"si serrino le file intorno a Sua Maest� vivente immagine della Patria" Badoglio, 8 settembre 1943

9 MAGGIO L'ABDICAZIONE

9 MAGGIO 1946 - Roma - l'ufficio stampa del ministero della Real Casa comunica: "Oggi alle ore 12, in Napoli, il re Vittorio Emanuele III ha firmato l'atto di abdicazione e, secondo la consuetudine, � partito in volontario esilio. Non appena il nuovo re sar� tornato a Roma, verranno date comunicazioni ufficiali al Consiglio dei MInistri  (Comun. ag. Ansa, ore 20,30)

10 MAGGIO 1946 - Roma - Ecco il testo del proclama che re Umberto II ha rivolto al popolo italiano:
" Italiani, il mio Augusto Genitore, effettuando il proposito manifestato da oltre due anni, ha oggi abdicato al trono nella fiducia che questo suo atto possa contribuire ad una pi� serena valutazione dei problemi nazionali nella pace imminente.
Nell'assumere da re quegli stessi poteri che gi� esercitavo come luogotenente generale, ho la  piena consapevolezza delle responsabilit� e dei doveri che mi attendono.
Fiero e commosso ricordo i caduti della grande guerra, i morti nei campi di concentramento, i martiri della liberazione e rivolgo il mio primo pensiero agli italiani della Venezia Giulia e delle terre d'oltremare che invocano di rimanere cittadini della Patria comune, ai prigionieri di cui aneliamo il ritorno, ai reduci a cui dobbiamo ogni riconoscenza, a tutte le incolpevoli vittime della immane tragedia della nazione.
La volont� del popolo espressa nei comizi elettorali determiner� la forma e la nuova struttura dello stato, onde non solo garantire la libert� del cittadino e l'alternarsi delle parti al potere, ma porre altres� la Costituzione al riparo da ogni pericolo e da ogni violenza. Nella rinnovata monarchia costituzionale, gli atti fondamentali della vita nazionale saranno subordinati alla volont� del Parlamento, dal quale verranno anche le iniziative e le decisioni per attuare quei propositi di giustizia sociale che, nella ricostruzione della patria, unanimi proseguiamo.
Io non desidero che di essere il primo fra gli italiani nelle ore dolorose, ultime nelle liete, e nelle une e nelle altre restare vigile e custode della libert� costituzionali e dei rapporti internazionali che siano fondati su accordi onorevoli e accettabili.
Italiani! Mentre nel mondo sussistono divergenze e divisioni e affannosamente si ricerca la via della pace, diamo esempio di concordia della nostra Patria martoriata, con quella tolleranza che � suggerita dalla nostra civilt� cristiana.
Stringiamoci tutti insieme alla bandiera italiana sotto la quale si � unificata la Patria e quattro generazioni di Italiani hanno saputo laboriosamente vivere ed eroicamente morire.
Davanti a Dio giuro  alla nazione di osservare lealmente le leggi fondamentali dello Stato che la volont� popolare dovr� rinnovare e perfezionare. Confermo altres� l'impegno di rispettare come ogni italiano le libere determinazioni dell'imminente suffragio che, ne sono certo, saranno ispirate al migliore avvenire della Patria"
. ( Com. ag. Ansa, ore 00,40)

10 MAGGIO - Roma - Al Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio, ha letto la lettera del nuovo sovrano, comunicatagli nella stessa mattinata: 
"Signor Presidente, l'abdicazione di mi padre mi ha portato ope legis alla successione; quest'atto non muta in nulla i poteri costituzionali da me esercitati in qualit� di luogotenente generale; n� modifica in alcuna maniera l'impegno da me assunto in confronto del referendum e della Costituente.
Certo che il governo vorr� collaborare ancora con me, nell'interesse del paese, fino alla decisione della consultazione popolare, Le invio, signor presidente, il mio cordiale saluto. Aff.mo Umberto!"

Dopo ampia discussione il Consiglio ha preso atto della relazione del presidente, dando particolare rilievo al contenuto della lettera che rinnova l'impegno della Camera in confronto del referendum e della Costituente" (Ib. ore 18.07)

10 MAGGIO ORE 23.30 - DIMOSTRAZIONI MONARCHICHE, iniziate fin da stamane con piccoli gruppi stazionanti e acclamanti in piazza del Quirinale, che � aumentata nel pomeriggio e progressivamente dalle ore 17 � andata infittendo fino a interamente gremire la vasta piazza.
Finalmente re Umberto , che indossava la divisa militare, si � affacciato al balcone per ringraziare. Gli applausi insistenti lo hanno costretto a tornare pi� volte al balcone unitamente alla regina MARIA JOSE' ed ai principini"(ib. ore 23.30.

10 MAGGIO ORE 23.55 - DIMOSTRAZIONI ANTIMONARCHICHE - Il partito d'azione, il partito democratico cristiano, il partito comunista italiano, il partito repubblicano italiano, il partito socialista italiano e la Camera confederale del lavoro, hanno deciso di lanciare domattina il seguente manifesto:
"Romani! per rispondere alle provocazioni di ieri, i partiti e le organizzazioni popolari vi invitano a sospendere il lavoro ed a raccogliervi oggi alle ore 11.00 a piazza del Popolo in una manifestazione per la libert�, per la democrazia, per la repubblica, per le elezioni del 2 giugno" (Ib. ore 23.55)


1 GIUGNO - IL MESSAGGIO DELLA VIGILIA DI S.M. UMBERTO II RIVOLTO AGLI ITALIANI.
"Italiani! Ormai alla vigilia della consultazione in cui dovrete scegliere monarchia o repubblica, desidero ancora una volta parlarvi a cuore aperto.
Costretti ad assumere, per voi ed i vostri figli, la responsabilit� di una scelta cos� grave, un dubbio assilla molte coscienza: quale � il mio dovere? Come devo agire per il bene della Patria? La risposta non pu� venire dagli uomini ma solo da un pi� alto e infallibile consiglio.
Come ho gi� pi� volte dichiarato, io accetter� il responso del popolo liberamente espresso, e aggiungo che chieder� ai fedeli sostenitori della monarchia di rispettare anch'essi senza alcuna riserva la decisione della maggioranza.
Ma, serbando la Corona, non vorrei che il numero degli insoddisfatti fosse tale da farmi sentire una profonda amarezza, anche perch�, pur tra gli assertori delle istituzioni repubblicane, sono numerosi gli uomini di mente elevata e di cuore puro, che con onesta coscienza aspirano ad un mutamento radicale nella forma dello stato.
On vista di tale circostanze, anch'io ho chiesto a me stesso: qual'� il mio dovere per il bene supremo dell'Italia? E anch'io, come voi, non ho potuto chiedere che a Dio di guidarmi.
Italiani! Vi dico solennemente che, in caso di affermazione dell'istituto monarchico, accetter� le responsabilit� che ho assunto secondo la legge all'atto della successione, ma, per quanto mi riguarda, e mi compete, mi impegno ad ammettere che, appena la Costituente avr� assolto il suo compito, possa essere ancora una volta sottoposta agli italiani, nella forma che la rappresentanza popolare volesse proporre, la domanda cui siete chiamati a rispondere il 2 giugno. Allora molte passioni si saranno placate; molti che oggi sono perplessi avranno avuto il tempo per fare una scelta ponderata. Allora potranno partecipare alla consultazione - come ognuno di noi fervidamente desidera - tutti i cittadini italiani, anche quelli dei territori di frontiera, oggi esclusi dal diritto di voto, anche i prigionieri di guerra che ancora attendono di ritornare alle loro case.
Italiani! Nella serna coscienza di aver presente solo il bene del Paese, esprimo oggi dal pi� profondo dell'animo l'augurio che questo mio nuovo atto giovi pur esso alla pacificazione generale e contribuisca alla rinascita della nostra Italia in una atmosfera di interna concordia e di feconda collaborazione".  Re Umberto II
(ib. ore 02.20)

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