SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
SYLVA KOSCINA

Nota attrice del cinema, teatro, Tv

Nel glorioso ateneo napoletano, voluto da Federico II, che dalla fine dell’800 ha la sua sede centrale in corso Umberto, studiarono tantissimi illustri personaggi; elencarli tutti sarebbe un’impresa titanica, ma vale la pena ricordare che, tra i tanti studenti che affollarono quelle aule, vi fu anche la nota attrice SYLVA KOSCINA.

Il suo fascino nordico e la pronuncia italiana con quell’inconfondibile accento che la caratterizzava, di certo non lasciavano neanche ipotizzare un suo rapporto con Napoli, città ove invece visse negli anni della giovinezza, e dove frequentò la facoltà di Fisica, che all’epoca aveva varie sedi, in corso Umberto, in via Tari e presso la Mostra d’Oltremare.
Di padre greco e madre polacca, Sylva Koskinon, in arte Koscina, nacque in Croazia, ad Agram, il 22 agosto del 1933, ma si trasferì presto in Italia con la sua famiglia, dapprima a Bergamo, poi a Brescia e ad Ancona e quindi a Napoli, ove compì gli studi e trascorse gli anni della giovinezza.

Attraente, prosperosa e fotogenica, Sylva Koscina conquistò nel 1954 il titolo di Miss di Tappa al Giro d’Italia , che le aprì la strada del cinema, con un piccolissimo ruolo, quello di un’attrice in cerca di notorietà, nel film ‘Siamo uomini o caporali’, con Totò, del 1955.
Il grande successo arrivò l’anno successivo, nella pellicola di Germi ‘Il ferroviere’, a cui seguirono più di cento film, di produzione anche straniera, che la resero nota ad un pubblico internazionale, che ne seppe apprezzare non solo la bellezza, ma anche le doti di attrice, che le consentivano con facilità di recitare in tutti ruoli, in pellicole drammatiche, di avventura, poliziesche e comiche.

Sylva Koscina lavorò con grandi registi come Fellini, Risi e Bolognini, e fu attrice sempre molto richiesta sia nel cinema che in teatro. Tra i suoi film principali vanno ricordati: Cenerentola '80 (1983)Mani di fata (1983) I seduttori della domenica (1980) La casa dell'esorcismo (1975) Sette scialli di seta gialla (1972)Boccaccio (2) (1972) Nel buio del terrore (1971)Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa (1970) Vedo nudo (1969) Io, io, io... e gli altri (1965) Giulietta degli spiriti (1965) Il triangolo circolare (1965) Thrilling (1965) Cadavere per signora (1964) Copacabana Palace (1963) Il fornaretto di Venezia (2) (1963) Jessica (1962) La congiura dei dieci - Lo spadaccino di Siena (1962) Il vigile (1961) Le pillole di Ercole (1960) Il sicario (1960) Le sorprese dell'amore (1959) La cambiale (1959) Le fatiche di Ercole (1958) Totò nella luna (1958), Totò a Parigi (1958), La nonna Sabella (1957), Guendalina (1957), Michele Strogoff (2) (1956).

All’ attività cinematografica la Koscina affiancò con successo anche quella teatrale, con la commedia del 1966 ‘Biondissimamente tua’, e quella televisiva, con sceneggiati (‘I Giacobini, di Edmo Fenoglio del 1962 e ‘…E la vita continua, di Dino Risi del 1984), commedie ( Topaze, di Giorgio Albertazzi del 1970) ed altri lavori, tra i quali: ‘Don Giovanni’, ‘Una grande storia d’amore’ e gli episodi di ‘Casa Cecilia’.

Protagonista di primo piano delle cronache mondane dell’epoca, Sylva Koscina visse chiacchierate storie d’amore con Paul Newman, Kirk Douglas, Jean Paul Belmondo, Rossano Brazzi, Alberto Sordi e Nino Manfredi. Sposò il produttore Raimondo Castelli, ma il matrimonio fu annullato nel 1967 a causa della bigamia di quest’ultimo; fu nuovamente al centro di uno scandalo quando alcune sue foto a seno nudo furono pubblicate dal periodico ‘Playboy’, ma il grande affetto del pubblico ancora una volta le assicurò lavoro e popolarità.

Colpita da un tumore al seno si sottopose ad un’operazione e continuò a lavorare senza sosta; il suo ultimo film, ‘C’è Kim Novak al telefono’ lo girò nel 1993, ma intanto il male, ribelle ad ogni cura la consumava lentamente. Il suo sorriso continuò ad entrare nelle case degli italiani grazie ad uno spot televisivo di una nota pellicceria in cui lei, ammiccando, sussurrava la frase: ‘Ve lo dice Sylva Koscina’.
Ancora bellissima morì a Roma il 26 dicembre del 1994.


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