ANNO 1941
Questa pagina � di GIOVANNI ARUTA
"L'operazione Blu" (parte
quarta)
Intanto, agli inizi di agosto 1942 finalmente la sesta armata era riuscita, con una manovra a tenaglia, ad accerchiare alcuni consistenti reparti sovietici presso Kalach.
Furono catturati circa 50.000 soldati russi, altrettanti rimasero uccisi, ed oltre mille tra veicoli blindati e carri armati furono distrutti. Ma si tratt� di un successo troppo limitato che non permise ai tedeschi di evitare che la maggior parte di sovietici riuscisse a ritirarsi oltre il Don sottraendosi cos� all'accerchiamento.
L'adozione del principio della difesa elastica da parte dei russi ormai non sorprendeva i generali nazisti. Infatti Hitler, in modo misterioso, era venuto a conoscenza della direttiva emanata il 13 luglio precedente dallo "Stavka", l'alto comando sovietico, con la quale si autorizzava i comandanti sul campo a sottrarsi alle manovre aggiranti poste in essere dai germanici mediante tempestive ritirate. Intanto, da sud ovest, stava arrivando la quarta armata corazzata di Hoth e, pertanto, Von Paulus e Von Weichs concepirono un piano di attacco che doveva portate alla conquista di Stalingrado cos� congegnato: la citt� sarebbe stata investiva da nord dalle divisioni corazzate di Von Paulus e da sud dai carri armati della IV armata panzer.
Cos�, dopo aver perso alcuni giorni per riorganizzare le forze in vista del prossimo attacco, il 23 agosto del 1942, il 14� corpo corazzato, aggregato alla VI armata e comandato da Von Wietersheim, attravers� il Don e mosse senza indugio in direzione di Stalingrado provenendo da nord ovest. I sovietici si difesero con la forza della disperazione ma la 16^ divisione corazzata, comandata dal generale Hans Hube, riusc� a sfondare le linee sovietiche e con una rapida avanzata percorse i 60 chilometri che la separavano dai sobborghi della citt�. Ecco, alle 18 di quel 23 agosto 1942, che apparve ai carristi tedeschi la grande citt� nemica, con le sue ciminiere, i suoi silos, i suoi immensi complessi industriali. In questa sede occorre evidenziare che Stalingrado costituiva anche un simbolo, essendo una citt� sacra al bolscevismo ed a Stalin stesso, perch� alla guida di quest'ultimo nel 1918 (quando la citt� portava ancora l'antico nome di Zaritsin), le armate sovietiche avevano riportato una vittoria decisiva sulle truppe controrivoluzionarie.
Adesso i soldati tedeschi potevano anche ammirare il Volga, il grande fiume che era l'obiettivo finale della loro offensiva nella quale stavano profondendo grandi sforzi da molto tempo. Le truppe di Hube avevano raggiunto il sobborgo di Rynok ed assistevano ai massicci bombardamenti operati dalla Luftwaffe per "ammorbidire" le difese della citt�. Vi era, fra le truppe tedesche, la convinzione che la vittoria era ormai vicina. L'ottimismo dur� poco. Quando, nei giorni successivi, Hube cerc� di proseguire in direzione di Spartakovka si trov� di fronte un' accanita resistenza russa rafforzata da numerose unit� inviate in tutta fretta per ordine di Stalin. Addirittura dovette fronteggiare numerosi contrattacchi da parte di reparti corazzati sovietici equipaggiati con i temibili T34. La situazione di Hube divenne in poco tempo molto critica e, pertanto, chiese rinforzi. Ma le due divisioni motorizzate che facevano parte del suo corpo d'armata la 3^ e la 60^, erano rimaste indietro. Pi� lontane ancora erano le divisioni di fanteria di von Paulus che avanzavano lentamente, e faticosamente, nella steppa.
Intanto la 4^ armata corazzata guidata dal generale Hermann Hoth, che costituiva l' altro braccio della tenaglia che doveva avvolgere Stalingrado, avanzava da sud. La potenza di questa formazione era stata molto diminuita da Hitler che aveva disposto che due delle sue migliori divisioni corazzate fossero lasciate a sud per aumentare le forze a disposizione per la conquista del Caucaso. Hoth inizialmente aveva impresso alla sua avanzata un buon ritmo ma, successivamente, a mano a mano che si avvicinava a Stalingrado, la resistenza dei russi si era irrigidita. Era chiaro che l'alto comando sovietico considerava Stalingrado ed il Volga come una "linea del Piave" e si preparava a difendere questa posizione con tutte le forze a sua disposizione.
Vi furono dei feroci combattimenti che ebbero per oggetto le colline site nei pressi della citt� di Krasnoarmeysk, attorno al lago Sarpa e vicino all'abitato di Tundutovo. Da queste alture si dominava la zona meridionale della citt� e per questo motivo erano state fortificate dai russi. Hoth in questa lotta perse molti uomini e carri armati ma, riusc�, con un intelligente spostamento delle sue forze abilmente nascosto ai russi, a lanciare un attacco laterale il 29 agosto 1942, in direzione di Gavrilovka, che aggir� le linee fortificate del nemico.
A questo punto le truppe corazzate di Hoth con una rapida avanzata, raggiunsero la ferrovia Stalingrado - Morozovsk il 30 agosto. Era un'occasione unica. Se il corpo corazzato di Von Wietersheim avesse marciato verso sud andando incontro ai carri armati di Hoth sarebbe stato possibile chiudere in trappola due armate sovietiche, la 62^ e la 64^, impedendo che potessero ritirarsi all'interno di Stalingrado. Ma Von Paulus non aveva la capacit� di cogliere al volo le occasioni che la dea degli eserciti gli presentava. Egli era preoccupato per la difficile situazione del suo corpo corazzato, pressato da continui contrattacchi locali dei russi, e non ebbe il coraggio di distoglierlo da Rynok, dove si era trincerato. Probabilmente il generale tedesco giudic� questa mossa un azzardo troppo grande, una sorta di "o la va o la spacca", che avrebbe potuto permettersi una personalit� estrosa come Rommel, ma non uno stratega da tavolino come Von Paulus. Pertanto invi� incontro alle truppe di Hoth le sue divisioni di fanteria che, naturalmente, si mossero con molta lentezza e soltanto il....
3 settembre 1942 l'accerchiamento fu completato. Ormai per� il grosso delle truppe russe era riuscito a fuggire ed a ritirarsi all'interno della citt� e pertanto la manovra di accerchiamento di fatto risult� un fallimento. Comunque, in quel momento, Von Paulus non si rese conto delle conseguenze di questa sua erronea decisione. Pensava di avere una superiorit� di forze sul nemico che gli avrebbe permesso di conquistare la citt� senza troppi problemi o almeno cos� credeva. Era per� evidente che la decisione di Hitler di sconvolgere gli equilibri dell'"Operazione Blu" aveva privato le forze che avanzavano verso Stalingrado delle risorse necessarie per intrappolare i russi nella grande ansa del Don. L'ordine di Hitler di anticipare l'offensiva volta alla conquista del Caucaso, senza attendere la conquista di Stalingrado ed il consolidamento del fronte del Volga, si sarebbe rivelato foriero di gravi conseguenze. Questa decisione del dittatore nazista era sta presa dopo la conquista di Rostov, avvenuta il 23 luglio del 1942. Hitler era pi� che mai deciso a dare il via senza ulteriori ritardi all'avanzata nel Caucaso che avrebbe dovuto assicurare alla Germania nazista i tanto agognati pozzi petroliferi di Baku, Grozny e Maikop.
Le forze destinate a questa operazione erano state poste al comando del feldmaresciallo List e raggruppate in un nuovo gruppo di armate denominato "A" (quello che operava da Voronezh a Stalingrado era stato designato "B"). Ma il dittatore nazista voleva seguire personalmente questa operazione per darle il maggiore slancio possibile. Era convinto che questa nuova impostazione tattica dei russi, l'adozione della difesa elastica in luogo del tenace e fanatico arroccamento ad ogni metro di territorio adottato in precedenza, era la prova evidente che il nemico era ormai alla fine. L'Unione sovietica, come una belva ferita, cercava di fuggire rifugiandosi nella vastit� del suo territorio. Hitler pertanto era deciso a moltiplicare i colpi, lanciando pi� offensive simultaneamente, pre dare ad esse la massima rapidit� e finire cos� l'avversario. Pertanto, l'ala destra delle truppe di List, costituita dalla XVII armata tedesca e dalla terza rumena, doveva, dopo la presa di Rostov, conquistare il Kuban, occupare il litorale del mar Nero con le citt� di Novorossisk e Tuapse, entrare poi in Maikop e Batum. L'ala sinistra, formata dalla prima armata corazzata di Von Kleist e dalle due divisioni corazzate tolte ad Hoth, aveva invece il compito di avanzare in direzione di Grozny, altro importante centro petrolifero, occupare l'Ossezia, raggiungere il mar Caspio ed occupare Baku, percorrendo una distanza totale di 1.300 chilometri.
Hitler rassicur� List, che temeva di non avere forze sufficienti per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati, dicendogli che le truppe russe davanti a lui non avrebbero opposto alcuna resistenza apprezzabile in quanto si trattava di resti di armate gi� battute in precedenza ed ormai in rotta. Questa formidabile offensiva, avrebbe dovuto svilupparsi contemporaneamente all'altro grande attacco che stava per essere lanciato pi� a nord con obiettivo Stalingrado. Inizialmente le forze tedesche avanzarono rapidamente. Il 31 luglio del 1942 la "Wermacht" entr� in Asia. Superato il Don, le truppe tedesche dovettero oltrepassare la depressione formata dal fiume Manyc, dove i Russi fecero saltare una diga allagando cos� tutta la vallata, espediente che per un paio di giorni ferm� i tedeschi. Superato questo ostacolo le truppe della "Wermacht" si inoltrarono attraverso la steppa infuocata ed il territorio dei Calmucchi. Il paesaggio si faceva molto diverso da quello della Russia europea. Vi era un caldo torrido, incontravano sempre nuove popolazioni che, pensando che i tedeschi fossero venuti a liberarli dal giogo sovietico, si ponevano a disposizione dell'invasore. Anziani dei villaggi tenevano davanti alle meravigliate truppe tedesche dei discorsi di benvenuto in lingue che nessuno di loro comprendeva. Intanto l'avanzata proseguiva e, il...
9 agosto 1942, le truppe tedesche entrarono in Maikop. L'obiettivo di Hitler di mettere le mani sul petrolio sovietico, condizione necessaria per la prosecuzione della guerra che, con l'entrata in scena degli Stati Uniti era divenuta una lotta ad esaurimento, stava dunque concretizzandosi. Per�, come ebbero subito modo di accorgersi i tedeschi, i Russi avevano reso inutilizzabili i pozzi. Gli specialisti della compagnia mineraria iniziarono a lavorare per riparare i danni ma apparve chiaro che si trattava di un compito lungo e difficile. Intanto l'avanzata proseguiva a ritmo sostenuto anche se l'allungamento delle linee di comunicazione iniziava a creare dei problemi.
Nella seconda met� di agosto le truppe tedesche a causa della carenza di rifornimenti e soprattutto di carburante dovettero quasi fermarsi. Hitler iniziava a dare segni di impazienza e non fu sufficiente a rincuorarlo la circostanza che il 21 agosto 1942 truppe da montagna tedesche avessero piantato la svastica sulla cima del Monte Elbrus. Nel settore sinistro del fronte del Caucaso l'avanzata proseguiva attraverso scenari fantastici, inimmaginabili per i soldati tedeschi. L'obiettivo era il fiume Terek, e poi Baku. Ma l'unica linea ferroviaria esistente (tra l'altro a scartamento diverso dal resto delle linee europee) non era in grado di assicurare i necessari rifornimenti, la rete stradale era praticamente inesistente e, pertanto, la "Wermacht" fu costretta a trasportare i rifornimenti servendosi di carovane di cammelli! Le truppe da montagna, impegnate nel Caucaso adoperavano i muli proprio come gli alpini italiani. Il rallentamento fu, a dire il vero, causato anche da un irrigidimento delle difese russe.
Ma vi fu un altro fattore determinante: i crescenti combattimenti che si svolgevano nella zona di Stalingrado e che assorbivano una porzione crescente delle risorse a disposizione della "Wermacht". La mancata caduta di Stalingrado costringeva Hitler ad alimentare due offensive contemporaneamente con il rischio di non avere su nessuno dei due settori di avanzata le forze necessarie a conseguire una vittoria decisiva. Mentre infuriavano i combattimenti in quegli ultimi giorni di agosto e la guerra si apprestava ad entrare nel suo quarto anno, al Quartier generale di Hitler giunse una notizia sconvolgente: gli alleati erano sbarcati in Francia, a Dieppe! Si trattava di un'operazione molto limitata, quasi di "commandos" in grande stile, volta a saggiare le difese tedesche. Ma il contrattacco immediatamente lanciato dalla divisione di SS "Adolf Hilter" e dalla 10^ corazzata respinse brillantemente l'incursione. Nondimeno si tratt� indubbiamente di un pericoloso campanello d'allarme: era evidente che prima o poi gli anglo - americani avrebbero tentato un'operazione in grande stile e la Germania avrebbe corso il rischio di dover combattere una guerra su due fronti.
Era dunque una ragione in pi� per conseguire una rapida e decisiva vittoria ad est. Hilter, insoddisfatto di come procedeva l'offensiva nel Caucaso convoc� a rapporto al suo quartier generale a Vinnitsa il feldmaresciallo List. L'esito dell'incontro non fu soddisfacente e, quando il feldmaresciallo chiese l'autorizzazione a costruire trincee in vista dell'incipiente inverno, Hitler non esit� a licenziarlo su due piedi. Ormai litigava in continuazione anche con il capo di stato maggiore generale, Halder, che fu costretto a dimettersi il 24 settembre successivo. I grandi protagonisti delle vittorie naziste, Von Bock, Von Rundstedt, Von Leeb, Halder, Brauchitsch, per vari motivi, erano stati tutti esonerati dal comando dal dittatore nazista che si mostrava sempre pi� insofferente alle critiche.
L'avanzata nel Caucaso non raggiunse, malgrado gli sforzi profusi, nessuno degli obiettivi strategici che Hitler si era prefisso. Dopo la presa di Novorossisk, nessun altro successo viene centrato. Tuapse rest� in mano ai russi. Tiflis non venne conquistata n� tanto meno Vladikaukas (Ordzonikidze). Dopo durissimi combattimenti la divisione di SS "Wiking" riusc� a stabilire una testa di ponte sul fiume Terek ma ogni sforzo per raggiungere Gzozny fu vano.
Il 12 novembre successivo, alla vigilia della contro - offensiva sovietica a Stalingrado, sotto una tempesta glaciale, i tedeschi furono costretti a ripassare il Terek. Esso costituir� l'estremo limite dell'avanzata ad est della "Wermacht" nella seconda guerra mondiale. Intanto, pi� a nord, infuriava una lotta durissima nei pressi di Stalingrado. Dopo il fallito accerchiamento di fine agosto Von Paulus aveva riorganizzato le sue forze. Nei giorni successivi le truppe naziste strinsero la citt� in una morsa e, Hoth, con una brillante manovra, era riuscito ad impadronirsi delle alture di Krasnoarme e Kuperosnoye, situate a sud della citt�. Dal 13 novembre si svilupparono selvaggi combattimenti per le vie della citt�. I Russi si difendevano con accanimento ed anzi sembravano trovarsi a loro agio in questo tipo di lotta molto pi� dei loro avversari. I soldati tedeschi, per converso, non amavano questo tipo di combattimento che soprannominarono "Rattenrkieg", guerra per topi. Le perdite subite dai tedeschi erano molto pesanti nonostante l'aiuto fornito dalla Luftwaffe che, infaticabile, martellava i Russi.
Questi terribili combattimento sarebbero proseguiti nei due mesi successivi strada dopo strada, casa per casa, ed avrebbero attirato in questa fornace il meglio delle due armate tedesche impegnate nel settore. Intanto per proteggere il lungo fronte che andava da Voronezh a Stalingrado, erano state posizionate tre armate fornite dai paesi alleati della Germania: la seconda ungherese, l'ottava italiana e la terza rumena. A sud di Stalingrado un ampio settore era tenuto dalla quarta armata rumena. In quel mese di settembre i Russi, con una serie di attacchi locali, si resero conto che ai lati della punta di ariete formata dalla VI armata di Von Paulus e della IV corazzata di Hoth erano state posizionate queste forze che, a causa del loro equipaggiamento gravemente deficitario, difficilmente avrebbero potuto resistere ad un attacco lanciato con mezzi corazzati. Fu in quei giorni di settembre che inizi� a prendere corpo l'idea, da parte dei russi, di lanciare una contro - offensiva invernale, approfittando della vulnerabilit� di queste truppe che avevano una minore efficienza bellica rispetto ai tedeschi. Stava per iniziare il dramma di Stalingrado che avrebbe portato alla distruzione della sesta armata tedesca ed avrebbe rappresentato il punto di svolta decisivo dell'intera guerra.
la QUINTA parte dell' Operazione Blu" > >