OTTOBRE 1998
  "Aramis"  (vedi aprile   1994)

(se vai sui link per non perderti nei 2000 anni
ritorna su queste pagine con il back)

16 OTTOBRE  - GOVERNO D'ALEMA? - Giro di boa. Il centrosinistra ha proposto D'ALEMA. Scalfaro prudente gli ha affidato solo un preincarico, vuole la certezza dei numeri. A rompere il ghiaccio i comunisti di COSSUTTA.   BERTINOTTI fa sapere che dir� s� se ritira la finanziaria. COSSIGA valuter� a certe condizioni, ma la principale � mettere dentro nel governo  i suoi ministri. Da DI PIETRO un s� condizionato (riforme subito). Dal vertice dell'Ulivo arriva l'unanimit�. PRODI   si � arreso e indica lui stesso D'Alema, che apprendendo il suo appoggio � perfino commosso.  BERLUSCONI sale al Colle per andare a dire che vuole un "governo elettorale di garanzia" (!?);  definisce inaccettabile una maggioranza in contrasto con la scelta dei cittadini e boccia l'incarico al leader Ds. Dieci giorni fa gli era gradito, ma un D'Alema premier - con dietro alle spalle (ormai � chiaro)  il regista Cossiga - porterebbe nel gruppo UDR  altri "straccioni" sul  carro vincitore di Valmy , con le appaganti prospettive di ministeri, sottosegretariati e commissioni da spartire. Cio� altre fughe in massa anche dal suo partito, dove qualcuno gi� si pente di non averlo fatto prima con Mastella e C.
Insomma la candidatura disturba molto. D'Alema potrebbe rimettere insieme i cocci,   inoltre se l'UDR va a rafforzare il centrosinistra addio alle urne, e con un Cossiga felice,  che brinderebbe  anche con l'acqua fresca non millesimata.

SCESO DAL COLLE E' BATTAGLIA -  Per BERLUSCONI:  "siamo di fronte a un'iniziativa politica immorale. L'incarico a D'Alema � irricevibile, in contrasto con il voto degli italiani". Per GIANNI BAGGET BOZZO "Il governo D'Alema � la violazione di ogni regola parlamentare e democratica". Pazienza lui, ma disinvolto e lascia sbalorditi  il Sir (Card.Ruini) che si schiera in questa "aria fritta" (� unilaterale - dimentica il caso Tremonti) si unisce al coro e lamenta una "ferita al rapporto tra i diritti al cittadino elettore e le concrete condizioni del potere". - Per Tiziana Parenti: "Un progetto drammatico l'accoppiata D'Alema- Cossiga, ci riporta ai momenti pi� bui della storia in questo paese" (Intende quando cambi� casacca lei?). La solfa continua con  LA LOGGIA che lo aveva gi� scritto il 24 febbraio di quest'anno,  ma ora  ribadisce "Sarebbe un contributo ad un minimo di etica per chi si impegna con l'elettorato e poi cambia gruppo o peggio, lo schieramento. Gli elettori scelgono un candidato non solo per le sue qualit� ma perch� si � candidato contro lo schieramento di un partito avverso". Tuona anche L"Avvenire   il 16  ottobre "Un simile metodo non pu� rientrare in quel codice di moralit� intrinseca  alla politica". (ma rientra nella legge; nell'art. 67 della Costituzione che sarebbe immorale violare)
L'Etica � unilaterale?  La morale pure? E Tremonti
- fa notare qualcuno - con le schede del voto ancora calde nell' APRILE 1994 ??? (vedi) (ritorna poi qui con il back)

Pseudo moralismo si grida.  Con la "logica" esternata  in questi giorni TREMONTI  doveva essere allora crocefisso. Inoltre si dimentica di leggere l'articolo 67 della Costituzione che � tassativo "Ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Cio� si dimentica faziosamente che l'elezione diretta del premier non esiste in Italia. Ma il Polo va dicendo   "essere  in contrasto con la volont� degli elettori". Quale volont� e quali elettori? Se Scognamiglio "emigrando" � andato al governo coloro che lo hanno votato (prima di tutto fidandosi di lui, poi dello schieramento - e rivelarsi cos� fasullo da non vincere le elezioni) ne sono pi� che contenti i suoi elettori, visto che dentro il Polo languiva. Se Tizio si accorge che Caio fa solo retorica, crociate, e chiacchere che non portano da nessuna parte e va da Sempronio, e gli elettori sono pi� che grati a Tizio. Nessun elettore vuol vedere il suo candidato "trasformato in uno zombie" (lo afferma il filosofo Coletti di FI)  dentro uno schieramente ideologico cos� "colorato", cos� mutevole nella linea politica e con  tanti trasfughi e clamorosi abbandoni (rammenta qualcuno:   Serra, Caligaris, Mastella, ma soprattutto MENNITTI (!!!! Il cervello, il Richelieu di FI) - vedi 28 FEBBRAIO '98(ritorna poi qui con il back)
Forse perch�  lo schieramento nacque in una situazione anomala e improvvisa. Con un carente curriculum politico dei colletti bianchi chiamati a guidare non un supermercato ma una nazione (di Colletti ce n'era uno, anche prestigioso, ma in questi giorni, ha rotto la museruola di non rilasciare dichiarazioni senza l'imprimatur di "sua emittenza", e ha parlato; subito minacciato dalla disciplinare dei probiviri.  "Facciano quello che vogliono, io mi interesso di politica e non di disciplina".
Infine il cambiamento di leader al governo.  Non � una novit� nel resto d'Europa, ma  nessuno si straccia le vesti n� grida allo scandalo o fa la vittima (fra l'altro ipocrita - vedi caso Tremonti). In Inghilterra, patria del bipartitismo, per una resa dei conti  dentro l'alleanza dei conservatori,  nel 1990 sacrificarono  a met� legislatura (e senza invocare le urne) nientemeno che la Thatcher per Major.
CASINI ALLA CROCIATA  contro gli "infedeli" del 24 febbraio",  proponeva per i "traditori" del Ccd  "norme per far decadere di fatto i parlamentari che cambiano un gruppo diverso da quello espresso col voto dagli elettori". Dimenticando che la Costituzione non � fatta di norme ma di principi fondam
entali, e che non basta Casini per modificarla,   occorre o la Corte Costiruzionale o una nuova Costituzione. Gli avversari non capiscono il "casino" che sta facendo CASINI.  Se la prende con Cossiga  ma  il 2 gennaio, lui, aveva proposto proprio COSSIGA come presidente della Costituente.-  "Voleva  fare il cordinatore di FI, ma si sono ribellati i forzisti  ed � rimasto a fare il leaderino di un partito a sovranit� limitata"(lo scriveva Mastella il 22 febbraio). . Aveva previsto un ritorno dei tanti "figliuol prodigo" e invece stanno andando ora al governo non certo linciati da chi li ha votati. Adesso per Casini l'ultima speranza �  di fare il segretario in Europa del PPE (Cossiga permettendo per�, perch� il picconatore ha una memoria di silicio).

17 OTTOBRE  - CACCIARI SU D'ALEMA PREMIER - "Accetti il mandato a termine. Fare la finanziaria, le elezioni del Presidente della Repubblica, poi dimettersi e farci votare. D'Alema sa benissimo che la svolta va sancita. Va dichiarata. Altrimenti bisogna ripresentarsi alle urne. D'Alema vada in Parlamento e dica chiaro:  "L'Ulivo non esiste pi� e quello di Prodi � una fandonia". Prodi non � riuscito a trasformarlo da coalizione elettorale a qualcosa d'altro. Non � mai passato alla fase 2:  cio�, fare un vero partito, democratico".
( ( Ma sembra che proprio mentre lo stava creando sia scattato l'allarme rosso. Un parlamentino Ulivo (con Veltroni vice-presidente con tante simpatie per il partito dei sindaci -  famosa la sua frase "Rutelli ha preso pi� voti del Pds") stava prendendo forma e a radicarsi in una struttura. Il Corriere l'11 ottobre (proprio nella domenica  delle grande strategie o "alleanze-complotti") pubblicava un sondaggio dolce-amaro: con  " Italia dei Valori" e "Sindaci"   ("i non partiti")  accreditava a questa compagine un 10-12 per cento. (" quel sondaggio invece di aiutarci ci ha danneggiati, ha messo paura" dir� Prodi). - Scattava cos�  nei vari pranzi e cene domenicali, nella sinistra la sindrome dell'estinzione del Pds. Lunedi 12 di buon mattino era pronta la sega per tagliare l'Ulivo e la testa di Prodi, e cadevano le pregiudiziali dell'Udr su D'Alema. Il "resto" � noto;  ma molto deve ancora accadere ) )

PROBLEMI DI D'ALEMA: L'UDR chiede posti, Cossutta pure, quelli del 21 aprile non vogliono perderli, e cos� nell'Ulivo e cos� nei dalemiani. PERICOLI: Prodi torna sul pullman e si mette a far guerra a D'Alema e Marini. Inoltre, c'� il Partito: chi sar� il "reggente"? Situazione difficile; conosciamo il carattere di D'Alema, lui nelle retrovie ha bisogno di quiete, e conoscendo l'ambizione e la furbizia se ha accettato questo incarico   dovr� agire come un rullo compressore, riprendersi tutto, sbaraccare i marziani, i dilettanti, i saltimbanchi e gli zonbie della politica. Solo cos� durer� a lungo. Se poi fa anche aperture al "mondo cattolico", potrebbe essere proprio lui a favorire la ricostituzione non del partito, ma la riunione di quel DNA cattolico, sempre presente (l'83 degli italiani (neri, rossi, verdi, bianchi e gialli e perfino atei) offre l'8 per mille alla Chiesa), che tutti hanno l'assurda pretesa di ricombinare molecolarmente (con sigle, siglette, movimenti, ipocrite crociate, tornaconti aziendali) ma che non fanno altro che dividere sempre di pi�, disperdendo un patrimonio di valori che oggi si � polverizzato. Di principi religiosi e moralistici parlano ora ex sindacalisti marxisti, imprenditori liberisti, saccenti saltimbanchi televisivi, casalinghe e anche manovali illetterati, diventati tutti teologi opportunisti, evangelisti, pastori di anime e miracolisti, non di pesci ma di voti e soldi.

18 OTTOBRE  - D'ALEMA: PRIME DICHIARAZIONI - SCALFARO al Polo che insorge: "Non ho nessun dubbio di costituzionalit�. Ci mancherebbe".  - D'Alema consapevole di muoversi su un terreno pieno di trappole parlando del suo programma fa le sue prime dichiarazioni ispirate all'estrema cautela. Al Polo: dialogo sulle riforme. A Bertinotti: riflettere sulla finanziaria. E ai vescovi: non abbiate paura non mangiamo bambini. - Imbarazzo nell'aver dovuto lui convocare  il capogruppo dell'Ulivo. Meno disagio anche se dopo anni di silenzio e incomunicabilit�, tornare a parlare amichevolmente con Cossutta. Fastidiosa la lunga fila di questuanti da ricevere. Poi Cossiga: nessuno meglio di lui sa che il vero partner della sua avventura � l'ex presidente; l'uomo di Gladio, ora diarca. L'uomo per il quale la sinistra aveva chiesto la destituzione. Con non poca preoccupazione D'Alema guarda all'altra met� del cielo democristiano. Infine c'� una parola nei colloqui che l'ha sempre turbato "qualcosa di inaccettabile" disse tempo addietro: amnistia..  Insomma un bel fardello per iniziare un'avventura che qualcuno ha gi� definito un vero Vietnam della politica, dove D'ALEMA si gioca tutto.

I COMMENTI A CALDO - LA CHIESA � preoccupata; non si fida dell'ex comunista. Per il vescovo Maggiolini "� una doccia fredda". Duro L'Avvenire  con un titolo caustico "La via pi� disinvolta per il potere", e all'interno una stoccata ad alcuni parlamentari che fanno "le disinvolte scorribande da un polo all'altro". - Ma molti sono convinti che alcuni  corsivi cos� negativi non rispecchiano l'opinione della CEI,  e che semmai  anche se duri sono un invito a trattare e a collaborare. Il vescovo Baricelli sembra uno di questi  "Non avanziamo riserve, non � giusto opporsi solo perch� non � cattolico, il problema � vedere cosa ne viene fuori". - Il gesuita Sorge � pi� chiaro " Veniamo da cinquant'anni di blocco ideologico, non mi stupiscono queste preoccupazioni, ma occorre superarle, perch� la strada del pluralismo � irreversibile. L'identit� cattolica va recuperata per dare sale alla collaborazione con i laici, non per chiuderci a essa".
D'ALEMA non si � fatto attendere. Al Quirinale con abilit� ha rassicurato: "Credo che il "mondo cattolico" non debba preoccuparsi, non solo perch� la maggioranza � composta in modo "ampio" da "personalit�" del "mondo cattolico" ma anche perch� il presidente incaricato � una persona attenta e rispettosa di questi valori , che "crede" al dialogo tra laici e cattolici come condizione di progresso civile".  Insomma nel primo giorno di vertigine D'Alema  sembra non aver perso l'equilibrio, resta in piedi. (Anche se viene in mente l'11 febbraio 1929 - vedi pi� sotto, giorno 28)

TOTOMINISTERI - Compaiono i primi nomi nelle liste di governo. Poderoso ritorno dell'"armata democristiana"  dopo tre anni di silenzio. Paradossale � che a richiamarli ai "lavori" sia un postcomunista e non  Padre Lombardi o un Rumor resuscitato. Richiami fatti da un "Uomo rosso" con la regia dell'"Uomo Nero" della sinistra, il "Kossiga" delle manifestazioni nelle piazze anni '70, che � anche il  vecchio democristiano  accusato di aver lui contribuito a sfasciare il partito con le picconate. Qualcuno ironizza, solo ora si capisce cosa vuol dire veramente UDR, Unione Democristiani Resuscitati. BIANCO fu buon profeta nell''92 durante la "mattanza" democristiana nel dire "Un giorno risorgeremo come Lazzaro".  Ma non aveva  lontanamente immaginato che a riportarli nel "Transatlantico" con un vento di bolina (controvento) sarebbe stato il "nocchiere" D'ALEMA "battezzato" nelle acque quirinali dal pi� doc DC  Scalfaro. - Qualcuno si straccia le vesti, si scandalizza, torna in mente il montanelliano "rieccolo". Dimenticano tutti che "questa gente" alle elezioni prende sempre voti, "democratici", dagli italiani. Non hanno (piaccia o no) solo il  diritto di ripresentarsi, ma il dovere perch� eletti dal popolo. Punto e basta.

19 OTTOBRE  - IL POLO PROTESTA - AVENTINO - "Una truffa fatta agli italiani", "Questo governo nasce con il voto di un milione di "nostri" elettori", c'� da indignarsi e siamo pronti a iniziative clamorose. Dimissioni di massa? Me lo chiedono in tanti. Aventino".- GIULIANO FERRARA: "Attenti. Il linguaggio di terra bruciata ti fa prigioniero dei fantasmi che evochi. Berlusconi non ha torto sui trasfughi. Per� bisogna anche interrogarsi: questa di Cossiga � un'emorragia politica. Vuol dire che qualcosa non funziona nel modo in cui l'opposizione si � articolata. Dimissioni di massa? Non corrispondono allo stato della societ� italiana". - Sale il malcontento nelle file di FI per l'ira irrazionale di Berlusconi. Tra i pi� critici REBUFFA, GUIDI, TARADASH, CALDERISI, MELAGRANI. VERTONE (prima FI poi misto ma con il Polo) lascia il Cavaliere e se ne va anche lui all'UDR. COLLETTI professore in disgrazia "sta sulla soglia" e commenta le dimissioni di massa "Qualcuno si � dimesso dalla ragione, solo a pensarlo � intollerabile. Manca solo che si dica Credere, Obbedire, Combattere".
Ma la tentazione  di BERLUSCONI di andare sull'Aventino sembra esserci. (Ha dimenticato paradossalmente (!!!)  che fu proprio l'Aventino del 27-6-1924 (vedi) a dare il potere alla destra di Mussolini. Ha evocato la disfatta di un'opposizione, smidollata e passiva, che si spacc� nelle begucce interne, come sempre accade quando non si hanno idee - vedi sotto, giorno 28).
Ha  pure in progetto (non finirono bene neppure queste) di fare le "crociate degli infedeli": stanno, infatti,  partendo le "compagnie di giro", cio� organizzare nei teatri, cinema, oratori e altri ritrovi, incontri con la gente per parlare dei crimimi comunisti. Un ritorno a Gedda? Un sanfedismo anni 2000? Con i roghi? E il rogo di due inutili bombe atomiche su due citt� inermi di chi erano? Un crimine non certo benedetto da un Dio, ma fatto da uomini su uomini (l'orrore, vedi  1945).

20 OTTOBRE  - TRADIMENTO ELETTORI - Ancora polemiche. Interviene SARTORI: "E' una fandonia. In un sistema come quello italiano il Parlamento � sovrano e pu� fare quello che vuole. Nomina il governo, lo fa cadere, cambia coalizione, cambia alleanze. Non c'� divieto di scissione, non si pu� parlare di illegalit�, � una ciscostanza contemplata  in tutti i regimi parlamentari. Non esiste un mandato dell'elettore. Anzi � costituzionalmente  proibito. Non � ammesso n� giuridicamente n� costituzionalmente. Gli eletti hanno autonome decisione. L'aria fritta inventata su queste vicende non esiste. L'elettore sceglie innanzitutto un signore che ha un nome. Non � sostenibile che abbia scelto oltre il singolo candidato anche  Prodi o Berlusconi. E' un'astrazione. Bisognerebbe conoscere con certezza quanto pesa il leader di un partito sui voti di un singolo candidato".

Che � impossibile. Esempio: Bassolino potrebbe prendere 100.000 voti sia che si presenti con Prodi sia con Berlusconi.
Infatti abbiamo visto pi� di una volta  grandi flop di alcuni personaggi anche se presentati da un  grande partito o un carismatico leader;  ma abbiamo visto anche l'incontrario un leader o un partito guadagnare consensi tramite il personaggio. Perch� mai allora un leader e un partito sceglie in un collegio  personaggi noti e non anonimi?
Altro esempio: un transfugo potrebbe oggi prendere nel suo collegio pi� voti di prima pur passato a un altro schieramento. Ha centrato prima di tutto l'obiettivo degli elettori (mandarlo al governo per fare politica attiva del proprio collegio), in pi�  guadagna (con l'effetto simpatia) altri consensi nella sua citt�  per esserci riuscito. Pi� chiaro di cos�!
Le ideologie? Spesso sono astrazioni anche queste, identificazioni pi� o meno opportuniste. Abbiamo visto negli ultimi tempi come sono cambiate. Inutile farsi illusioni su queste. Basta un titolo su un giornale e cadono (anche se valide) nel fango con l'uomo (marcio) che prima le predicava.

21 OTTOBRE  D'ALEMA IN SALITA - Il mandato a "pieno incarico". Il mosaico dei ministri � tutto ancora da costruire, ma la dichiarazione-sconfessione  tanto attesa dettata e richiesta da Cossiga l'ha fatta. "1) Questo esecutivo non � pi� il governo dell'Ulivo. 2) La maggioranza del 21 aprile non esiste pi�. 3) Nel governo entra l'UDR.
Il Polo � furibondo. "Governo clandestino",  invoca la piazza e attacca il Quirinale con tante accuse e perfino la richiesta di impeachment per Scalfaro, che avvicinato dai cronisti ha tagliato corto "Non ho nulla da dire". - Umana e legittima la reazione del Cavaliere (chi di noi al posto suo non reagirebbe cos�, pur sapendo che nel dare qualcosa bisogna gi� mettere l'ingratitudine sul conto) ma altri del Polo non ci stanno a predicare aria fritta e fare barricate. FRATTINI non ci sta all'idea di "un Polo tutte proteste e piazze". REBUFFA non partecipa al summit del Polo e rompe il silenzio "Scalfaro ha agito regolarmente. Non si fa politica con la retorica e la demagogia. Non si deve nascondere una sconfitta politica dietro appigli formalistici; � il solo modo per mascherare la propria impotenza". Si � tolto il sassolino dalla scarpa e sembra pronto a lasciare gli Azzurri se qualcuno gli mette la museruola.

22 OTTOBRE   - VARATO IL GOVERNO - Inizia l'ora dei non "dilettanti"?  - Nella ex maggioranza molti gli scontenti. L'UDR ottiene 3 posti, Verdi 2, PPI 5, DS 9, Rinnov. 2, SDI 1, Ulivisti 2, Indip 2, Com.It. 2. Sei signore (esecutivo pi� rosa d'Europa) nei 25 ministri di cui 10 esordienti. Bocciati quelli della vecchia guardia e i "professori". "D'Alema non nasconde le difficolt�: "E' una scalata, restiamo uniti perch� rischiamo tutti".- Cossiga entusiasta "Abbiamo scritto una pagina storica", dimenticando il "� pericoloso e inquietante" rivoltogli pochi mesi prima da D'Alema che a sua volta aveva incassato questa tenera frase "Berlusconi fa bene a non fidarsi di lui, D'Alema � pericoloso,  usa linguaggi altezzosi e prepotenti, bizze infantili di ragazzini viziati. (vedi 31 maggio). -
  BOSSI fa una svolta: esce dall'isolamento "Siamo pronti a tornare a Roma per discutere sulle cose concrete, e governare".
BERLUSCONI sorride ma � pi� nero del solito, "E' un governo truffa" e si prepara a scendere in piazza sabato 24. Intanto cerca coristi in ogni provincia d'Italia "Formeremo  cori e  bande per scrivere e cantare l'inno di FI della propria citt� nei grandi appuntamenti" (adunate?). Si � cos� aperto il concorso di musica e parole a tutti coloro che sono ovviamente in sintonia a marciare e cantare con lo spirito FI.
(Sovviene lo stile "STARACE"  anni 1931" vedi ) Seguir� La dottrina forzista,  Il Vademecum del perfetto forzista?  I canti forzisti, e il salto delle saponette?  Il saluto, il voi,  gli stivali?)

23 OTTOBRE  - BASSOLINO MINISTRO - D'Alema dimentica  i "cacicchi" distribuiti a primavera ai sindaci con estemporanee velleit� politiche. Augusto Minzolini su Panorama  a maggio scriveva "Il partito dei sindaci D'Alema li ha "inventati", e adesso loro lo insidiano. Sono diventati ingombranti. Dovr� trovare loro dei posti da assegnare. Lui, ha un piano. "Sono destinati a essere i ministri del prossimo governo (ci pensava gi�) per mettere a disposizione del Paese le esperienze che hanno accumulato nelle grandi citt�". -  Discorso che pu� convincere Bassolino, forse Cacciari, ma sicuramente n� Rutelli, n� Bianco. Poi trovare un ruolo a tutti � complesso quanto la quadratura del cerchio. Gli interessati  la prossima volta  (per il terzo mandato) non potranno essere rieletti e l'ambizione � come l'appetito, vien mangiando. Tutti pronti a scendere in campo. Con un'idea stramba, soprattutto per chi la propone: hanno criticato per anni la DC di essere partito-Stato e adesso creano il partito dei sindaci, un movimento che si identifica con una istituzione. Siamo al paradosso".
Ma dai tempi di Cesare Augusto...chi entrava nel pretorio, dove la prima cosa che imparavano era il cesarismo, prima o poi volevano diventare imperatori, cio� un Cesare. Ci provavano anche quattro all'anno senza averne ovviamente le qualit�.

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