SCHEDE BIOGRAFICHE
PERSONAGGI
CARLO AZEGLIO CIAMPI

Al primo scrutinio 
� PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 CIAMPI, 
L�"AZIONISTA" 
AL QUIRINALE

 di LUCA MOLINARI

Gioved� 13 maggio 1999 un�ampia maggioranza di senatori, deputati e delegati regionali riversava i propri voti nelle urne di Palazzo Montecitorio permettendo l�elezione fin dal primo scrutinio del decimo Presidente della Repubblica italiana nella persona del Ministro del Tesoro in carica, Carlo Azeglio Ciampi. (Nato a Livorno il 9 dicembre 1920 - Nel 1946 impiegato alla Banca D'Italia, dal 1979 al 1993 ne diventa il Governatore. Nel 1993-94 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio)

Venivano cos� evitate lunghe ed estenuanti votazioni in cui i veti incrociati e l�azione dei franchi tiratori avrebbero procrastinato per molti giorni la data dell�elezione del nuovo Capo dello Stato, con il rischio di ampliare sempre di pi� il solco esistente tra il Paese e le istituzioni. L�elezione di Carlo Azeglio Ciampi alla suprema magistratura repubblicana � stato senz�altro un fatto molto positivo sia per la celerit� con cui � avvenuta, sia, soprattutto, per il valore e le qualit� della persona scelta.

Carlo Azeglio Ciampi � stato colui che, nei momenti pi� difficili della nostra recente storia patria, si � assunto l�onere di procedere ad una faticosa opera di risanamento dei nostri conti pubblici riuscendo a giungere all�ambito traguardo della partecipazione, fin dalla sua prima fase, al progetto di unificazione monetaria europea denominata Euro.

Proprio l�afflato e la forte tensione europeista sar�, almeno cos� speriamo ed auspichiamo, l�obiettivo principale ed il tema dominante della Presidenza Ciampi, �cittadino d�Europa nato in terra d�Italia�.

L�ampia convergenza riscontrata sul nome di Ciampi ha rappresentato un altro elemento positivo di questa recente elezione presidenziale: a tale elezione hanno contribuito anche quelle forze di centrodestra del Polo per le Libert� che in un passato non molto lontano avevano criticato l�operato dell�ex Governatore della Banca d�Italia fino ad indicarlo come un fantomatico capo di un altrettanto fantomatico complotto responsabile della fallimentare ed effimera esperienza del Governo presieduto da Silvio Berlusconi nel 1994: Ciampi era accusato di �remare contro�. 

Anche il Polo ha dato il proprio assenso all�investitura di Ciampi sottolineandone cos� i meriti e la fruttuosa linea politica economica attuata in qualit� di Presidente del Consiglio dei Ministri (1993-1994) e di Ministro del Tesoro nei governi di centrosinistra guidati da Romano Prodi e da Massimo D�Alema (1996-1999). Per la seconda volta nel giro di poche settimane esponenti del Polo si sono trovati a votare autorevoli personalit� del centrosinistra a cariche di primaria importanza e di rilevanza internazionale: oggi Ciampi alla Presidenza della Repubblica, ieri il leader dell�Ulivo, l�ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, ai vertici della Commissione Europea ha ricevuto anche il voto favorevole degli eurodeputati di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e del Centro Cristiano Democratico.

La biografia personale e politica del presidente Ciampi � gi� stata ampiamente presentata e descritta anche con novizia di particolari da tutti gli organi di informazione. Non vogliamo apparire come inutili pappagalli, ma ci appare opportuno sottolineare l�appartenenza del neo Presidente della Repubblica al filone culturale e politico della tradizione laica e liberaldemocratica che, a partire fin dai tempi remoti del Partito d�Azione per giungere a quelli pi� recenti del Partito Repubblicano Italiano, ha rappresentato, nel nome di uomini del calibro di Ferruccio Parri, Ugo e Giorgio La Malfa, Bruno Visentini, Leo Valiani e Giovanni Spadolini, il tentativo di riscatto e di affermazione di una borghesia imprenditoriale, dinamica, competitiva, democratica, liberale e progressista saldamente legata all�Europa, ma che � risultata essere, storicamente, minoritaria in seno alla stessa borghesia italiana. 
Sono stati, fino ad ora, veri e propri stranieri in Patria; alieni in un ceto medio che nelle sue componenti e nei suoi rappresentanti politici hanno da troppi decenni, forse da secoli, rinunciato ad un ruolo di pungolo e di iniziativa democratica nella societ� italiana preferendo rifugiarsi in una gretta difesa del proprio �particulare� di guicciardiniana memoria. Una borghesia imprenditoriale che ha saputo ben coniugare gli strali contro lo statalismo (e contro lo Stato!) con il pieno sostegno a politiche assistenzialiste e che ha prodotto, come propria rappresentanza politica, �una destra nata dalla paura, non si alimenta che di sogni di protezione e di difesa. Teme Giolitti che riconosce il diritto di sciopero e diffida del rigore di Einaudi. Preferisce i mezzi sbrigativi: la "celere" e il "blocco d�ordine�.(Indro Montanelli, ora in R. Prodi, Governare l�Italia, Donzelli Editore, Roma 1995).

La cultura laica ed azionista che oggi, nella persona di Carlo Azeglio Ciampi, � giunta a ricoprire la massima carica repubblicana, invece, non si � mai sottratta ai propri compiti e, sia nella Resistenza, sia negli anni della lotta al terrorismo, sia, da ultimo, il difficile, ma fruttifero, risanamento economico e morale del nostro Paese, ha collaborato con le altre tradizioni riformatrici del cattolicesimo democratico e del movimento operaio per un forte sviluppo del nostro Paese nell�ottica di una pi� grande e pi� stretta unione dei popoli e delle nazioni d�Europa in nome della libert�, della democrazia e della giustizia sociale.

Proprio in quest�ottica i grandi elettori, eleggendo alla carica di Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi non potevano compiere scelta pi� felice.
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 *di LUCA MOLINARI

*(la fotografia ci � stata gentilmente concessa dal fotoreporter "Francesco". 


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