SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
BENEDETTO XVI - JOSEPH RATZINGER

L'ELEZIONE E I PRIMI GIORNI DEL NUOVO PAPA

 

Una sintesi dai vari comunicati stampa diramati dall'Agenzia Ansa
e dalla Stampa Nazionale

 

Dopo la morte di Giovanni Paolo II, ha inizio il conclave per l'elezione del nuovo Papa, il 264mo successore di Pietro.

Il 18 APRILE comincia il primo conclave del terzo millennio, che deve eleggere il successore di Giovanni Paolo II.

Il cardinale decano Joseph Ratzinger da' inizio ai riti di ingresso nel conclave. I porporati, riuniti nell'aula delle Benedizioni, si recano in processione nella cappella Sistina. Il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, mons. Piero Marini, pronuncia l'extra omnes, il ''fuori tutti'', che annuncia la chiusura delle porte della Sistina. Migliaia di fedeli riempiono Piazza San Pietro. In serata, dal comignolo esce la prima fumata nera, che comunica l'esito negativo della prima votazione.
Il 19 APRILE alle 17,50, con la fumata bianca, viene data al mondo la notizia dell'elezione del successore di Giovanni Paolo II, che è Joseph Ratzinger, tedesco, 78 anni, eletto al quarto scrutinio, da 24 anni alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, che sceglie il nome di Benedetto XVI.
Pochi minuti dopo le campane di san Pietro suonano a festa e la gente in piazza comincia ad applaudire. Con il passare dei minuti l'emiciclo berniniano, piazza Pio XII e via della Conciliazione si affollano di migliaia di persone. Alle 18,40 si aprono le finestre della loggia delle benedizioni e si affaccia il protodiacono Jorge Medina Estevez, incaricato di annunciare al mondo il nome del successore di Pietro. Il cardinale cileno pronuncia la frase in latino ''Annuntio (invece del consueto 'nuntio') vobis gaudium magno, habemus papam..'' e alle 18,43 pronuncia il nome Iosephum, facendo capire che la scelta dei cardinali elettori è caduta sul porporato bavarese, decano dei cardinali, l'unico insieme col cardinale Baum ad essere stato creato da Paolo VI e ad avere già avuto l'esperienza dei due conclavi del 1978.

Alle 18,50 Ratzinger si affaccia, sorridente e benedicente. ''Cari fratelli e sorelle'' esordisce il nuovo papa, subito interrotto da un applauso, ''dopo il grande papa Giovanni Paolo ii (altro applauso) i signori cardinali hanno eletto me, un semplice umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere''.
Benedetto XVI pronuncia poi la benedizione Urbi et Orbi in latino, con l'annuncio dell'indulgenza plenaria e si trattiene alcuni minuti nella loggia delle benedizioni mentre in piazza san Pietro, ormai affollata da decine di migliaia di persone, i carabinieri suonano gli inni vaticano e italiano.

Il cardinale JOSEPH RATZINGER è conosciuto in tutto il mondo come grande teologo, tutore per incarico di Giovanni Paolo II della fede cattolica. Ma ai tempi del Concilio era considerato un teologo progressista. E' nato a Marktl am Inn, in Germania, il 16 aprile 1927. Il 29 giugno 1951 venne ordinato sacerdote e cominciò la sua attività di insegnamento, affiancandola allo studio di filosofia e teologia nell' università di Monaco e nella scuola superiore di Filosofia e Teologia di Frisinga. Paolo VI lo nominò arcivescovo di Monaco e Frisinga il 24 marzo 1977 e lo creò cardinale il 27 giugno successivo.

21 APRILE - Il primo giorno di Papa Benedetto XVI trascorre tra cerimonie solenni come la messa nella cappella Sistina con i cardinali elettori, e brevi momenti privati, come la visita alla congregazione che ha guidato per 24 anni o l'uscita dal Vaticano per andare nella sua vecchia casa, a Piazza della Città Leonina. Joseph Ratzinger decide di rimanere momentaneamente nella Casa di Santa Marta. Nel ''messaggio'' che legge a conclusione della prima messa celebrata da Papa, nella quale non c'è omelia, Benedetto XVI ricorda 11 volte Giovanni Paolo II e quattro il Concilio, indicando nell'ecumenismo l'''impegno primario'' del pontificato, sottolineando la ''comunione collegiale, pur nella diversità dei ruoli'', evidenziando la volontà di rispondere alle ''incertezze e timori'' dell'umanità di oggi.

Già all'inizio del messaggio, il Pontefice dice di avere l'impressione di sentire Giovanni Paolo II che gli dice: ''Non avere paura!''. Nel pomeriggio, a sorpresa, il papa esce dal Vaticano e si reca in piazza della città leonina, dove si trova il suo vecchio appartamento. Benedetto XVI viene accolto da turisti e romani al grido di ''viva il papa''. Sono numerosissime le persone che si assiepano lungo via di Porta Angelica, per il breve tratto di strada che il papa percorre dopo circa un'ora e mezzo, quando rientra in Vaticano. Il giorno dopo Benedetto XVI ripete l'uscita e la visita alla sua vecchia casa.

23 APRILE - In piazza San Pietro Papa Benedetto XVI celebra la messa di inizio pontificato. L'omelia del nuovo Pontefice comincia con il ricordo del predecessore. ''Non sono solo'', dice il Santo Padre, nell'affrontare questo ''compito inaudito''. E mio obiettivo non sarà seguire le mie idee ma ''con tutta la Chiesa'' mettermi ''in ascolto di Dio e farmi guidare da lui''.
Benedetto XVI spiega poi i due simboli che riceve durante la messa di insediamento: il pallio e l'anello del pescatore. Il pallio è simbolo ''del giogo di Cristo'', il buon pastore che va a cercare la pecorella smarrita. Il secondo segno che riceve, spiega quasi didattico il Papa, è l'anello del pescatore. ''Ancora oggi - chiarisce - la Chiesa e i successori degli apostoli sono invitati a prendere il largo sull'oceano della storia e a gettare le reti, per conquistare gli uomini a Cristo''.

Il Papa fa poi appello all'unità dei cristiani. ''Facciamo tutto ciò che è possibile - auspica - per percorrere la strada dell'unità che Cristo ci ha promesso''. E prima di concludere torna al ricordo di papa Wojtyla, a quel ''non abbiate paura'' che il pontefice defunto pronunciò il 22 ottobre del '78 all'inizio del pontificato, parlando, osserva papa Ratzinger, ''soprattutto ai giovani''.

25 APRILE - Papa Benedetto XVI, parlando a braccio in tedesco con i connazionali ricevuti in Vaticano, dice che ''le strade del Signore non sono comode, ma non siamo fatti per essere comodi e quindi non ho potuto fare altro che dire si''' all'elezione. ''Non ho mai pensato di essere eletto - prosegue il Pontefice - ne' mi sono dato da fare per esserlo, ma posso dire che quando ho visto avvicinarsi quella ghigliottina ho ripensato a una cosa che mi aveva scritto un prete tedesco in una lettera che avevo portato in conclave''. Benedetto XVI spiega che il prete gli ricordava quanto egli aveva detto durante il funerale di papa Wojtyla, citando il Vangelo e le parole di Gesù a Pietro, ''seguimi''. ''Mi scriveva quel sacerdote - chiarisce il Papa - che se il Signore avesse rivolto a me quel 'seguimi' allora io avrei dovuto ricordare quanto avevo detto ai funerali, e non negarmi alla chiamata''.

27 APRILE - Nella sua prima udienza generale del mercoledì, il nuovo papa Joseph Ratzinger dice di essersi voluto chiamare Benedetto per riallacciarsi ''idealmente'' a Benedetto XV, ''coraggioso e autentico profeta di pace'', che ha guidato la chiesa in ''un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale''. Benedetto XV, Giacomo Della Chiesa, è stato il Papa del primo conflitto mondiale. Si impegnò per la pace, tanto che in suo onore anche i turchi, nel 1919, eressero ad Istanbul una statua in cui viene ricordato come ''benefattore dei popoli senza distinzione di nazionalità e di re o di religione''.

30 APRILE - Nel pomeriggio il Papa Benedetto XVI prende possesso del suo appartamento del Palazzo apostolico. L'appartamento nel quale Giovanni Paolo II ha vissuto per quasi 27 anni, è stato riadattato solo in parte: la camera da letto ed il bagno sono stati ridipinti ed è stato eliminato l'allestimento a medicheria di una delle stanze. I cardinali dell'ordine dei vescovi eleggono il cardinale Angelo Sodano nuovo decano del collegio cardinalizio. La sua elezione viene approvata dal Papa. Il cardinale Roger Etchegaray viene invece eletto vicedecano.

1 MAGGIO - Il papa Benedetto VXI si affaccia dalla finestra dello studio dell'appartamento papale per il suo primo ''Regina Coeli''. Il primo pensiero e' per Giovanni Paolo II: ''Mi rivolgo a voi - dice il pontefice - per la prima volta da questa finestra, che l'amata figura del mio Predecessore ha reso familiare a innumerevoli persone nel mondo intero''. Poi il Santo Padre si appella alla piena comunione tra i cristiani ed in particolare con gli ortodossi, nel giorno in cui celebrano la Pasqua, formula l'auspicio che si diffonda il ''Vangelo del lavoro'' e che non manchi il lavoro ai giovani, e rivolge un pensiero a tutte le popolazioni che soffrono e in particolare al Togo. In piazza c'e' una folla di circa 100.000 persone.

7 MAGGGIO - Il Papa Benedetto XVI prende possesso della cattedrale di Roma di San Giovanni in Laterano, rito che un tempo assegnava anche la potestà del ''papa-re''. La solenne e antichissima cerimonia completa i riti di inizio pontificato. Un particolare applauso viene dedicato dalle migliaia di fedeli presenti alle parole del pontefice sull'inviolabilità della vita umana ''dal concepimento alla morte naturale'' e contro ''libertà di uccidere'' che ''non è una vera libertà, ma è una tirannia che riduce l'essere umano in schiavitù ''.

12 MAGGIO - Nel suo primo discorso al corpo diplomatico accreditato presso il Vaticano il papa Benedetto XVI auspica che al più presto la Santa Sede possa stringere rapporti diplomatici con quei paesi che si sono associati alle celebrazioni in occasione della morte di Giovanni Paolo II e alla sua elezione. Il pontefice ringrazia quelle nazioni che non sono rappresentate nella Sala Regia del palazzo apostolico. Pur senza nominarle, il riferimento del papa è alla Cina e al Vietnam, che hanno inviato messaggi per la morte di Karol Wojtyla, e all'Arabia Saudita, presente anche ai funerali.

15 MAGGIO - Nell' omelia della messa per l'ordinazione sacerdotale di 21 diaconi della diocesi di Roma, il Papa Benedetto XVI ricorda che la Chiesa ''è il nuovo popolo di Dio che proviene da tutti i popoli'' e deve continuamente divenire ciò che essa già è : deve aprire le frontiere ai popoli e infrangere le barriere fra le classi e le razze. In essa non vi possono essere ne' dimenticati ne' disprezzati''. Il pontefice invita con forza la Chiesa a ''senza sosta aprire quelle frontiere che noi uomini continuiamo ad innalzare tra di noi: dobbiamo sempre di nuovo - ricorda - passare da Babele, dalla chiusura in noi stessi, a Pentecoste''.

11 LUGLIO - Il Papa Benedetto XVI arriva a Les Combes, in Val d'Aosta, per trascorrere le sue vacanze in montagna. Il pontefice viene accolto nel piccolo chalet fra i boschi che lo ospitera' fino al 28 luglio dai bambini, dalle loro maestre, dal sindaco di Introd Osvaldo Naudin e dal vescovo di Aosta Giuseppe Anfossi.

13 AGOSTO - A pochi giorni dalla Giornata mondiale della gioventu' di Colonia, il Papa Benedetto XVI rilascia la prima intervista dall'inizio del pontificato, alla Radio Vaticana. ''L'idea diffusa - dice il Pontefice - e' che i cristiani debbano osservare un'immensita' di comandamenti, divieti e che si e' piu' liberi senza tutti questi fardelli. Io invece vorrei mettere in chiaro che essere sostenuti da un grande Amore non e' un fardello e che e' bello essere cristiani''. Il Papa parla anche dell'Europa:''Dobbiamo guardare - dice Benedetto XVI - anche alle cose grandi che sono nate in Europa! Diversamente non sarebbe possibile, oggi, che tutto il mondo 'vivesse' in qualche modo della civilta' che in Europa si e' sviluppata, se questa civilta' non avesse radici molto profonde! ... Credo che questa civilta', con tutti i suoi pericoli e le sue speranze, possa essere 'dominata' e condotta alla sua grandezza solo se essa imparera' a riconoscere le sorgenti della sua forza...''.


15 AGOSTO - Durante l'omelia per la messa dell'Assunta celebrata nella chiesa parrocchiale di Castelgandolfo, in Papa Benedetto XVI chiede che i Crocifissi non vengano tolti dalle case e dagli edifici pubblici''. Il Pontefice inserisce la sua richiesta all'interno di una riflessione sul fatto che ''dove scompare Dio l'uomo non diventa piu' grande ma perde la dignita', diventa il frutto di una evoluzione cieca e per questo puo' essere usato e abusato''.

2 OTTOBRE - PRIMO SINODO DI BENEDETTO XVI. Con una messa solenne, tra canti in latino e preghiere nelle varie lingue del mondo compreso lo swahili, il Papa Benedetto XVI da' inizio in san Pietro all'undicesimo sinodo dei vescovi, il primo del suo pontificato. E rilancia il suo allarme sulla ''ipocrisia'' di bandire Dio dalla vita pubblica, spacciandola per ''tolleranza''. Le assise dei presuli cattolici radunano fino al 23 ottobre in Vaticano 256 padri sinodali da 118 paesi del mondo, 55 cardinali, 8 patriarchi, 82 arcivescovi, 123 vescovi, 36 presidenti di conferenze episcopali, 12
religiosi. Il sinodo era stato indetto dal defunto Giovanni Paolo II che ne aveva scelto anche il tema: ''L'Eucaristia, fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa''. Il sinodo, istituito da Paolo VI sull'onda dello spirito conciliare che reclamava maggiore collegialita' nella Chiesa, ha comunque
solo potere consultivo, e non deliberativo. Tra le novita' introdotte da Benedetto XVI per questa edizione: la riduzione di una settimana della durata dei lavori, per tenere i vescovi lontani il meno possibile dalla vita delle diocesi; il raddoppio dei rappresentanti ecumenici, passati da sei a dodici e
l'introduzione di un'ora di dibattito al giorno. E' prevista la presenza quotidiana del Papa e si sperimenta per la prima volta il voto elettronico, per il momento affiancato a quello scritto.

4 DICEMBRE -La ''liberta' religiosa e' ben lontana dall'essere ovunque effettivamente assicurata''. E' l'accusa fatta da Benedetto XVI prima della preghiera mariana dell'Angelus in piazza San Pietro. Ricordando il il documento dei padri conciliari sulla liberta' religiosa, il papa dice che ''in alcuni casi essa e' negata per motivi religiosi o ideologici; altre volte, pur riconosciuta sulla carta, viene ostacolata nei fatti dal potere politico oppure, in maniera piu' subdola, dal predominio culturale dell'agnosticismo e del relativismo''.

21 DIC - IL PAPA CON IL CAMAURO. Complice il freddo, durante l'udienza generale il Papa Benedetto XVI, durante l'udienza generale, rimette in uso il ''camauro'', il copricapo di velluto rosso bordato di ermellino bianco che copre in parte la fronte e le orecchie, e che fu caro a Giovanni XXIII. Preso posto sul sagrato, il pontefice toglie il copricapo tenendo lo zucchetto bianco. In un primo tempo gli osservatori non riconoscono la berretta che i papi indossavano gia' nel Medio Evo, e che trae il suo nome dal latino ''camaleucum'' e dal greco ''kamelauchion'', alla lettera ''berretto di pelo di cammello''.


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