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CRONOLOGIA

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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 785 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** GERMANIA - Terminate le rivolte, Carlomagno e Vitichindo giungono a una pace. Ma alla sassonia i Franchi applicano leggi durissime. (con il cosiddetto Capitolare Sassone)

* * * LA DEPORTAZIONE DEI SASSONI
* * * IL CAPITOLARE SASSONE


Da quando Carlomagno -come abbiamo già accennato nelle precedenti pagine - aveva ottenuto dopo il Natale celebrato a Roma, la resa del popolo guidata dal ribelle VITUCHINDO, seguita dalla strage di 4500 capi suoi seguaci, il re franco, dopo tre anni di guerra sanguinosa conclusa in quel cruento modo, aveva iniziato una vera e propria sistematica deportazione dei sassoni in Francia, e un rimpiazziamento di coloni francesi nelle terre dove quelli venivano strappati.
Una prima "spedizione" , dal suo quartier generale fissato a Eresburg, Carlo la organizza subito quest'anno.

Dopo due anni di permanenza in zona, ci furono amichevoli approcci con Viduchindo e gli altri nobili sassoni con lui schierati. Il giorno di Natale del 785 Viduchindo e i suoi uomini si presentarono ad Attigny, furono battezzati e se ne andarono via come sudditi fedeli, con molti ricchi doni. Lo stesso Viduchindo ricevette da Carlomagno un reliquiario in oro tempestato di pietre e perle che oggi si trova nel Staatliche Museeum di Berlino.

Dopo tre anni di guerra sanguinosa, la Sassonia, la cui conquista è stata condotta in maniera spietata da Carlo, è sottomessa e, col "Capitolare Sassone", è sottoposta a un regime di rigorosa disciplina, un vero e proprio stato d'assedio.

Questo fu un successo importante non solo politico ma anche religioso, a Roma il papa fece festeggiare con una processione e preghiere di ringraziamento la felice conclusione.
Viduchindo uscì cosi di scena, ma rimase sempre nella memoria del suo popolo e divenne il protagonista di numerose leggende. In seguito le più potenti famiglie si onoravano di averlo come antenato e perfino la chiesa e la letteratura ecclesistica si servirono di lui quando gli fece comodo. Le sue ossa iniziarono a fare miracoli, fu celebrato come santo e fu onorato per i secoli a venire.

Tuttavia le guerre ai sassoni non terminarono con questa conclusione, nel 792 ci furono ancora delle sollevazioni contro Dio, il re e i cristiani; si disse che era una reazione nazionale di tribù pagane; ma in realtà forse erano le eccessive imposte della decima che subito il clero di Carlomagno obbligò i Sassoni a pagare. La testimonianza ci viene da Alcuino lo storico al servizio di Carlo che scrive "...se il facile giogo e il leggero fardello di Cristo fossero stati predicati agli ostinati sassoni con la stessa insistenza con cui venivano riscosse le imposte o si pretendevano durissime penitenze anche per peccati lievi, essi non si sarebbero probabilmente sottratti al battesimo", cosi' scrisse Alcuino, non senza ironia.

Di ribellioni ne seguirono altre: nel 797, nel 798, nel 799. In particolare nell'804 intere zone della Sassonia, in particolare nella zona settentrionale e in quella della Nordalbingia città e paesi si videro privati della loro popolazione, poichè gli uomini venivano portati via con mogli e figli. E' certo che una percentuale non indifferente del popolo sassone in quel periodo venne strappata al suolo natio, perché ancora nei secoli posteriori se ne trovano tracce nelle regioni franche e alamanne.

La guerra, pur con delle interruzioni, durerà trentadue anni. Si può considerare terminata solo quando il vasto territorio germanico fino all'Elba entrava definitivamente a far parte dell'impero franco. Carlo portò così a compimento, con una costanza ammirevole, ma anche in maniera spietata, il suo proposito di sottomettere oppure annientare i sassoni.

Questi, a loro volta, non vanno visti come ostinati pagani che si opponevano alla grazia della civiltà cristiana che Carlo voleva imporre, ma piuttosto vanno ammirati come un popolo particolarmente fiero e risoluto che difendeva le proprie caratteristiche nazionali. Diciamo che i sassoni furono sacrificati al grande sviluppo centrale carolingio, che a quel tempo era il fattore dominante nella formazione politica dell'occidente.

Non riuscirono a resistere alle inevitabili esigenze del progresso che a suo modo Carlo voleva imporre in tutti i territori, ritenendoli utili alla difesa del suo impero che andava lentamente costruendo. Con la lotta ai sassoni si cautelò al massimo, chiudendo tutte le porte alle invasioni dall'est di cui ancora a quei tempi si parlava.


CONTINUA ANNO 786 > >