio Wotan, signore del cielo e degli uomini. Odino � il dio delle battaglia, un dio che ha al suo fianco due corvi, Hugin e Munin, e ai suoi piedi dei "lupi" che sono gli animali uccisi. Possiede la lancia Gingnir forgiata dal nano Brock; lancia che mai fallisce il segno e che una volta lanciata e dopo aver compito torna sempre indietro. La guerra � per Odino l'elemento proprio, e per i germani Odino � la loro guida nei campi di battaglia; da un po' i tempo sempre pi� vasti.

Ma di questo popolo i romani conoscevano solo il folclore, pensavano che la profonda passione che avevano per la loro terra era del tutto diversa da quella che secoli prima avevano avuto i Latini. In una parola non conoscevano affatto i germani.

Diamone un accenno.........nel prossimo anno

PROSEGUI NELL'ANNO 234 >