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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 712 d.C.

(Vedi QUI i singoli periodi in
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")


*** I MUSULMANI ABBATTONO IL REGNO VISIGOTO DI SPAGNA



*** ITALIA -
 LIUTPERTO  (700)  alla morte di Cudiberto, era salito sul trono. Ci rimase poco pi� di un anno, anche se governava sotto la tutela di ANSPRANDO. 
RAGIMPERTO (701), figlio di Godeperto (il re deposto) mor� quello stesso anno. 
 Era salito cos� sul trono ARIPERTO II (701-712) che dopo undici anni di regno, mor� quest'anno annegato nel Ticino (sembra per il troppo oro che aveva addosso, mentre cercava di fuggire nel territorio dei Franchi). Gli succede Liutprando

LIUTPRANDO (712-744) - Era figlio di Ansprando. Il suo fu uno dei pi� lunghi regni longobardi, 31 anni. Con Liutprando prevale definitivamente il partito cattolico, che sosteneva l'autorit� regia in opposizione all'autonomismo dei Duchi ariani. Il nuovo Re si impegna infatti a rafforzare il Potere Centrale, a reprimere le spinte autonomistiche, ed a cercare di eliminare quella discontinuit� territoriale nell'Italia centrale, che egli identifica (e non aveva torto) come elemento di vulnerabilit� per il proprio potere. Cerca anche di trarre vantaggio dalla Crisi iconoclastica, che contrappone la Chiesa di Roma ai Bizantini. Attacca infatti con decisione le tradizionali roccaforti bizantine dell'Esarcato.

Il Papa all'inizio � soddisfatto, sta al gioco, ma di fronte al pericolo di un eccessivo rafforzamento dei Longobardi, si schiera decisamente con l'Impero; Liutprando � costretto a recedere da buona parte dei territori conquistati, per la pressione non tanto militare, quanto per un'autorit� spirituale (le cosiddette influenze del Papa) della quale anche i fieri re Longobardi ormai devono tener conto.
Liutprando dopo aver sottratto ai Bizantini molte terre  della Romagna, imposta l'autorit� regale ai riottosi duchi di Spoleto e  di Benevento, dona al Papa il feudo di Sutri che aveva espugnato ai Bizantini.
Con questa donazione ebbe inizio la prima sovranit� temporale dei papi. Il papato si inserisce nella lotta feudale, e diventa anch'esso feudale.

Liutprando oltre questo dono, pag� anche una forte somma per avere le ossa di Sant'Agostino e  le trasport� a Pavia, nella Basilica di S. Pietro in Ciel d'Oro, alla sua morte fu sepolto con il  padre nella Basilica di Santa Maria in Pertica, poi traslato proprio in S. Pietro in Ciel d'Oro. All'interno della basilica una targa sulla colonna di destra ricorda  la sepoltura del grande re.
Mor� nel 744- (vedi anno 744)

I MUSULMANI ABBATTONO IL REGNO VISIGOTO DI SPAGNA
In origine -lo abbiamo già accennato in altre pagine- lo stato islamico era costituito da una confederazione araba, fatta di soli arabi. Il Corano sanciva che i non arabi dovessero essere convertiti all'Islam non necessariamente con la forza, e questi convertiti erano classificati come mawali, cioè i conquistati, che dovevano però obbedire alle leggi che gli Arabi imponevano sul territorio conquistato, pur rispettando le consuetudini religiose dei locali.
Lo abbiamo già specificato, la loro legge religiosa era in un certo senso anche una costituzione vera e propria con direttive di carattere civile penale, sociale, economico e culturale, mentre quelle religiose non era fatto obbligo di osservarle ma erano semmai quella di punire chiunque avesse impedito alla religione di stato di essere esercitata. Islamizzare significava quel modo di applicare le "leggi". Che erano non solo politiche ed economiche ma anche norme morali e religiose.
Negli islamizzati, che troviamo pronti a spiccare il salto dentro l' Europa, rientravano ad esempio i Berberi del Nordafrica, sottomessi dagli Arabi dopo estenuanti lotte. Una volta però completata la conquista, furono queste leggi del Corano, molto più persuasive di qualsiasi altro risultato mai ottenuto negli stessi luoghi da Fenici, Romani, Vandali, Persiani, Bizantini; in parte per le affinità culturali tra le due popolazioni, ambedue guerriere e nomade, e in parte per quel potere unificante che possedeva in questi anni l'Islam. In questa colonizzazione, in pochi anni, si erano già formate città arabo-berbere in Tunisia, in Marocco. E che dovessero agire con modelli di giustizia che impressionava le popolazioni assoggettate doveva essere vero, visto che certe spedizioni di conquista erano fatte con poche migliaia di soldati arabi, alle volte poche centinaia.
Tutto il Marocco e la Tunisia erano state conquistate da un modesto generale, e comunque queste poche migliaia di arabi quasi sempre rappresentavano una minoranza all'interno dei paesi conquistati e avevano quindi bisogno di trovare uomini per il loro esercito nell'ambito delle popolazioni non arabe. E se vi riuscivano, e quasi subito li trasformavano in combattenti per la loro causa; un segreto o una motivazione ci doveva pur essere.
Qualche storico dice che i berberi si alleavano agli arabi solo perché bramavano al bottino di guerra distribuito dopo le battaglie e gli assedi, ma questa motivazione regge fino a un certo punto, anche perché sappiamo che in tutti gli eserciti di ogni paese -e non solo gli arabi- questa era la prassi nelle guerre, ma che molte volte la promessa della razzia non era sufficiente per motivarli, ci voleva ben altro per essere vincenti.
Ed infatti abbiamo visto che eserciti anche con cinquantamila soldati pur con la stessa brama del bottino, soccombevano a mille o a duemila arabi.
Come in questa occasione; quando inizia questa sbalorditiva conquista che tutti gli esperti di guerra non hanno mai saputo razionalmente spiegare.

Dal Marocco non parte alla conquista dell'Europa un condottiero, un generale, un califfo: ma parte dalle sponde africane uno “schiavo” berbero con 7000 suoi amici quasi tutti Berberi.
L’Emiro MUSA che aveva conquistato il Marocco, se ne sta invece tranquillo, lo abbiamo già detto sopra, ma dopo aver mandato avanti questo ex schiavo che è alla testa di un manipolo di berberi, dovrà in seguito muoversi anche lui e quasi con una certa apprensione, e con un certo impaccio logistico e organizzativo. Perché i fatti che andiamo a narrare si susseguono uno dietro l'altro in un modo precipitoso; Musa non poteva neppure decidere gli interventi, gli mancava perfino il tempo materiale di organizzarsi, mentre quel gruppo che aveva mandato avanti per fare qualche scorreria, -tanto per tenerli occupati- stava diventando un rullo compressore in tutta la Spagna. Dove passavano, trionfavano, conquistavano, né trovavano impedimenti.
Quello schiavo era TARIQ. Partito dal Marocco con i suoi uomini, sbarca sulla penisola di quella lingua di terra montuosa che l'Europa protende verso l'Africa, e i suoi compagni visto quel monte, quella rocca spiovente nel Mediterraneo, porta d' entrata sull' Oceano, le famose nell'antichità, “Porte di Ercole”, lo battezzano con il suo nome, infatti lo chiamano " il monte di Tariq " che in arabo è appunto " Gebel tàriq" , e quindi in spagnolo "Gibaltar", in italiano Gibilterra.

Da Gibilterra Tariq con i suoi uomini entra in Spagna; GIULIANO è la sua guida, e lo porta a incontrare l'usurpatore del trono RODERIGO, il violentatore della giovane bella fanciulla, sua figlia. Agganciato il re visigoto, la battaglia si svolge a luglio, nella valle dove scorre il Rio “Salado”, vicino a un paese che gli arabi chiameranno Medina, e purtroppo il conto che deve pagare quel re usurpatore e il suo seguito, sarà proprio “salato”; di lui e il suo esercito non si saprà mai più nulla, lo spazzarono via; una cronaca afferma che li uccisero tutti, poi li buttarono nel fiume, di loro in pochi giorni non esisteva più traccia, spariti nel nulla, scomparsi perfino i corpi.
Poi gli uomini di Tariq, proseguono, conquistano senza incontrare resistenza, Cadice, Siviglia, Egica, Cordova, Toledo, tutte città che non erano paesini, ma molto popolate, attive nei commerci da secoli.
Le entrate di questo manipolo di uomini nelle città che conquistano, sono celebrate con cortei trionfali senza pari, spiegabili col fatto che il governo dei goti-bizantini era da qualche tempo profondamente avversato dalla popolazione locale. Come in Italia nel territorio bizantino, anche qui i grossolani errori in campo politico e religioso avevano ingenerato discordie fra le popolazioni e preparato in tal modo la strada all'invasione.
E chissà con quale liberazione li accolsero gli ebrei, che se erano stati -molti anni prima- a Medina e alla Mecca ostili alla religione islamica e subirono le persecuzioni che però loro stessi avevano provocato per la non accettazione di Maometto, ora erano proprio i seguaci del Profeta che li venivano a salvare da una condizione pessima, che gli arabi migliorarono così come tutte le popolazioni conquistate, salvo quando queste si ribellavano al potere islamico che era costituito da leggi e istituzioni ben precise.
E fu proprio un paradosso, che gli Ebrei dovettero salutare gli arabi come liberatori da quei fanatici cristiani ortodossi che avevano intrapreso una guerra di sterminio nei loro confronti. Guidato da quel GIULIANO che lo seguiva come un' ombra (e anche qui la leggenda si è sbizzarrita ) TARIQ, lo schiavo, avanzava. La più ostile e più violenta battaglia fu a Egica, mentre Toledo e Cordova fecero qualche scaramuccia poi la stessa aristocrazia aprì le porte delle città e si unirono ai conquistatori.
Non era ancora finita l'estate, e TARIQ era padrone di oltre metà della Spagna, e i suoi successi senza precedenti cominciarono a suscitare la gelosia di MUSA, il generale che era rimasto passivo in Africa, dal momento che quella spedizione non era stata progettata come una conquista sistematica della Spagna, ma soltanto con lo scopo di effettuare la solita scorribanda estiva, per far racimolare qualche bottino ai suoi disoccupati berberi. Tariq aveva invece distrutto il regno dei Goti. Desiderando anche per sè la fama, Musa nell'inverno inizia a mettere insieme un esercito di 18.000 uomini per iniziare anche lui nel 713 in Spagna la sua campagna di conquiste......
IN ITALIA - TEODOBERTO di Baviera fornisce un esercito ad ANSPRANDO e a suo figlio LIUTPRANDO. Scendono così in Italia e danno battaglia a quell' ARIBERTO (figlio del duca di Torino RANGIBERTO che aveva usurpato il trono). Lo agganciano con il loro esercito, e per sottrarsi alla cattura ARIBERTO annega nell'attraversare il fiume Ticino. ANSPRANDO assume così la corona dei longobardi.
A COSTANTINOPOLI il bulgaro della Tracia TERVEL, che aveva aiutato Giustiniano II a riprendersi il trono con il pretesto di vendicare il suo amico bizantino, avanza con un esercito fin sotto le mura di Costantinopoli, devastando i dintorni delle capitale. IN ARABIA i generali che combattono per le conquiste in Asia, nei dintorni della Battriana, non si fermano nelle loro avanzate. Sottomettono tutto il territorio di Samarcanda nella Transoxiana; mentre un altro generale conquista il Sind, una vallata inferiore del fiume Indo, e tutte le città intorno, giù fino al mare, con i porti costieri dove iniziano a fare proseliti nella zona, e a fondare dei punti di appoggio per le loro navi che verranno poi in seguito molto utili nei commerci quando in seguito i turchi inizieranno a rendere inaccessibile la via della Seta per via terrestre.

IN GIAPPONE dopo le cartine topografiche delle province, l'imperatrice GENMYO, affida l'incarico a uno scrittore di redigere la STORIA DEL GIAPPONE dalle origini fino al 628. L' opera che è in tre libri narra la storia dell'isola fino a quella data, fornendo importanti notizie di tutto ciò fino allora tramandato solo per via orale. Rimane questo scritto, il più antico della storia giapponese che si conosca.

CONTINUA ANNO 713 > >