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PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 656 d.C.

(Vedi QUI i periodi dei
"RIASSUNTI DELLA STORIA D'ITALIA")

*** ARABIA: MORTE DI OTHMANN
*** IL CALIFFATO DI ALI' (SCIITI)
*** GLI ARABI DIVENTANO "SARACENI"


*** ARABIA - Rivolte interne causano la morte per assassinio del califfo OTHMANN.
Ripetiamo in parte quanto gi� accennato nell'anno 644.
Othman alla morte di Omar appena eletto califfo, fu costretto a nominare molti suoi parenti nei ministeri pi� importanti. E quindi fin dall'inizio del suo califfato, dagli avversari fu accusato di nepotismo.
 In effetti in questi suoi anni di califfato ha -oltre che governato- creato una propria dinastia che ha aperto una profonda spaccatura  all'interno della comunit� musulmana.
Il nuovo potere politico e militare di Othman si era distaccato nettamente dalla base popolare; e se anche il potere sembrava concentrato nelle sue mani chi effettivamente governava erano i suoi potenti parenti, anche senza meriti, in aperta contraddizione con l'ispirazione ugualitaria dell'Islam. 
Altro profondo contrasto venne dalla avidit� di questi parenti. Omar ancora ispirato dagli insegnamenti religiosi di Maometto, aveva organizzato un tesoro di stato, dove entrava il cosiddetto "quinto" voluto ancora dallo stesso Maometto per far fronte alle esigenze militari, premi e paghe dei soldati. Ma con  Othman queste elargizioni presero sempre percorsi privilegiati, lasciando delusi sempre di pi� coloro che si sentirono messi da parte, soprattutto quelli inviati nelle lontane province. E fu proprio un gruppo di questi, alcune centinaia, che partiti dall'Egitto piombarono a Medina il 17 giugno del 655 ad assassinare Othman; ma sembra che molti Medinesi (quelli pi� legati a Maometto) assistettero all'assalto senza muovere un dito per difenderlo. I ribelli lo raggiunsero nella moschea dove stava pregando e lo uccisero pugnalandolo.
Davanti a una simile cruenta determinazione, i suoi parenti per non finire allo stesso modo, si fecero da parte, facendo cos� riemergere la casta medinese dei Quarayshiti

Gli succede il califfo ALI', cugino e genero di Maometto (di sua figlia Fatima era il marito). Torna cos� al potere la famiglia degli  Quarayshiti, e la cacciata degli Omayyadi, che era poi la potente famiglia aristocratica dei meccani che all'inizio delle predicazioni alla Mecca, aveva fortemente contrastato, messo al bando, e perfino organizzato l'assassinio di Maometto. Poi il Profeta ottenuto i successi politici e religiosi, gli Omayyadi non solo si erano alleati a Maometto ma si erano perfino trasferiti a Medina cercando di  contendere la supremazia a quel basso ceto che con il Profeta era salito al potere. Non rimasero insensibili ai successi e alle ricchezze che i medesimi portavano a Medina e volevano metterci le mani sopra anche loro che aristocraticamente si sentivano superiori nei confronti dei rozzi medinesi, fino a poco tempo prima considerata gente insignificante
Alla morte di Omar, non solo non avevano nominato successore Al� (gi� una volta esautorato alla morte di Maometto) ma non gli avevano riservata nemmeno una carica nel governo. Ed Al� assieme agli scontenti lott� in questi anni per rivendicare la successione. Indubbiamente la congiura per l'assassinio matur� su questa rivendicazione.

Ma Al� ottenuto quello che voleva, nominato califfo ed elevato quasi alla dignit� attribuita a Maometto, non fece che inasprire la lotta delle due potenti famiglie che si fece ancora pi� dura di prima, fino a quando lo stesso Al� nel 661 (vedi) verr� anche lui assassinato da una sciabolata di un estremista della setta degli Kharigiti, che lo accusava di avere snaturato gli insegnamenti del Corano predicati dal suocero.
La sua morte provocher� la divisione del mondo islamico in due grandi correnti: gli SCIITI seguaci di Al�, e i SUNNITI seguaci dell'ortodossia. Ma non fu l'unica divisione. In seguito nacquero altre correnti, altre sette, che spesso presero il nome dal capo corrente, come gli Abbasidi (da Abbas, 750), gli Hanafiti (da Hanifa. 755), gli Hambaliti che � la pi� ortodossa (da Hanbal, 855), ed altre.
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* ARABI PADRONI DEL MEDITERRANEO
* GLI ARABI DIVENTANO I "SARACENI"

 Dopo mesi e mesi di costruzioni di navi, che ormai diventano vere flotte pronte ad invadere i territori sul mare, gli arabi con una padronanza assoluta dei mezzi e della navigazione, adottano per la prima volta carte nautiche sofisticate, rivedute e corrette quelle che esistevano, soprattutto quelle dei cartaginesi, che avevano lasciato nelle biblioteche ancora esistenti ad Alessandria e a Cartagine una mole di notizie impressionante; abituati a percorrere il Mediterraneo costa costa in lungo e in largo, avevano annotato e lasciato fin dal 280 a.C. accurati manuali per il cabotaggio, con segnata la presenza di porti, ancoraggi, condizioni del fondo marino, la configurazione verticale delle coste, la presenza di litorali sabbiosi o scogliere, l'esistenza di punti di riferimento, le fortificazioni di alcune citt� costiere, e la disponibilit� di acqua potabile nelle stesse. 
Ne fa fede il "manuale di Stadiasmos" per la costa africana, giunto fino a noi. Per la sola navigazione da Cartagine a Leptis, ci sono 124 annotazioni e le relative distanze in stadi da un punto all'altro, e pur non essendoci allora misuratori di velocit�, risultano molto fedeli alle distanze fatte con i moderni solcometri.

Dunque gli Arabi che soltanto dieci anni prima non conoscevano n� le navi n� sapevano navigare (salvo quelli rimasti nello Yemem, marinai di antica data) sono ormai padroni delle acque che lambiscono tutti i territori, bizantini, africani, quelli persiani all'esterno e all'interno del golfo Persico, e proseguendo fino alle foci dell'Indo. 
Come i cartaginesi, gli arabi ormai dominano il mare, e gli europei del Mediterraneo che iniziano a vederli "spuntare" sulle coste danno a essi un nome: "saraceni". Questa parola che significava in arabo "orientale", per deformazione linguistica viene in greco e in latino dato il rispettivo vocabolo sarakenos e saracenus, che proveniva dall'arabo sciarking = orientale, o meglio dalla radice sciararaka= spuntare/sorgere. Ma sia  latino che il greco non avevano nell'alfabeto la possibilit� di pronunciare correttamente il fonema sci, da qui la lettura in saraceni
E ovviamente furono solo gli europei a chiamarli cos�, gli Arabi non hanno mai preso il nome di saraceni; cio� orientali, perch� per loro tali erano solo gli asiatici, mentre gli occidentali erano gli europei. Gli Arabi erano al centro, e per gli Arabi il centro del mondo era la Mecca.

Citando questi nomi greci prima e latini poi, significa che questi nomi erano gi� conosciuti nell'antichit�. Erano originarie dello Yemen, ma oltre che veleggiare in Oriente, all'incirca nell'anno 1000 a.C. (In un'iscrizione Sumera si cita questo popolo, il re assiro Salmanasar III nel 853 a.C. racconta di regni stabili, fiorenti e citt� molto ricche, situate nello Yemen e nell'Oman, dedite a un'agricoltura intensiva e ricchissime di commerci. E dall'Oman, gli arabi veleggiavano oltre che verso le coste indiane, anche dentro il golfo Persico, entravano dei due grandi fiumi mesopotamici uniti alla foce, e risalivano il corso d'acqua fino a Babilonia (quella che sar� fra non molto, Baghdad, la capitale degli Abbasidi, ma anche il cuore del grande impero Arabo).

La loro presenza -risalendo il Mar Rosso- la troviamo ad Aqaba  Questa citt�, sembra sia stata fondata dagli arabi nel 960 a.C. cio� cento anni prima di Cartagine. Ma la vera base araba era nel Sud, nello Yemen, da Aden fino al golfo di Oman con i suoi grandi porti verso la Mesopotamia o verso l'Oriente dove avvennero altri scambi culturali e commerciali d'importanza enorme con la non lontana India.
Sembra anche che in quel periodo non ci furono soltanto contatti sporadici con gli Egiziani a ovest. Ci rimangono infatti tre tracce famose: quella del viaggio nel 960 a.C. degli egiziani nel Regno dei Sabei; poi quella della stessa Regina dei Sabei (Saba) a Salomone (e forse non a caso gli arabi in quella visita fondarono poi sul Giordano proprio nel 960, Aqaba) e infine conosciamo di una invasione degli Abissini nel 525-575 a.C. una delle dinastie pi� vecchie del mondo, quella del Negus, del regno di Axum.
Ad Aqaba, sul Giordano, commerci, cultura, civilt�, giungevano o con i nomadi attraverso il deserto, dove Petra subito a ridosso di Aquaba era il "capolinea" delle carovane che partivano da Babilonia, oppure con le navi che risalivano dal porto di Aden il Mar Rosso per giungere ad Aqaba, il porto che fu poi distrutto dai romani di Traiano  nel 107-109 d.C. -  E Aureliano poi nel 273, le due favolose citt� nabatee, Petra e Palmira  le fece radere al suolo, e umiliandola condusse in catene a Roma la regina Zenobia.
I romani si erano spinti in tre occasioni verso il Golfo Persico. Nel 25 a.C. l'imperatore Augusto (forse a conoscenza dei mitici racconti della Regina di Saba) ci invi� Gallo con delle legioni per mettere termine al monopolio di questa gente da sempre dedita al commercio con l'Oriente via mare (merci che poi trasferivano via terra attraverso le grandi carovaniere desertiche fino al Mediterraneo). Ma Gallo and� incontro a due disfatte e Augusto accanton� l'idea. Dell'Oro dell'antica leggenda e della mitica Regina di Saba non se ne parl� pi�.

Ci riprov� dopo oltre un secolo Traiano nel 108 d.C. ma quello che riusc� a fare fu quello di far scomparire i Nabatei dalla zona Giordana dove nell'arco di mille anni questa singolare popolazione su questi territori aveva costruito -facendo concorrenza ai fenici- delle solidi basi commerciali  per avere una finestra aperta sul Mediterraneo. Ma da dove venivano le merci, nessuno lo sapeva.
Plinio sugger� a Traiano una spedizione-conquista. La riteneva di grandissima importanza, sia militare-strategica che economica. Strategica perch� - diceva - la cerniera tra i due mondi Oriente e Occidente  l'avevano loro, gli Arabi, nei porti dello Yemen e dell'Oman con molte basi commerciali nel Golfo Persico e verso le foci dell'Indo. Mentre Petra - questo i romani forse lo intuirono- era solo una capitale-avamposto dei loro commerci con l'occidente; un capolinea e un crocevia di percorsi che custodivano gelosamente (con la pena di morte); segreti delle carovaniere dei due deserti  arabo e siriaco.

La spedizione di Traiano ci fu e si rivel� malvagia e inutile; in quell'occasione i romani distrussero e seppellirono Petra. Citt� - lo abbiamo detto - che era solo un avamposto arabo, ma non l'Arabia, come fu chiamata la provincia da Traiano. Poi il colpo di grazia ai Nabatei in questa zona settentrionale, lo diede infine il gi� accennato Aureliano, quando lui e Probo nel 273, cancellarono dalla faccia della terra l'altra millenaria citt�-oasi: Palmira che -essendo pi� arretrata- si era nei commerci -con meno pericoli- sostituita a Petra.

 I Romani erano convinti che gli arabi fossero quelli, ignoravano e avevano pochissime notizie di quella lontana spedizione fatta nel sud nel 25 a.C. - Isidoro, un geografo che Gallo nella sua spedizione si era portato dietro, aveva lasciato scritto dieci volumi, ma servirono a poco perch� aveva visto quasi nulla; fu cos� che Aureliano non si spinse oltre.

Ma gli arabi non erano solo presenti in Giordania e in Palestina, non si chiamavano solo Nabatei, ma Sabei, chiamati  poi tutti "Arabi" dai romani che lo mutuarono dagli egiziani. 
Gli antichi egiziani infatti davano a questi nomadi semiti che si aggiravano attorno all'Egitto il nome di "vagabondi delle sabbie" cio�  Ara-Bar.  Ma i romani avevano conosciuti solo gli Ara-Bar  (i nomadi) che vivevano a nord, e che rappresentavano appena un cinquantesimo degli arabi sedentari che vivevano nel vero cuore dell'Arabia e che era lo Yemen e l'Oman che citava -come abbiamo letto sopra- Salmanasar III gi� nel 853 a.C.
La gran massa di sedentari che risalirono il Sinai o il Mar Rosso per insediarsi  nel Sinai settentrionale (come abbiamo letto nelle pagine di Medina e Maometto e nell'anno 352) avvenne l'esodo due secoli dopo, nel 300-500 d.C.
Alcune trib� (per motivi di siccit� a sud, in questi anni si spostarono nel settentrione, verso la Giordania, in Palestina e sulla costa del Mar Rosso (riunendosi ai precedenti); qui troveremo alcune di queste trib� (che divennero poi famose - Aws e Khazraj) nell'oasi-piantagione di Yathrib (cio� la futura Medina Maomettana), e alla Mecca con la trib� dei Quraysh, anche  questi diventati sedentari; mentre i loro antichi cugini seguitarono a vivere con il lucroso lavoro delle carovane fino allo sconvolgimento creato dall'Islam.

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