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CRONOLOGIA

DA 20 MILIARDI
ALL' 1  A.C.
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ANNO x  ANNO
PERIODI STORICI
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI

ANNO 542 d.C.
( QUI riassunto dell'intero periodo ( guerra gotico-bizantina) dal 540 al 567 ) >

*** ARRIVA TOTILA "L' IMMORTALE "

 Il suo vero nome era BADUILA, ma per le sue coraggiose gesta, durate un decennio, gli fu dato (e non solo dai suoi uomini) questo l'appellativo: TOTILA, che significa, l'immortale.

Al giovane dopo l'eliminazione dell' inetto predecessore Erarico, gli avevano appena offerto la corona di re dei Goti che subito si mise a formare una compagine di validi uomini pronti a partire per una campagna militare di riconquista del territorio perduto e di quello che nel caos che c'era proprio fra goti, stavano ulteriormente perdendo.

Guidando  5000 goti, attraversa il Po e punta su Verona. Qui un generale bizantino, ARTABAZO, col tradimento (oltre il Po era tutto territorio Goto in base al trattato di Giustiniano) era entrato nella citt� usurpandola e asserragliandosi con i suoi uomini dietro le potenti mura della fortezza. 
Totila la assedia, ma poi manda un'ambasciata agli imbarazzati abitanti della citt�; vuole che gli sia consegnato il traditore. Promette la sua parola d'onore, che avrebbe subito abbandonato la citt� senza provocare n� danni n� rappresaglie.
 I veronesi quasi si convincono di quel biondo "principe azzurro"; ma non sanno per� decidersi; le parole d'onore in giro poche le rispettano. E poi chi � questo Totila? Chi lo conosce? 
E se poi i bizantini si arrabbiano e faranno poi una rappresaglia sulla citt�?
Trovano la soluzione: lo fanno fuggire fuori dalle mura; poi dovr� lui arrangiarsi.
A libert� appena avvenuta comunicano a Totila la sua fuga. Forse indicandogli anche la direzione.
Artabazo con il suo seguito ha iniziato la sua lunga fuga cercando di raggiungere Faenza.

Ma Totila messosi subito al suo inseguimento, lo tallona, finch� lo raggiunge e lo distrugge.

Totila scende poi a Bologna, e si dirige verso il Mugello valicandolo senza problemi.  Poi scende su Firenze; breve resistenza in questa citt� difesa dal bizantino Giustino ma poi la conquista:
Ora il re goto ha la porta spalancata per tutta l'Italia centrale.

 Mentre i generali bizantini si chiudono dentro le porte delle fortezze, lui va avanti, si sposta a est  prendendo la strada di Pontassieve verso il Passo del Muraglione e scende su Forl�, Faenza, Cesena, Urbino, Montefeltro, poi senza tanti ostacoli, prosegue e passa ma non tocca Roma,  ma abilmente procede verso la Campania dove le risorse alimentari non sono ancora state falcidiate dalla decennale guerra come a nord. Inoltre nel mostrarsi mite e saggio con le popolazioni, ricevette non solo simpatia, ma invogli� molti a unirsi a lui. Soprattutto quando liber� dallo sfruttamento dei loro gretti padroni, migliaia di servi.

Totila infatti non saccheggia nessuna citt� o paese, ma vi entra -riferiscono le cronache anche dei suoi nemici - (Procopio) "esercitando una giustizia proverbiale", "col suo fascino e la sua sicurezza esercitava un nuovo rispetto del tutto sconosciuto alle popolazioni". 
Nei territorio dove Totila riprese a governare non elimin� le tasse, ma agli ex taglieggiati, propose di affidare solo a lui i denari, cio� al fisco regio e non a quei corrotti funzionari che ormai erano diventati i loro padroni perfino dell'aria che respiravano; promettendo e soprattutto convincendo che lui dei loro denari ne avrebbe fatto un buon uso. Persino i poveracci gli versavano fino all'ultimo centesimo, vedendolo cos� sicuro, con tanta fiducia in se stesso, ma soprattutto perch� si presentava con grande signorilit� e onest�.
Quelli impoveriti dalla guerra ormai decennale, ormai ridotti alla fame, si fecero perfino affascinare, e corsero ad arruolarsi nelle sue file andando cos� a rafforzare ulteriormente il suo esercito.

L'offensiva di Totila sta dunque appena iniziando mentre i Bizantini che non hanno un vero e proprio esercito, ma solo modesti presidi, sono costretti a rinchiudersi dentro le loro citt� fortezze; a Ravenna, a Ferrara, a Modena, a Perugia, a Spoleto, a Roma, a Napoli,  fino a Otranto. 


PROCOPIO il grande storico si ritira a Cesarea. Nei successivi 23 anni di vita, si dedicher� unicamente alla redazione delle sue opere. Dal 527 era stato al seguito di Belisario in qualit� di consigliere, con lui (avevano quasi la stessa et�) aveva fatto la campagna in Africa poi quella italiana fino a quel richiamo di Giustiniano che aveva lasciato non solo Belisario amareggiato. 
Anche l'angustiato Procopio si ritira dalla politica, come Cassiodoro  (gi� accennato nel 540)  per dedicarsi alle lettere fino alla sua morte (anno 565).
Ci lascia la sua "Storia delle Guerre" contro i Persiani, i Vandali, ma principalmente la "guerra gotica", che diventer� una fonte importante per tutti gli storici successivi. Sulla imparzialit� dei giudizi, soprattutto su Giustiniano e Teodora, Procopio � molto discusso, ma del resto lui era consigliere di Belisario; e sia nella prima che nella seconda campagna in Italia, non grad� tutta quella  ingratitudine che la corte di Bisanzio riserv� proprio a Belisario. (uguale sorte l'avr� poi Narsete)

Altra preziosa opera di Procopio, quella di " Edifici", importante fonte di documentazione per la storia dell'arte, dell'archeologia, dell'architettura e dell'urbanistica dell'epoca.

CONTINUA ANNO 543 >