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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. - 2000
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E PAESI

(pagine in continuo sviluppo  (sono graditi altri contributi o rettifiche)

< < Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA"

ANNO 1300

*** VIENE INDETTO IL PRIMO GIUBILEO

VEDI A PROPOSITO ANCHE "FRA DOLCINO"

*** DANTE ALIGHIERI

***  A VENEZIA scoppia la PRIMA CONGIURA ARISTOCRATICO-BORGHESE dopo la "serrata" del Maggior Consiglio che aveva escluso dal potere molte famiglie nobili e i ricchi borghesi pi� in vista.
Questi ultimi appoggiano una congiura organizzata da due commercianti molto facoltosi, Marino Bocconio e Giovanni Baldovino. Si radunano 50 uomini appartenenti alle famiglie dei Balbi, Malipiero, Polani e Ruzzini, di cui un gruppo di 11 con a capo il Bocconio assumono l'incarico di irrompere nella sala dell'assemblea di Palazzo Ducale, mentre gli altri con a capo Baldovino devono provocare contemporaneamente  una rivolta popolare in Piazza S.Marco.
Ma qualcuno tradisce i congiurati, per cui il giorno stabilito i nobili del Maggior Consiglio si recano all'assemblea armati ed accolgono con apparente disponibilit� gli undici che chiedono di poter esporre le propri ragioni al Doge Pietro Gradenigo. Invece, una volta accolti nella sala, vengono tutti fatti prigionieri dalla stessa assemblea e il Doge accusa il Bocconio di tradimento, ne ordina l'arresto e l'immediato giudizio.
I traditori sono trascinati in catene davanti al Tribunale degli Avogadori che li condanna subito a morte per impiccagione.
La sentenza viene eseguita il giorno stesso e il patibolo viene allestito tra le colonne dei Santi Marco e Teodoro. Gli altri congiurati fuori, visto il fallimento del Bocconio, si danno alla fuga senza avere il tempo di coinvolgere il popolo nei loro propositi insurrezionali. La Repubblica Veneziana respinge cos� il primo tentativo di sovvertire la sua costituzione aristocratica e il Doge Petro Gradenigo diviene l'eroe salvatore della patria. (By: Silvio Galletta)

*** IL RE D'INGHILTERRA e di FRANCIA (da tempo in guerra) sposano i  rispettivi figli EDOARDO II con ISABELLA. - Papa BONIFACIO � l'artefice di questo matrimonio, che va a porre termine ad una guerra che ormai da anni sta dilaniando le sostanze di entrambi i due contendenti.

***  GENOVA e VENEZIA si giurano reciprocamente una pace perpetua (ma riprenderanno la guerra dopo pochi anni)

*** PAPA BONIFACIO VIII INDICE IL GIUBILEO DELLA CRISTIANITA'
Non lo chiama "Giubileo" ma "Centesimus", cio� da celebrarsi ogni 100 anni, e sempre nel corso dell'anno che pone termine al secolo. Dunque le cifre 300, 400, ecc. altrettanto dicasi per il 2000.
Solo pi� tardi, Papa Clemente nel 1343 li ridusse a 50. Poi papa Urbano VI, nel 1389 stabil� che lo si celebrasse ogni 33 anni. Nel 1475 lo si ridusse ancora a 25 anni, e l'anno giubilare fu anche nominato per la prima volta "Anno Santo". (ma poi ci furono anche quelli straordinari, in varie occasioni: per ricordare gli ultimi, nel 1933/34 da Pio XI, nel 1983/84 da Paolo II.

DANTE ALIGHIERI

< <  VEDI QUI ALTRE 2 BIOGRAFIE

*** DANTE ALIGHIERI iscrittosi all'arte dei medici e speziali entra a far parte dei priori di Firenze. Nel 1301 mentre era ambasciatore presso il papa Bonifacio VII, i Neri, prevalsi su Firenze con l'aiuto di CARLO DI VALOIS, lo bandirono dalla citta' sotto l'accusa di baratteria condannandolo in contumacia a una multa, e qualora catturato e recidivo una condanna al rogo. Inizia per Dante dopo la fuga, il suo esilio in varie citt� d'Italia: Verona, Treviso, Padova e in Lunigiana fino al 1310. Sta nel frattempo iniziando la sua grande opera, il suo grande poema: La Commedia. La prima parte L'Inferno la terminera' nel 1306 (per altri  il 1309), il Purgatorio verso la fine del 1312, e il Paradiso nel 1313 o 1319 (ma una leggenda narra che l'ultima parte fu scritta poco prima della morte, nel 1321).

Ma sara' LUDOVICO DOLCE, duecento anni dopo, in una sua edizione stampata a Venezia dal Giolito nel 1555 a dargli il famoso titolo: cioe' la "DIVINA COMMEDIA " (al link riportato troverete integralmente l'intera opera). Dante non gli aveva mai dato questo nome, ma solo La Commedia.

Ma gia' prima di Dante esisteva qualcosa di simile ed era stato scritto tra il 1271 e il 1274 (Dante quindi aveva 6 anni) da BONVESIN DE LA RIVA, milanese che aveva titolato la sua Opera "Le Tre scritture" .
Un poema in tre parti (scritto fra l'altro proprio in volgare milanese - e Dante mutu� anche questa idea ritenuta da Virgilio "indegna per un poeta") che si chiamava proprio "Il Paradiso, L'inferno, e Cristo Giudicante ". Dante indubbiamente lesse pi� tardi questo libro visto che la struttura dell'opera segue lo stesso schema narrativo e la stessa ambientazione.
Ma anche De La Riva forse ne aveva letto a sua volta un altro molto simile alla sua opera, che citeremo pi� avanti.

Dante ne aveva letti anche molti altri alla facolta' di medicina dove si era iscritto. L'unico ambiente dove circolavano molti testi messi all'indice dalla Chiesa, sia di scienza che di filosofia, che provenivano dall'Oriente o scoperti negli ultimi anni in qualche monastero sotto la polvere. 

Abbiamo gia' accennato negli anni 800 quando alle prime Universita' di medicina a Baghdad molti medici si trasformarono in scienziati di matematica e fisica, di astronomia e di filosofie orientali. Stessa cosa avvenne poi nelle prime Universita' italiane cinquecento anni dopo. Dante iscrivendosi come studente a medicina, riusc� ad assimilare la letteratura, la filosofia e la scienza politica da questi testi. Quelli scampati, perch� molti erano gi� finiti nei grandi fal� delle piazze universitarie (vedi 1256 a Parigi).

Dante ebbe modo, fra l'altro, di conoscere alcune versioni latine e in antico francese (le traduzioni a Parigi ormai circolavano in libelli; in gara con quelli religiosi) non solo della leggenda del Profeta MAOMETTO, ma anche i precedenti testi che preannunziavano la sua nascita; cos� il viaggio notturno sulla sua cavalcatura al-Buraq e la sua successiva ascesa al cielo, il famoso M� rag', le cui rielaborazioni popolari dovevano essere a quei tempi gi� molto conosciute, soprattutto nelle terre occupate dagli arabi per oltre tre secoli, come in Sicilia.

Altrettante costruzioni di Dante (nella Commedia) le troviamo nelle creazioni letterarie nel Parsismo (Zoroastrismo-Zarathustra, Letteratura Pehlevi 600-700 a.C.). Sono descritte le terribili punizioni o le ricompense nell'aldil�. Espiazioni all'inferno o beatitudini nel paradiso subito dopo la fine del mondo,  il cui finale e la resurrezione delle anime  (l'Apocatastasi) � legata all'arrivo di un Salvatore, di un "unto dal Signore".

Infatti, in questa letteratura orientale troviamo una singolare perla, il Viraf: che narra le vicende di un poeta che compie un viaggio nell'oltretomba; una discesa all'Inferno e un'ascesa al Paradiso. Nei gironi del primo, incontra le anime dannate  a espiare le colpe con tormenti di ogni genere (pene non eterne, ma riscattabili, a differenza del dantesco inferno cristiano, che � invece perenne), e nei gironi del secondo le anime elette nella beatitudine celeste eterna.
Una Divina Commedia insomma, scritta mille anni prima. Indubbiamente DANTE, alla corte di Sicilia (direttamente o indirettamente - in un viaggio in Sicilia (anche se non � testimoniato questo viaggio)  negli scaffali, insieme all' Avesta, (questo siamo sicuri che lo lesse) trov� il libro sacro Viraf fra i tantissimi libri portati dall'Oriente da Federico II nel 1228  di ritorno dalle crociate, e prima di lui anche -e molti- da Ruggero d'Altavilla.

Ma non dimentichiamo (e pochi conoscono questo "gioiello" degli albori della letteratura italiana) che il figlio di Roberto il Guiscardo, Boemondo I,  fond� la famosa
ABBAZIA DI CASOLE (vedi)  una specie di Cluny d'Italia, ricchissima di una biblioteca (Distrutta poi dai turchi nel 1480) creata da Nettario, gran conoscitore del greco e del latino. Migliaia di volumi greci e latini che l'abate raccolse nei suoi viaggi in Oriente. Nettario d� vita a una vera e propria  scuola poetica, in anticipo a quel giro di anni in cui si imporr� a Palermo la Scuola poetica siciliana in volgare, di cui Dante stravedeva. Federico stesso anni prima si era dilettato a poetare in volgare in un contesto culturale, molto simile a quello Toscano, l'altra nota felice della stessa corrente poetica-letteraria ancora in embrione. 
 
 Furono insomma tutti testi, quelli di Casole e quelli di Federico che influenzarono moltissimo prima la Terra d'Otranto, poi  l'ambiente culturale della corte siciliana, e infine la stessa Toscana.

Dante ammirato da tanta letteratura che dalla Sicilia sulla penisola si riversava afferm� a un certo punto:  "tutto quello che c'� in giro, scritto prima di noi, sembra tutto provenire dalla "scuola siciliana".  Doveva quindi averne vista parecchia per parlare cos�.

Attinse anche molto al nobile insegnamento morale e politico della sterminata produzione degli studiosi dell'Islam. Soprattutto riguardo la tolleranza religiosa (leggeremo pi� avanti un suo passo). E sembra che tutte queste conoscenze abbiano influenzato notevolmente molti dei suoi scritti  e perfino la stessa  DIVINA COMMEDIA

Ma questo influsso orientale non solo lo troviamo nel suo poema, ma anche nelle sue dottrine politiche e nelle sue tesi reazionarie contro imperatori e papi, che costituiscono il pi� chiaro manifesto delle concezioni politiche dantesche. Infatti, Dante promuove l'aspirazione a una superiore istituzione legislativa ed esecutiva che assicuri stabilit�, libert�, pace e giustizia al consorzio umano.
Sia nel "Convivio" che in De monarchia (anche se non brilla per originalit� filosofica), Dante organizza e fonde dottrine tomistiche e va ad esaltare la filosofia intesa come conoscenza del sapere, riservata oltre che a Dio, agli uomini, che nell'appagamento all'ansia intellettuale trovano proprio nel sapere la dimensione della beatitudine morale in terra.
Le tesi di Socrate, Platone e Aristotele, in sintesi parlando di libert� sociali e politiche e dell'uomo, del bene e del male, per Dante diventa appunto un problema di conoscenza: "nessuno compie il male volontariamente, ma solo per ignoranza del bene".

Dante mette l'accento sull'autonomia dell'impero rispetto alla Chiesa come garanzia per l'attuazione della felicit� temporale. Questa rivoluzione del pensiero condotta con la scienza del suo tempo ci fa proprio supporre, visto i contenuti, un'assimilazione proprio dello spirito arabo (o insieme quello ripreso dagli arabi dai greci) che stava circolando (nel bene e nel male) nel suo tempo in un modo travolgente.
Dopo le Crociate i testi arabi arrivarono a migliaia proprio a Firenze, oltre che essere gi� stati collezionati in gran numero alla corte di Federico, dove sappiamo che da li', da quella sua ricca biblioteca, Dante apprese molte altre cose (direttamente o indirettamente). Lo sappiamo con certezza, perch� nel 1320 Dante legge a Verona "Quaestio Aquae et Terra"; e - vera singolarit� - accenna (poi anche in tre versi della D.C.) ai due poli della Terra e alla Croce del Sud (!) Una notizia del tutto sconosciuta in Europa, e che sar� ignota per altre 300 anni. 

( leggere 
LE GRANDI ESPLORAZIONI - riportiamo quei versi )

Alla corte siciliana morto nel 1250 FEDERICO II, sappiamo che erano conservati nel suo palazzo importanti testi antichi (compresi quelli dei viaggi dei normanni norvegesi nel continente americano) e Dante pi� tardi indubbiamente li aveva certamente visionati (ma una sua permanenza in Sicilia non � stata comunque mai accertata). Erano testi arabi che provenivano ed erano stati raccolti prima da Ruggero, poi da Federico durante il suo viaggio in Oriente con i crociati. (vedi 1228 e 1230). Furono moltissimi i codici che lo stesso Federico (anche a Casoli, dove funzionava una specie di casa editrice) fece tradurre, e che poi inviava alle varie corti d'Europa e nelle principali Universit�. E sappiamo pure che il sultano di Damasco gli regal� un planetario che proveniva da Baghdad, gi� conosciuto nel 824, realizzato sul modello della cupola girevole in bronzo, in uso fin dal 104 a.C. in Cina. Una scienza quella astronomica che era del tutto sconosciuta in Europa, salvo che all'Accademia Astronomica fondata dal califfo HAKAM nel 931 a CORDOBA dotato di un planetario quasi simile. Insomma la Teoria Eliocentrica non era sconosciuta da oltre 1400 anni in Cina, e da oltre 500 anni a Baghdad.
E da Dante dopo aver letto quei testi, che erano a Casole e alla Corte siciliana.

Comunque proprio dai codici della corte di Federico in Sicilia DUNS GIOVANNI SCOTO nel 1296 con un nutrito gruppo di colleghi aveva iniziato a tradurre e a commentare le prime opere di Aristotele. Una corte quella siciliana dove la scienza era gia' di casa, e la biblioteca lasciata da Federico gi� ragguardevole. A iniziarla e organizzarla era stato il suo predecessore nel 1145, cioe' RUGGERO II (che partecip� alla seconda crociata) e come suo collaboratore aveva accanto l'arabo IBN EDRISI, un medico astronomo, ma anche un leggendario viaggiatore navigatore, che aveva inciso su una lastra d'argento, dopo suoi viaggi indubbiamente fino nell'Africa del Sud, la prima rappresentazione del mondo australe.

In questa singolare lastra comparve per la prima volta, la sfericita' della terra, i due poli, e una nota: che nel Sud il sole sorgeva a Nord e che al posto della Stella Polare c'erano invece 4 stelle, dette la "Croce Del Sud".
A corredo dell'incisione EDRISI riportava osservazioni di Pitagora del 520 a.C., quelle di Eratostene del 230 a.C. dove c'era addirittura la misura quasi esatta (1% di errore) della circonferenza della terra.

Ma � nella politica -come gia accennato sopra- che Dante trovo' molte idee in questi singolari testi. Quando Dante nel Convivio e in De monarchia affronta il punto centrale della questione, cioe' il problema dei rapporti tra impero e papato, fa crescere la polemica gi� in corso, esprimendo severi giudizi e ferme condanne contro gli ecclesiastici, i monarchi e i funzionari politicamente corrotti. Impugna le nuove conoscenze filosofiche politiche che stanno scompaginando tutto il mondo intellettuale del suo tempo con il nutrito anche se parziale Aristotele, almeno nelle opere fino allora conosciute (ricordiamoci le traduzioni di Scoto).

Conosciute universalmente c'era la Bibbia cattolica, per nulla diffusa era (perch� severamente proibita) quella del Vecchio Testamento; c'erano solo i Vangeli e alcune storia della Chiesa nei testi ufficiali.
Dante confuta le argomentazioni scritturali della Genesi e quelli di Pietro nei Vangeli, poi attacca quelle storiche come la donazione di Costantino, l'incoronazione di Carlo Magno ad opera del Papa che ritiene un atto giuridicamente non valido e passa infine ad esporre la tesi che gli coster� la condanna e il confino. La condanna di baratteria fu solo un pretesto. Erano alcune sue frasi che non andavano molto a genio al clero: "L' Impero non deriva la sua origine dalla Chiesa, la Chiesa non deriva a sua volta da quello, quindi imperatore e il papa sono pari e hanno solo un rapporto con Dio. Non sono i suoi esecutori. Se gli uomini sono composti di anima e corpo possono benissimo aspirare al doppio fine della felicita': quella terrena che consiste a esplicare in questa vita le loro capacita', in quella celeste a esplicare la loro sincera preghiera per la beatitudine eterna, senza rinunciare a quell'altra. Ai due traguardi vi possono giungere in modo autonomo ma anche parallelo con le due guide, quella dell'imperatore per il potere temporale, quella del Papa per il potere spirituale. Ma netta separazione ci deve essere tra i due poteri e solo cos� si puo' giungere alla piena indipendenza e sovranita' dei rispettivi detentori nel campo di loro pertinenza".

Ma Dante era troppo in anticipo sui tempi, e da come abbiamo letto non erano assenti nelle due opere citate le conoscenze della filosofia politica economica e religiosa islamica; quella che non voleva n� rappresentanti in terra di una casta sacerdotale che (questo il timore) potesse impunemente insinuarsi nella politica; ne' una casta politica che potesse stravolgere il pensiero religioso come affermava il Corano, che non ammetteva nessun figlio di Dio ne' alcun intermediario.
Ma Dante era in anticipo sui tempi! Dovremo aspettare il 20 settembre 1870 (caduta solo teorica del potere temporale dei Papi  in Italia; e poi il 1967 (caduta di fatto del potere politico dopo l'egemonia pacelliana - quando apparve drammaticamente il "dissenso cattolico" nello stesso partito di estrazione cristiana, sia a livelli alti della politica (con le varie correnti di sinistra all'interno della DC) che alla base della stessa Chiesa cattolica (Don Mazzi, Don Milani, l'Isolotto - vedi dal 1963 e seguenti. ).
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ANNO 1301

*** PAPA BONIFACIO manda a Firenze come "paciere"  CARLO di VALOIS. 
Filippo IV di Francia, imprigiona il nunzio papale che lo invitava a rispettare i diritti ecclesiastici. Il pontefice attacca duramente FILIPPO che a sua volta, indetti gli Stati Generali, proclama la libert� della Chiesa di Francia.

*** Muore il re d'Ungheria Andrea III, ultimo esponente della famiglia degli Arpad.

*** In Asia Minore Osman I si proclama sultano dei Turchi e fonda formalmente l'Impero Ottomano che durer� fino alla fine della prima guerra mondiale.


*** In Europa (dopo il largo uso che se ne fa' gia' in Oriente) viene introdotto l'uso DEL CARBONE FOSSILE. con questo si scopre il procedimento e si inizia a produrre la ghisa.

*** Si da' inizio anche alla produzione dell' ACIDO SOLFORICO e dell' acido nitrico (gli arabi ne citano di entrambi la tecnica di produzione gia' nel 754).


*** La POLVERE DA SPARO, in uso da secoli in Cina, poi scoperta anche dagli arabi quando arrivarono ai confini della Battriana, viene quest'anno prodotta anche il Italia. Lo si utilizza per il momento nella bombarda.
Un documento, del 1326, ritenuto in Italia il pi� antico al riguardo, testimonia l'autorizzazione data a Firenze a degli artigiani per fare palle di ferro e cannoni di metallo.
Sta per iniziare un nuovo modo di fare la guerra; sta entrando in crisi la
  nobilt� della cavalleria (vedi link dedicato) 

*** Fanno la loro comparsa i primi OROLOGI MECCANICI.

*** Inizia anche la produzione dei primi OCCHIALI per la miopia

*** In cielo nel corso dell'anno appare la cometa di Halley, GIOTTO nel dipingere "l'Adorazione dei magi" e "la Nativita'" alla cappella degli Scovegni a Padova, realisticamente la inserisce nel quadro. Nasce cos� la leggenda della cometa, mentre nei Vangeli, e fra l'altro solo in quello di Matteo - gli altri non citano nessun fenomeno celeste - si parla solo di una grande stella (vedi anno 7 a.C. e anno 1 d.C.)

ANNO 1302


LA SICILIA........VIENE AFFIDATA AGLI ARAGONA.........

*** PACE DI CALTABELLOTTA. Il 31 agosto nella cittadina siciliana di Caltabellotta viene firmato un trattato di pace tra gli Agioini di Napoli e gli Aragonesi, con cui i primi riconoscono come re a vita dell'isola Federico III, figlio del re d'Aragona Pietro III, che si proclama Re di Trinacria con il nome di Federico II. Questo accordo determina la fine della cosidetta "Guerra del Vespro" che era scoppiata il 31 marzo del 1282 con l'episodio avvenuto davanti alla chiesa di S. Spirito a Palermo, in cui un soldato francese aveva mancato di rispetto ad una donna con la scusa di una perquisizione alla ricerca di armi, scatenando una sanguinosa rivolta contro l'invasore Angioino che si era propagata rapidamente in tutta l'isola, con il massacro di chiunque venisse riconosciuto come francese. Poco dopo i nobili siciliani, che in realt� avevano tramato contro i francesi, responsabili di aver spostato la corte a Napoli, con l'appoggio degli Aragona e di Bisanzio, consegnavano l'isola a Pietro III d'Aragona che, dopo la conquista sanguinosa di Messina, minacciava anche i possedimenti angioini in Calabria.
A questo punto Carlo d'Angi�, fratello del re di Francia, Filippo il Bello, decide di intervenire e a maggio di quest'anno sbarca in Sicilia con un esercito, ma viene subito respinto e costretto a ritirarsi. Dunque gli Angi�, vista l'impossibilit� di riconquistare l'isola giungono al compromesso di Caltabellotta con cui si stabilisce stranamente di attribuire a Federico III d'Aragona il titolo di re di Trinacria, mentre resta agli Angioini quello di re di Sicilia insieme al dominio su tutti i loro possedimenti nell'Italia meridionale. Si decide, inoltre, l'unione del monarca siciliano con Eleonora, figlia di Carlo d'Angi�, la quale deve pagare a Federico come ricompensa 100.000 once d'oro. Tuttavia, alla morte di Federico la corona di Sicilia sarebbe dovuta ripassare pienamente alla Casa Angioina.  I patti sanciti a Caltabellotta non verrano rispettati, poich� dopo Federico II, nel 1337, salir� al trono il figlio Pietro II. (by: Silvio Galletta)

*** Papa BONIFACIO con una bolla diffusa su tutto l'impero riafferma categoricamente il potere temporale della Chiesa su tutti i territori governati da re o imperatori; questi devono sempre essere scelti dal potere papale in virtu' della loro integrita' morale e cieca ubbidienza al papa stesso che ha la facolta' di esautorarli, farli decadere e sostituirli in qualsiasi momento se non sono degni innanzitutto come sovrani e come uomini.

***  Il re di Francia Filippo Il Bello convoca a Parigi l'Assemblea degli Stati Generali, costituita da rappresentanti della nobilt�, del clero e della borghesia, formatasi in seguito ad un processo secolare di trasformazione delle antiche assemblee nobiliari dei re Capetingi, dopo aver ricevuto la Bolla papale "Unam Sactam".

*** A Milano una rivolta popolare provoca la caduta dei Visconti ed il ritorno al potere di Guido della Torre che viene nominato Capitano Generale del popolo.

*** Battaglia di Courtrai. La milizia popolare fiamminga batte i francesi capeggiati da Roberto D'Artois.

*** In Ungheria sale al trono Venceslao II di Boemia e Polonia, appoggiato dalla nobilt�, dopo un tentativo vano di impadronirsi del potere di Carlo Roberto D'Angio.

*** Viene steso un trattato internazionale di commercio tra l'Egitto e Venezia

ANNO 1303

*** "SCHIAFFO DI ANAGNI". In risposta alla Bolla papale "Unam Sactam" in cui Bonifacio VIII affermava in pratica la supremazia del papato sul potere temporale, sostenendo che chi si opponeva alla Chiesa e al Papa si poneva contro Dio stesso, per cui ogni uomo che volesse salvarsi doveva assoggettarsi al Vescovo di Roma, compresi principi e re, Filippo IV, Il Bello, re di Francia, il 12 marzo convoca al Louvre il suo Consiglio di Stato, in cui il suo Cancelliere, Guglielmo di Nogaret, per la prima volta formula delle accuse circostanziate contro il Papa che viene presentato come colpevole di eresia e simonia, con l'appoggio delle prove portate a Parigi dai cardinali Colonna. Considerata la colpevolezza e quindi l' illegittimit� del pontefice, il re si sente autorizzato a convocare un concilio generale a Parigi che, in realt�, avrebbe avuto lo scopo di processare Bonifacio. Ma occorrendo la presenza del Papa, Filippo incarica Guglielmo di Nogaret di recarsi segretamente in Italia per arrestarlo e condurlo a Parigi.
Il conflitto tra la Corona di Francia e la Santa Sede era scaturito dall'intenzione di Filippo Il Bello di scaricare sul clero la responsabilit� del dissesto finanziario in cui si trovava la Francia in quel momento, ostacolata dalla dura opposizione del Pontefice. Bonifacio VIII si rende conto della gravit� della situazione e lancia la scomunica contro Filippo per aver impedito ai vescovi francesi di recarsi a Roma per il concilio da lui convocato l'anno prima, inviandogli una lettera.
Il latore dell'epistola, giunto a Parigi, viene fatto arrestare dal re e la lettera non frena affatto le sue intenzioni. A questo punto il Papa cerca di reagire guadagnandosi l'appoggio di Alberto d' Asburgo, riconciliandosi con lui e proclamandolo, il 30 aprile, re di Germania e sovrano di tutti i re della terra con l'intenzione di incoronarlo imperatore.
Con questa mossa Bonifacio riesce in effetti a spezzare l'alleanza franco-tedesca e ad ottenere da Alberto la promessa solenne di protezione e difesa contro tutti i suoi nemici, ma , al momento opportuno questa promessa non avr� alcuna attuazione pratica.
Il 14 giugno Filippo convoca a Parigi gli Stati Generali e inizia una specie di processo preliminare contro Bonifacio in cui l'accusa � sostenuta da Guglielmo di Plasian, in sostituzione del Nogaret impegnato nella sua missione segreta in Italia. Il Pontefice � accusato di sodomia, di aver causato la morte del suo predecessore,
Celestino V, e di aver costretto alcuni prelati a violare il segreto della confessione.
Filippo sostiene solennemente la necessit� di convocare al pi� presto il Concilio ecumenico per deporre il Papa e, nonostante l'opposizione degli appartenenti agli Ordini Minori, che vengono subito arrestati, tutto il clero francese si schiera compatto a sostegno del re.
Venuto a conoscenza di quanto accadeva a Parigi, Bonifacio, che si trovava ad Anagni, sua citt� natale, respinge in un concistoro tutte le accuse e prepara una Bolla che deve essere pubblicata il l'8 settembre.
Ma nel frattempo Guglielmo di Nogaret sta per portare a termine la sua missione per la quale si era messo in contatto con la potente famiglia dei Colonna, acerrimi nemici del Papa, capeggiata in quel momento da Sciarra. Con questi organizza una congiura che coinvolge i ricchi borghesi di Anagni e una parte del Collegio cardinalizio.
La mattina del 7 settembre i congiurati irrompono nel palazzo pontificio dopo aver aizzato la folla di Anagni al grido di "Viva il re di Francia e i Colonna". Dopo 10 ore di aspri combattimenti il palazzo viene conquistato e Bonifacio VIII, abbandonato da tutti, indossa le insegne papali, si cinge il capo della tiara ed attende gli aggressori seduto sul trono.
Quando Nogaret e Sciarra Colonna entrano nella sala e gli intimano di reintegrare i cardinali Colonna e di abdicare se vuole salva la vita, respinge sdegnato le condizioni, urlando "Ecco la mia testa, ecco la mia nuca!" 
Pare che sia una leggenda il fatto che a questo punto il Nogaret abbia schiaffeggiato il Papa con il suo guanto di ferro, ma certamente Bonifacio viene maltrattato duramente e il Colonna lo ucciderebbe se non gli venisse impedito dal francese che ha l'ordine del suo re di condurlo vivo a Parigi.
L'offesa portata alla persona del Pontefice riempie di sdegno molti personaggi dell'epoca, anche della parte avversa alla Chiesa, tra cui Dante che nel suo Purgatorio considera l'offesa come rivolta a Cristo stesso. (Purgatorio XX,86-90).
Il 9 settembre la borghesia di Anagni ha un improvviso ripensamento e assale nuovamente il palazzo pontificio e libera Bonifacio VIII che, quello stesso giorno perdona i suoi concittadini e li benedice anche se non si sente pi� al sicuro nella sua citt�.
Il 25 settembre, con una scorta fornita dagli Orsini, il Papa torna a Roma ma quanto sub�to ad Anagni lo ha duramente provato nel corpo e nello spirito per cui si ammala gravemente.
Muore l'11 ottobre e viene sepolto in S.Pietro. (By: Silvio Galletta)

*** TRATTATO DI PARIGI con cui la Francia riconosce al re d'Inghilterra, Edoardo I, il dominio sulla regione francese della GUIANA (AQUITANIA), in cambio dell'impegno a non appoggiare la Fiandra contro la Francia.

ANNO 1304

1*** Eletto il 22 OTTOBRE  dello scorso anno, dopo la morte di Bonifacio, Nicola Boccassini col nome di Benedetto XI, muore il 7 LUGLIO  di quest'anno. Segue un anno con il trono pontificio vacante a causa di un lungo conclave che si protrarr� fino al prossimo anno.
Ma comunque prima di morire, fatto in tempo ad intervenire nella spinosa questione politica francese lasciata dal suo predecessore.

*** PAPA BENEDETTO XI nel timore che il re di Francia, Filippo il Bello, convochi un concilio allo scopo di condannare tutto l'operato del defunto Bonifacio VIII, il 13 maggio, promulga delle bolle speciali con cui dichiara abrogati tutti i decreti emessi dal suo predecesore contro il re di Francia. 
Si giunge cos� ad una riconciliazione tra la corona di Francia e la Chiesa ma la decisione di Benedetto se serve a portare la pace provoca, per�, la fine della funzione di organismo politico fin qui svolta dal papato e sancisce il tramonto della posizione di dominio che esso vanta nella visione universale di quest'epoca.
Tutto ci� permetter� che accada quell'opera di denigrazione sistematica di Papa Bonifacio VIII che caratterizzer� l'epoca del pontificato di Clemente V.
A causa della situazione caotica che regna a Roma per gli accesi contrasti tra i Colonna e gli Orsini, Benedetto ritiene opportuno lasciare la citt� e rifugiarsi a Perugia, dove riesce ad aprire un nuovo processo sui fatti di Anagni.
Dopo poco tempo si giunge ad una sentenza di dura condanna dei congiurati, che porta alla scomunica di Guglielmo di Nogaret, Sciarra Colonna e di altri capipopolo, sanzionata da una bolla papale in cui implicitamente viene condannato anche Filippo il Bello come mandante dell'aggressione.
Benedetto XI la fa pubblicare coraggiosamente il 7 giugno ma dopo un mese esatto, il 7 luglio, muore in circostanze dubbie in quanto diversi cronisti dell'epoca sostengono che sia stato avvelenato per mano di coloro che erano stati condannati nel processo di Perugia. (By: Silvio Galletta)

***Il re di Francia, FILIPPO IV IL BELLO, impegnato in guerra, sconfigge le milizie comunali delle Fiandre a Mons-en-Pevele. In seguito, per�, scende a patti riconoscendo l'indipendenza delle Fiandre in cambio  di alcuni castelli.

*** TRATTATO DI ALGREDA con cui il re Giacomo II D'Aragona acquista dal re di Castiglia Ferdinando IV parte del regno di Valencia tra cui la citt� di Cartagena.

***
DANTE inizia a scrivere il Convivio (vedi 1300)
*** GIOTTO porta a termine gli affreschi alla Cappella degli "SCROVEGNI" a Padova.

*** Costruzione di S.NICOLO' a Treviso. Inizio della costruzione degli edifici universitari a Roma.

*** Diffusione sulle navi della pratica della vela quadra, e nello scafo l'uso del timone a poppa.

ANNO 1305


***ELEZIONE DI PAPA CLEMENTE V. L'elezione del 195� Papa nella storia della Chiesa avviene in un clima di tensione e di scontri molto accesi tra i sostenitori della corrente italiana e quelli di parte francese condizionati dalla forte influenza della corona. La prevalenza della seconda sulla prima incider� in modo significativo sul corso della storia d'Europa degli anni seguenti.
In violazione a quanto stabilito da un decreto di Gregorio VIII sulle modalit� di elezione dei Pontefici, il conclave si riunisce il 10 luglio 1304, appena tre giorni dopo la morte di Benedetto XI nel palazzo vescovile di Perugia. I cardinali accelerano i tempi perch� vogliono giungere ad un elezione rapida che anticipi qualsiasi influenza esterna.
Invece avviene proprio il contrario in quanto il collegio cardinalizio appare subito diviso in due fazioni fortemente contrapposte che non riescono a raggiungere un accordo sul nome del futuro Papa.
La fazione filoitaliana � guidata dai cardinali Francesco Caetani e Matteo Orsini, mentre quella filofrancese dai cardinali Niccol� da Prato e Napoleone Orsini con alle spalle il re di Francia Filippo il Bello.
La controversia va avanti per un anno intero, mentre i sostenitori delle due parti si scontrano in armi a Roma e in tutto lo stato della Chiesa, finch� la fazione italiana propone un terna di candidati tra i quali quella francese dovr� scegliere il nuovo Papa.
Ma i tre proposti, pur essendo francesi, sono tutti avversi a re Filippo, al quale la parte francese comunica subito la proposta, indicando in alternativa il nome del vescovo di Bordeaux, Bertrand de Got.
Questi � un vescovo guascone discendente da una nobile famiglia originaria della Gironda, nella Francia sud-occidentale, aveva studiato ad Orleans e a Bologna dove aveva aderito al movimento giuridico dei LEGISTI, sostenitori del diritto romano come elemento riformatore della societ� contemporanea nel senso dell'instaurazione di un potere centrale che dominasse su tutte le sovranit�, sia civili che ecclesiastiche. 
Dopo il periodo di formazione, Bertrand de Got si era recato a Roma dove aveva avuto modo di stringere quelle amicizie che gli torneranno utili in seguito, dopodich� viene nominato vicario di Lione, dove il fratello � arcivescovo, e poco dopo arcivescovo lui stesso di Bordeaux.
Filippo il Bello lo convoca immediatamente a Parigi e stringe con lui un patto che lo obbligher� a sottostare alle richieste del re in cambio della corona pontificia.
Questo patto scellerato viene riportato dai cronisti dell'epoca che raccontano di come Bertrand abbia comprato la successione di Pietro impegnandosi a cedere al re le decime della Chiesa francese per cinque anni; a riammettere completamente in seno alla Chiesa Filippo il Bello e tutti i suoi seguaci che si erano schierati contro Bonifacio VIII; a fare in modo da infangare a tal punto la memoria di Papa Bonifacio da farlo escludere dal ricordo della Chiesa e, infine, a soddisfare un ulteriore richiesta che il re si riservava di comunicare in seguito.
Lo stesso Dante definisce Clemente V "pastor senza legge" e lo pone nel suo Inferno tra i simoniaci (XIX, 85-87).
Quindi Bertrand de Got, per la bramosia di diventare Papa, accetta completamente tutte le condizioni poste da Filippo il Bello il quale lo fa eleggere il 5 luglio, ingannando la parte italiana del conclave.
Molto significativo � il primo atto del nuovo Papa che, anzich� recarsi a Roma per l'incoronazione come i suoi predecessori, convoca tutti i cardinali e i sovrani europei nella citt� di Lione, con la scusa di voler essere incoronato nella sua patria, in realt� perch� teme la reazione violenta degli italiani mentre si sente al sicuro sotto la protezione del re di Francia a cui sar� completamente soggetto, fino a spostare la sede pontificia nella citt� di Avignone, dando inizio a quel periodo della storia della Chiesa chiamato "cattivit� avignonese" che durer� fino al 1377, tranne che per un breve periodo nel 1375. 
L'inizio di questo periodo buio della Chiesa viene presagito da un grave episodio che si verifica durante il corteo successivo alla cerimonia di incoronazione che si svolge il 14 novembre nella chiesa di S. Just di Lione alla presenza di Filippo il Bello, di Carlo di Valois, del duca  Giovanni di Bretagna e di numerosi baroni francesi. Improvvisamente, al passaggio della processione crolla un muro che provoca la morte del duca di Bretagna e di undici baroni; lo stesso Papa cade da cavallo e la Tiara rotola nella polvere proprio per indicare il livello che raggiunger� la Chiesa durante il suo pontificato. (By: Silvio Galletta)

*** Le citt� guelfe di FIRENZE e LUCCA pongono l'assedio alla ghibellina PISTOIA.

*** A BOLOGNA il popolo scaccia il governo dei ghibellini ed instaura un governo guelfo, alleato a quello Toscana che ha tolto il potere ai ghibellini..

*** Alla morte della regina di Francia GIOVANNA DI NAVARRA,  re Filippo concede il regno di Navarra al figlio Luigi.

*** DE CRESCENZI, dall'arabo traduce il trattato di agricoltura e agronomia; diventa il piu' diffuso e ambito libro di conoscenze agronome in Europa per quasi sei secoli.

*** Contemporaneamente arriva nei campi un nuovo erpice per dissodare le zolle. Approdato gia' in Lombardia verso la fine del 1100 durante i grandi lavori di disboscamento della pianura padana, il nuovo attrezzo e' stata perfezionato con le nuove tecniche metallurgiche che ne fanno un attrezzo che poi successivamente non verra' piu' modificato anche con l'avvento delle macchine trattrici a motore.

ANNO 1306


*** CROCIATA CONTRO LA SETTA DEGLI APOSTOLOCI

La setta degli apostolici era stata fondata nel 1260 da Gherardo Segarelli. Come altri movimenti ereticali di quest'epoca, gli apostolici mirano a rinnovare la Chiesa per riportarla alla purezza dell'epoca appunto degli Apostoli.
Nel 1300, alla morte del fondatore, ne diventa capo
FRA DOLCINO le cui teorie si sono tramandate attraverso le sue lettere giunte fino a noi quasi per intero.
Egli � un sostenitore della teoria escatologica di GIOACCHINO DA FIORE, del quale, per�, corregge le profezie aggiungendo una quarta et� della degenerazione a quelle inquadrate dal maestro che aveva diviso la storia nell'era del Padre, in quella del Cristo e nella terza dello Spirito che in futuro riunificher� in un solo Ordine religioso perfetto tutti quelli esistenti, compresa la gerarchia della Chiesa.
Dolcino, invece, vede la Chiesa ormai giunta in un tale stato di degenerazione da ritenere giusto invitare i suoi figli alla disubbidienza alla disposizioni papali e invocare la necessit� di una predicazione ambulante, anche da parte dei laici, che avverta i fedeli dell'imminenza del castigo celeste e dell'instaurazione di un nuovo ordine di cose.
A causa delle sue teorie eretiche, Dolcino viene perseguitato con i tutti i suoi seguaci sia dall'alto clero che dai francescani e dai domenicani, ma riesce a resistere con fierezza finch� il Papa Clemente V bandisce contro di lui una crociata e lo costringe a rifugiarsi con tutti i suoi fedeli sul monte Revello, nel Piemonte settentrionale, dove viene assediato dalle truppe pontefice e sar� costretto alla resa per fame.(By: Silvio Galletta)

*** FILIPPO il Bello, in Francia mette al bando gli Ebrei confiscandogli tutti i beni.

*** I Pistoiesi assediati si arrendono per fame;  i fiorentini, entrati in
citt�, per stroncare future velleit�  demoliscono tutte le fortificazioni difensive.

***A GENOVA vengono eletti Capitani del Popolo OPIZZINI SPINOLA E BERNABO'
DORIA, entrambi ghibellini.

*** Muore, senza eredi, Azzo D'Este, signore di Ferrara.  Reggio Emilia e Modena subito ne approfittano, insorgono e si liberano dal dominio di Ferrara.

*** Viene assassinato Venceslao III re di Boemia e Polonia.

*** DANTE termina L'Inferno (mai dira' lui Divina Commedia ) (vedi 1300)

*** A Padova nella cappella degli Scrovegni, PISANO scolpisce la MADONNA COL BAMBINO Nel frattempo si d� inizio nella piazza principale della citt� alla costruzione del Palazzo della ragione.

 CONTINUA ANNO 1307