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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 793 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** BENEVENTO, IL DUCA TENTA IL COLPO
*** I VICHINGHI IN INGHILTERRA

A BENEVENTO, il duca Grimoaldo che Carlo gli aveva nuovamente riaffidato il ducato, perchè si era dimostrato fedele quando denunciò nel 788 la congiura dei bizantini con Adelchi, tenta il gran colpo.
Pur godendo della fiducia di Carlomagno, Grimoaldo aveva sposato la nipote dell'imperatore bizantino e si era messo in testa di potersi sedere sul trono longobardo attaccando Carlomagno con l'aiuto degli zii bizantini.
Ma farneticando mirava molto più in alto del regno d'Italia. Fatto fuori Carlomagno lui che era già discendente di re longobardi, prima avrebbe riconquistavo il trono, poi -pensava- essendo parente dell'imperatore d'oriente, alla morte di questo sarebbe diventato lui imperatore di entrambi i due imperi. Il progetto era troppo ambizioso e lui era un inetto, infatti durò un mattino solo. Alla prima ribellione gli andarono incontro i due figli di Carlo LUDOVICO d' Aquitania e PIPINO d'Italia, e le ali per volare così in alto gli vengono subito tagliate.

I VICHINGHI IN INGHILTERRA - Stanno iniziando due secoli di incursioni vichinghe in Europa. L'inghilterra fu il primo paese europeo a subire le incursioni vichinge; e la prima di cui si ha conoscenza è questa dell'anno di cui stiamo parlando, quando i Normanni, che provenivano dalla Scandinavia, attraccarono con le veloce barche dalla singolare forma allungata, le coste del Northumbria, sulla Holy Island. Qui misero a ferro e fuoco il monastero di LINDISFARNE fondato nel 615 da Sant'Aidan, missionario dell'Isola di Iona.

(vedi le pagine cronologiche sui Vichinghi)

Stivarono le loro navi di bestiame, trafugarono i metalli preziosi e dopo aver distrutto ogni cosa ripartirono con il bottino. Il monastero del venerabile BEDA fu invece attaccato il prossimo anno (794) a Jarrow, mentre quello dell'isola Iona subì la stessa sorte l'anno dopo (795).

I vichinghi continuarono a compiere incursioni sulla costa orientale dell' Inghilterra fino all'851, anno in cui passarono tutto l'inverno sull'isola di Thanet nel Kent. Ma in quest'epoca essi erano già penetrati in Gallia; Siviglia fu invasa nell' 844 e nell' 859 ci fu perfino un'incursione su Pisa in Italia. Nell'862 uno dei loro capi, RURIK, prese l'attuale Novgorod e pose le prime basi del regno di KIEV.

I Vichinghi o Normanni (da North-man- uomini del nord) erano dediti alla pirateria e al commercio, ma la loro principale attività era costituita dal saccheggio. Le loro fulminee incursioni ("del mordi e fuggi") si protrassero finchè la Scandinavia si converti al cristianesimo, nel XI secolo, e la nascita di stati europei politicamente forti non permise loro di resistere davanti a una difesa organizzata. Ma fino a quel momento i regnanti erano riusciti a contenere l'orda normanna soltanto con il pagamento di tributi e riconoscendone i principati. Questo tuttavia non impedì ai sovrani cristiani di commerciare con i normanni e di approfittare dell'oro che essi ricevevano dall'impero arabo, "oro infelice", come veniva definito, poiché ottenuto in cambio di prestanti e robusti schiavi destinati ai lavori umili e pesanti, o all'evirazione per farne dei perfetti eunuchi per i numerosi harem dei facoltosi uomini di Baghdad, che negli ultimi anni con l'Islam sempre più con il vento in poppa, avevano accumulato ricchezze enormi.

"Mai ho visto uomini così belli, di magnifica prestanza. Sono alti come palme, di un biondo solare, e hanno la pelle chiara. Non usano camicia, ma hanno solo un mantello che si gettano sulle spalle in modo di avere le mani libere da poter mettere su un pugnale, su una scure o su una spada che portano sempre alla cintola. Hanno delle navi lunghe affusolate, nere e silenziose, la poppa si torce a voluta, la prua spalanca le fauci di un drago, gli equipaggi all'attrezzatura, il timoniere al suo posto a tribordo con il remo timone, che apre la strada del nuovo divenire, e queste strade attraversano i flutti su cui scivoleranno quelle navi, sci neri del campo dei cigni"
E' la descrizione di un arabo che ci racconta il suo primo incontro con queste orde di predoni, dimenticando le sue origini. Ma la posizione ora si è invertita, le razzie saranno ora i normanni a farle e gli arabi a subirle.

Parliamo di questi cigni neri che quest'anno hanno fatto la loro prima comparsa, dopo essere stati in letargo e in silenzio per centinaia d'anni. Norvegia, Svezia e Danimarca, questo triplice mondo nordico non dimentichiamo è la radice di tutte le società germaniche, da qui partirono i primi Franchi, da qui i Longobardi, gli Alamanni svizzeri ( "il fior fiore della razza teutonica" dice Calmette) i Burgundi, dove prenderanno vita le leggende dei Nibelungenlied, che però scaturiscono da storie vere; questo era infatti il massacro dei Burgundi nel 435 quando persero la vita in un sol giorno ventimila Germani. Gundhar, il re burgundo, si muterà in Gunter il prode e i suoi guerrieri verranno uccisi - per evidente confusione - da ETZEL quello che per noi diventerà famoso col nome di ATTILA.
Leggenda o storia che sia, spirito nazionale di questa gente ci viene comunque chiaramente rivelato. Fu lo Stato burgundo, pienamente binazionale che nel 454 respinsero gli Alamanni verso l'Alsazia fino alla Durance per arrestare i goti, verso la meta' del V secolo, senza saccheggi né massacri, occuparono la Gallia lionese, e furono sopportati dai Romani solo perché faceva loro comodo, erano dei prodi, e per quanto insofferenti nei loro confronti li considerarono come un male necessario, Sidonio Apollinare scrivendo a Roma dice "Posso io dedicarmi alla poesia dei nostri padri quando sono circondato da schiere di soldati alti sette piedi, dai capelli lunghi che ungono con burro rancido, e sono costretto a sentire il loro canto vorace, e col mio naso fiutare dallo spuntar del giorno dieci piatti d'aglio e cipolle maleodoranti che questi "giganti" deliziano i loro pasti. Debbo ancora dirti che cosa spegne la mia ispirazione?"

Ebbene questi "Giganti" che schiacciano i piccoli Latini, dall'occhio vivace, con i loro feroci mustacchi e i loro canti di marcia rochi e martellati, sono i padri dell'Europa centrale. Come? per via della Borgogna, ovvero la Borgundia di Gondebaudo, quella che il granduca d'occidente Carlo nel 1474 il 23 gennaio, arringando la folla ricordava che "tutti i sudditi debbono nutrire rimpianto per l'antico regno della Borgundia".
Nove stati d'Europa portano nel proprio passato il peso della Borgundia. Nel cuore di questo passato, alcuni reperti-oggetti ci parlano di Barbari scomparsi.

I romani della VI legione, quando li vedero davanti a loro la prima volta sul Reno nel 240, questi germani del mare, gli antichi progenitori dei vichinghi di quest'anno, ce li descrissero cosi:
"Adorni delle spoglie di orsi, di vitelli marini e di cinghiali, da lontano parevano una mandria di bestie feroci. Una tunica corta e stretta lasciava vedere tutta l'altezza della loro statura, e non arrivava a nascondere le ginocchia. Gli occhi di questi barbari hanno il colore di un mare in tempesta; la loro chioma bionda, portata in avanti, sul petto. La maggior parte di loro lascia crescere la barba sopra la bocca, così da conferire alle labbra maggior somiglianza col muso dei cani e dei lupi; hanno alla cintola la pericolosa francesca, una specie di scure a due tagli col manico ricoperto da duro acciaio; arma funesta, che il barbaro lancia gettando un grido di morte, e che raramente fallisce il bersaglio che il suo occhio intrepido ha individuato. Quando si dispongono in battaglia il loro ordine abituale, fedele agli usi antichi, è a cuneo, un formidabile triangolo in cui non si distingueva che una foresta di chiome, di pelli di animali e di corpi seminudi, che avanzava con impeto, ma con un movimento uguale, che sfondava la nostra linea romana. Avevano al braccio un anello di ferro stretto, con su scritto in runico dei simboli ieratici; anello o fascia metallica che si toglievano se non dopo aver ucciso un odiato romano. Quando diventarono poi nostri alleati, aggregati al nostro esercito, come fanteria ai lati della nostra cavalleria che camminava in mezzo, quelle due ali ci davano sempre l'impressione di avere a fianco degli avvoltoi, o dei fantasmi, o quelle figure che si scorgono nelle nuvole quando c'è la tempesta. Alla sera quando si riunivano sembrava di essere in mezzo a un mercato di contadini, di pescatori, coperti di stracci, urlanti, gesticolanti nel raccontare con i loro grugniti le gesta di un giorno dove avevano seminato terrore e morte."

Adesso i Franchi i Germani del Reno, i Sassoni partiti anch'essi da questi territori per invadere il centro e il sud Europa col nome di "barbari", sono ora le prede dei loro antichi cugini anche loro provenienti dal freddo mare, e li hanno di fronte dimentichi della loro stessa etnia. E questi sono descritti ora dalle cronache come quelli, come allora: devastanti, rapaci e crudeli ma che non hanno coscienza di infrangere la legalità, qualunque essa sia; anche perchè non sanno cosa sia, né conoscono la legalità.

Scendere a terra dalle loro barche e saccheggiare una fattoria per inpadronirsi del bestiame per loro significa semplicemente fare dello strandhogg, cioè fare il rifornimento, tollerato dalle usanze nordiche che i loro discendenti ora civilizzati non ricordono più , sono dimentichi delle loro gesta di un tempo sul Reno, sull'Elba, nel Wesser, sulla Senna. Non ricordono più che sono i loro progenitori e angosciati e terrorizzati scrivono quest'anno, di loro, "...qui, dopo il primo attacco: Thor aye, essi calpestarono tutto questo luogo santo, e lo inquinarono con le tracce dei loro passi; asportarono gli altari e si impadronirono di tutti i tesori. Uccisero i frati e altri uomini li condussero via carichi di catene, molti morirono scaraventati poi in mare, altri furono denudati e coperti d'insulti, da 350 anni abbiamo abitato questo meraviglioso paese, e mai ancora nessun terrore ci aveva sorpreso come questo, sofferto queste crudeltà e distruzioni qui portate da una razza pagana".

Insomma hanno dimenticato che 350 anni prima le loro tribù - Sassoni, Angli, Juti, Frisi e Franchi, Germani- avevano fatto le stesse cose con i Pitti, e i pochi romani che erano ancora stanziati sull'isola dimenticati da Roma. Vi erano arrivati nel 440, spazzando via i locali, derubandoli, portandogli via i terreni; ma non ricordavano più quei tempi. Non ricordavano che quelli erano i loro fratelli, e che per loro -come avevano fatto loro - era normale fare lo strandhogg.

COSTANTINOPOLI - Costantino VI nuovamente sul trono della città imperiale con accanto sempre la madre, deve soffocare un movimento a favore di Niceforo che lui aveva punito cavandogli gli occhi nella precedente congiura. Questa volta è lo stratega armeno Alessio (che lo aveva prima appoggiato contro la madre) che gli tocca fare la stessa fine. Infatti, Costantino VI, fa cavare gli occhi pure a lui e fa reprimere con estrema crudeltà la ribellione dei suoi sostenitori.

CONTINUA ANNO 794 > >