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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
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ANNO 733 d.C..

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** GLI SVILUPPI DELL' ISLAM IN AFRICA OCCIDENTALE

Vista nelle precedenti pagine la situazione in Francia e in Spagna, dobbiamo ritornare sui propri passi, e ritornare dove questi arabi e berberi erano partiti (dal Marocco-Algeria). La situazione che si era creata, dopo le spaccature che abbiamo già accennate, anche su questi territori trovarono espressioni di intolleranza nel convivere. Arabi sempre prepotenti e berberi -ed erano la maggioranza - sempre in contrasto con i "padroni" che avevano occupato non solo il loro territorio, ma stavano ingrandendo i loro domini in Spagna utilizzando proprio i berberi.

Rispetto a quelli visti in Spagna, gli sviluppi di questa intolleranza furono di portata molto maggiore. E si verificano proprio in questo anno. Con il nuovo califfo venne applicata ovunque sul territorio con sistemi piuttosto drastici la revisione del vecchio sistema di tassazione di OMAR, e che per il califfato di Damasco era diventata una necessità fisiologica se voleva conservare il lusso e l'opulenza. La burocrazia che accompagnava tale revisione e il dispotismo asiatico degli arabi, diventavano sempre di più sgraditi ai montanari berberi, che venivano tenuti a freno non solo con le chicchierea, ma anche con le milizie, oppure gli si paventava il miraggio dei ricchi bottini delle razzie fatte in Spagna e in Francia.

Ma sappiamo che con le repressioni si rimanda solo il problema, non si soffocano le aspirazioni, anzi fanno covare ancora di più l'odio, perché soprattutto quelle a carattere esistenziali si legano ad ogni cellula dell'organismo, sempre pronto all’idea della rivolta, e il momento favorevole.

Queste tensioni crescevano e i berberi tentarono anche una secessione sfruttando i contrasti che sempre di più venivano da Damasco, dove le lotte intestine fra Omayyadi e Kharigiti andavano a logorare alternativamente le rispettive fazioni; faide tribali continue minavano sempre di più il potere politico sull'intero territorio arabo, figuriamoci poi a quello distante, in Marocco, dove si erano insediati i primi conquistatori arabi allora ancora uniti perché sempre dominante erano nei primi tempi le leggi del Corano.
Abbiamo già parlato dei Kaharigiti che si staccarono da ALÌ dopo la battaglia di Siffin.

Questo guppo lo possiamo definire di sinistra. Essi credevano nella assoluta sovranità del popolo, e che era suo diritto deporre in qualsiasi momento un califfo iniquo, perfido, incapace. La osservanza della dottrina dei Kharigiti fu una delle principali forme in cui trovò espressione l'opposizione contro il crescente dispotismo e la burocrazia, e che trovò appoggio anche -e questo divenne molto pericoloso- fra i vecchi circoli arabi esautorati dal potere.

I Berberi sfruttando queste divisione interne, tentarono varie volte una secessione, ma inutilmente, fin quando unitosi a quelli dell'interno a quelli che fino allora erano stati emarginati da questo benessere che si era sviluppato solo lungo la costa cominciarono ad avere sempre di più ragione sugli arabi amoyyadi, ricevendo appoggi come abbiamo detto sopra, anche da quelli che arabi lo erano ma erano rimasti fermi nelle loro posizioni originarie.

Le lotte diventarono così accese, che ben presto in occidente (Spagna e l’intera costa africana), ormai sfuggito di mano ai governatori che venivano inviati da Baghdad, si formarono stati indipendenti con a capo non soltanto un rappresentante degli Kharigiti, e degli Omayyadi, ma anche degli Abbasidi quando questi a Baghdad consolidarono il potere con la nuova dinastia nel califfato. E a queste tre si aggiunsero pure quelle dinastie berbere che ognuna in seno a quelle arabe erano nate, in modo che ben presto nella zona africana le correnti erano diventate tre moltiplicate per due, senza contare tutte le altre che spinte da motivi che non avevano più nulla a che fare con la questione religiosa, si insediarono con un loro rappresentante che alle volte durava un giorno solo, mentre altre seppero resistere anche agli attacchi più duri, scatenate sia dagli arabi (ben presto ridotti a uno sparuto gruppetto) sia dagli stessi loro connazionali, e solo per sete di potere.

L'intero territorio che oggi costituisce il Marocco in breve tempo si liberò della dominazione araba. Il califfo in carica, mandò allora un poderoso esercito, costituito dalle migliori truppe siriache, a collaborare con le guarnigioni locali, ma le rivalità interne arabe annullarono persino il vantaggio della superiorità numerica e di equipaggiamento; i berberi in quella circostanza uniti contro il nemico comune, riportarono una grande vittoria che si concluse dopo 8 anni nel 741.
Ci furono altre piccole sommosse, altri interventi di arabi con gruppi di berberi sparsi, ma i destini del paese erano ormai segnati, e furono i berberi a farli. Pur assimilando alcuni l'ortodossia musulmana, i Kharigiti mantennero la loro posizione e ancora oggi le popolazioni nell'Africa settentrionale sono su quelle posizioni con il nome di Ibaditi. (non basta cioè dire sono musulmani e considerarli alla medesima stregua di quelli di Bagdad.)

Chi ha presente la situazione politica di questi ultimi anni in Algeria e in Marocco dove appunto vivono questi Ibaditi può trovare delle spiegazioni sul loro comportamento nella controversa situazione politica del paese, che nel 1994 ha reso ufficiale la gestione diretta del potere da parte delle forze armate; che fino allora avevano preferito servirsi di "paraventi" civili. Questo potere ha interrotto quel processo che sembrava sul punto di portare al potere il Fronte Islamico di salvezza, che era stato messo al bando (da una fazione) ancora il 4 marzo del 1992.

La comunità internazionale si divise sull'atteggiamento da tenere nei confronti dell'Algeria. Se la Francia preme per un sostegno economico massiccio e incondizionato, gli Stati Uniti insistono su un allargamento della base del potere militare o sull'apertura al dialogo con gli islamici moderati, nel rispetto delle forme democratiche della società. Ma la soluzione migliore deve ancora venire, e forse solo studiando la caratteristica di questo paese, la storia di questo popolo berbero e non arabo, si può forse trovare una via d'uscita a questa ingarbugliata matassa dove il capo del filo si è formato in questo 732.

 

CONTINUA ANNO 734 > >