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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICi
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 680 d.C.

(Vedi QUI i periodi dei
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** PACE FRA LONGOBARDI E BIZANTINI
*** IN ITALIA SI RITORNA A VIVERE
*** SPAGNA: MUORE IL GOTO WANDA - SI RITORNA AL CLERO

LA PACE FRA BIZANTINI E LONGOBARDI - Dopo tanti anni di ostilit�, e prima ancora che si risolvesse la questione religiosa che fra breve anche questa verr� positivamente conclusa al Concilio di Costantinopoli (che inizia quest'anno il 7 novembre), l'imperatore bizantino Costantino IV, che ha iniziato con Roma e l'Italia una politica pacifista, ottiene il suo primo risultato stipulando una pace fra Bizantini e Longobardi.
 
Le basi di questo accordo � per i bizantini l'accettazione dello status quo dei limiti fissati da cento anni di guerre; ma i longobardi devono rigorosamente rinunciare a ulteriori programmi di conquista. 
A partire da quest'anno anche i vescovi longobardi, accettano la loro conferma dal papa di Roma e giurano di impegnarsi affinch� la pace di Dio sia osservata per l'eternit� tra noi e il popolo longobardo. Non sar� proprio eterna, ma fu tuttavia sufficiente per far ritornare la vita delle genti di ogni contrada a una normale convivenza.
A giurare c'erano anche i prelati ravennati, con in testa il nuovo patriarca inviato da Costantinopoli, Teodoro. Un giuramento che sar� di breve durata; anzi cercher� di usurpare il soglio pontificio di Roma (nel 687, vedi)

L'influenza romana di cui erano impregnati gli italici, se non proprio subito perch� stupidamente asserviti non tenendo conto del grado culturale, n� di quello economico-produttivo, finite le grandi violenti dispute fra di loro o con i bizantini in questi ultimi tempi aveva segnato molto i longobardi;  i rapporti con i cittadini che avevano soggiogati quando si erano insediati in Italia, solo ultimamente erano stati corretti e  iniziavano a provare una certa attrazione in ogni cosa che gli italici dicevano, facevano, suggerivano e consigliavano di fare; perfino i rapporti con quelli che provenivano da altre zone e che nel territorio longobardo trovavano asilo e rifugio furono sempre impostati su una corretta convivenza. Cos� pure nella religione: di scismatici in questi ultimi anni, sia bizantini che cattolici romani, ve n'erano molti, ed era perfino paradossale che entrambi per vivere in pace trovassero poi un rifugio proprio nelle zone che si dicevano "dei barbari"; non trovavano la panacea a tutti i mali, ma se non altro spesso trovavano una benevole tolleranza.

Gli unici che vivevano senza mai pronunciarsi erano i mercanti che avevano istaurato con i longobardi rapporti cordiali e si giovavano quindi del loro grande mercato potenziale. Milano e tutte le grandi citt� della pianura padana offrivano piazze di notevole smercio delle loro produzioni di ogni tipo. Quando avvenne questa definitiva pace, furono possibili rapporti ancora migliori.

Per quanto riguardava il connubio tra le due popolazioni sul territorio, locali e longobardi, i rapporti anche sotto il profilo umano fu impostato nel reciproco rispetto, anche se c'era sempre un grande divario culturale fra cittadini ex romani e barbari. Ma presto questi ultimi assimilarono il modo di vivere dei primi, il loro linguaggio, la loro scrittura. Quando ALBOINO era arrivato in Italia, i longobardi erano tutti analfabeti, non avevano una scrittura, appresero a edificare case di pietra in Italia, non conoscevano l'uso degli arnesi di metallo, vestivano solo di pelli di animali, non usavano ne conoscevano la tecnica di nessun tipo di tessuto, le scarpe erano sconosciute, le abitudini alimentari erano ancora quelle di cibarsi ancora con carne cruda di animali che portavano sempre dietro nei loro spostamenti. 
Non conoscevano legumi di nessuna sorte, verdure o frutti, ne erano in grado di fare una manipolazione ai prodotti della terra come il vino. Poco prima di Rotari e l'applicazione delle sue leggi solo nel 643, erano ancora applicate quelle consuetudinarie trasmesse in forma orale dai vecchi saggi nelle riunioni, dove nessuno giovane poteva intervenire nelle loro decisioni o sentenze.

Con questa assimilazione veloce, questa acculturazione avvenuta  in un paio di generazioni si modific� anche la loro vita e le loro abitudini. Le loro leggi pur impostate in una atavica ritualit� che non su una legislazione vera e propria, permise tuttavia con la loro tolleranza di riconoscere l'uomo "libero" e quindi furono frequenti i matrimoni misti con le genti locali, che consentivano una libera unione anche con schiavi e schiave liberati o meno, e le consentivano anche a chi era di religione diversa, a cui davano pochissima importanza, non la consideravano un ostacolo, ed infatti molti di loro, perfino i duchi e i re, come abbiamo visto si sposarono con partner di ogni confessione.

Tutte queste tradizioni che si erano via via amalgamate, e non ultima la lingua latina, iniziarono non solo a farci le leggi, ma anche una loro Storia, che scritta parte proprio da quest'anno. E questo fu possibile grazie a questa pace che istaurarono con i bizantini e con il clero, che segnatamente con la chiesa cattolica, acceller� in misura notevole il processo di assimilazione in tutti i campi. E se l'evoluzione politica, cos� come quella culturale era stata ritardata perch� condizionata dal quel modo barbaro in cui si svolsero i primi insediamenti, lo stesso condizionamento si verific� quando da questo momento si aprirono le frontiere mentali della convivenza civile.

Una certa filosofia entra anche nelle istituzioni del potere, che prima era fondato solo sulle forza del singolo capotrib�-duca, che il pi� delle volte non era nemmeno all'altezza della situazione, andava allo sbaraglio.
Il nuovo assetto del governo ora parte in contrasto con il potere decentrato, e punta su quello centralizzato, togliendo una certa arroganza e velleit� ai duchi. E cio� l'inizio di un vero "reame". Possedimenti reali concepiti con il preciso scopo di controbilanciare il potere dei singoli duchi; pi� grandi i possedimenti pi� grande il potere dello stato. E oltre ai terreni che erano gi� in possesso della famiglia reale, i possedimenti iniziano ad essere costituiti con la met� di tutte le propriet� dei duchi, e in caso di conquista di nuove terre, queste  non venivano pi� spartite fra i duchi ma andavano ad arricchire il patrimonio della corona e sotto un unica amministrazione.

Ma se questo nuovo assetto territoriale di beni terreni modificava la vita sociale, gli effetti si fecero sentire anche nella vita economica. La situazione in seguito present� delle anomalie che furono corrette con il tempo. Infatti fra 30-40 anni, dovette anche cambiare l'assegnazione delle terre, che ora erano in mano ai duchi o allo stesso sovrano, improduttivi per mancanza di manodopera, o se vi era  non veniva potenzialmente sfruttata.
Era un problema di economia molto complesso che quando fu risolto permise di creare anche una struttura militare permettendo cos� al re di avere un suo esercito.

Chi possedeva almeno sette casae massariae gli si "imponeva" il servizio fisso di cavalleria con cotta, maglia, cavallo, lancia e scudo; chi aveva almeno 40 iugeri di terra  se richiamato militare doveva presentarsi con  un cavallo lancia e scudo; chi ne possedeva meno munirsi di arco e scudo. Impossibilitati i duchi a fornire questi servizi, il re inizi� a distribuire a chi non era proprietario, appezzamenti di terreni dei possedimenti reali, in contropartita ai servizi richiesti.
Ma oltre al servizio militare, il beneficio in termini monetari per il re era che chi otteneva frutti dalla terra ricevuta per 29 anni, doveva pagare un contributo in tasse, che il re aggiungendole a quelle che riceveva dalle tasse sui commerci , poteva provvedere alle spese della manutenzione di strade, edifici, ponti ecc. Manutenzioni che i longobardi avevano sempre trascurato da quando si erano insediati, salvo l'edificazione di qualche chiesa, che per� non pareggiavano il numro di quelle che fino a pochi anni fa distruggevano.

Queste le prime anticipazioni di questo periodo di pace e di collaborazione reciproca, fra italici, bizantini e clero. 

*** IN SPAGNA - Il re visigoto WAMBA che aveva restaurato il regno, stroncando ogni ambizione aristocratica e clericale (suo padre con suo nonno ne aveva fatti decapitare 700 di nobili) quest'anno   viene detronizzato da ERVIGE. Il potere passa nuovamente nelle mani dell'aristocrazia e del clero. Morto Ervige, nel 687, gli succeder� il genero EGICA. L'uomo che poi al concilio di Toledo del 694, prender� drastici provvedimenti antisemiti, accusando gli Ebrei di voler distruggere assieme agli Arabi la monarchia. 
Egica sta preparando il terreno per dare ai sudditi molti motivi per poi aprire trionfalmente le porte agli arabi e "farsi conquistare". Non dimentichiamo che saranno poi proprio gli Ebrei a collaborare con gli Arabi nel gestire le risorse economiche e i molti settori amministrativi del nuovo stato musulmano.

*** A COSTANTINOPOLI - L'imperatore COSTANTINO IV allestita  una flotta si dirige verso il Mar Nero, alle foci del Danubio per fronteggiare una invasione di Bulgari che hanno rotto l'accordo. Ma anche perch�  non sono stati versati i contributi promessi con il trattato di pace.
Il terreno sconosciuto e paludoso, e la guerriglia che i bulgari adottano, fanno rischiare l'impresa;  a stento la flotta bizantina riesce a riguadagnare il mare e a ritirarsi.  La controffensiva bulgara riesce ad occupare il distretto bizantino di Varna.
Nel corso della campagna l'imperatore si ammala.

LA GUERRA FRA ARABI E LA MORTE DI YAZID

(vedi l'anno 683 )

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