RELAZIONE DI SIR NEVILE HENDERSON A LORD HALIFAX*

28 Maggio 1939

Ieri, a Karinhall, ho incontrato il Feld Maresciallo Göring.

1. Il Feld Maresciallo ha inveito contro l’atteggiamento ostile assunto dall’Inghilterra nei confronti della Germania riferendosi in modo particolare alla questione dell’oro conservato dai Tedeschi per conto della Banca Centrale Cecoslovacca. Prima che avessi il tempo di replicare è stato chiamato al telefono e al suo ritorno ha evitato di riprendere l’argomento. Si è lamentato, invece, della generale ostilità Britannica e dell’accerchiamento politico ed economico di cui sarebbe vittima la Germania, nonché delle attività svolte in Gran Bretagna ed in altri Paesi di quello che lui definisce il Partito della Guerra.

2. Ho risposto al Feld Maresciallo che prima di parlare di ostilità Britannica dovrebbe chiedersi perché in Inghilterra si sia indubbiamente sviluppato un atteggiamento molto critico nei confronti della Germania. Gli ho ricordato che la base di tutte le discussioni intercorse tra Chamberlain e Hitler verteva sul presupposto che una volta che i Sudeti fossero stati assegnati al Reich, la Germania avrebbe lasciato in pace i Cecoslovacchi e non avrebbe attentato alla loro indipendenza. Lo stesso Hitler, nella sua lettera del 27 Settembre 1938 al Primo Ministro, aveva dato le più ampie assicurazioni in tal senso, ma poi, dando ascolto ai consigli dei suoi "estremisti di partito"e annettendosi deliberatamente la Boemia e la Moravia, non solo era venuto meno alla parola data a Chamberlain ma aveva infranto il principio dell’autodeterminazione sul quale si fondava l’Accordo di Monaco.

3. A questo punto Göring mi ha interrotto raccontandomi la visita del Presidente Hacha a Berlino. A tal proposito ho fatto presente al Feld Maresciallo che era impossibile parlare di libera volontà quando egli stesso confermava di aver minacciato di bombardare Praga se il Dr. Hacha si fosse rifiutato di firmare. Göring non ha negato questo fatto, ma ha cercato di spiegarmi perché si arrivò a quel punto. Secondo lui Hacha era inizialmente pronto a firmare qualsiasi documento, ma poi disse che costituzionalmente non poteva farlo senza aver prima riferito a Praga. Dopo notevoli difficoltà riuscì a comunicare telefonicamente con Praga ottenendo il consenso del Governo Cecoslovacco il quale fece però presente che era impossibile garantire che nessun battaglione Ceco potesse aprire il fuoco contro le truppe Tedesche. Göring ha sottolineato che solo a quel punto minacciò Hacha, avvertendolo che qualora ci fossero stati dei morti tra i soldati Tedeschi egli non avrebbe esitato a ordinare il bombardamento di Praga. Il Feld Maresciallo ha anche ripetuto la storia secondo cui l’occupazione anticipata di Witkowitz fu decisa esclusivamente per prevenire un eventuale colpo di mano dei Polacchi i quali, sfruttando l’occasione favorevole, avrebbero potuto impadronirsi di quella parte di territorio.

4. Ho rammentato al Feld Maresciallo Göring che avendo io sempre sostenuto che ai Cecoslovacchi, data la loro posizione geografica, dovesse essere concessa la possibilità di instaurare amichevoli relazioni politiche ed economiche con la Grande Germania, ricevetti da lui ampie assicurazioni che ciò era esattamente quello che anche il suo Governo desiderava. L’azione precipitosamente compiuta dalla Germania il 15 Marzo, che personalmente continuo ad attribuire agli estremisti del Partito Nazista, è stata per me un grande shock che ha cancellato tutto ciò che ho tentato di costruire durante i due anni trascorsi a Berlino. Inoltre, per quanto indifferente potesse sembrargli, gli ho sottolineato che non potevo non considerare l’invasione della Cecoslovacchia un grave errore politico anche per gli interessi della stessa Germania.

5. Il Feld Maresciallo è apparso confuso di fronte a questo personale attacco alla sua buona fede e mi ha assicurato che egli stesso non era stato messo al corrente della decisione prima che diventasse esecutiva. Mi ha dato poi una serie di spiegazioni poco convincenti simili a quelle fornite lo scorso Marzo dal Barone von Weizäcker a proposito del tentativo compiuto dai Tedeschi per raggiungere un soddisfacente accordo con la Cecoslovacchia, fallito secondo lui per l’ostinazione dei Cechi.

6. Ho detto a Göring che ero perfettamente al corrente delle ragioni addotte dal suo Governo per giustificare il proprio operato, ma che ritenevo fosse più importante che egli comprendesse la conseguente posizione assunta dal Governo Britannico il quale è determinato ad opporsi con la forza ad ogni ulteriore aggressione. Gli ho confermato che nessuno più di noi desidererebbe una amichevole soluzione delle divergenze sorte tra la Germania e la Polonia sulla questione di Danzica e del Corridoio, ma ho ribadito che se la Germania tentasse di risolvere questo problema con una azione unilaterale che costringesse i Polacchi a ricorrere alle armi per salvaguardare la loro indipendenza, la Gran Bretagna, la Francia ed altri paesi ne sarebbero inevitabilmente coinvolti, con tutte le disastrose conseguenze che ciò comporterebbe, specialmente per la Germania. Non mi è sembrato che Göring intendesse dubitare della nostra determinazione ad affrontare un eventuale conflitto armato, ma mi ha spiegato che le attuali circostanze sono molto diverse da quelle del 1914, che nessuna Potenza in Europa è in grado di sopraffare la Germania e che questa volta un blocco si rivelerebbe inefficace. Inoltre ha affermato che la Francia non reggerebbe ad una lunga guerra, che la Germania arrecherebbe più danni alla Gran Bretagna di quanti potrebbe subirne, che la storia della Germania è fatta di alti e bassi e che questo è uno dei periodi più “alti”. Infine ha sottolineato che i Polacchi non hanno esperienza militare, che gli ufficiali migliori sono quelli addestrati in Germania, che la Polonia non rappresenta e non ha mai rappresentato una Nazione unita e che poiché la Gran Bretagna e la Francia non potranno assicurarle un efficace aiuto militare e la Russia non ha alcun interesse ad intervenire, essa subirà una dura lezione. Il Feld Maresciallo ha di fatto usato un linguaggio che si spiegherebbe solo nel caso in cui si fosse da qualche parte affermato che la Germania sia destinata ad essere sconfitta. Mentre sono rimasto abbastanza sorpreso dalla sua affermazione non veritiera sull’unità della Polonia che assomiglia molto a ciò che i Tedeschi sostenevano l’anno scorso a proposito della Cecoslovacchia, ho avuto l’impressione che fosse meno sicuro di quanto le sue parole intendessero far apparire.

7. Alla fine di questa lunga tirata, mi ha chiesto se l’Inghilterra, "escludendo la sua invidia per la Grande Germania" fosse realmente intenzionata ad entrare in guerra e cosa sarebbe stato necessario fare per prevenire questa eventualità. Gli ho risposto che nessuno potrebbe non considerare la guerra come un orrore, ma che la Gran Bretagna non potrebbe sottrarsi ad essa qualora la Germania ricorresse ad altri atti d’aggressione. Se si vuole evitare una guerra è necessario essere pazienti ed allontanare gli estremisti dalla politica Tedesca. Oggi la Germania è in una situazione molto “dinamica” mentre l’Inghilterra per tradizione è la terra del compromesso, ma anche il compromesso ha i suoi limiti e non vedo pertanto come questa situazione possa risolversi se il Governo Tedesco non è disposto ad aspettare e permettere così la ripresa dei negoziati in un’atmosfera più calma e serena di quella attuale.

8. A questo punto il Feld Maresciallo Göring rimarcava che se i Polacchi avessero tentato di impadronirsi di Danzica, nulla e nessuno avrebbe potuto impedire alla Germania di intervenire immediatamente. Su quest’ultimo punto non ho espresso alcun commento, ma mi sono limitato a far osservare che sia da parte Sua che del Primo Ministro non è stata abbandonata la speranza di risolvere pacificamente le divergenze sorte sia tra la Germania e la Polonia che tra la stessa Germania e la Gran Bretagna. Ho anche aggiunto che i futuri sviluppi della situazione dipenderanno esclusivamente dall'atteggiamento che assumeranno i Tedeschi.

9. Appena mi sono alzato per congedarmi, la conversazione ha assunto un tono decisamente più amichevole. Sebbene avessi fretta, il Feld Maresciallo ha insistito affinché restassi ancora qualche minuto per mostrarmi con orgoglio le grandi modifiche strutturali che stava completando al palazzo di Karinhall le quali comprendevano una nuova sala da pranzo realizzata in marmo e tappezzata di arazzi, capace di contenere un incredibile numero di ospiti. Mi ha anche mostrato con grande soddisfazione i disegni degli arazzi raffiguranti prevalentemente donne nude, ciascuna identificata con il nome di una virtù come la Grazia, la Purezza, la Bontà ecc. Gli ho fatto presente che quelle almeno erano tutte immagini pacifiche anche se tra loro non avevo scorto la Pazienza.

NEVILE HENDERSON (Ambasciatore del Governo Britannico a Berlino)

*Ministro degli Esteri del Governo di Sua Maestà Britannica.

Fonte del documento:
THE BRITISH WAR BLUEBOOK
Reso pubblico dal Governo Britannico nel 1997

© 1996 The Avalon Project

Traduzione di UGO PERSIANI

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