SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
ARMANDO ZUPPA

Illustre clinico, ricercatore di radiologia

Nato a Napoli nel 1897 e laureatosi nel 1921 ARMANDO ZUPPA aveva seguito le orme del padre, medico condotto a San Marco dei Cavoti, in provincia di Benevento e, dopo la laurea, si appassionò allo studio della Radiologia, cimentandosi personalmente in esperimenti allora innovativi, specie sul tritone crestato, sul quale, in casa sua, sperimentò l’effetto dei raggi X.

Attivamente impegnato anche in ambito universitario, Zuppa fu autore di numerose pubblicazioni scientifiche, ed anche giornalista e, dotato di acume ed umorismo collaborò a ‘Il Mattino’ e a ‘L’Illustrazione Italiana’ con articoli leggeri, relativi ai temi allora più attuali della società e della vita moderna.

A tale proposito, ecco cosa scrisse Armando Zuppa sulla moda, su ‘L’Illustrazione Italiana’: ‘La donna, questo fragile e capriccioso essere che sembra essere schiantato da un nonnulla, ha una forza d’animo che non si supporrebbe quando si tratta di difendere lo scopo della sua esistenza: la moda. Disgrazie, passioni, rovesci di fortuna, nulla può distogliere quest’essere dalla moda e io credo che quando l’anima di una donna giunge ai campi elisi la prima domanda che ad essa rivolgono le amiche che l’hanno preceduta nel viaggio, non può essere che questa: quali sono le novità della moda?’.

Amico dei più importanti medici, letterati ed artisti del tempo, tra cui Francesco Flora e lo scultore Carlo De Veroli, Armando Zuppa fu anche radiologo del Cardinale di Napoli Alessio Ascalesi. Fu anche in cordiale amicizia con il poeta Pasquale Rocco e a proposito lo scrittore Giovanni De Caro nel suo volume Napoli Aneddotica raccontò che un giorno il dr. Zuppa si recò in casa Rocco per visitare i figli del poeta, ammalati di morbillo, e subito venne dato ordine alla cameriera di preparare il caffè. Zuppa e Rocco sarebbero poi dovuti uscire insieme e, dato che il caffè tardava ad arrivare, di fronte alla fretta di andare via mostrata dal dottore gli disse: ‘Armà, andiamocene: a casa mia è più facile prendere il morbillo che il caffè!’.

Durante la seconda guerra mondiale, dopo un breve periodo trascorso con la famiglia a San Marco dei Cavoti, rientrò a Napoli e sostituì i colleghi chiamati alle armi, prestando servizio presso gli ospedali napoletani Ascalesi e Morvillo, e in quelli di Salerno e Avellino.
In tanti anni di carriera Zuppa fu il radiologo dell’INAIL, dell’Istituto Medico Legale dell’Aeronautica Militare e dell’Azienda Tranviaria di Napoli; stanco e debilitato dalle radiazioni assorbite in tanti anni di professione, Armando Zuppa nel 1957 preferì rifiutare l’incarico di radiologo per le visite mediche agli emigrati in U.S.A., offertogli dal Consolato Americano e, pochi anni dopo nel 1962, volle ritirarsi definitivamente al suo paese, San Marco dei Cavoti, ove morì il 17 aprile 1968.

Un suo nipote omonimo è oggi un apprezzato musicista negli Stati Uniti d’America, e seppure in modo diverso, porta avanti il buon nome della famiglia.

Estratto in sintesi dal volume: Andrea Jelardi, Giuseppe Moscati e la scuola medica beneventana, Realtà Sannita, Benevento, 2004.


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