SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
ARNALDO DE LISIO

Celebre pittore e "maestro del colore" della Scuola Napoletana

Arnaldo De Lisio, pittore di notevole talento, nato in Molise, a Castelbottaccio, il 9 dicembre 1869.
Mostrando una forte inclinazione per il disegno si formò alla scuola pittorica della tradizione napoletana, ove ebbe illustri maestri quali il Morelli, il Perricci e soprattutto il Toma, dai quali apprese le tecniche più avanzate e il segreto dei migliori cromatismi. Le sue migliori opere sono affreschi, acquerelli ed anche piccole tele con una spiccata nota di stile personale. Con uguale capacità e maestria si dedicò anche alla ritrattistica di personaggi illustri e, dal 1888 al 1911, espose alle mostre della promotrice ‘Salvator Rosa’.

Nei suoi frequenti soggiorni parigini trascorse lunghi periodi, con gli amici Scoppetta e Ragione, a contatto con gli artisti dell’’Ecole de Paris’; inoltre frequentò gli impressionisti del ‘Bateau Lavoir’, dai quali ebbe indicazioni coloristiche che si ritrovano in molti quadri, da lui realizzati sulle rive della Senna, come "La Parigina" del 1900, "Sole a Parigi", "Autunno a Parigi", "Teatro dell’Opera", tutti del 1901; completano questo felice ciclo di opere: "Boulevard Bonnes Nouvelles" del 1902.

Dal felice connubio dello stile parigino e di quello napoletano, entrambi ispirati dal carattere simile della vita cittadina, creò meravigliosi pastelli, tra i quali: ‘Alfonsina’, del 1903 e ‘Mia moglie’ del 1907 e in cui mirabilmente ritrasse la donna amata. Lo stesso stile, intimo e familiare, privo di ogni accademismo, si ripete poi nei ritratti ad olio ‘Alfonsina e Maria’ del 1903, ‘Virginia’ del 1927 e nell’ ‘Autoritratto con la nipote’.

Scene allegoriche e realtà quotidiane sono presenti in maniera costante anche negli affreschi che De Lisio realizzò nella terra natia, presso la Banca d’Italia e all’Istituto ‘Pilla’ di Campobasso, risalenti anni dal 1924 al 1931, nel Santuario del Campiglione di Caivano nel 1938, e sulla volta del teatro Savoia di Campobasso.
Stesso stile e stessi temi sono anche presenti nelle sue opere nella Chiesa dell’Addolorata di Sant’Elena Sannita, nel Santuario del Carmine di Somma Vesuviana e nel Seminario vescovile di Nola. Negli stessi anni però realizzò anche opere di più ampio respiro e sorprendente vitalità, tra cui l’acquerello intitolato ‘L’Acquaiola’, e oli come ‘Sonatori ciechi’ del 1920, ‘le Rammendatrici di reti’ del 1924, ‘Napoletana’ del 1926 e le vedute di ‘Somma Vesuviana’ e ‘Torre del Greco’, entrambe del 1924.
Seguirono poi: ‘Interno di Santa Chiara’ e ‘Trattoria’ del 1927, ‘Posillipo’ del 1937 e ‘Spaccanapoli’ del 1945, capolavori assoluti che portarono i critici a definirlo l’ultimo rappresentante della Scuola Napoletana dell’800. Molto belle sono anche alcune sue opere romane.

Arnaldo De Lisio visse a Napoli, lavorò guardando il mare di Mergellina lo dipinse mirabilmente in alcuni suoi quadri. Morì di notte, nel 1949, tra i suoi pennelli e i suoi colori, quasi ottantenne, lasciando molte opere incompiute ed un ultimo quadro in cui ritrasse l’adorata nipotina.
Sulla facciata della sua casa fu collocata una lapide che lo ricorda come ineguagliabile ‘maestro del colore’.


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