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CRONOLOGIA

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ANNO 574 d.C.
( QUI riassunto del periodo ( invasione longobardi ) dal 568 al 590 ) >

*** LONGOBARDI: INIZIO ANARCHIA


***
ANARCHIA TOTALE IN ITALIA - Inizia quest'anno con la morte di CLEFI, il primo successore di ALBOINO.
Morto Alboino, fuggiti e poi morti Rosamunda e il suo complice, Clefi  della farae Beleos, era salito sul trono. Ma il suo regno dura poco, quest'anno viene ucciso anche lui, da un servo. Non sappiamo  chi era il mandante, ma appiamo solo che i duchi evitarono di eleggere un altro sovrano.
 
Dalla morte di Alboino, fra i Longobardi viene dunque a mancare un autorevole re e queste morti violente erano gi� il sintomo  della debolezza dell'istituto monarchico longobardo ancora poggiante su una base tribale.

Dopo questa morte inizia un periodo di anarchia, una decennale
(574-584) indipendenza dei vari Duchi, insofferenti e diffidenti fra di loro.

Ognuno di loro separandosi dal grande "popolo longobardo" che aveva guidato Alboino in Italia, inizia con i suoi uomini ad agire indipendentemente, invadendo per conto proprio le terre e le province per insediarvi il "suo" ducato, viverci dentro, disinteressandosi degli altri come se fossero degli stranieri. Un atteggiamento questo di chiusura e di non cooperazione che non poteva durare a lungo. Ma questo era il loro costume, non avevano di certo la concezione di un qualsiasi modello di stato; erano nomadi.

E' il periodo pi� oscuro della storia longobarda e italiana di questo periodo. I capi trib� quelli che stiamo chiamando ora e chiameremo DUCA, cio� i 35 capi tribali (capi famiglia, capi delle varie farae)  non sanno proprio che farsene di un re centrale, loro si sono scelti i territori di conquista, loro li hanno conquistati, loro li hanno sotto il proprio dominio che vogliono ad ogni costo conservare.

Saranno 10 anni esatti dove l'anarchia totale porter� a uno sconvolgimento del territorio della penisola, ma anche dello stesso popolo longobardo; � quasi impossibile ricostruire le varie stirpi di famiglie (sappiamo qualcosa di quelle andate al potere), i vari gruppi indigeni presenti (italici, bizantini e molti ostrogoti), o i vari  gruppi di barbari,  perch� sappiamo che quando pochi anni prima erano entrati in Italia, con Alboino  c'erano
Svevi, Ostrogoti del Norico, Gepidi, Sarmati, Bulgari, Turingi, Avari e circa 20.000 Sassoni.

 Nella conquista del territorio questi gruppi prendendo varie direzioni, scendendo la penisola, procedono a tappeto. Dove ci sono resistenze, lasciano perdere, procedono oltre, e dove incontrano paesi e citt� che sono ormai  ridotti a villaggi di coloni senza pi� nemmeno un padrone (bizantino o romano) si insediano, e applicano la loro legge. 
Lo abbiamo gia' detto, non esiste piu' una politica di regno, ne' di territorio, ne'  vi sono funzionari, n� quella vecchia aristocrazia che prima era proprietaria dei fondi. 

Inutile soffermarsi come fu ridotta non soltanto la vita economica ma anche la vitalit� della cultura, delle arti, della scienza, o quella  necessaria tecnologia ancora semplice ma pur sempre da cinque secoli in evoluzione. Tutto venne spazzato via.

Se al Nord le piccole e medie province -attenendosi alle vecchie amministrazioni imperiali- non mutavano confini e passavano com'erano, interamente  in mano longobarda, pi� difficile era nel centro e nel sud d'Italia, dove (escludendo Roma e Napoli) i territori erano molto pi� vasti, non divisi, dunque facili da conquistare pezzo a pezzo,  per poi riunirli in un vasto "granducato". Come infatti avvenne con Spoleto e Benevento che come ducato ebbero una origine e poi un ordinamento molto diverso dal settentrione.

Nelle citt� del Nord, da sempre esposte alle varie "visite" di altri barbari che scendevano dalle Alpi dai tre punti cardinali a fare razzie, le popolazioni erano indubbiamente pi� sveglie e pi� capaci perch� abituate alle emergenze. Alcuni capi longobardi pur di conservare quella poca efficienza che nonostante tutto esisteva in queste province, non esitarono (avvertendo il pericolo di una riscossa bizantina o invasioni di franchi) a tradire la propria gente e a unirsi ai locali o agli ex funzionari bizantini -e perfino all'Esarca quando ci fu la mediazione di Gregorio Magno nel 603- con dei compromessi. (Pi� tardi quelli di Benevento si unirono addirittura ai bizantini per combattere quelli che avevano lo stesso sangue, ma non certo le stesse idee politiche, diciamo pi� pragmatiche e consociative).

Dopo questo periodo anarchico, che poteva compromettere con l'indebolimento dei ducati la stessa esistenza di tutto il popolo longobardo, solo sotto il governo Autari (584-590) quando l'unit� si ricompose, il territorio longobardo torner� a una relativa tranquillit�.

Tranquillit� e convivenza pacifica maggiore, quando verso il 636-652 salito sul trono Rotari, emanando la sua "Legge" (Editto di Rotari - anno 643) si riuscir� modificare in parte una situazione caotica. Con Autari prima e Rotari poi, invece di essere ogni  territorio tutto del Duca (demanio) met� diventava (dominio) del re. Che cos� avocava a se' alcuni poteri.
 (che avremo modo di leggere pi� avanti nei rispettivi singoli anni).

L'efficacia sar� solo militare e politica, perch� le nuove leggi, anche se rappresenteranno un momento importante nel progresso civile del popolo longobardo (all'impianto del diritto germanico si affiancarono numerosi elementi del diritto romano) non contribuirono  a migliorare le condizioni delle popolazioni d'Italia sottomesse; non modificheranno n� il tenore di vita, n� il territorio, n� la cultura
; seguiter� a rimanere un territorio povero di risorse e con una totale assenza dei commerci. 
Le citt� marinare che una volta vantavano cantieri navali straordinari, con eccellenti tecnologie che risalivano all'impero romano, con navi che popolavano l'intero Mediterraneo, non subirono solo una decadenza, ma scomparvero del tutto.
 In 200 anni sparirono tutti gli addetti alle costruzioni navali, tutti i maestri d'ascia, tutti i cartografi, le tecniche di navigazione, i porti e quindi tutto l'indotto.  Di conseguenza non muovendo le navi si persero tutti i rapporti con il mondo orientale, si torn� all'isolamento, e il Mediterraneo da "laghetto romano" che era torn� ad essere un oceano. Ostia che era il pi� colossale porto occidentale, torn� ad essere solo pi� uno scolo delle acque del Tevere.

 Alcuni prodotti gi� apparsi in Europa durante il periodo delle campagne romane in Oriente, ridiventeranno esotici dopo 800-1000 anni, quando con le crociate gli europei riscopriranno il mondo Arabo, i loro prodotti, le loro tecnologie, la loro cultura, la loro scienza, la fisica, la matematica, la medicina, l'astronomia (che per fortuna avevano gelosamente conservato nel corso dei secoli).

 I longobardi non era gente che amava il mare; avevano paura di attraversare perfino le paludi di Ravenna, che cos� seguit� a rimanere una inespugnabile roccaforte bizantina. Non osarono attraversare nemmeno la laguna veneta. Ed ecco la motivazione del grande sviluppo che da questo momento avr� Venezia.
I veneziani  isolati dai longobardi, conservarono cos� la loro autonomia, ma anche le ottime tecniche marinare, che permisero di percorrere prima in lungo e in largo la costa dalmata e che poi resero pi� tardi possibili quelle grande spedizioni che seminarono s� terrore in Oriente ma scoprirono anche un mondo fino allora sconosciuto.

CONTINUA ANNO 575 >