HOME PAGE
CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICi
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 630 d.C.
( QUI riassunto del periodo ( longobardo ) dal 591 al 652 ) >

*** MAOMETTO ALLA MECCA

Nei dintorni della Mecca quest'anno, un gruppo di beduini alleati dei Meccani assaltano le trib� fedeli a Maometto, subito questi furono pronti a reagire mentre il profeta cerca di sdrammatizzare perch� non vuole dei veri e propri conflitti.  
Ma in giro circolano notizie contrastanti; che affermano che sono stati uccisi altri seguaci del profeta in pellegrinaggio alla citt� santa. Questo fa scatenare una reazione dei suoi sostenitori, che Maometto riesce per� a contenere, soprattutto quando giungono notizie pi� ottimistiche proprio dalla Mecca quando un'ambasceria guidata dal pi� saggio dei Meccani Abu Sufyan,  per prevenire la vendetta del Profeta, preferisce trattare proponendogli perfino la propria conversione all'Islam e offrendosi mediatore delle richieste di Maometto agli abitanti della Mecca o le condizioni che gli stessi vogliono a lui proporre per fare una pace.

I Meccani vogliono che Maometto e i suoi uomini si ritirino dal territorio invaso; vogliono che lui e i suoi uomini non visitino  la Mecca per un anno intero e dopo questa scadenza una visita per soli tre giorni; e pretendono che nessuno dei giovani della Mecca senza il permesso dei genitori si facciano seguaci di Maometto; solo a queste condizioni in cambio promettono una pace per 10 anni. 

Maometto fa fatica a contenere le proteste dei suoi uomini in quanto a loro sembravano delle condizioni inaccettabili, Maometto invece per quanto potesse sembrare umiliante le accett�; vi vedeva in queste condizioni i lati favorevoli, gi� una premessa per un suo successivo trionfo.
 L'accettazione fu posta a dura prova fra i suoi uomini che certamente non avevano una visione politica come la sua. Che era quella di un'attesa paziente dei dodici mesi, poi a lui gli sarebbero bastati quei tre giorni per lanciare alla Mecca il suo messaggio.

Nel frattempo le conversioni  in brevissimo tempo aumentarono ingrossando le file dei musulmani. Del resto quel trattato di pace si stava dimostrando essere un vero e proprio boomerang per i Meccani, perch� mettevano in luce la debolezza della loro religione, dimostravano di temere la grande influenza di quella islamica, e soprattutto temevano la presenza di Maometto alla Mecca.
 Passato l'anno Maometto con 10.000 suoi uomini come negli accordi (i tre giorni concessi) si present� alla Mecca.

Era l'11 gennaio del 630. - Diviso l'esercito in quattro colonne entr� in una Mecca deserta. Per prima cosa fece abbattere gli idoli ammassati nel tempio della Kaaba, poi proclam� la vera fede in Allah.
La scenografia che adott� in questa seconda fase, impression� tutti; per tre giorni adempirono ai riti in una forma inusitata, con una religiosit� ascetica fuori dal comune. E mentre lui parlava i suoi seguaci nel pi� profondo silenzio lo ascoltavano rapiti, soggiogati, composti, senza parossismi, attenti ad ogni sua parola, o a seguire ogni sua preghiera. L'effetto fu contagioso, alla Mecca si inizi� a guardarlo in un altro modo, a considerarlo con rispetto, tanta era la soggezione che incuteva, il suo sguardo e la sua parola; la stessa borghesia che era cominciata ad accorrere curiosa, rimase affascinata da suo grande potere carismatico che emanava e che doveva essere singolare; e ne fu turbata. Poi due dei membri pi� eminenti dei Meccani,  KHALID Walid e AMR IBN al AS, espressero a Maometto il desiderio di abbracciare la fede nell'Islam. 
Subito dopo inizi� una valanga di conversioni e di seguaci.
Terminati i tre giorni, Maometto voleva regolare i conti anche con le trib� degli Hawazin che avevano organizzato con un capo, Malik, una federazione di trib� anch'esse ostili a Maometto. La battaglia all'inizio fu incerta, ma poi i musulmani a Hunayn ne ebbero ragione.

*** Maometto come enunciazione di certi principi etico-religiosi, non era in effetti un isolato. proprio quest'anno quando il Profeta ottiene il suo pi� grande successo, muore il poeta arabo UMAYYA ibn as-Salt, che nella sua poesia anticipava proprio gli stessi principi. Fu uno dei hanif, uno di quegli homines religiosi che erano insoddisfatti del rozzo paganesimo preislamico, non guadagnati d'altra parte a nessuna delle due grandi fedi monoteistiche qua e l� penetrate in Arabia, che espressero nella vita e nella parola l'esigenza di una fede pi� pura in un unico Dio creatore e retributore. Prepar� insomma a Maometto il terreno alla sua predicazione.
Le sue poesie  "religiose" hanno una sorprendente coincidenza di argomento, linguaggio e stile col messaggio coranico. E sono esaltazioni a un Dio unico, il cui parallelismo si rivelano nel Corano in tanti passi. 
Umayya  non era il solo intellettuale, e questo dimostra che negli spiriti pi� pensosi il terreno era realmente preparato al nuovo seme, che la "storia araba" era pronta al grande balzo in avanti come civilt�.
La prosa e la poesia araba (scritta) gli storici la fanno iniziare con il Corano, ma questo non significa che prima non esistesse una prosa e una poesia pi� antica con la usuale trasmissione orale (come del resto fu anche il Corano all'inizio). I filologi ce ne hanno serbato pi� raccolte e le ricostruzioni storiche-antiquarie su questa et� pi� antica riboccano di dialoghi, allocuzioni, sentenze, proverbi, che costituirono per il Corano di Maometto indubbiamente dei modelli.

Fra tutti i libri sacri d'Oriente, il Corano � forse il pi� difficile a intendersi (non filologicamente ma spiritualmente) per un lettore moderno occidentale, anche se ha una buona conoscenza storico-religiosa. Tuttavia sappia che il Corano ha detto e dice tuttora moltissimo non solo (e questo � un pregiudizio che ha attecchito in occidente) a rozzi beduini antichi e moderni, ma avvertono sensibilit� estetica ed emotivit� religiosa scienziati, dottori e intellettuali arabi moderni. E' luce e guida di tante parte dell'umanit� (oggi circa un miliardo di uomini)  che nemmeno l'illuministica pazienza di un Voltaire, nonostante gli sforzi, riusc� a comprendere l'importanza storica.
(vedi anche gli anni seguenti, e il 632, la Morte di Maometto)

Bibliografia:
Storia dei popoli Arabi, da Maometto ai nostri giorni
di Albert Hourani, Mondadori 1992
Maometto di Gerhard Konzelmann, Bompiani, 1983
Storia della letteratura araba, Francesco Gabrieli, Nuova Accademia Editrice, 1956

*** IMPERO D'ORIENTE -  Mentre Maometto coglie il suo spettacolare successo religioso e politico a la Mecca, il 21 marzo l'imperatore bizantino Eraclio, dopo aver con una guerra durate quasi sei anni, definitivamente sconfitti i Persiani, con la Santa Croce riconquistata,  visita la Palestina, ed entra a Gerusalemme fra l'esultanza del popolo.
Nemmeno lontanamente immagina che il suo impero, e prima ancora che lui muoia, ha gi� gli anni contati in Palestina, in Siria, in Mesopotamia, in Armenia.

Da quest'anno le cose gli vanno invece meglio (e quasi  non subiranno mutamenti fino ai nostri giorni) con le conquiste di Samo nella parte nord dei Balcani. Impiegando gli ex nemici di Bisanzio, gli Slavi, ha riunito le varie trib� e ha poi con queste liberato dalle orde di Avari  i territori della  Moravia, Boemia, Slovacchia, Pannonia e le coste attorno ad Aquileia. Orde che contemporaneamente minacciavano con le loro invasioni sia le province bizantine, che il regno franco. Samo mentre Eraclio combatteva in Persia, abilmente  � riuscito a creare il primo stato slavo occidentale (la Cecoslovacchia) ma anche ad allontanare i pericoli delle invasioni in Pannonia, in Friuli, e nelle Venezie.
Ma su questi territori Bisanzio, ricorrendo ai mercenari, inizia a perdere autorit�, riuscendo (con il debole esarcato di Ravenna) solo a proteggere pi� formalmente che sostanzialmente le coste dalmate, dell'Istria e le coste delle Venezie. Tuttavia su quest'ultima, in suo onore, proprio per questo appoggio indiretto degli Slavi (pagati dai bizantini), i profughi di Aquileia (sottoposte a invasioni sia di Longobardi che di Avari) si trasferirono sulla pi� protetta costa fondandovi una citt�-porto-rifugio: una Citt� Nuova, dandogli il nome dell'imperatore Eraclio: Eraclea.

*** CINA e TURCHI - Se a ovest gli occidentali stanno ricacciando a est gli Avari, all'estremit� est la Cina dei Tang in vena di conquiste verso il bacino del Tarim, sta cacciando a ovest i Turchi. Questi, entrati in crisi, iniziano a creare discordie interne nel loro precario regno (impero Turco in Mongolia)  fino al punto di dividersi in due grandi gruppi con la conseguenza di indebolirsi entrambi e finire per alcuni decenni sotto il dominio cinese.
Solo pi� tardi nel 744 una parte riuscir� a formare un altro impero turco (degli Uighuri), mentre l'altra  inizier� ad alimentare le grandi ondate migratorie tra il deserto di Gobi e il Caspio (Turkestan) prima base per dirigersi in Persia, nelle steppe russe, e (trib� di "bulgari") nei pressi del Volga, altra testa di ponte per poi spingersi prima sui Balcani poi  in Medio Oriente.

Due migrazioni molto singolari oltre che essere epocali. Gli Arabi di Maometto iniziano in questi anni a fare i primi passi  per poi fondare il grande Impero  Islamico che si spinger� fino all'Indo; mentre nello stesso anno i Turchi stanno facendo i loro primi passi per poi pi� tardi andare a travolgere gli stessi arabi per fondarvi il proprio impero ottomano; anche se insediandosi in Anatolia, assimilarono la religione islamica.

CONTINUA ANNO 631 >