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Il REGIME POLITICO FASCISTA (1922-1943) (di F.R.)
La Transizione alla democrazia (1943-1948) (di F.R.)

Il Regime politico fascista (1922-1943) 
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Il fascismo si instaura col tacito assenso del Re e della burocrazia civile e militare e con l'appoggio di agrari ed industriali. � un regime autoritario, e non totalitario come, ad esempio, il nazismo, poich� permette la sopravvivenza di altre istituzioni ed organismi come la monarchia ed una Chiesa di Stato (la Chiesa Cattolica). Invano, dopo il 1932, Mussolini tenter� di far prendere alla dittatura fascista caratteri totalitari.
La marcia su Roma (28/10/1922) e l'instaurarsi del governo Mussolini non costituiscono un colpo di Stato, poich� il Re non dichiara lo stato d'assedio ed sempre il Re ad affidare l'incarico di formare il governo a Mussolini, dopo la caduta dell'esecutivo presieduto da Luigi Facta. 
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Fasi 

- 1922-1924: la nascita della dittatura 
- 1925-1932: l'autoritarismo fascista 
- 1932-1943: il tentativo totalitario (fallito) 
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La nascita della dittatura (1922-1924) 

Il 28 ottobre 1922 ha luogo la marcia su Roma: due giorni dopo il Re affida a Benito Mussolini l'incarico di formare il nuovo governo, che comprende, inizialmente, fascisti, liberali e popolari. 
Nel 1923 viene fatta una riforma elettorale con la legge Acerbo: la lista che ottiene la maggioranza relativa, qualora raggiunga il 25% dei voti validi, ha diritto ai 2/3 dei seggi. 
Il 6 aprile 1924 hanno luogo le elezioni della Camera dei Deputati, dopo che la Camera eletta nel 1921 era stata sciolta con decreto reale: il listone, ossia un'aggregazione comprendente fascisti, nazionalisti, liberali e popolari, vince le elezioni con oltre il 60% dei voti validi. Giacomo Matteotti, deputato socialista, denuncia in aula brogli elettorali, ma poco dopo viene assassinato. 
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L'autoritarismo fascista (1926-1932) 

Il 3 gennaio 1925, con un discorso alla Camera, Mussolini: 
- si assume la responsabilit� politica dell'omicidio Matteotti; 
- si arroga il diritto, quale capo del governo, di nominare i ministri senza la fiducia del parlamento; 
- aumenta i poteri del governo. 

Il 27 giugno tutti i deputati dell'opposizione decisero di abbandonare l'aula parlamentare, chiedendo l'abolizione della milizia fascista ed il ripristino della legge. Fu il cosiddetto Aventino. 
Nel dicembre 1926, infine, i deputati comunisti e aventiniani vengono considerati decaduti e si ha una limitazione delle libert� di pensiero e di espressione. 
Nel 1928 viene creato il Gran Consiglio del Fascismo, per stabilire gli indirizzi politici del regime, e si ha una riforma elettorale in senso plebiscitario (i cittadini devono approvare una lista di 400 deputati). Elezioni plebiscitarie si avranno nel 1929 e nel 1934 ed in entrambi i casi i "s�" vinsero quasi all'unanimit� (col 98,34% di voti validi nel 1929 e col 99,84% nel 1934) 
Nel 1929 il Pnf diventa organo dello Stato e due anni dopo la tessera del partito diviene obbligatoria per chi fa parte della pubblica amministrazione. 
� del 1929 anche la firma dei patti lateranensi, concordato tra lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica che pone termine alla querelle che aveva avuto origine nel 1870, con la conquista di Roma. 
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Il tentativo totalitario (1932-1943) 

Nel 1935 la strategia coloniale del regime fascista porta alla guerra d'Abissinia, a seguito della quale la Societ� delle Nazioni condanna l'Italia e le impone le sanzioni: in questo periodo il consenso al regime � massimo. 
Nel 1936 comincia l'avvicinamento della Germania nazista, che sar� sancito nel 1938 dalla firma del patto d'acciaio (alleanza con la Germania voluta da Mussolini, nonostante l'opposizione dei gerarchi fascisti) e dall'approvazione di leggi razziali. 
Nel maggio 1940 l'Italia entra in guerra, poich� Mussolini era convinto che servissero �alcune migliaia di morti per sedersi al tavolo della pace� da vincitori. Ma questa previsione fu sconfessata dagli eventi: la guerra non fin� in breve tempo e non si limit� ad alcune migliaia di morti: nel 1943 la situazione militare era grave ed il 10/7 le truppe anglo-americane sbarcarono in Sicilia. Ebbero, dunque, inizio dei progetti per liberarsi del regime ad opera di gerarchi fascisti (Grandi, Ciano), di alte gerarchie militari e della corona, con l'obiettivo di chiudere con la guerra e con il duce. Questi progetti ebbero il loro compimento nella notte del 24 luglio 1943, quando il Gran Consiglio sfiduci� Mussolini, che venne arrestato. 
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Lascito del regime fascista 

- Introduce una politica di massa, coinvolgendo la popolazione in modo massiccio e facendo largo uso dei mass media dell'epoca. 
- Espande l'amministrazione: l'alta burocrazia viene rafforzata e, secondo alcuni, rimane estranea alla penetrazione politica (diversamente dalle amministrazioni locali). 

La Transizione alla democrazia 

(1943-1948) 
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Fasi 

- 25 luglio 1943 - aprile 1944 
- aprile 1944 - 25 aprile 1945 
- maggio 1945 - 10 dicembre 1945 
- 10 dicembre 1945 - 2 giugno 1946 
- 2 giugno 1946 - maggio 1947 
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[I] 25 luglio 1943 - aprile 1944 

Dopo la caduta di Mussolini, il Re d� l'incarico a Badoglio, che forma un governo tecnico: in questo I governo Badoglio non sono presenti esponenti dei partiti antifascisti (Pci, Psiup, Dc, Pli, DL, PdA), unitisi nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), poich� si rifiutano di collaborare con la monarchia e reclamano una soluzione immediata della questione istituzionale, nonch� la fine della guerra. Questa situazione avr� fine con la svolta di Salerno ad opera di Togliatti (aprile 1944), con la quale la questione istituzionale viene rimandata al termine del conflitto. 
Nel frattempo, il 3 settembre 1943, il gen. Castellano ed il gen. Bedell Smith avevano firmato l'armistizio tra l'Italia e gli Usa, che sar� reso pubblico l'8 settembre, e l'esercito italiano che era al Sud aveva dato vita al Comitato Italiano di Liberazione (CIL) e aveva cominciato, a fianco degli angloamericani, la liberazione del paese dalle truppe tedesche. 
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[II] aprile 1944 - 25 aprile 1945 

L'ultima fase della guerra � gestita dal II governo Badoglio e dai governi Bonomi, nei quali sono presenti i partiti del CLN. 
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[III] maggio 1945 - 10 dicembre 1945 

Dal 21 giugno 1945, dopo che le candidature di Nenni (Psiup) e De Gasperi (Dc) erano state bruciate per una serie di veti incrociati, si ha la breve esperienza del governo Parri, presieduto, appunto, dal leader del Partito d'Azione. 
I problemi emergenti all'indomani della guerra sono:
1) questione istituzionale;
2) questione economica.
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�[IV] 10 dicembre 1945 - 2 giugno 1946 

Dopo la caduta del governo Parri, per evitare il ritorno degli esponenti prefascisti, lo stesso Nenni appoggi� la candidatura di De Gasperi a Presidente del Consiglio, rendendo, cos�, possibile il I governo De Gasperi. 
La decisione sulla forma di Stato, che inizialmente doveva spettare all'assemblea costituente, venne affidata ad un referendum perch� l'elettorato Dc era, per l'80%, monarchico, mentre la classe politica era repubblicana. 
La mobilitazione delle classi medie, rovinate dall'inflazione, porta alla nascita del movimento dell'uomo qualunque, polemico verso i partiti e la politica, fondato dal commediografo napoletano Guglielmo Giannini. La Dc accentua la moderazione e compete con l'"uomo qualunque", che, negli anni cinquanta, confluir� nella destra. 
Nel referendum istituzionale vince la Repubblica col 54% dei voti, mentre le elezioni per l'assemblea costituente permettono di riconoscere chi � importante: la Dc ottiene il 35,2% dei voti validi, seguita da Psiup (20,7%) e Pci (18,9%). Il Partito d'azione � nettamente sconfitto (1,5%) e sparir� di l� a breve, mentre liberali, repubblicani e monarchici ottengono un consenso tale da non poter dare vita ad un terzo polo radical-liberale. 
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[V] 2 giugno 1946 - maggio 1947 

Le elezioni permisero di contarsi e di dare vita ad un governo composto dalle forze maggiori: nacque cos� il II governo De Gasperi, con l'appoggio di Pci, Psi, Pri e Dc. Il sodalizio di De Gasperi con la sinistra, tuttavia, si ruppe nel 1947: nel gennaio, durante un viaggio negli USA, venne invitato a rompere con la sinistra per continuare ad ottenere gli aiuti americani; tale rottura si consum� nel maggio successivo, dando vita ad un monocolore democristiano al quale per�, durante un rimpasto a dicembre, furono aggiunti i leader del Psli (Saragat) e del Pri (Pacciardi), come vicepresidenti. 

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