SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
PUPELLA MAGGIO

Illustre attrice del teatro e del cinema

GIUSTINA MAGGIO, in arte Pupilla, nacque a Napoli il 24 aprile del 1910, nel palazzo del teatro Orfei in via Carriera Grande, ed era una dei sedici figli di Mimì Maggio, cantante e attore, e di Antonietta Gravante, anche lei attrice e cantante. Esordì piccolissima in teatro, a soli due anni, nel ruolo della bambola, nella commedia di Scarpetta ‘La pupa movibile’, che le valse il vezzeggiativo di Pupella, il quale l’accompagnerà poi per tutta la vita.

Dopo il debutto Pupella continuò a lavorare nella compagnia del padre, dedicandosi alla sceneggiata, alla rivista e all’avanspettacolo, ed anche alla canzone, duettando con Beniamino, il più piccolo dei suoi fratelli. Si dedicò anche alla danza e recitò con Totò, Nino Taranto e Ugo D’Alessio, ma la svolta decisiva arrivò grazie ad Eduardo De Filippo, che la volle con s� nella ‘Scarpettiana’ del 1954, e con il quale recitò più volte per tre anni, e poi nuovamente alla fine degli anni sessanta.

Pupella Maggio negli stessi anni fece parte anche della Compagnia Dialettale del Teatro Bracco di Napoli e, nel 1960, fu con Rina Morelli e Paolo Stoppa ne ‘L’Arialda’, diretta da Luchino Visconti.
Qualche anno più tardi ebbe anche grande successo nella commedia di Giuseppe Patroni Griffi ‘In memoria di una signora amica’, diretta da Francesco Rosi, ove recitò con Lilla Frignone.

Maggiore popolarità le venne dall’attività cinematografica, con ruoli secondari, ma di grande spessore umano; il suo esordio sul grande schermo risale al 1947, nel film di Camillo Mastrocinque ‘Sperduti nel buio’, seguito da altre ventiquattro pellicole; le sue capacità di attrice non sfuggirono a grandi registi, che la vollero nei propri film: fu infatti con Fellini in ‘Amarcord’, con De Sica ne ‘La Ciociara’, con Nanny Loy ne ‘Le quattro giornate di Napoli’ ed inoltre con Corrucci, Bianchi Montero e Huston. Il suo ultimo film fu ‘Nuovo cinema paradiso’, di Giuseppe Tornatore nel 1988, seguito due anni dopo dall’apparizione nel film per la tv di Lina Wertmuller ‘Sabato, Domenica e Lunedì’. Per la sua interpretazione in questa stessa commedia, rappresentata in teatro nel 1960, Pupella Maggio ricevette il prestigioso ‘Premio San Genesio’, mentre per la sua indimenticabile interpretazione della vecchia ammalata ne ‘Il Medico della Mutua’ con Alberto Sordi, le fu conferito il ‘Nastro d’Argento’ nel 1969, quale miglior attrice non protagonista.

Negli anni successivi ancora numerose gratificazioni le furono assegnate per la sua lunga attività, tra le quali il Premio Pontano (1983), il Nettuno d’oro, il Premio Randone , la Maschera d’oro e il Premio Eduardo. Nel 1983 con i fratelli Beniamino e Rosalia ripercorse tanti anni di carriera nell’applauditissimo spettacolo ‘Na sera ‘e Maggio’, che valse loro il Premio della Critica Teatrale, conferito al Teatro Alighieri di Ravenna.
Nel 1987 fu ancora in teatro in ‘Aspettando Godot’,di Beckett, per la regia di Antonio Calende, ove interpretò il ruolo di Lucky con grandi consensi di pubblico e critica. Costretta ad interrompere le recite per un incidente d’auto, si ritirò quasi definitivamente dalle scene, stabilendosi definitivamente a Roma e trascorrendo lunghi periodi a Todi, sua città d’adozione, con l’unica figlia, Maria.

Un poco felice matrimonio con l’attore Luigi Dell’Isola, la morte dei suoi amati fratelli e i malanni della vecchiaia, non le tolsero la voglia di vivere, di fumare e bere caffè, fino alla morte, avvenuta in Roma l’8 dicembre del 1999. Quattro anni prima, nel 1995, aveva pubblicato un libro autobiografico, ‘Poca luce in tanto spazio’, ove raccolse i suoi ricordi e le sue poesie; proprio negli versi di in una di queste sue poesie si descrisse così: ‘Songo brutta e nun so bella/ chesta so: ‘na cartuscella,/ ‘na palomma co’ ‘na scella/ e me chiammano Pupella’.


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