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ANNO 1908

< vedi stesso periodo "RIASSUNTI STORIA D'ITALIA"

28 dicembre - ore 5,21 - Il grande Terremoto in Calabria e in Sicilia

Scoperte/Scienza  - Cultura/Costume

Nelle officine Ford nasce "la catena di montaggio".Teorico  di questa " organizzazione scientifica " � Taylor. Inizia la spersonalizzazione del lavoro dell'uomo. Chaplin nel '36 col film "Tempi moderni" ne far� una inquietante parodia.

STORIA IT. PIO X ritorna con un'enciclica contro il Modernismo. Severo controllo sui sacerdoti semplici simpatizzanti, e sospende a divinis MURRI divenuto anticlericale. Pure i filosofi CROCE e GENTILE accusano " il modernismo di voler conciliare princ�pi non conciliabili, come fede e scienza, accettazione dogmi e spirito critico" (loro borghesi!)

STORIA IT. L'Italia entra in rapporti tesi con l'Austria per la costruzione di una ferrovia dalla BOSNIA al confine della Macedonia. La preoccupazione nasce dal fatto che gli industriali italiani vedono vanificare la loro progettata costruzione (e quindi sbocco dei mercati verso i Balcani) della ferrovia Danubio-Adriatico che avrebbe collegato l'Italia operosa (quindi espansione economica) al mondo albanese nel porto di Medua, con l'appoggio dei turchi, visto che la zona è sotto il loro dominio, ma soprattutto verso i mercati del Medio Oriente. S'invia una protesta formale.

Per tutta risposta l'Austria il 6 ottobre, nella Bosnia-Erzegovina turca, che dal trattato di Berlino del 1878 occupava solo militarmente, se ne proclama l'annessione. In Italia ci si agita. Il nostro ministro TITTONI (gli fa poi eco GIOLITTI) tranquillizza, "non c'� pericolo per la pace, non � in giuoco l'onore del Paese". La "mossa" in seguito, provocher� dolori e morte a tutti!

Infatti, a novembre, da Vienna, iniziano a giungere in Italia notizie poco rassicuranti, gli studenti italiani sono fatti oggetti prima di scherni e poi di proditori attacchi che sfociano in incidenti che provocano altre nuove tensioni fra i due governi che si accusano a vicenda di averli provocati ad arte.
Si arrivò fino al punto che nella dolorosa circostanza dell'apocalittico terremoto in Italia di dicembre, la Danzer’s Armée Zeitung, giornale viennese vicino agli orientamenti dei vertici militari imperiali, in un articolo, ignorando i sentimenti umani, sostenne che l’Austria avrebbe dovuto trarre occasione dalla difficile situazione causata dal terremoto di Reggio e Messina, per scatenare una guerra preventiva contro l’Italia.

Il 20 aprile si svolge a Roma un importante congresso del Consiglio nazionale delle donne. La rappresentante principale sulle oltre 1400 partecipanti � GABRIELLA SPALLETTI RASPONI. Si discute d'assistenza, lavoro femminile, salario equiparato agli uomini, diritto al voto, leggi contro lo stupro, eliminazione dell'arcaico "matrimonio riparatore" che offende la dignit� della donna come persona. Soprattutto si parla d'insegnamento alle donne. Qui nascono problemi che portano alle prime spaccature del movimento finora accomunato dalle stesse rivendicazioni. Infatti, laiche e cattoliche si scontrano sull'insegnamento della religione cattolica nelle scuole, che invece LINDA MAILNATI la propone laica, quindi forte � l'opposizione delle cattoliche. Si verifica una rottura: il movimento emancipazionista femminile che riuniva laiche e cattoliche si spacca. Si vengono a creare due correnti, ora non solo con intenti di carattere socio economiche e di dignit� morale, ma a carattere religioso. Il movimento perdendo di compattezza fa ritardare alcune conquiste per altri 37 anni (voto alle donne 31 gennaio 1945), mentre per le altre rivendicazioni che erano state proposte e richieste bisogner� aspettare altri 59-65-76 anni.

Le cattoliche danno origine all'Unione Donne Cattoliche d'Italia, d'impronta confessionale, che otterr� tutto l'appoggio dalla gerarchia ecclesiastica e quindi del Vaticano. Il 24 maggio la Mailnati riunisce ancora una volta il congresso femminile, fa approvare dalle convenute la scuola laica e fa approvare anche una mozione favorevole al divorzio, ma tutto finisce in una bolla di sapone. La spaccatura ha diviso ormai il mondo femminile in cattoliche e laiche e le conquiste sono per il momento rimandate.

Non di meno il dissidio all'interno degli stessi cattolici, tra intransigenti e la corrente dei democratici. Sciolta l'Opera dei Congressi, dalle ceneri sorgono Unioni popolari, Unioni economiche sociali, Unione elettorale, Federazioni nazionali di categoria, Sindacati dei tessili e vari, quelli degli agrari, il movimento appena accennato delle donne e altri ancora. Sar� Papa Benedetto XV che andr� a costituire poi la Direzione generale dell'Azione Cattolica con i vari presidenti delle varie unioni, federazioni e movimenti. Con questi si coordinano le strategie verso un comune indirizzo.

Grossi problemi nascono anche nelle file dei socialisti che si riuniscono a congresso il 19 settembre a Firenze. Il gruppo dei riformisti riesce ad imporsi e a prendere le redini del partito dopo aver del tutto emarginato con una mozione approvata a maggioranza il distacco dalle teorie sindacaliste rivoluzionarie. Il programma socialista per il futuro � innanzi tutto lottare per l'abolizione del dazio sul grano, il varo di una legislazione sul lavoro, la laicizzazione della scuola elementare, l'introduzione delle imposte progressive, e la riduzione del servizio militare.
Il dissenso � diffuso, ma si leva solo una voce ed � quella di SALVEMINI che insiste sulla "questione meridionale". Ritiene che il Sud � una polveriera pronta ad esplodere per le tensioni sociali dovute allo sfruttamento dei poveri contadini. Uno sfruttamento che � esercitato dai potenti latifondisti. Salvemini � l'uomo politico che seguita a proporre il suffragio alla gente del Sud, che ritiene essere l'unico strumento per modificare la politica e di conseguenza modificare l'economia del territorio. Ma i latifondisti hanno buoni referenti nella sfera politica, e il tutto resta inascoltato. "Il sud pensi a produrre grano e derrate alimentari, facciano i contadini, che alla politica ci pensiamo noi che siamo uomini illuminati" affermer� un arrogante politico.

IL TERREMOTO A MESSINA E REGGIO CALABRIA -

A Messina e Reggio Clabria, è appena passato il giorno di Natale e S. Stefano e sta per terminare la notte del 27-28 dicembre 1908.
All'alba, alle ore 5,21 del mattino, nella piena oscurità e con gli abitanti ancora immersi nel sonno, un boato scuote la terra con violenza inaudita mettendo a soqquadro le coste calabro-sicule con altre numerose scosse devastanti. .
Si scatena uno dei pi� tremendi terremoti della storia italiana
che raggiunse il 10° grado della scala Mercalli, accompagnato da un maremoto. Si abbatte sulle due citt� meridionali. Entrambe sono rase al suolo da una scossa catastrofica d'eccezionale gravit�.
Le vittime furono circa 80.000 soltanto a Messina. Messina contava (il giorno prima) poco pi� di 150.000 abitanti. Tra gli altri persero la vita la moglie e i figli di Gaetano Salvemini che a quel tempo insegnava presso l'Universit� di Messina. A Messina soltanto il 2% degli edifici non rimase danneggiato.

Reggio Calabria ci furono circa 15.000 morti su una popolazione di quarantacinquemila abitanti.
Numerose le vittime anche nei paesi limitrofi.
Altissimo il numero dei feriti. Catastrofici i danni materiali.
I primi concreti soccorsi alla popolazione furono portati dalle navi della flotta russa che si trovavano nel porto di Augusta. L'incrociatore Makarev comandato dall'ammiraglio Ponomarev guidava il gruppo di navi.
Fu un disastro di proporzioni anche economiche che dopo un secolo non si � ancora rimarginato.


(nei particolari e con le immagini vedi la pagina "DISASTRI d'ITALIA" dedicata al terremoto)

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