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CRONOLOGIA

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ANNO 545 d.C.
( QUI riassunto dell'intero periodo ( guerra gotico-bizantina) dal 540 al 567 ) >

*** GIUSTINIANO CONTRO LA CHIESA DI ROMA 

Con Belisario assediato a Ravenna,  pur con tante incombenze amministrative oltre quelle legislative  altrettanto imponenti, Giustiniano trova il gusto e il tempo per intervenire nelle controversie teologiche, occupandosi anche di questi problemi che da anni dividono il clero in oriente come in occidente.

Giustiniano dopo aver fin dal primo giorno di imperatore, reclamato l'estensione politica della sua sovranit� sull'antico impero romano (e vi era riuscito); voleva ora imporre a Roma anche la religione dei patriarchi di Costantinopoli. Voleva che il papato romano si schierasse con la chiesa monofisita (che nega la natura umana del Cristo e riconosce solo quella divina).

In una riunione di teologi a Costantinopoli, la questione fu discussa e decisa autocraticamente (come del resto ogni cosa)  dall'imperatore, e con un editto Giustiniano condanna quest'anno i " Tre Capitoli"; gli scritti impregnati di nestorianesimo che erano in opposizione al monofisismo (che invece afferma la separazione fra la natura umana e divina in Cristo).
L'editto doveva essere applicato su tutto l'impero, dunque anche al clero di Roma.

Non dobbiamo dimenticare  che il Papa di quest'anno a Roma � VIGILIO. Era stato nominato diacono a Costantinopoli da TEODORA quando come ministro del culto romano accompagnando Papa Agapito (nominato dall'ariano ostrogoto Teodato- e in missione di pace a Costantinopoli dopo l'editto di Giustiniano contro gli ariani) costui era morto durante il viaggio.
A Roma il clero aveva poi nominato papa SILVERIO, ma durante l'assedio del 537 e poi la sconfitta di Vitige, Teodora invi� a Roma come papa proprio Vigilio per deporre Silverio e insediarlo con il suo appoggio al suo posto.
L'obiettivo di Teodora, era quello di apportare delle riforme religiose a Roma e nel resto d'Italia, in linea con quelle di Costantinopoli con appunto un loro uomo: Vigilio

Vigilio per� si era formato nella chiesa romana, e una volta tornato a Roma e insediatosi come pontefice, non solo inizi� a indugiare  nel cambiare sostanzialmente qualcosa come voleva Costantinopoli, ma nemmeno voleva iniziare nessuna di quelle riforme che da lui si aspettavano

  Malgrado i vari richiami che Giustiniano tramite Belisario gli aveva fatto pervenire, Vigilio rifiut� di attenersi a quelle direttive; per lui era ancora valido il suo dogma, non quello bizantino, cio� natura umana e natura divina.
Quando arriv� anche a Roma l'editto di Giustiniano, papa Vigilio ignorandolo non lo applic�.
(Non dimentichiamo che Totila quest'anno ha promesso che Roma o con le buone o con le cattive lui se la prender� comunque.)

 Questo rifiuto di Vigilio a non adeguarsi voleva dire essere in urto con Costantinopoli, con Giustiniano e con Teodora. Non potendo risolvere la questione a distanza  i due dilettanti di teologia cercarono altre vie. Se a Roma il "loro" Papa non applicava l'editto, bastava far sparire il Papa per qualche tempo, mandarlo un po' in vacanza; ed infatti il 10 novembre del 546 a una sfilata militare a Roma dove partecipava il Papa, a un certo momento fu fatto sparire il suo baldacchino con lui dentro.

Fu caricato sotto scorta su una nave in Sicilia; poi l'imbarcazione  intraprese un lento viaggio fino a Costantinopoli, dove per� arriv� nel Marzo del 547, cioe' due anni dopo. 
Un viaggio che non si � mai saputo cosa Vigilio avesse fatto durante quel tempo n� dove era sta confinato. Convocato a Costantinopoli davanti ai teologi bizantini, lo vediamo un po' cedere alle insistenze di Giustiniano, alle energiche pressioni di Teodora e alle sottili argomentazioni dei teologi di corte: lui "promise di mettere in pace la loro mente" non proprio condannando davanti a loro "I Tre Capitoli ", ma promulg� il suo judicatum alla vigilia di Pasqua del 548. In pratica non sottoscrisse l'editto, disse solo che ne sospendeva l'applicazione a tempo indeterminato, e che tutta la questione sarebbe stata discussa in un concilio ecumenico.

Sembr� l'ultimo trionfo di TEODORA. Era quasi riuscita a realizzare le sue pi� grandi speranze, umiliando la sede apostolica romana e favorendo il continuo progresso della chiesa monofisita. Ma era proprio l'ultimo trionfo, perch� prima ancora che il Papa "umiliato" ritornasse a Roma, il 4 giugno per lei non ci fu l'ultimo trionfo, ma l' ultimo respiro. A trionfare fu la Morte.

La successiva riconquista dell'Italia da parte dei Bizantini, segn� un'altra volta la rovina di Vigilio. Nel 553 fu organizzato finalmente a Costantinopoli il concilio che lui aveva promosso, ma furono nuovamente condannati i Tre Capitoli, e Vigilio assieme a tutta la sua corte fu arrestato; riusc� a fuggire, ma la persecuzione di Giustiniano continu� fino al 7 giugno del 555, quando infine mor� in Sicilia. Sul soglio sal� su ordine imperiale Pelagio I.

CONTINUA ANNO 546 >