SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
JOSEP FOUCHE'

un diabolico personaggio  tutto da scoprire

FOUCHE' 
E GRACCKUS (BABEUF)

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di LUIGI CERRITELLI

Quando la testa di Robespierre cade nella cesta (vedi -in fondo- lettera della sorella Charlotte) l�immensa piazza rimbomba di estasi e gioia. Barras e Tallien al loro rientro alla Convenzione vengono accolti come liberatori da una folla tumultuosa. Essi quasi stupiscono. In fondo non si sono che liberati di un personaggio scomodo, maniaco della virt�, uomo superiore che per rigore ed intransigenza non poteva essere paragonato a nessuno ma, e qui stava il suo difetto pi� grande, troppo amante della ghigliottina e del terrore. Ora � facile addossargli tutte le colpe e, fermata quella macchina infernale, ricominciare a vivere con rilassatezza acquistando il favore popolare. E� il TERMIDORO ed � la fine di tutte le paure.
Non � stata la fine di Robespierre bens� la menzognera e codarda trasformazione attuata dai suoi successori che ha conferito al periodo del Termidoro quella importanza che la storia universale gli conferisce. Ogni credo rivoluzionario viene privato della sua forza interiore non appena si nega l�infallibilit� della Rivoluzione. Barras e Tallien sono pigmei davanti a Danton e Robespierre anche se ora hanno assunto il verbo e con esso tradiscono anche il loro passato rivoluzionario.

Ebbene Joseph Fouch� da Nantes non ci sta; egli non sta con le teste vuote; non va alle feste di Giuseppina, la futura moglie di Napoleone Buonaparte, e di Madame Tallien, frequentate dalla nuova Parigi che conta.
Egli, quindi, nel sedersi con la Montagna rompe il patto di congiura e riacquista la sua libert� d�azione. Ne ha bisogno; comincia a pensare in grande. In fondo la caduta di Robespierre non � stata opera sua? Bisogna trovare il modo di conquistare il potere. Come fare ad andare contro quella banda di frivoli damerini che occupa il Direttorio? 

In quei tempi si aggira per Parigi un repubblicano appassionato, onesto, oppresso da un�ansia di giustizia egualitaria. Si chiama Francois Baboeuf ma si fa chiamare GRACCUS BABOEUF. Ha un cuore semplice ed entusiasta ma una mente mediocre. Proviene dal pi� basso proletariato e fa di mestiere il tipografo. Durante la rivoluzione sono state fatte chiacchiere e promesse sulla libert�, sulla fraternit� ma l�uguaglianza, che Marat inseguiva con le sue concezioni socialisteggianti, � stata sempre trascurata e messa da parte da Robespierre e soci. Ora la fiaccola della UGUAGLIANZA che Baboeuf sta portando nei quartieri proletari di Parigi potrebbe, poich� riguarda denaro e possesso, incenerire in poche ore Parigi se il popolo capisse che il tradimento dei Termidoristi va solo a vantaggio dei ricchi e dei nuovi ricchi a danno delle classi pi� deboli.

Fouch� si pone dietro Baboeuf. Non si fa mai vedere con lui ma lo incita a sobillare il popolo. Corregge le sue bozze. Insinua nuove strategie e organizza una ipotesi di ribellioni locali simultanee in tutto il dipartimento della capitale. Boboeuf � lusingato di avere come consigliere il celebre deputato Fouch� e accetta docilmente ogni consiglio. Si appresta, sospinto dall�abile mano del Nostro, a sferrare dalle piazze l�assalto contro il Direttorio. Il governo formato da scaltri giocatori d�azzardo comprende subito da chi arriva la minaccia e Tallien si scaglia, in una memorabile seduta della Convenzione, contro Joseph Fouch� accusandolo di essere l�ispiratore delle rivolte urbane. Fouch� nega e rinnega l�amico; anzi ne condanna gli eccessi coram populo! Baboeuf viene giustiziato alla svelta.

La mossa di Fouch� � stata tutta un fallimento ed egli se ne accorge subito. Si era illuso di poter agire da solo contro tutti, ma questa volta il suo gioco � stato previsto. Il 22 Termidoro 1795, un anno e 12 giorni dopo la caduta di Robespierre, dopo un lungo dibattito, viene elevata accusa di tradimento contro di Lui; il giorno dopo � deciso il suo arresto ma la cosa, inspiegabilmente, non ha seguito. Qualcuno lo protegge per paura di qualche ricatto. Secondo FEDERICO ZARDI autore del saggio I GIACOBINI, tradotto in teleromanzo dalla RAI degli anni sessanta, questo qualcuno � 
PAUL FRACOISE BARRAS
(Link  su Cronologia).

 La cosa non � solo plausibile ma vera. Barras, e questo appare nelle sue memorie, usa per tre anni un Fouch�, ridotto alla fame, come investigatore per controllare tutta Parigi.
E Fouch�, dopo l�iniziale spavento, promette in cuor suo che mai pi� metter� a repentaglio la sua vita e quella della sua famiglia.

Ora egli fa il PERFETTO CAMALEONTE e si finge morto e sepolto alla politica per tre anni. Nel frattempo combina buoni affari con le forniture militari, tramite anche Giuseppe Buonaparte, vecchio amico; e li fa fare a Barras e alla sua amante Josephine.
A poco a poco Fouch� diventa ricco sfondato. Il mondo della speculazione gli rende bene tanto da permettersi una sua POLIZIA PRIVATA formata da individui di varia specie, che gli costa una bella cifra. Con questa banda di nuovi questurini, decisi a farsi strada, il nostro Fouch� continua a costruire FASCICOLTI RISERVATI su ogni personalit� politica di rilievo. In essi  vi vengono elencati tutti i vizi del personaggio, le sue frequentazioni normali ed anormali, le sue abitudini diurne e notturne. Joseph Fouch� non si vede mai, vivendo prevalentemente di notte. Parigi, per� non si � scordata totalmente di lui. Qualcuno, in qualche festa, lo ricorda ridendo e sogghignando il suo nome sarcasticamente: FUSCE�!

Egli venendolo a sapere diventa serio e penetrante. 
Barras � uno di questi. Certo lo fa per scherzo. Egli � comunque cosciente dell�utilit� di Fouch� anche se non si fida di Lui.
Barras, racconta confidenzialmente ma non troppo, che non ha mai guadagnato tanti soldi come adesso e che � tutto merito dei consigli di Joseph Fouch� da Nantes.

All�alba del 1798 Fouch�, dopo un breve bilancio, si sente felice sul piano familiare dove egli molto ha dato ed altrettanto ricevuto. Gli manca, per�, la politica; gli mancano i riconoscimenti che la sua intelligenza pretende; gli manca il gioco dove porre le carte che ha in mano. Chi sa leggere gli avvenimenti e gli uomini, sa che un tipo come Fouch� dovr� prima o poi riemergere.


FOUCHE AMBASCIATORE DI FRANCIA

Fouch� , nel 97, scopre che il denaro ha un odore molto pi� gradito che non il sangue del 93 lionese. Egli, tramite amici che bazzicano l'alta finanza di nuova nascita, fonda una societ� per fornire vettovaglie all'esercito del generale Scherer. I soldati di questo generale marceranno con scarpe di cartone e cappotti non adatti. Saranno battuti ripetutamente ma la ditta Fouch�-Hirlenguot-Barras realizzer� guadagni astronomici. L'amico Barras nel frattempo vorrebbe vendere la repubblica a Luigi XVIII in cambio di un ducato ed una rendita cospicua ma Lazzaro Carnot , generale e matematico, gli � di ostacolo all'interno del Direttorio. Fouch� , che pian piano sta uscendo dall'ombra, contatta, informa, cordialmente consiglia chi aspira, anche per interesse personale, ad un cambiamento.

 Il 18 Fruttidoro vengono, improvvisamente rimescolate le carte; Carnot e Tallien vengono esclusi da ogni forma di potere. Fouch�, quando tutto si � calmato, presenta il conto a Barras il quale sulle prime rimane stupito ma subito dopo fa suo un consiglio volante di Josephine, gi� in odor di matrimonio con un certo generale Buonaparte, e spedisce il Nostro prima in Italia, presso l'esercito, e poi in Olanda come ambasciatore della Repubblica Francese. Barras si compiace di questa trovata; "se ne vada via! Basta che non lo veda. Mi si appiccica sempre come una sanguisuga" confida a Sieyes, altro direttore. Fouch�, nel frattempo non se ne sta con le mani in mano. Il suo attivismo, a favore del governo, ricorda per energia antichi attivismi di genere pi� giacobino.

Barras ne � compiaciuto e comincia a tener conto di questa vecchia volpe, servile con i superiori e brutale con gli inferiori; ottimo navigatore delle tempeste; impagabile procacciatore di piccoli e grandi affari; abile consigliere e conoscitore di uomini e cose. 

Il 3 Termidoro 1799 il Direttorio prende una decisione inaspettata. Joseph Fouch� che si trova in missione segreta da qualche parte, viene nominato MINISTRO DI POLIZIA. Fouch� , precipitatosi a Parigi, incontra subito Barras e abbandona ogni confidenza con lui. Si mostra all'ordine, ossequioso e serio; chiede consigli e notizie come se Egli non fosse gi� informato di tutto; esprime qualche idea guardando il suo interlocutore quasi ad implorarne il consenso. Barras � entusiasta; Sieyes che aveva qualche perplessit� sull'uomo si convince che � il ministro giusto al posto giusto. Nel prendere possesso dei suoi uffici Fouch� � impassibilmente convinto che la sua nomina � solo il primo gradino. Bisogner� lavorare sodo e tenere occhi e orecchi bene aperti. Egli sa che la situazione politica � ancora molto instabile. 

L'insicurezza rende tutti tesi a capire chi potr� mai essere quell'UOMO SUPERIORE forgiato dal destino che dovr� prendere la FRANCIA per mano.


Un ritratto di Fouch� nelle memorie di  Charlotte Robespierre  

"Ci� che ispirava a mio fratello Maximilien il presentimento della morte imminente, non era tanto il pugnale che gli aristocratici gli facevano balenare davanti agli occhi, ma l'atteggiamento assunto nei suoi confronti da falsi patrioti. Robespierre esprimeva sempre il suo pensiero con una brusca franchezza che piaceva poco a chi aveva qualcosa da rimproverarsi; per lo pi� gli uomini coinvolti nel termidoro non avevano accuse da muovergli, eccetto quella di essere stati rimproverati energicamente per le loro azioni. Fra costoro vi era anche Fouch�.  
Fin dall'inizio della rivoluzione Fouch� aveva dato prova del pi� ardente patriottismo e della pi� nobile dedizione alla causa. Maximilien lo credeva sincero e mi parlava di lui con amicizia e stima descrivendolo di fede democratica e additandolo alla mia stima. Fouch� fu accolto in casa e ci frequentammo. Lui era pieno di premure e mi sembra proprio che nutrisse per me un interesse tutto particolare. Egli non era bello ma molto amabile; mostrava una intelligenza fascinosa accompagnata da una cultura sorprendente per la variet� degli argomenti sui quali sapeva intrattenersi. Egli parl� di matrimonio e io non scartai affatto l'idea vista anche l'amicizia e la stima con mio fratello. 

Certo non potevo immaginare che di l� a poco si sarebbe rivelato un impostore ed un ipocrita capace di qualsiasi cosa pur di soddisfare le sue ambizioni politiche. Egli si fece credere cos� amico da tutti noi a tal punto che Maximilien non era contrario al matrimonio. Poi Fouch� parti con Collot D'Herboise in missione speciale.  Nel frattempo si era sposato con una certa Jeanne. Fece scorrere fiumi di sangue nei dipartimenti dove era stato inviato come rappresentante del governo. Maximilien ne fu indignato e riusc� a fatica a farlo tornare [da Lione,ndt] a Parigi. 

Ero presente quando Fouch� cerc� a casa nostra mio fratello. Era cos� impaurito che davanti a Maximilien tremava e balbettava, bianco in volto che sembrava un cadavere vivente. Dopo quel giorno Fouch� fu il pi� accanito nemico di Maximilien e seppi pi� tardi che capeggiava il gruppo degli oppositori. Lo incontrai diverse volte ai Campi Elisi e ai giardini del Lussemburgo e lui fu molto gentile ed ossequioso. Si avvicinava come se non fosse successo nulla. Qualcuno ha malignato molto su di me e su di lui. Non sono stata la sua amante n� prima n� dopo il termidoro. Fouch� mi ha sempre trattata col massimo rispetto e se nei suoi discorsi avessi ravvisato parole tendenti a farmi mancare ai miei doveri, l'avrei congedato subito. Non lo salutai pi� quando seppi che i rapporti con mio fratello si erano fatti tesi a tal punto che qualcuno mi disse che o l'uno o l'altro non sarebbe sopravvissuto alle questioni che si erano create tra loro. Mi domando che ne sarebbe stato di me se avessi sposato un simile individuo.

[ In realt� Fouch� ebbe ancora qualche rapporto con lei visto che le fece ottenere una pensione sociale che le permise di sopravvivere fino agli anni attorno al 1830; pensione assegnatale, dietro abile suggerimento di Fouch�, direttamente dal Console Napoleone che nell'occasione ricord� con grandi lodi Maximilien Robespierre, (NDT)] 
Tratto da: M�moires de Charlotte Robespierre sur ses deux fr�res, a cura di Albert Laponneraye, Paris,1834.

 

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