SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
ARTURO JELARDI

Illustre personaggio politico del Sannio

ARTURO JELARDI medico e Segretario Federale del PNF, figlio di Ferdinando e di Carlotta dei Marchesi Polvere, nacque a San Marco dei Cavoti il 4 ottobre 1896.
Compiuti gli studi a Benevento, nel 1915 si iscrisse alla Facoltà di Medicina e Chirurgia in Napoli. A causa dello scoppio della prima guerra mondiale interruppe gli studi per prestare servizio nelle truppe dell' Armata d'Oriente a Salonicco, Snevie e Sarigol, presso stazioni sanitarie e posti di medicazione, con il grado di Sergente di Sanità.
Rientrato in Italia portò a termine gli studi conseguendo la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1921.

Nel 1922 si iscrisse al Partito Nazionale Fascista ed iniziò la carriera di Gerarca come Segretario Politico del Fascio di Pago Veiano, fondando successivamente i Fasci di Pietrelcina, Fragneto Monforte e San Marco dei Cavoti.

Nel 1923 l'on. Francesco Giunta nominò Arturo Jelardi capo di un Triumvirato per la riorganizzazione del Fascismo sannita e successivamente, nel corso del I° Congresso Provinciale dei Fasci Sanniti fu eletto Segretario Federale e fu riconfermato in carica ininterrottamente fino al 1928.

Nel 1925 sposò la signorina Irma Alberti, appartenente alla nota famiglia proprietaria della fabbrica del Liquore 'Strega'. Le nozze furono celebrate dal cardinale Alessio Ascalesi, mentre il compare d'anello fu l'on.Attilio Teruzzi. Dal matrimonio non nacquero figli.

Vittima di accuse infondate di nemici politici, Arturo Jelardi subì numerose inchieste, dalle quali risultò sempre estraneo alle accuse che gli erano state mosse. Infine ingiustamente accusato di un anonimo contro le autorità politiche di Benevento fu espulso dal Partito nel 1929; recatosi immediatamente in Roma per proclamare la sua innocenza fu informato che la sua espulsione era stata commutata nel ritiro della tessera.

Demoralizzato ed afflitto Arturo Jelardi si ritirò a vita privata ed iniziò a scrivere dei memoriali per dimostrare la sua innocenza; dopo poco tempo iniziarono a manifestarsi i segni di una gravissima malattia che aveva contratto durante la Guerra .
Ritiratosi a San Marco dei Cavoti visse gli ultimi anni della sua vita, quasi in isolamento a causa dei gravissimi disturbi mentali, stadio finale della sua malattia.
Morì il 16 febbraio del 1944, a soli 48 anni.

Nel 1998 all'interno del cortile del Palazzo Jelardi in San Marco dei Cavoti è stata collocata una lapide per ricordarne l'opera come primo federale del Sannio.


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