SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
ERNEST HEMINGWAY

A Oak Park, nei pressi di Chicago, 1899, nasce un Ernest destinato al Nobel per la letteratura


HEMINGWAY
        QUEL DURO
                   COS� FRAGILE

di CARLO SANGALLI

Ernest Hemingway nacque ad Oak Park, nei pressi di Chicago, il 23 Luglio del 1899, � dunque da poco trascorso il centenario della sua nascita, senza che, per la verit�, in Italia abbia avuto grande risalto. Ma Hemingway � stato uno dei pi� importanti scrittori americani di questo secolo, sia per il suo valore sia per l'influenza che ha avuto sui suoi successori, mi sembra dunque doveroso ricordarne la figura, sia pure in maniera simbolica e senza alcuna presunzione di completezza data l'esiguit� dello spazio che per forza di cose un articolo come questo ha a disposizione. "Scrivere in maniera semplice e chiara soltanto cose che si conoscono": era questo l'intento di Hemingway quando si accingeva a scrivere un romanzo; non per questo i suoi libri raccontavano sempre storie vere, in realt� la trama era inventata, anche se il protagonista ed i vari personaggi avevano spesso e volentieri tratti di persone realmente esistite e dell'autore stesso. 

Hemingway fu un autore "sincero" che metteva molto di s� stesso nei suoi romanzi e che usava i personaggi per dire quello che lui pensava, senza giri di parole e senza timore di andare incontro all'ira di qualcuno. Ma Hemingway oltre che un romanziere di assoluto valore fu un personaggio interessantissimo, un personaggio che visse la sua epoca in modo pieno, partecipando ad alcuni degli eventi pi� importanti del secolo; inoltre per motivi diversi ebbe a che fare con molti dei personaggi pi� influenti di questo secolo ed ebbe con loro rapporti a volte amichevoli altre volte ostili; fu in trincea sul fronte italiano durante la prima guerra mondiale, segu� numerosi altri eventi bellici come inviato per i giornali americani, conobbe Mussolini, Franco e Fidel Castro, vinse il Nobel, il Pulitzer e, indirettamente anche l'Oscar (questo premio fu infatti vinto dal film tratto dal suo "Per chi suona la campana"). 

Molti dei suoi romanzi sono costruiti attorno a persone realmente conosciute dall'autore, ma mescolati in modo tale che risulta difficile identificarli, cosa che ha messo in crisi molti dei suoi biografi; � curioso e piuttosto triste il fatto che finch� era in vita lo scrittore americano ha sempre diffidato chiunque dal cercare di capire cosa ci fosse di vero e di inventato nei suoi romanzi, ma non appena mor� le sue biografie invasero le librerie. Ma Hemingway, sapendo che tale divieto sarebbe stato disatteso dopo la sua morte, sembra che si sia divertito a confondere le idee facendo incontrare persone da lui conosciute nella sua vita a Cuba negli anni '50 con altre risalenti al periodo parigino degli anni '20 oppure alla guerra civile spagnola.

In "Addio alle armi" Hemingway descrive la battaglia di Caporetto, peraltro in maniera molto efficace, pur non avendo partecipato direttamente a quella disfatta dell'esercito italiano. E' vero che svolgeva il suo incarico di autista di ambulanze in quella zona, ma a Caporetto non c'era; il suo racconto � basato sulle testimonianze dei feriti da lui soccorsi e su ci� che vide di persona nel 1922 durante la ritirata greca in Tracia durante la guerra Greco-Turca. E' inutile dire che c'� stato qualcuno che ha accusato Hemingway di barare e di vantarsi di cose non vere, ma in questa critica � evidente la confusione tra finzione e realt�. E' vero che Hemingway racconta sempre con l'asciuttezza del cronista e con dovizia di particolari, ma questo non autorizza a pensare che descriva sempre cose realmente accadute, come la indubbia propensione del personaggio all'enfatizzazione di alcuni aspetti della sua vita non ci autorizza a pensare che tutto ci� racconta sia un'invenzione. Lui scriveva romanzi, sapeva di scrivere romanzi ed il fatto che descrivesse particolarmente bene alcune situazioni o fatti non vuol dire che voleva far credere di esservi stato presente: vuol dire che scriveva bene! 

Hemingway come gi� detto nacque in America, ma da quando comp� diciotto anni fino alla data della sua morte pass� la maggior parte del tempo fuori del suo paese, in Italia, in Francia, in Spagna e a Cuba; egli aveva un temperamento latino e un amore per il divertimento e la trasgressione che lo facevano sentire oppresso dall'ambiente conservatore e bigotto della ricca borghesia Americana. Suo padre era un medico e sua madre una cantante lirica di scarso successo, la sua casa d'infanzia era la tipica villa Vittoriana barocca e pesante.

L'infanzia di Hemingway fu agiata e serena, senza particolari turbamenti o scosse, tuttavia appena raggiunta l'et� necessaria si arruol� come volontario per la Prima Guerra Mondiale dove rivestiva il ruolo di tenente della Croce Rossa. Giunse a Parigi nel Maggio del 1918 in compagnia del suo amico Ted Brumback senza avere compreso appieno quello che lo aspettava; ma la realt� che trov� al suo arrivo a Milano gli fece capire che cosa fosse davvero la guerra. Il quartier generale della Croce Rossa era nei pressi di Bassano del Grappa ed Hemingway vi giunse in ottobre, prima dell'inizio dell'offensiva di Vittorio Veneto. Sappiamo però che arrivò in Italia nel mese di giugno e che fu ferito presso Fossalta in data 8 luglio 1918.

In Italia lo scrittore americano ebbe modo di vivere sulla sua pelle tutti gli aspetti peggiori della guerra e ci� incise profondamente sulla sua creazione letteraria che si contraddistinse sempre per il suo acceso antimilitarismo. Nel corso della sua vita Hemingway partecip� altre volte ad eventi bellici, sempre come cronista, ma il suo punto di vista era radicalmente cambiato. Lo dimostra il fatto che abbandon� Cuba quando ebbe il sentore che una guerra civile era alle porte, nonostante il rapporto di amicizia che lo legava a Fidel Castro. Dopo la Grande Guerra Hemingway torn� a Chicago dove venne accolto come un eroe. Inizi� a collaborare con il " Toronto Star ", si spos� per la prima volta, con Hadley Richardson; sembrava destinato a condurre una vita normale, ma resistette solo un anno. Nel 1920 si trasfer� a Parigi come corrispondente del giornale e qui cominci� a frequentare Sherwood Anderson e Gertrude Stein, a lungo considerati i suoi maestri.

Questi lo introdussero nell'�lite culturale parigina dove conobbe, tra gli altri, James Joyce ed Ezra Pound col quale strinse un ottimo rapporto d'amicizia. E' in questo periodo che Hemingway scrisse il suo primo romanzo, "In Our Time", pubblicato in America dalla piccola casa editrice Liveright. Il romanzo riscosse un discreto successo e soprattutto colp� l'attenzione di Francis Scott Fitzgerald che convinse l'editore Scribners di New York a mettere sotto contratto il giovane letterato. L'offerta di Scribners economicamente era di quelle che non si possono rifiutare e infatti Hemingway l'accett�, chiedendo al suo mentore e amico Anderson di intercedere presso la Liveright affinch� rinunciasse ai diritti, a suo tempo pattuiti, sul suo successivo romanzo. Questi, avendo capito che non aveva a che fare con un qualsiasi giovane scrittore, ma con un talento della letteratura, rifiut� ed Hemingway infuriato scrisse in pochi giorni uno svogliato romanzo teso a denigrare la figura del suo vecchio amico Anderson. "Torrenti di primavera", questo il titolo del libro, usc� all'inizio del 1926, soltanto tre mesi dopo l'esordio, e serv� ad Hemingway ad affrancarsi sia dalla casa editrice sia dall'immagine di emulo di Anderson. Il grande successo era ormai imminente; il primo romanzo scritto per la nuova casa editrice fu quello che consacr� definitivamente Hemingway :"Fiesta". 

In questo libro l'autore americano traspose i suoi viaggi in Spagna ed in particolare il suo amore per la corrida nato tre anni prima, durante la festa di San Firmino a Pamplona. Per la prima volta descrisse la "generazione perduta", quella che tentava di celare la propria incertezza e la propria disperazione con l'alcool, la dissolutezza nei costumi sessuali e la ricerca di emozioni in un ambiente esotico; il protagonista Jake Barnes � tra gli eroi di Hemingway quello che pi� gli assomiglia, perfettamente a suo agio dappertutto e allo stesso tempo estraneo in ogni luogo, ed � anche il suo personaggio pi� imitato. Un'altra figura notevole del romanzo � quella del torero, Pedro Romero, visto da Hemingway come il miglior esempio di fusione tra forza, coraggio ed eleganza, che l'affascin� a tal punto da farne il coprotagonista di "Fiesta". 

Da allora in poi la sua fama fu in costante crescita, presto Hemingway divenne il pi� influente scrittore americano, pi� dello stesso F. S. Fitzgerald al quale doveva buona parte del suo successo. Nel 1929 usc� "Addio alle armi" da molti considerato il suo miglior romanzo, e riscosse un immediato successo: il libro si segnal� per il suo spiccato antimilitarismo e inevitabilmente fin� per dividere l'opinione pubblica. La storia � come al solito in gran parte autobiografica e la figura del tenente della Croce Rossa che partecipa alla battaglia di Caporetto ricalca chiaramente quella dell'autore.

Molti dei personaggi descritti sono realmente esistiti, in particolare il giovane prete Abruzzese e l'infermiera di cui si innamora il protagonista. Alcuni sostengono che l'ispirazione per il romanzo venne ad Hemingway quando si rec� in Italia alla ricerca del prete che lo aveva battezzato dopo il suo ferimento al fronte, per ottenere una dichiarazione giurata dell'avvenuto battesimo. Lo scrittore aveva infatti divorziato dalla prima moglie e desiderava sposarsi in chiesa con Pauline Pfeiffer, ma per far ci� doveva essere stato battezzato. Indipendentemente dalla veridicit� di questa tesi � interessante il fatto che in Italia "Addio alle armi" usc� soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale perch� il regime fascista ne viet� la pubblicazione, ma gi� negli anni '30 godeva di una certa fama negli ambienti antifascisti e circolava di nascosto. Gran parte del merito di questa diffusione clandestina va a Cesare Pavese e a Fernanda Pivano che tradussero il romanzo e lo stamparono sfidando la proibizione del famigerato Minculpop. 

Certamente il tema trattato non doveva risultare gradito pi� di tanto a Mussolini, ma non era poi cos� rivoluzionario da vietarne l'uscita se non fosse che il duce aveva un conto aperto con il suo autore. Infatti nel 1923, quando ancora era un semplice inviato del Toronto Star, Hemingway prese parte ad una conferenza stampa organizzata dal dittatore italiano: quando i giornalisti furono ammessi ad entrare nella sala deputata alla conferenza Mussolini era gi� al suo posto, ma era talmente assorto nella lettura di un libro da non accorgersi dell'ingresso delle altre persone nella stanza. Era chiaramente un atteggiamento studiato che non convinse neanche per un momento il futuro premio Nobel, il quale si avvicin� al tavolo per vedere cosa leggesse di cos� interessante il duce; quando per� fu abbastanza vicino si accorse che si trattava di un qualsiasi vocabolario Italiano-Inglese Inglese-Italiano e per di pi� tenuto al contrario.

Il giorno dopo i lettori del Toronto Star si fecero delle sonore risate leggendo quell'articolo che iniziava con queste parole: "Mussolini � un bluff, � il pi� grande bluff d'Europa e io ne ho le prove." Non ci furono reazioni ufficiali da parte del partito fascista, e non ci vuol troppa fantasia per immaginare che Mussolini non grad� l'articolo. Hemingway si dimostr� sempre molto attento alla sorte dei suoi romanzi e sapeva che in Italia "Addio alle armi" circolava clandestinamente. Evidentemente fu molto colpito di questo fatto, tanto che la prima volta che si rec� in Italia dopo la fine della guerra (arriv� a Cortina nel 1948) si procur� il numero di telefono di Fernanda Pivano e la invit� a raggiungerlo; quando lei, giovane scrittrice alle prime armi, si present� emozionata al suo cospetto la spiazz� con una semplice richiesta: "Tell me about the Nazi" (parlami dei nazisti). Da allora nacque una grande amicizia tra i due e la Pivano ancora oggi sembra stupirsi della disponibilit� del grande scrittore nei confronti della giovane traduttrice. Questo episodio � uno dei tanti che si potrebbero citare per dimostrare come Hemingway fu a suo modo un personaggio politico, non nel senso che prese parte attivamente alla vita politica, ma nel senso che la sua ironia e la sua influenza diedero spesso fastidio ai potenti; lui ne era consapevole e non si faceva mai problemi a manifestare il suo pensiero.

Quando scoppi� la guerra civile Spagnola Hemingway si rec� nella penisola iberica, cui era particolarmente affezionato, deciso a dare risonanza mondiale alla causa comunista, ma giunto al fronte e resosi conto delle spaccature esistenti all'interno della stessa fazione e delle crudelt� operate da entrambe le parti non esit� a denunciare questi fatti attirandosi le ire dei comunisti di tutto il mondo che fino ad allora lo avevano acclamato. 

In realt� Hemingway non agiva per partito preso, n� si schierava con questo o con quello senza remora; che le sue simpatie siano sempre andate alla sinistra non � certo un mistero, ma la sua libert� di pensiero ed il suo disprezzo per le atrocit� della guerra vennero sempre prima di tutto. Questo � contenuto in maniera molto chiara in un altro dei suoi romanzi di maggior successo: "Per chi suona la campana". Il protagonista entra in contatto con due donne nel romanzo: una, Maria, vittima di una violenza multipla da parte dei soldati di Franco, l'altra, l'anziana Pilar, che ha assistito alle feroci esecuzioni di massa ordinate dai comunisti. 

Dunque non esistono i buoni ed i cattivi, ma esiste la guerra, che da qualsiasi parte la si veda porta con s� un bagaglio di ingiustizie e di atrocit�.  In Italia Elio VITTORINI, che insieme a Cesare PAVESE fu il principale artefice della diffusione di Hemingway nel nostro paese, fece pubblicare il romanzo in una versione non autorizzata, sulla rivista Politecnico, privo dei racconti di Pilar, per non privare la sinistra di un alleato cos� prezioso. "Per chi suona la campana" usc� nell'ottobre del 1940, il 1� Aprile del '41 aveva venduto circa mezzo milione di copie e in capo ad altri due anni era diventato il pi� grande best-seller americano della storia dopo "Via col vento". La pubblicazione del romanzo precedette di poche settimane il divorzio del suo autore dalla moglie Pauline e il matrimonio con una giovane e ambiziosa scrittrice, con la quale aveva una relazione da qualche tempo, Martha Gellhorn. Per il decennio successivo alla pubblicazione di "Per chi suona la campana" la sua attivit� di scrittore segn� una battuta d'arresto: non pubblic� n� scrisse alcunch� di notevole.

Per quattro anni si rintan� in una sorta di rifugio onirico e alcolico passando gran parte del suo tempo a Sun Valley e a Cuba in compagnia dei figli cercando di trasmettere anche a loro quell'amore per la caccia e la vita all'aria aperta che aveva ricevuto da suo padre. I rapporti con la moglie cominciarono a deteriorarsi ben presto; lei se ne and� in Europa per seguire la guerra da vicino, ma Hamingway di guerre ne aveva gi� abbastanza da un po'. Con un pretesto abbastanza ridicolo (vigilare sulla presenza di sottomarini tedeschi) si fece incaricare dal suo governo di rimanere a Cuba: pass� tutta l'estate del '43 a pescare nell'isola caraibica. Si riscosse da questa inattivit� solo l'anno successivo quando impulsivamente decise di partire per l'Europa come corrispondente per la stessa rivista per la quale scriveva la moglie, decisione alla quale non doveva essere estranea una sorta di gelosia professionale. In questa occasione conobbe Mary Welsh, destinata ad essere la sua quarta e ultima moglie. Il 6 Giugno partecip� allo sbarco in Normandia e, rientrato a Londra, a qualche volo con la RAF. Fu in questo periodo che rimase vittima di due gravi incidenti nei quali batt� la testa e dei quali per mesi manifest� allarmanti sintomi. Ci� non gli imped� tuttavia di contribuire alla causa della guerra: entrato a Parigi contemporaneamente alle truppe regolari con un gruppetto di fedeli "liber�" il Ritz asserragliandovisi armato fino ai denti e con adeguate provviste di champagne.

Tornato a Parigi nel Gennaio 1945 dopo una serie di missioni in giro per l'Europa, si rese protagonista di una scenata di gelosia nei confronti di Mary Welsh: prese il ritratto del marito che la donna conservava, lo colloc� sulla tazza del gabinetto e vi esplose contro sei colpi di pistola, distruggendo gli impianti igienici del Ritz; dopodich� si separarono entrambi per sbrigare le formalit� di divorzio dai rispettivi coniugi. 

Gli ultimi quindici anni della vita di Hemingway furono contrassegnati dalla inesorabile degenerazione delle sue condizioni fisiche e mentali, a monte della quale vi � un'impressionante serie di incidenti e un indisciplinato consumo di alcool; solo durante la spedizione in Africa del 1953 si fer� tre volte alla testa, si ruppe quattro costole, si recise un'arteria, si luss� una spalla e in un incendio si ustion� la faccia. Ma pi� degli incidenti fu l'abuso di alcolici a compromettere le sue facolt� mentali facendolo piombare in uno stato depressivo dal quale non si riprese mai del tutto ed al quale reagiva assumendo dosi ulteriori di liquori. Inevitabilmente questa situazione si ripercosse anche sulla sua attivit� di scrittore, infatti risalgono a questo periodo due dei peggiori romanzi di Hemingway "Isole nella corrente" e "Il giardino dell'Eden", peraltro pubblicati postumi perch� l'autore non aveva mai voluto darli alle stampe. 

L'unica produzione di quel periodo di cui era soddisfatto e che decise di pubblicare � per� passata alla storia come una delle sue migliori, il celeberrimo racconto lungo de "Il vecchio e il mare" che gli frutt� il premio Pulitzer per la narrativa nel 1952 ed il Nobel l'anno successivo. Hemingway non and� a ritirare il prestigioso premio assegnatogli dall'Accademia di Svezia perch� non si era ancora ristabilito dalla rovinosa spedizione in Africa citata poc'anzi. Questa assenza non fu gradita all'establishment, che non gradiva il modo di essere di Hemingway: troppo libero e sregolato era il neo premio Nobel per poter piacere ai personaggi pi� influenti del mondo culturale, legati ad una tradizione che accordava loro molti privilegi. D'altro canto come Hamingway non piaceva a loro, loro non piacevano ad Hemingway. 

Quando apprese che gli era stato conferito il prestigioso premio, scrisse una lettera a Fernanda Pivano in cui commentava cos� la sua vittoria: "Troppo tardi, ormai non mi importa pi�. Avrebbero dovuto darmelo prima, invece di pensare che Churchill sarebbe morto senza prenderlo. Churchill sta ancora benone ed io sono vivo per caso." 

Nel 1960 le condizioni di salute di Hemingway peggiorarono e lo spinsero a stabilirsi in Idaho, dove trascorse i suoi ultimi anni di vita continuando ad entrare e uscire dalle cliniche, ma senza compiere significativi miglioramenti. Nel '61 il suo stato depressivo aveva superato il livello di guardia e all'indomani dalla dimissione dalla clinica in cui aveva subito l'ennesimo elettroshock decise di togliersi la vita. Mary Welsh raccont� che quella sera il grande scrittore sembrava sereno, l'aveva portata fuori a cena e aveva cantato con lei una vecchia canzone prima di coricarsi; la mattina dopo fu svegliata dal rumore del suo fucile



LE PRINCIPALI OPERE DI ERNEST HEMINGWAY

CARLO SANGALLI

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Album Hemingway
, di Eileen Romano - Ed. Mondadori, ne "I Meridiani" 1988
Hemingway
, di Fernanda Pivano - Ed. Mondadori, 1985
Postfazione a Il vecchio e il mare, di Fernanda Pivano - Ed. Oscar Mondadori 1989
Prefazione a Addio alle armi, di Fernanda Pivano - Ed. Oscar Mondadori 1987
Prefazione a Fiesta, di Bruno Traversetti - Ed. Newton 1989
Amici scrittori
, di Fernanda Pivano - Ed. Mondadori 1995

Ringrazio per l'articolo
concessomi gratuitamente
dal direttore di


ALLA PAGINA PRECEDENTE

CRONOLOGIA GENERALE  *  TAB. PERIODI STORICI E TEMATICI