HOME PAGE
CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
DA 1 D.C. AL 2000
ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 580 d.C.
( QUI riassunto del periodo ( invasione longobardi ) dal 568 al 590 ) >

*** LA PRIMA CELLULA ARABA IN ORIENTE
AL-MUNDHIR: IL PRIMO ARABO CHE COMPARE SULLA "SCENA"


***  A Costantinopoli fra i tanti capi arabi a servizio di Bisanzio, c'era un certo HARITH, un seguace della religione bizantina monofisita (unica natura del Cristo). Costui ha un prode figlio guerriero che viene riconosciuto dall' imperatore bizantino Tiberio -e forse su pressioni del padre-  FILARCA (che significa capo supremo di una trib� aggregata all'esercito bizantino). 
Queste trib� sono gli ARABI. E questo figlio guerriero si chiama AL-MUNDHIR. 
Con quella politica delle tetrarchie degli esarcati nelle tre province bizantine e la creazione dei vari filarcati all'interno delle stesse che l' imperatore Tiberio ha inaugurato salendo sul trono, coadiuvato dal suo generale Maurizio, nomina cos� capo supremo della popolazione araba Al Mundhir.

L'Arabo non fa nemmeno in tempo a prendere il bastone del comando che gi� inizia una politica di ambigue conquiste prendendo a pretesto che lui sta lottando per difendere l' impero bizantino. 
Invade al-Hira, capitale dei Lakhmidi, mettendo a disagio Costantinopoli che ha il sospetto che questo arabo pi� che fare una politica a favore della causa bizantina ne stia facendone una tutta sua, anche se sfuggono ancora le sue mire. Che scopriranno per� subito dopo.
Ma �  ancora presto per anticiparle quest'anno.
LA PRIMA OFFENSIVA ARABA INIZIA IL PROSSIMO ANNO

*** A ROMA Papa Pelagio subisce un nuovo assedio da altri gruppi di longobardi.
Dopo aver ricevuto da Costantinopoli il consiglio di pagare, manda un appello ai re Franchi e al vescovo Aunario di Auxerre, di non fare alleanze con i nemici longobardi, indicandoli come eretici infedeli ariani; ma di allearsi solo con Roma affinch� possa solo il cristianesimo ortoddosso trionfare.

Intanto i Longobardi continuano le loro razzie o meglio sono in continua ricerca di una bel territorio o di una opulenta citt� da conquistare, soggiogare le genti, crearsi un proprio ducato. 
Come sappiamo sono 31 queste bande - in piena anarchia anche fra di loro- che stanno scorazzando per la Penisola in cerca di domini. Quattro -come abbiamo visto in precedenza- hanno consolidato il proprio ducato, anche se insistono pure loro su citt� vicine per allargare il proprio territorio. Dopo la sortita del duca di Spoleto, prima a Roma (dove per� ha rinunciato) poi nella vicina Ravenna a Classe, che ha poi conquistato, altri come lui non hanno un proprio territorio e tentano con ogni mezzo di crearsene uno.

Quest' anno c'� la "visita" predatrice ad Aquino, a Populonia, e su quasi tutta la costa livornese. Gli abitanti di queste citt� e paesi fuggono sull'Elba, altre su quelle infinite colline da Livorno a Siena, o a ridosso della attuale Pontebbana, verso il Rubicone.
I Longobardi, compresi i loro "vescovi" ariani, incendiano chiese, case, uccidendo, preti, monaci, predandoli di ogni cosa.
  
Si scappa dove si pu�, sempre sperando di non essere raggiunti da qualche pattuglia in perlustrazione; si fugge  in valli dove non esistono strade, ponti, e soprattutto una visuale; alcuni  come abbiamo visto, nelle valli alpine riescono cos� bene a mimetizzarsi col territorio che perderanno contatto con tutti gli altri. Vivranno ignorando tutti gli eventi per centinaia d' anni, vivendo di pastorizia, in una totale autarchia, con nuclei piccolissimi. Alcuni di questi si estingueranno, altri verranno scoperti e aggregati ai territori  nel 1100, nel 1500, altri si affacceranno nella Storia solo nel 1700, alcuni perfino nel 1800; non sappiamo chi sono, come hanno vissuto, di chi erano figli, che et� avevano. Non vi sono registrazioni, documenti, contratti di matrimonio, di propriet�, stato civile. 
Abitanti di grotte, di anfratti scavati nelle montagne di tufo, o capanne fatte di frasche, si nascosero dal mondo per secoli, vivendo e morendo senza conoscere nulla del mondo, alcuni per secoli, altri per pi� di un millennio.

Ecco Poggio Catino abbarbicato a 1282 metri, che deve la sua nascita proprio a una stirpe di Unni rifugiatisi quass� (fuggivano perfino loro) in questi anni di invasioni longobarde, ecco Fara Sabina dove per 1400 anni � stata abitata da non pi� di 100 individui tutti di origini quasi sconosciute, ecco la Val Tesino in Val Sugana scoperta da un prete di Feltre solo nel 1600, ecco la Val di Gressoney che � quasi in Francia, ma fino a pochi anni fa la lingua era solo germanica; e poi tanti tanti altri; alcuni di questi anfratti diventeranno anche dei grandi monasteri, altri in un secondo tempo si adegueranno a strutture urbane sempre pi� consistenti, fino a diventare veri e propri paesi. Chi percorre l'entroterra degli Appennini, o le numerose valli delle Prealpi, ne scopre a centinaia di questi piccoli agglomerati con attorno quelle piccole terrazze di pochi metri di terreno  chiamati "a cultura eroica".
Metri strappati a un crinale, a dei veri e propri orridi. Si possono ancora oggi vedere numerosi chi percorre la Val di Cembra nel Trentino, o la Valle dell' Aventino di Fara S. Martino, Lama di Peligni, Palena, negli orridi paesaggi dell'Abruzzo, o quelli che sono appena a qualche chilometro all'interno della costa ligure, o quelli dell'Umbria, della Toscana a soli 10-15 chilometri dalle citt�, cos� nelle colline e valli di Cuneo, nelle Langhe, nel Viterbese, cos� nell'Appennino tosco-emiliano, cos� a Perugia, Reggio Emilia, Potenza, nell'Appennino campano-pugliese, e tanti tanti altri luoghi; che alle volte sfrecciando su un'autostrada vediamo per 10 secondi una volta a destra una volta a sinistra; paesi impavidi a sfidare il nostro sguardo, sicuri che n� una volta i predatori barbari, n� ora noi turisti frettolosi,  mai saliremo lass�!
 
Si rimane sgomenti nell'immaginare che tipo di vita quotidiana si svolgeva in questi angoli senza terreni coltivabili, senza sorgenti, senza attrezzi se non quelli costruiti con il povero materiale disponibile: il legno o le ossa. Del tutto assente il ferro per fare una lama, un chiodo, un utensile: come nella preistoria!

Pochi di noi passando si rendono conto che una sola ora della nostra auto significava allora 3-4 giorni di cammino in sentieri appena distinguibili; che l'isolamento era totale, anche perch� per i predatori una conquista di un simile luogo non giustificava le energie per impossessarsene, visto che una volta conquistato dava in cambio nulla, nemmeno gli stracci, o forniva gente con la schiena curva spezzata dalla fatica, decrepita gi� a vent'anni, quindi inutilizzabile per gli eserciti e per fare gli schiavi; tutta una popolazione insolvibile anche per il gabelliere pi� zelante e spietato.
La popolazione italiana (dei confini attuali) contava allora poco pi� di 4 milioni di abitanti. La maggior parte, prima era concentrata sulle coste o sulle sponde dei grandi fiumi della pianura Padana, tutto l'interno era una immensa foresta, colline disabitate.

Quasi tutti questi paesini sono nati in questi 200 anni; nei due secoli di fughe dalle citt�! Diventate subito spopolate con i Longobardi, che non avevano nessuna propensione di abitarle.
Del resto nelle stesse il denaro era ormai scomparso, e di sicuro per il tipo di economia con la quale sopravvivevano i centri urbani  i pagamenti in natura non erano possibili. 
Ed altrettanto nei piccoli paesi. Con cosa avrebbero trasportato i miseri "eroici" raccolti? Quando ogni tipo di animale era la prima cosa che depredavano i Longobardi.

CONTINUA ANNO 581 >