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LUGLIO 1998

a19lu98a.jpg (33094 byte)(...per una volta la simpatia del pubblico
sembra essere pi� dalla parte dell'ex premier
che da quella dei magistrati"
.
The Wall Street Journal
.) (vedi il 17)

1 LUGLIO  - MONETA EUROPEA - Ieri clima di festa a Francoforte. Alla presenza dei capi di Stato dell'Unione � partita la Banca Centrale Europea. DUISEMBERG mette le mani in avanti: "Attenti, la politica monetaria, l'Euro da solo non pu� tutto, non d� lavoro, deve essere supportata da sane politiche di bilancio e dei redditi altrimenti...." - KOHL � fiducioso che l'Euro porter� all'unione politica: "Tra vent'anni ci ricorderemo di questo giorno come della giornata pi� importante nella storia d'Europa". - CIAMPI e PRODI concordano "Godiamoci questa giornata storica. L'Italia non ha mai attraversato momento migliore".

2 LUGLIO   - GIUSTIZIA - MANI PULITE - Improvvisamente BERLUSCONI ha chiesto il trasferimento da Milano di tutti i processi che lo riguardano. La rimessione presuppone che si usi la giustizia ai fini politici, con i pm paraventi, in un clima esterno di pressione sui giudici da parte di una opinione pubblica orientata in senso sfavorevole. - Il Procuratore generale di Milano commenta "Neppure Luigi XVI il Re Sole  si riteneva al di sopra delle leggi" - Commenti dall'opposizione: "Opinione pubblica sfavorevole a Milano? Ma se ha vinto le elezioni amministrative. Cosa succedeva allora se le perdeva? la rivoluzione? le Cinque Giornate?"
UDR - GIORNO DEL BATTESIMO - Oggi l'assemblea costituente. MASTELLA segretario. BUTTIGLIONE presidente. COSSIGA, lui il fondatore, � presidente onorario e spiega cos'� il suo partito: "L'idea di un partito cattolico mi ripugna, quello che andiamo a costituire � un partito laico. Nel futuro vedo una grande cooalizione".

3 LUGLIO   - SPORT -   MONDIALI DI CALCIO - La nazionale italiana caduta sui rigori dopo una partita in trincea con la Francia. Non sono bastati 120 minuti di gioco e dal dischetto fa festa la Francia. L'Italia a casa di rigore. L'eroe protagonista che l'Italia aspettava all'appuntamento, nello spot di una pubblicit� di scarpe, faceva dei bellissimi tiri, in campo invece ha tirato un bel bidone agli italiani. Poi hanno avuto il buon gusto di togliere lo spot.

4 LUGLIO   - PROSSIMI INQUILINI AL COLLE - Spunta l'ipotesi MARTINAZZOLI - Si trova nel punto geometrico virtualmente centrale. E' un ex DC eletto sindaco dell'Ulivo a Brescia; � molto vicino a COSSIGA; e rappresenta un uomo di garanzia per Forza Italia. Ideale per il Colle. - Insomma alla affollata partenza per la sfida al Quirinale si aggiunge un altro, ma una cosa sembra certa: sar� un uomo di centro. Sar� sul Colle che si registreranno le tendenze  e i futuri equilibri politici del prossimo settennato. Sar� l'elezione del Presidente la "Madre di tutte le battaglie" dice FOLLINI. - Per molti � un incubo. Si prefigurano possibili nuovi scenari con giochi traversali visto che la sfida si svolge a ridosso delle elezioni europee col sistema proporzionale.
E per il governo? - SCALFARO fino alla fine del suo mandato non pu� pi� sciogliere il Parlamento (Art. 88 della Costituzione). Poi se il neopresidente far� come Leone nel '72 (prima non era mai accaduto) e scioglie immediatamente le Camere,  le elezioni si prevedono in settembre/ottobre, e il nuovo governo sar� formato pochi giorni prima di Natale. Chi sar� il premier dell'Anno 2000?

5 LUGLIO   - ECONOMIA ITALIA - Tre giorni fa a Francoforte CIAMPI e PRODI avevano affermato "L'Italia mai ha attraversato momento migliore". Oggi sui giornali CIAMPI lancia i suoi allarmismi sui conti pubblici:  "Sono preoccupato di come stanno andando i dati della finanza pubblica. L'Italia � a rischio. Crescita lenta, non avremo risorse in pi�. Siamo gli unici con un deficit che sale". Ma tre giorni fa non lo sapeva?

6 LUGLIO   - GIUSTIZIA E POLEMICHE - Giudicato colpevole di corruzione  BERLUSCONI. Assolto il fratello. Questa la sentenza al processo di Milano per le tangenti alla GdF. Al leader del Polo, al fondatore di Forza Italia, inflitti quasi tre anni di carcere. -  Il Cavaliere commenta a caldo: " Sentenza politica degna di un "tribunale speciale". Si � usata l'arma dei processi politici per eliminare l'opposizione democratica, non si � pi� in democrazia, si � in un regime". -  Si conclude per il momento   (siamo solo al processo di primo grado) il lungo percorso che � iniziato quando fu notificato a Berlusconi l'avviso di garanzia  mentre come Presidente del Consiglio presiedeva il famoso vertice a Napoli sulla criminalit� organizzata, il 21 novembre del 1994. Dopo un mese ci fu la caduta del suo governo.  Quei giorni stanno ritornando sulle cronache con l'inquietante interrogativo, la cui risposta spacca in due il Paese. Fu una delegittimazione, un inopportuno zelo, un colpo di Stato? I suoi elettori dicono s�. Gli avversari smentiscono indignati.

7 LUGLIO   - GIUSTIZIA NELLA BUFERA - BERLUSCONI lancia una sfida all'Ulivo: "Conceda una commissione parlamentare d'inchiesta per fare chiarezza su tangentopoli; chiediamo che sia fatta piena luce. Se la commissione non venisse concessa sarebbe la prova provata che sono tutti sotto ricatto". - L'iniziativa, arriva dopo la condanna e la contemporanea  richiesta di perquisizione avanzata dalla procura di Palermo nelle sue 23 holding Fininvest create a fine anni Settanta e dove sono in corso accertamenti  per come furono costituite e con quali capitali.

L'imbarbarirsi,  il radicalizzarsi del dibattito politico con le sue lacerazioni, l'offensiva, quella che qualcuno definisce una delegittimazione della opposizione, accresce la simpatia del Paese nei confronti del leader perseguitato. Paradossalmente pi� inchieste e pi� sentenze avverse servirebbero a portate pi� voti e pi� adesioni a Berlusconi. L'italiano � fatto cos�. E Berlusconi � un mago nel captare la gente; � un autodidatta, ma pu� fare il maestro nel tenere lezioni di psicologia popolare, e un pensuasore nato, istintivo. Ecco perch� si appella alla suprema fonte di legittimazione: il consenso popolare. Appello che fa inorridire gli esperti di diritto, ma lui non demorde: "Sono determinato, ho carisma, ho i voti, so combattere le battaglie, e non mi spavento". All'istinto aggiunge Erasmo di Rotterdam di cui ha una vera passione.

8 LUGLIO   - BOTTA E RISPOSTA tra i due maggiori leader: BERLUSCONI e D'ALEMA - "D'alema ha perso l'occasione per stare zitto" manda a dire il primo al secondo che interpellato per il putiferio politico sulla giustizia che sta scatenando il suo avversario aveva affermato: "Berlusconi non � stato accusato di atti politici ma di avere corrotto un pubblico ufficiale per trarre vantaggio. E' questo � un reato. Sono cose che risalgono a quando Berlusconi era un imprenditore, attivit� non politiche ma private".

9 LUGLIO   - POLEMICA GIUSTIZIA - SCALFARO interviene a sorpresa dopo diversi anni alla riunione del CSM: "Basta con le tensioni tra toghe e politici. Sentenze politiche? Tribunali speciali? Uso della giustizia a fini politici? Non � il caso di rispondere. Contro tutte le sentenze si pu� protestare. Ma se si accusa, le accuse devono essere provate. Altrimenti non di protesta si tratta, ma di un'aggressione. Nessuno in un Paese civile � legibus solutus, libero dalle leggi".

11 LUGLIO   - FORZA ITALIA IN RIVOLTA - A pochi giorni dalla condanna al processo tangenti alla GdF, arriva la terza condanna a BERLUSCONI per il caso All Iberian. Il Cavaliere si ribella: "Vogliono l'opposizione in galera. I giudici usano la logica dell'annientamento" - Forza Italia con bandiere e slogan "assedia" il Tribunale di Milano. Altri mille azzurri  davanti a Montecitorio in una "spontanea manifestazione" protestano al grido "Berlusconi innocente, ti vogliamo presidente". - La sinistra s'indigna, la Quercia insorge; MUSSI:  "Cavaliere ora basta. Inaudito sollevare la gente contro le sentenze". All'estero i giornali sono sconcertati per "questa idea della  giustizia populista, quel suo "se il popolo mi assolve allora sono innocente" e che lui, poltico, possa permettersi di considerare reato non quanto stabilito dalle leggi e dai codici ma solo ci� che l'opinione pubblica avverte come tale".(24 heures, Lugano).

12 LUGLIO   - MONTANELLI DICE LA SUA - A proposito della mobilitazione degli forzisti scesi in strada a protestare davanti al tribunale per il Cavaliere. "Non lo fece nemmeno Togliatti, il comunista, cinquant'anni fa. Colpito da tre pallottole nel cranio, ai suoi diadochi che volevano sollevare la piazza  disse  "fermi tutti, e andate a casa". Non conosciamo la verit� ma una cosa sapevamo con certezza, che era fatale  e doveva saperlo anche lui. che prima o poi l'intreccio fra interesse pubblico e interesse privato lo conducesse negli ingranaggi della giustizia. Ora getta sul piatto della bilancia il proprio status di politico attribuendo a questo status il vero motivo della condanna e cos� confermando il sospetto che egli sia entrato in politica appunto per questo: per farsene uno scudo facendo passare la giustizia strumento di deliberata persecuzione al servizio di un regime. Un regime, che come tutti hanno visto ha consentito a Berlusconi di andare su tutte le Tv, anche in quelle di "regime", a esporre le sue vittimistiche tesi.

14 LUGLIO   - RISPUNTA CRAXI - Condannato insieme a Berlusconi al processo All Iberian, l'ex segretario socialista rifugiato ad Hammamet, ricusa la Corte d'appello di Milano per il secondo grado e con un fax ricorda a chi non vuole ricordare che " Ho trovato, mettendo a posto la casa, tantissime lettere, di molti personaggi che oggi sono in primo piano. Sono lettere molto divertenti e saranno interessanti per gli storici del futuro". - Chi vuole intendere intenda ovvero a buon intenditor poche parole (intelligentibus pauca)

15 LUGLIO   - COMMISSIONE D'INCHIESTA - Era iniziata con una intesa, ma siamo gi� alla prima rottura tra Ulivo e Polo. D'Alema:  "Cos� com'� i contenuti della proposta presentata sommariamente da Berlusconi, appare una vendetta contro la magistratura, vuole solo colpire i giudici e il maggior partito di governo, cio� noi considerati dal Cavaliere   come i "mandanti" dei magistrati". - Replica Berlusconi "La sinistra teme per i suoi scheletri nell'armadio" e D'Alema ribatte  "Se ne � convinto li denunci alla Procura della Repubblica".

D'Alema un giorno lancia strali con "ha dei fanatici e degli irresponsabili" poi il giorno dopo lo cerca lo ammansisce e cerca il dialogo. Lo demonizza  con "hanno uno spirito barbarico"  poi afferma  "Berlusconi ha preso milioni di voti, bisogna tentare di convivere con la disponibilt� a incontrarsi e discutere".
Vuol fare il Berlinguer della "solidariet� nazionale", ma dimentica che non siamo nel  1975.
Come letto sopra, ha appena detto che Berlusconi � "un vendicatore", poi quando il Cavaliere (che accusa i comunisti delle peggiori nefandezze) manda a dire che non entrer� nella Commissione Giustizia, gli d� la benedizione con "� un'affermazione saggia". Ma saggia di cosa? Semmai una "affermazione di decenza". Ci mancava ancora che un condannato riformasse la giustizia. Altro che repubblica delle banane!

Si chiede Claudio Rinaldi su l'Espresso "tanta dolcezza in D'Alema � ammirevole; ma c'� da chiedersi quanto contribuisca all'aumento della popolarit� (e ai voti - Ndr) di Berlusconi. Se il "fanatico" in fondo � "saggio", perch� avercela con lui". -
Sembra proprio la situazione di Berlinguer alle elezioni del "non sorpasso" del 1976; a forza di dire ai suoi che con la DC si poteva dialogare, i moderati e i laici e gli incerti, si dissero "tanto vale allora votare i democristiani" anche se a poche ore dal voto avevano inquisito Rumor e Gui.

Cito ancora Rinaldi: "...la sua stessa coalizione smarrisce il tratto fondamentale della sua identit�. Tempo e fatica dedicati al dialogo con Berlusconi sono tempo e fatica sottratti alla crescita dell'Ulivo. (Stesso errore di Berlinguer, a quell'epoca. Ndr). L'Enfasi posta sul dialogo con l'opposizione logora il suo schieramento; la sua linea sconcerta e divide".

BERLUSCONI � un imprenditore pragmatico e autocrate per natura e per storia. D'Alema � invece un professionista della politica. L'imprenditore sull'onda del successo in una riunione di collaboratori ascolta poco i dialoghi, si fa invece ascoltare, � nella sua natura. Non vuole portare a casa cento bla bla, ma vuole semmai far portare a casa ai cento presenti la sua idea. Un'azienda diventa grande se ha al vertice una mente autocratica; piaccia o non piaccia un capo che s'impone, e non quando ha cento teste magari validissime ma solo brave e attente agli elementi strutturali. Apologia dell'autocrate, del dittatore, del cesarismo?  Chi ha lavorato in una grande (valida e dinamica) azienda sa che non esiste la utopistica "democrazia".
Ma anche osservando mille governi nella storia di ogni Paese, il governante, benevole e amabile, non � mai andato molto lontano o non ha fatto grandi cose. Anche quando ha cercato il "dialogo".

La morale? O l'Ulivo va per la sua strada con un pizzico d'orgoglio e un po' di coraggio o si faccia da parte. A guadagnarci � il Paese, dove non sembra proprio che ci sia tra i sostenitori dei due schieramenti tanto astio, cos� tanta voglia di insultarsi per poi fare dialoghi,  n� che ci siano mancanze di responsabilit�.  Esattamente come nel 1976-77-78, con tre anni di vuoto politico, ma non privi di saggezza.

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