HOME PAGE
CRONOLOGIA

20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 117 d.C.

Qui il riassunto del PERIODO DA NERVA fino  A TRAIANO ( dal 97 al 117 d.C.)


* LA MORTE DI TRAIANO

Traiano era appena rientrato a Babilonia, intento a dettare condizioni, a fare i prezzi dei nuovi trasporti delle merci orientali, che ora -senza la mediazione degli arabi- avvenivano  tra Roma e gli indiani del Golfo Persico, che gli giunsero notizie allarmanti: un esercito partico era comparso ad Adiabene, mentre un altro guidato da Cosroe si era concentrato in Media, in una provincia ancora intatta. Da l� stavano sferrando un'offensiva puntando sull'Armenia e appunto concentrandosi sull'Adiabene. Non solo, ma un'altra rivolta per contraccolpo a queste incoraggianti notizie giunte a chi da tempo aspettava qualche iniziativa offensiva di Cosroe, scoppi� nella Mesopotamia meridionale.

Tre contingenti romani furono impegnati nello scontro e fu un disastro, lo stesso Santra governatore dell'Assiria e della Mesopotamia fu sconfitto e ucciso dagli invasori che erano scesi dal confine nord orientale guidati da un certo Sanatruce forse fratello di quel re ucciso da Traiano, Parthamasiri.

Nel frattempo nella stessa Mesopotamia meridionale i romani fecero fatica a riconquistare Seleucia che poi, per sbarazzarsene incendiarono e fecero strage degli abitanti e di tutti i prigionieri, e che permise loro cos� di disimpegnarsi da questa zona e correre verso il nord, il centro dei disordini, dove secondo Malala, Traiano sconfisse Sanatruce, riconquist� Nisibis ed Edessa che furono anch'esse completamente distrutte e incendiate. 
Sembr� che l'ordine era stato ristabilito, ma in Assiria l'esercito di Cosroe era ancora intatto ed era prevedibile che il re dei Parthi attendeva il momento propizio per riconquistare i terreni perduti e sferrare il suo attacco.

Le ripercussioni di questi rovesci fecero sorgere altri grossi problemi a Traiano. In Palestina gi� l'anno precedente era scoppiata una rivolta degli Ebrei, che si era ora diffusa e gi� aveva assunto proporzioni preoccupanti. Iniziata con il solito conflitto razziale tra Greci ed Ebrei, ben presto si era trasformata in una disperata lotta contro il governo imperiale di Roma approfittando del fatto che la zona era sguarnita dalle legioni impiegate da Traiano contro i Parthi. E notevoli furono i successi. Ci penser� poi.....
Marcio Turbone inviato sul posto il prossimo anno da Adriano (nel frattempo diventato imperatore, e con l'intenzione di stroncare immediatamente con rigore quella ribellione) and� a organizzare sul luogo una dura e spiccia repressione e non manc� di fare come Tito una desolazione e una strage di citt� e Ebrei.

Come il vento, le notizie degli insuccessi di Traiano si diffusero anche lungo il Danubio inferiore, misero nell'irrequietezza alcune popolazioni locali, i Roxolani, una volta alleati dei Daci scampati a Traiano, e perfino in Britannia alcune trib� riorganizzate costrinsero le guarnigioni romane a combattere o a battere in ritirata.

Traiano dovette ridimensionare i suoi sogni. La maggior parte delle conquiste era stata conservata a caro prezzo e la difesa ora richiedeva contingenti di uomini che l'imperatore non aveva pi� a disposizione. Le risorse dell'impero erano state messe a dura prova. O forse ci voleva una guida di un uomo pi� energico. Si sent� costretto a conservare come provincia solo l'Armenia e la Mesopotamia settentrionale e ricostituire dei regni partici con dei re sovrani clienti. E questo significava non solo rinunciare a una annessione, ma a far diminuire il prestigio romano sul territorio, che stava con questi sogni infranti, appunto calando.

Traiano aveva sessanta anni, la durissima campagna durata tre anni, il deserto e i rovesci lo avevano prostrato. Forse solo allora si rese conto che il regno dei Parthi non era n� la Pannonia n� la Dacia, ma un territorio complesso geograficamente ed etnicamente.
Rientrato ad Antiochia, mentre si preparava a tentare una nuova spedizione, fu colpito da una paralisi. Affid� quindi l'esercito in Siria ad Adriano e si imbarc� per fare rientro in Italia. Aggravatosi il male fu costretto a fermarsi a Selinunte, ma il 9 AGOSTO mor�, dopo aver annunciato l'adozione di Adriano solo all'ultimo momento (per� nessuno a Roma ci credette - ma ne riparleremo)

Moriva il grande condottiero che aveva dato a Roma il grande sogno di grandezza e di potenza. Questo 117, con Traiano e i suoi eserciti, aveva portato ai romani la massima estensione dell'impero. Governavano su terre e mari. Non solo i popoli mediterranei erano stati politicamente unificati, dall'Armenia al Marocco, dalla Britannia all'Egitto, dalla Spagna al Mar Nero, ma si erano spinti nei deserti arabici, vinti i Parthi, raggiunto il Golfo Persico, toccato perfino l'India. Luoghi, citt�, regni e popoli che i romani non avevano mai sentito nominare.

Sembrava proprio il sogno di Alessandro, l'idea dell'Impero Universale che stava diventando realt�. E si era arrivati a un passo dal sogno. Costumi e leggi potevano unire oriente e occidente e l'impero di Roma sul mondo sarebbe stato assicurato per sempre. Ma il compito di penetrare, organizzare e amministrare queste nuove regioni, grandi quanto l'intera Europa, ostili, lontane, sconosciute, diverse come popoli e risorse, ambiente, clima, richiedevano molte energie, e Roma come vedremo in seguito ne aveva appena a sufficienza per l'interno, e in certi casi come vedremo, ne era pure carente.

Poi c'era la sua rigidit�. Tutti i popoli conquistati pur vivendo nella pax romana, non si accontentavano pi� di assistere da spettatori all'imperialismo romano camuffato di democrazia, ma premevano per ottenere uguaglianza di diritti, volevano le loro autonomie, mentre Roma imponeva il suo colonialismo, un sogno di mentalit� augustea, ideali greci di vita e di civilt� (e di disciplina) che per� stavano modificando le tradizioni dei popoli conquistati. E nella stessa misura stavano educando i medesimi sul modello romano, con gli stessi ideali, dopo essersi lasciati in un primo momento livellare.
Uscendo dall'arcaico i popoli stavano arricchendosi e mutando reciprocamente costumi, lingua, organizzazione sociale, religioni, economie, capacit� intellettuali, e strategie di guerra, proprio per merito dei romani. Ma Roma rimaneva rigida, n� bast� poi l'opera di consolidamento e di ridimensionamento, operata personalmente da Adriano, perch� l'impero non era cresciuto solo in estensione, era cresciuto in civilt�, quella civilt� che dall'Italia, da Roma, la signora del mondo, voleva estendere su tutto il continente.

D'ora in avanti non sar� pi� cos�, mancher� l'Uomo, anche se troviamo il successore Adriano correre ai ripari dopo avere intuito le accennate difficolt�. Il 117 chiude un'epoca e il 118 ne apre un'altra, nuova nella storia dei popoli mediterranei, dove troviamo Roma guardare dentro solo a questo Mediterraneo dopo avere accantonato i grandi sogni di Traiano verso lo sterminato Oriente.

A Roma la morte di Traiano venne comunicata forse con un voluto ritardo da sua moglie Plotina. La stessa fece di tutto, prima di dare la notizia, per far adottare con uno stratagemma ADRIANO, un suo protetto, che ha cos� la nomina di Imperatore sul campo.

*** In Grecia iniziano i giochi della CCXXIV OLIMPIADE

PROSEGUI NELL'ANNO 118 >